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domenica 21 maggio 2023

(S)Cassazione Vaticana

Con l'ennesimo motu proprio (QUI) il Santo Padre ha apportato modifiche all'ordinamento giudiziario penale e civile dello Stato della Città del Vaticano.
Prima facie non sembrerebbe nulla di particolarmente interessante, invece, a ben guardarci si scopre che la "riforma" è tutt'altro che innocua.
Brevemente segnaliamo che la Corte di cassazione vaticana ( i cui membri saranno tutti nominati dal Papa) viene separata dal Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica, venendo così a mancare quel legame inscindibile tra diritto canonico e diritto temporale.
La riforma nel suo complesso appare accentratrice scardinando la terzietà dell'organo, e soprattutto, consente di nominare nuovi giudici durante processi in corso (e.g. Processo Becciu). Garantendo così decisioni (sentenze) sempre in linea con la volontà del Santo Padre...con buona pace dei codici e delle leggi.
L’accentramento, attuato in varie forme, mostra la volontà del Papa non solo di prendere decisioni ma di intervenire con decisione nei processi in atto.
QUI un'analisi di Andra Gagliarducci su Korazym.org.
QUI Spuntoni su Il Giornale.
Da questa "riforma" potrebbe ben trarre ispirazione anche in Corea del Nord.
Luigi