Pagine

domenica 25 giugno 2023

Artisti da Papa Francesco: anche Murgia, Saviano, Bellocchio e Serrano

Pubblichiamo due brevi articoli della Bussola sull'incontro di circa 200 artisti con Francesco (QUI il discorso del S. Padre).
Un bel gruppo, pieno di blasfemi, atei, falsificatori di figure di Papi santi, "artisti" che mettono crocefissi nell'urina; la Murgia che regala al Papa Vanity Fair(gli avrà detto che è pro eutanasia e "pro tutto" e il numero della rivista ragalata è dedicata alle famiglie queer - QUI -?); Bellocchio che al Tg2 ha detto che Papa Francesco non è come Pio IX, perché non cerca di convertire nessuno.
QUI Franca Giansoldati su Il Messaggero.
QUI il video de Il Fatto Quotidiano, dove Alessandro Haber definisce Francesco "rivoluzionario".
QUI Ecclesia.
QUI Lifesitenews.
Chiamare qualche cattolico no (e ce ne sono)?
Fondamentalmente, salva reverentia, uno schifo fatto di imprudenza e politically correct.
Sembrerebbe che l'elenco artisti sia stato stilato dal card. Tolentino, ennesima mela marcia del collegio cardinalizio. Ma il fruttarolo è  sempre uno.
Similes cum similibus facillime congregantur.
Luigi

BORGO PIO, 23-06-2023

A 50 anni dall'inaugurazione della Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani, oggi nella Cappella Sistina Papa Francesco incontrerà circa 200 esponenti del mondo dell'arte e della cultura (pittori, scultori, registi, attori, poeti, scrittori, eccetera).
L'evento si inserisce in una serie di incontri analoghi tra pontefici e artisti, avviati da san Paolo VI al fine di «ristabilire l’amicizia tra la Chiesa e gli artisti», come disse durante l'omelia della "Messa degli artisti" celebrata il 7 maggio 1964 nella Cappella Sistina (cornice che da sola esprime quando sia stato fecondo nel corso dei secoli l'incontro tra arte e fede). Il 21 novembre 2009 fu Benedetto XVI a incontrare gli artisti, sempre nella Cappella Sistina, nel decimo anniversario della Lettera agli artisti di san Giovanni Paolo II. "Regista" dell'incontro odierno è il cardinale José Tolentino de Mendonça, neo-prefetto del nuovo Dicastero per la Cultura e l'Educazione.

Saranno circa 200 i partecipanti provenienti da ogni parte del mondo che rappresenteranno, davanti a Papa Francesco, le mille sfaccettature del mondo della cultura. Nella lista del Dicastero (in corso di aggiornamento) diamo un'occhiata agli italiani fra i quali troviamo la scrittrice Susanna Tamaro e vari nomi noti in campo musicale: da Simone Cristicchi a Ludovico Einaudi a Luciano Ligabue.

Subito però a balzare all'occhio è... Bellocchio, il cui ultimo film, Rapito, è una vera manna per chi mira ad attaccare la Chiesa (in fondo il regista aveva invitato il Papa a vedere il film e non si sa mai che sia la volta buona). Di nuovo balza all'occhio un altro nome: quello di Mimmo Paladino, autore dell'apparato iconografico del messale italiano, i cui «segni d'arte» (così da lui definiti in un'intervista) a noi paiono esprimere piuttosto una «Chiesa liquida» (così definiti qui La Bussola). C'è Mario Botta, architetto di chiese per una fede – ci si perdoni – senza volto, compresa quella torinese del Volto Santo.

Un tuffo al cuore leggendo il nome Rapetti Mogol ("Tu chiamale se vuoi emozioni..."), ma il nostro stupore è destinato subito a "dissolversi nel vento": non è il paroliere di Battisti, bensì suo figlio Alfredo: paroliere come il celeberrimo padre, ma soprattutto pittore tale da mandare in crisi la coppia cinematografica Sordi-Longhi in visita alla Biennale. A chi sa meglio districarsi nella lunga lista di nomi chiediamo: ci sarà almeno un solo pittore figurativo? Magari, un Gasparro? O la Chiesa dialoga solo con l'arte aniconica, concettuale, evanescente, quella che – citando sempre Sordi – «noi non potemo capì»?
In compenso riconosciamo bene altri nomi: Michela Murgia e Roberto Saviano, veri e propri maître à penser dell'italico progressismo. Se queste sono le presenze, le assenze pesano ancora di più. Non sappiamo se per mancato invito o mancata risposta, ma ci sarebbe parsa più adeguata la presenza, che so, di un Pupi Avati o di un Riccardo Muti.
Anzi, esageriamo: quasi quasi si sente persino la mancanza di Rupnik!


Artisti in Vaticano 2: c'era anche l'autore di "Piss Christ"

BORGO PIO24-06-2023

Si è svolto ieri nella Cappella Sistina l'incontro del Papa con numerosi esponenti del mondo dell'arte e della cultura.

Nel suo discorso il Santo Padre ha parlato di un'amicizia «naturale e speciale» tra la Chiesa e gli artisti. Ha citato Romano Guardini («lo stato in cui si trova l’artista mentre crea è affine a quello del fanciullo e pure del veggente»), Hannah Arendt (la quale «afferma che il proprio dell’essere umano è quello di vivere per portare nel mondo la novità»), Simone Weil («La bellezza seduce la carne per ottenere il permesso di passare fino all’anima») e ha definito la bellezza come «quell’opera dello Spirito che crea armonia».

Come abbiamo già osservato ieri qui sulla Bussola, il parterre dei partecipanti era piuttosto variegato. Ci era però sfuggito un nome – ci ha fatto caso Catholic News Agency – ed è quello del fotografo statunitense Andres Serrano, che con i soggetti religiosi ci va a nozze ma in modo alquanto controverso. Una delle sue opere più note, risalente al 1987, si intitola Piss Christ (traducetela voi) e raffigura un crocifisso immerso nell'urina, presumibilmente dell'autore stesso. Il quale, neanche a dirlo, recentemente ha dichiarato di volerla regalare al Papa.

7 commenti:

  1. ripetere a pappagallo che la bellezza salverà il mondo, senza avere la minima idea di Chi sia la Bellezza, è subalternità culturale priva di ogni dignità. La vera unica Bellezza è Maria Santissima Immacolata e sempre perfettissimamente Vergine Madre di Dio, tutto il resto è frivolezza non priva di spazzatura.

    RispondiElimina
  2. I commenti li pubblicate ancora?

    RispondiElimina
  3. Può forse un cieco guidare un altro cieco?

    RispondiElimina
  4. Bellocchio ha detto :"Francesco non vuole convertire nessuno". Un complimento molto ambito di questi tempi....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma infatti la mira non deve essere “convertire”, ma fare in modo che l’altro incontri il Signore partendo dalla propria esperienza.

      Elimina
  5. Secondo voi il Papa può parlare solo con quelli che decidete voi.
    Vi coprite di ridicolo e non ve ne accorgete. Come se fossimo ancora nel ‘700…guardate che allora non esistevano i blog!

    RispondiElimina