Pagine

lunedì 15 maggio 2023

Orrori architettonici… e dove trovarli #139 a Siracusa

La Basilica santuario Madonna delle Lacrime degli arch. Michel Andrualt e Pierre Parat (anno 2004).

Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche dell’Arcidiocesi di Siracusa, ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?

Lorenzo

Descrizione: Per la costruzione del Santuario, venne organizzato organizzato un concorso internazionale a cui parteciparono 100 architetti di 17 nazionalità. I vincitori del concorso furono due architetti francesi: Michel Andrualt e Pierre Parat.
Il tempio iniziato nel 1988 fu inaugurato il 6 novembre 1994 da San Giovanni Paolo II, invitato dall’Arcivescovo Mons. Giuseppe Costanzo oggi Arcivescovo Emerito di Siracusa.
Il Santuario è alto circa 103 metri; 94,30 metri a partire dal piano di calpestio. Escludendo le cappelle ha un diametro di 71,40 metri. Ha una capienza di 11.000 posti in piedi e di circa 6.000 a sedere.
L’enorme “aula” cerimoniale è rivestita di marmo che riflette la stella: la Vergine Maria del mattino, che precede il sorgere del sole – Gesù.
La forma del Santuario è oggetto di varie interpretazioni. Gli architetti hanno si proponevano di realizzare strutturalmente il concetto ed il senso di elevazione dell’umanità verso Dio. Altri significati attribuiti alla sua forma sono quelli di: faro, identificabile con Maria che conduce verso il porto che è Gesù; tenda dentro la quale la Madre accoglie i suoi figli per condurli al Padre; lacrima che scende dal cielo.
In cima al Santuario si può osservare, alloggiata nella raggiera, una statua della Madonna, in bronzo dorato, che riproduce per intero l’immagine del Quadretto che ha pianto. La statua è alta circa 3 metri e pesa 600 Kg. Il progetto è di Francesco Caldarella. Maria è rappresentata con le braccia protese verso l’ingresso principale, come per accogliere i suoi figli nella casa del Padre.

Il Quadretto miracoloso
La circolarità dell’unico immenso ambiente trova unità, per lo sguardo del pellegrino, nel bianco marmo su cui è posto l’Altare, dietro il quale emerge la parete che ospita la teca dentro cui è custodito il Quadro della Madonna delle Lacrime.

L’altare della Basilica
L’altare è opera dello scultore Giancarlo Marchese; ha una forma quadrata ed è composto da due parti.
La base, in bronzo è costituita da quattro pannelli che riproducono alcune scene del libro dell’Apocalisse: il trono; la nuova Gerusalemme; l’agnello; l’albero della vita; la colonna; il rotolo.
La grande mensa è in pietra di Modica. Il bordo della mensa reca incisa una frase in greco: “Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei” (Ef. 5,25).
L’opera di Marchese ha per titolo: “Nuovi cieli e nuova terra” perché si prefigge di esprimere la conclusione della storia e il ritorno di Gesù.
Sopra l’Altare è posto il prezioso crocifisso di autore ignoto del 1700.

Descrizione tratta dalla pagina madonnadellelacrime.it.

Fotografie degli esterni:









Fotografie degli interni:















19 commenti:

  1. Wow! Bellissima. Veramente molto, molto bella, grazie di avercela fatta conoscere.

    RispondiElimina
  2. Veramente molto bella, sia dentro che fuori, molto originale, un capolavoro di arte sacra contemporanea. Solo il colore nero dell'altare non lo gradisco tanto, ma per il resto bisogna fare molti complimenti all'architetto e ai committenti, davvero un bel lavoro: vuol dire che anche oggi, volendo si possono fare delle gran belle chiese: questa è da prendere a esempio, complimenti davvero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. alla fine questa chiesa è l'erede moderna delle chiese gotiche, slanciate verso l'alto

      Elimina
  3. ha una forma non tradizionale ma sicuramente si fa notare, e come forma è affascinante
    sicuramente la gente la riconosce come chiesa
    l'interno è gradevole, e la zona del presbiterio principale è ben fatta, con un altare riconoscibile come tale

    RispondiElimina
  4. e riprende architettonicamente l'idea di una lacrima che cade sulla città, in ricordo del miracolo mariano della lacrimazione.

