Pagine

lunedì 15 maggio 2023

Chiese (anche parrocchiali) ed oratori gesuiti aperti per veglie eretiche filo-sodomite, ma sbarrati per le Sante Messe tradizionali

«Il vescovo, nelle diocesi in cui finora vi è la presenza di uno o più gruppi che celebrano secondo il Messale antecedente alla riforma del 1970 […] indichi, uno o più luoghi dove i fedeli aderenti a questi gruppi possano radunarsi per la celebrazione eucaristica (non però nelle chiese parrocchiali e senza erigere nuove parrocchie personali)» (articolo 3 della lettera apostolica in forma di motu «proprio» «Traditionis custodes» sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970): chiarissimo, dal 17 luglio 2021 il diritto canonico vieta la celebrazione della Santa Messa tradizionale nelle chiese parrocchiali di tutto il mondo.
Ma – a quanto pare – laddove il diritto canonico vieta esplicitamente e tassativamente la celebrazione della Santa Messa tradizionale, è lecito un po’ di tutto, tra cui veglie di preghiera organizzate con sette eretiche (protestanti, valdesi, metodisti, battisti ecc.) e da gruppi che si riferiscono al variegato ambiente delle lobby omosessualiste.
Questo è ciò che sta capitando nel mese di maggio (mese tradizionalmente dedicato – nelle chiese e nelle famiglie cattoliche – alla recita del Santo Rosario) con le cosiddette «veglie per il superamento dell’omotransbifobia» (QUI un articolo della Nuova Bussola Quotidiana sulla veglia di Bari), organizzate dall’associazione La Tenda di Gionata, fondata nel 2018 con l’obiettivo di fare spazio nelle comunità cristiane a tutti per diventare «sempre più santuari di accoglienza e sostegno verso le persone LGBT e verso ogni persona colpita da discriminazione» (QUI) e per far «conoscere il cammino che i cristiani LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) fanno ogni giorno nelle loro comunità e nelle varie Chiese», in modo che queste esperienze possano aiutare la società e le Chiese ad aprirsi alla comprensione e all’accoglienza delle persone omosessuali (QUI).
Insomma, un progetto di propaganda ideologica che mira a superare l’insegnamento infallibile ed immutabile della Chiesa Cattolica, a mente del quale «appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati». Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.
Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. [...]
Le persone omosessuali sono chiamate alla castità» (Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 2357, 2358 e 2359, Castità e omosessualità).
Da parte nostra, ribadiamo – qualora ve ne fosse bisogno (e speriamo di no) – che la Chiesa Cattolica non odia le persone con tendenza (o pratica) omosessuale, ma non può sdoganare un peccato (dire che quel peccato va bene) solo per piacere al mondo e al politicamente corretto e non può benedire (o accettare) le coppie omosessuali.
La vera accoglienza da parte della Chiesa Cattolica può essere solo quella che mira alla salvezza delle anime: aiutare chi pratica l’omosessualità o il cambiamento di sesso, assisterlo nel pentimento, aiutarlo nella conversione e soprattutto nel proposito di non peccare più (si veda il monito di Gesù all'adultera: «va’ e d’ora in poi non peccare più», Gv. 8, 11; e la parabola del figliol prodigo, che pentito si buttò alle ginocchia del padre per chiedere perdono).
Ecco dunque che nelle chiese parrocchiali – laddove da quasi due anni è vietato celebrare la Santa Messa tradizionale – delle seguenti Diocesi, fedeli cattolici, ebrei ed eretici protestanti, valdesi, metodisti e battisti, gruppi scout e le varie associazioni omosessualiste (tutti insieme appassionatamente…) si sono incontrati o si incontreranno per impetrare con la preghiera (se non addirittura con la celebrazione di Sante Messe) il superamento e l’annichilimento della dottrina cattolica:
  • Bergamo (Diocesi di Bergamo), veglia organizzata con la comunità cristiana valdese;
  • Mestre (Patriarcato di Venezia), veglia organizzata con la chiesa evangelica valdese;
  • Parma (Diocesi di Parma), presiederà la veglia il vescovo;
  • Pratofontana (Diocesi di Reggio Emilia-Guastalla);
  • Bologna (Arcidiocesi di Bologna);
  • Firenze (Arcidiocesi di Firenze);
  • Montesilvano (Arcidiocesi di Pescara-Penne);
  • Torre Annunziata (Diocesi di Nola), alla veglia parteciperà anche la chiesa evangelica luterana e l’oratorio Giovanni Paolo II;
  • Bari (Arcidiocesi di Bari-Bitonto);
  • Lecce (Arcidiocesi di Lecce);
  • Cosenza (Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano), veglia con il vescovo e parteciperanno diversi gruppi scout AGESCI;
  • Palermo (Arcidiocesi di Palermo), veglia organizzata da tante associazioni cattoliche, evangeliche e laiche;
  • Marsiglia (Arcidiocesi di Marsiglia);
  • Seyssinet-Pariset (Diocesi di Grenoble-Vienne);
  • Siviglia, Parrocchia dellOrdine dei Frati Predicatori (Domenicani) (Arcidiocesi di Siviglia).
E poi nelle chiese sussidiarie delle seguenti Diocesi: 
  • Genova (Arcidiocesi di Genova), alla veglia intervengono il Vicario episcopale, il rabbino, il pastore battista, il pastore valdese e due sacerdoti della Diocesi di Chiavari;
  • Milano (Arcidiocesi di Milano), la veglia avrà inizio nel tempio valdese, da cui partirà una fiaccolata che si concluderà nella chiesa cattolica;
  • Padova (Diocesi di Padova);
  • Lucca (Arcidiocesi di Lucca), fiaccolata dalla chiesa cattolica alla chiesa evangelica valdese;
  • Agrigento (arcidiocesi di Agrigento).
Ancora:
  • Roma (Diocesi di Roma): oratorio dei Gesuiti;
  • Ragusa (Diocesi di Ragusa): casa di spiritualità dei Gesuiti;
  • Malta (Arcidiocesi di Malta): cappella universitaria.
E per non farsi mancare nulla:
  • Napoli (Arcidiocesi di Napoli), la veglia avrà luogo nella chiesa valdese, ma si precisa che l’anno prossimo per alternanza si terrà in una chiesa cattolica.
Ma la vera ciliegina sulla torta sarà mercoledì 17 maggio, allorquando gli organizzatori incontreranno in Vaticano papa Francesco, con l’intento «di contribuire […] a sollecitare la nostra Chiesa ad essere maggiormente inclusiva».
Incontreranno proprio papa Francesco che, meno di un mese fa, di fronte alle autorità, ai rappresentanti della società civile ed al corpo diplomatico ungheresi (notoriamente conservatori), ebbe correttamente a dire: «Penso dunque a un’Europa […] che nemmeno si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovranazionalismo astratto, dimentico della vita dei popoli. È questa la via nefasta delle “colonizzazioni ideologiche”, che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender» (discorso del Santo Padre nell’ex Monastero Carmelitano di Budapest, venerdì 28 aprile 2023, in occasione del viaggio apostolico in Ungheria).
Mercoledì prossimo si esprimerà negli stessi termini, richiamando al senso del peccato ed invitando alla conversione, o – in puro stile gesuitico – si adatterà ai desiderata ed alle aspettative dei suoi interlocutori?

P.S.: siamo a disposizione dei Vescovi, Parroci e Rettori interessati, qualora le veglie in questione, riportate nel sito ufficiale degli organizzatori, risultassero nel frattempo annullate (foss’anche per auspicabile resipiscenza della competente Autorità ecclesiastica, sollecitata dai fedeli).

Nell’approssimarsi della scelta dell’otto per mille, sarà inevitabile riflettere sulla sua destinazione anche alla luce di questi comportamenti.

L.V.

NOTA: il seguente elenco, estratto dal sito ufficiale degli organizzatori, riporta le sole veglie che si svolgono, in tutto o in parte, in edifici cattolici; per l’elenco completo, si consulti il sito.


Anche quest’anno tanti cristiani di diverse confessioni (Valdesi, cattolici, metodisti, battisti, etc…), come accade dal 2007, in occasione della giornata internazionale contro l’omotransfobia vegliano in preghiera con i gruppi di credenti omosessuali per ricordare le vittime dell’omofobia ed infrangere il muro di silenzio che c’è nella società e nelle chiese su questo tema, uniti dal versetto “Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato (Matteo 10,40).
Per informazioni sulle veglie di preghiera e i culti domenicali o segnalare una veglia o un culto domenicale scrivere a gionatanews@gmail.com. E tu veglierai con loro?

LE VEGLIE E I CULTI PER IL SUPERAMENTO DELL’OMOTRASFOBIA 2023

(Elenco in costante aggiornamento)

Venerdì 5 Maggio

MONTESILVANO (Pescara)> Alle 21 Veglia di preghiera per il superamento dell’omotransfobia e di ogni discriminazione nella Parrocchia cattolica della beata Vergine del monte Carmelo (chiesa grande) in via del monte Carmelo 1 a Montesilvano, organizzata da SIAMO TUTTI PEZZI UNICI, gruppo per Genitori Credenti con figli LGBT col Gruppo Giovani LGBTQ+ > Info