    RispondiElimina
  5. Buonasera. Vi leggo da anni e, in generale, vi apprezzo. Stasera però non me la sento di tacere con voi su due aspetti che proprio non condivido.
    Il primo: il precetto della Chiesa che ci chiede di sovvenire alle sue necessità di per sè non dovrebbe prevedere l'obiezione di coscienza e nemmeno il ricatto. Dai, basta con la tiritera del meritano o non meritano i nostri soldi.
    Il secondo: non vi puzza un pò di pettegolezzo il commento acre sull'aspetto delle chiese? A me sembra uno scadere vostro nel pessimo gusto.
    Pensateci.

    RispondiElimina
  6. La chiesa è architettonicamente pregevole, riconoscibile come tale e di sicuro impatto. Anche l'arredo interno è decisamente superiore alla maggior parte di quel che si vede in giro. Il limite a mio avviso può ravvisarsi nel fatto che il progetto non ha nulla a che vedere con la tradizione di edilizia sacra locale con la quale non instaura alcun dialogo e dell'essere una chiesa priva di vera e propria facciata. Inoltre, ma non è colpa del progetto, poco risolto è il passaggio tra il quartiere circostante (decisamente anonimo) e la chiesa stessa.

    RispondiElimina
  7. Questa chiesa è davvero un orrore architettonico, è brutta sotto tutti i punti di vista. I soldi per costruirla avrebbero potuti essere spesi meglio. Chi qua dice che essa sarebbe niente di meno che "bellissima" o è un troll che vuole prendere in giro MiL o è ironico.

    RispondiElimina
  8. Il manto della Madonna

    RispondiElimina
  9. Davvero sono costernato: come si fa a definire "orrore" un vero capolavoro delle architetture sacre contemporanee. i commenti che mi hanno preceduto sono la conferma cristiana, quindi onesta, di quel che ho appena scritto.

    RispondiElimina
  10. E' obiettivamente il "geniale" orinatorio rivoltato del Duchamp, solo che invece d'essere "Fontana", è "Basilica".
    La pesantezza della colata di cemento armato e lo squallore freddo, puramente funzionalista, dell'aula liturgica interscambiabile con uno snodo centrale della metro d'una grande metropoli o con la hall di un qualche mercato generale non ha nulla a che vedere con le "dentelles de pierre", lo slancio leggero che lascia di stucco da secoli le masse di visitatori estasiati dalla Sainte Chapelle o della Cattedrale di Reims e che non a caso visitano la Sainte Chapelle e la Cattedrale di Reims e non le rosticcerie di Quartoggiaro né questi hangar anni '50/60.

    Non vi è più capolavoro d'arte sacra in questo orinatoio rovesciato di quanta arte vi sia nelle celebri scatolette gialle di Piero Manzoni.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Parere tuo, fortunatamente non hai il monopolio della verità. Comunque se ve la regalassero per farci esclusivamente la messa tridentina l'accettereste di buon grado, ci mettereste due cartegloria e quattro busti nitrati sull'altare, due balaustre e un cancelletto per separare il clero dalla plebe e diventerebbe la chiesa più bella del mondo, fareste pubblicità ovunque per invitare la gente nella vostra bella chiesa tradizionalista.

      Elimina
    2. Ottimo questo commento né ostile, né pedante.

      Elimina
    3. Concordo con 23.09

      Elimina
  11. È vero che ogni epoca storica ha le proprie peculiarità artistiche, però… insomma… quando fra 500 anni chi verrà dopo di noi guarderà la nostra epoca e prenderà in considerazione ciò che il genio umano è stato in grado di produrre, non credo che confrontando coi secoli passati, ante 1965, potranno dire in linea generale che l’arte sacra della 2ª metà del XX secolo aiutava l’uomo ad entrare nel mistero… a me almeno fa questo effetto. Cioè: mi piace molto l’essenzialità, ma quella della basilica romanica di Aquileia o di san Clemente… diciamocelo che questa epoca non ha uno stile artistico: se proprio devo scegliere, senza entrare in diatribe morali pur necessarie, scelgo 1000 volte i mosaici di rupnik rispetto al cemento armato o ai lavori (alcuni anche gradevoli, per carità) di Vangi. Poi, è vero, il mondo va a gusti. Tuttavia anche nelle campagne ci sono piccoli oratori di rara bellezza nella loro nuda semplicità. In conclusione: il santuario di Siracusa per me è abbastanza inguardabile.

    RispondiElimina
  12. Come rampa di lancio missilistica sarebbe bellissima. Come chiesa un po’ meno…

    RispondiElimina
  13. Buon pomeriggio,
    sono quello che aveva suggerito una riflessione, forse troppo ardita, a proposito di questa chiesa. 😮
    Ora vorrei dire che mi sembra un cono in attesa di gelato 🍨

    RispondiElimina