Domenica 14 Maggio

BARI> Alle ore 20, Veglia per il superamento dell’omotransfobia “Chi accoglie voi, accoglie me” (Mt 10,40) nella parrocchia cattolica di San Sabino in via Caduti del 28 Luglio 1943, n.5, a Bari, con la partecipazione del gruppo Zaccheo, cristiani LGBT+ di Puglia, ed il supporto de La Tenda di Gionata > Info


FIRENZE> Alle ore 11 nella Parrocchia cattolica di Santa Maria al Pignone in Via Felice Cavallotti 11 Messa domenicale in cui faremo “memoria delle vittime dell’omotransfobia e di tutte le discriminazioni” animata da Kairos, il gruppo di cristiani LGBT+ e i loro genitori di Firenze. Tutti sono Benvenuti > Info


LECCE> Alle ore 20, Veglia per il superamento dell’omotransfobia “Chi accoglie voi, accoglie me” (Mt 10,40) nella parrocchia cattolica di San Giovanni Battista in via Novara a Lecce con la partecipazione del gruppo Zaccheo, cristiani LGBT+ di Puglia, ed il supporto de La Tenda di Gionata > Info


ROMA> Dalle 18 alle 21 Veglia contro l’omolesbobitransfobia nell’oratorio del Caravita in via del Caravita 7 a Roma. Veglia, testimonianze, santa messa a cura di Nuova Proposta, Il ramo del Mandorlo, Parole e Parole, Sergio e Bacco, CVX e Agedo > Info


Martedì 16 Maggio

GENOVA> Alle ore 20.45, Veglia di preghiera per il superamento dell’omofobia, della transfobia e dell’intolleranza “Chi accoglie Voi accoglie me”, chiesa di San Pietro in Banchi in Piazza Banchi, a Genova. Intervengono: don Gianni GRONDONA, Vicario Episcopale Arcidiocesi di Genova; Haim CIPRIANI, rabbino; Lino GABBIANO, pastore battista; William JORDAN, pastore valdese; don Marco TORRE e don Stefano CUROTTO della Diocesi di Chiavari. Promuove il Gruppo Bethel di CRISTIANI LGBTQ+ A GENOVA con l’adesione di coordinamento Liguria Rainbow > Info


MARSIGLIA (Francia)> 20.30, Veglia di preghiera per il superamento dell’omo-bi-transfobia “Qui vous accueiller, m’accueille” (Mt 10,40), nella parrocchia cattolica di Saint Défendent, 240 avenu de Toulon a Marseille. In collaborazione con i due gruppi DUEC (Devenir Un En Christ) di Grenoble e di Marseille > Info


SEYSSINET (Grenoble/France)> 20.30, Veglia di preghiera per il superamento dell’amo-bi-trasfobia “Chi accoglie voi, accoglie me” (Mt 10,40)nella chiesa di Notre Dame du Drac, 37 Aime Bouchayer nel comune di Seyssinet a Grenoble. In collaborazione con i due gruppi DUEC (Devenir Un En Christ) di Grenoble e di Marseille > Info


Mercoledì 17 Maggio

AGRIGENTO> Alle ore 20, Veglia per il superamento dell’omotransfobia nella chiesa di Sant’Alfonso in via Duomo 89, organizzata dai Cristiani LGBT+ Sicilia col supporto de La Tenda di Gionata. Vi aspettiamo > Info


LUCCA> Alle ore 20,45 Fiaccolata e veglia ecumenica per le vittime di omofobia, bifobia e transfobia, partenza davanti la Chiesa di San Giusto e fiaccolata di luci per le vie della Città.
Ore 21,30 arrivo alla Chiesa Evangelica Valdese in via Galli Tassi e Veglia ecumenica “Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Matteo 10,40). Iniziativa organizzata dal gruppo Camminando S’apre Cammino, cristiani omosessuali di Lucca con la Chiesa evangelica Valdese di Lucca > Info


MALTA> Drachma, catholic group for LGBT+ of Malta, celebrate International Day Against Homophobia with a special prayer meeting / Alle 19.30 nella Cappella dell’Università Dracma, il gruppo cattolico LGBT+ di Malta, celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia con uno speciale incontro di preghiera / on wednesday 17 may 2023 at 7.30 p.m. at the University Chapel > Info


PARMA> Alle ore 21 Veglia diocesana per il superamento dell’omotransbifobia nella Parrocchia del Corpus Domini in piazzale Rolla 3 a Parma. Veglia organizzata con la collaborazione del gruppo Davide ed il gruppo Parliamone, per non dimenticare le 155 vittime dell’ultimo anno. Presiederà la veglia il vescovo di parma Enrico Solmi > Info


ROMA> Quest’anno per celebrare la giornata internazionale per il superamento della Omotransfobia, il gruppo Mosaiko dei cristiani LGBT+ di Roma incontreranno in Vaticano Papa Francesco. Sarà un modo per il gruppo di celebrare questo evento, presentandosi simbolicamente alla Chiesa di Gesù. L’intento è di contribuire, così come hanno già fatto altri gruppi di Cristiani Arcobaleno, a sollecitare la nostra Chiesa ad essere maggiormente inclusiva, perché “Chi accoglie Voi, accoglie me” (Mt 10,40) > Info


Giovedì 18 Maggio

PALERMO> Fiaccolata e veglia per il superamento dell’omofobia e della Transfobia, alle 18.30 raduno dei partecipanti alla fiaccolata in viale Lazio 119/A (Ufficio anagrafe); alle ore 20 Veglia di preghiera per il superamento dell’omofobia e della Transfobia nella parrocchia cattolica di Maria SS. della Misericordia in via Liguria 6. Organizzata da tante associazioni cattoliche, evangeliche e laiche palermitane con il patrocinio del Comune di Palermo > Info


Venerdì 19 Maggio

MESTRE (Venezia)> Alle ore 19.15 Veglia ecumenica per il superamento dell’omotransfobia “Chi accoglie voi, accoglie me” nella chiesa cattolica del Sacro Cuore di via Aleardi a Mestre. Organizzano il gruppo TuttiFiglidiDio di genitori cristiani con figli LGBT, il gruppo “Più grande è l’amore” per giovani cristiani LGBT+ di Venezia-Treviso, la Chiesa del Sacro Cuore e la Chiesa Evangelica Valdese di Venezia > Info


PADOVA> Alle ore 20:45 nella chiesa di Santa Sofia in via Santa Sofia 102 a Padova, Veglia di preghiera contro l’omotransfobia “Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato” (Matteo 10,40). Anche quest’anno il gruppo Il Mandorlo, il gruppo Emmanuele e il gruppo genitori cristiani con figli LGBT+ vi invitano ad esserci. Vegliate con noi! > Info


SIVIGLIA (Spagna)> Alle 21.30 Veglia di preghiera per un mondo senza LGBTI-fobia nella parrocchia di San Jacinto di pages del Corro 88 a Siviglia. Organizza Ichthys, gruppo di cristiani LGBT+H di Siviglia con altre realtà cittadine, laiche e religiose > Info


Domenica 21 Maggio

TORRE ANNUNZIATA (Napoli)> Alle 19.30 Veglia per il superamento dell’omotransbifobia e di ogni forma di discriminazione nella parrocchia SS. Trinità di Via Gino Alfani 26 a Torre Annunziata (Napoli). Parteciperà anche la Chiesa Evangelica Luterana di Torre Annunziata, il PRIDE Vesuvio Rainbow Arcigay, Libera e l’oratorio Giovanni Paolo II aps. Tutti sono benvenuti. >Info


Giovedì 25 Maggio

Pratofontana (Reggio Emilia), alle 21 Veglia di preghiera per il superamento dell’omotransfobia e di ogni forma di discriminazione, chiesa Natività di Maria Vergine in via Leuratti 8 a Pratofontana > Info


Venerdì 26 Maggio

BERGAMO> Alle ore 20.30, Veglia superamento di ogni discriminazione e in particolar modo verso le persone LGBT+ nella Chiesa parrocchiale di S. Tommaso apostolo in via S. Tomaso de’ Calvi 1 a Bergami, in collaborazione con il Gruppo LA CRETA, persone lgbt credenti, la Comunità cristiana VALDESE, Comunità di S. FERMO > Info


BOLOGNA> Alle ore 20,45 Veglia per il superamento dell’omotransfobia nella parrocchia di San Bartolomeo della Beverara in via della Beverara 90 a Bologna organizzata da: Gruppo In Cammino, Gruppo Famiglie in cammino, Coppia e Incolla per coppie credenti LGBT+ e Noi Siamo Chiesa > Info


MILANO> Alle ore 20.45 Veglia ecumenica di preghiera contro l’omobilesbotransfobia che avrà inizio nel tempio Valdese di via Francesco Sforza 12, da cui partirà una fiaccolata che farà sosta in largo Augusto e si concluderà nella chiesa cattolica di Santa Maria della Passione in via Conservatorio a Milano > Info.


Sabato 27 Maggio

NAPOLI> Alle ore 18, Veglia ecumenica per il superamento dell’omotransfobia che raccoglie diverse realtà: omosessuali credenti della chiesa cattolica, scout e le chiese evangeliche. La veglia avrà luogo nella chiesa valdese in via dei Cimbri, l’anno prossimo per alternanza si terrà in una chiesa cattolica.

Martedì 30 Maggio

RAGUSA> Alle 18.30 Veglia per il superamento dell’omotransfobia nella casa di Spiritualità ignaziana S. Cuore dei Gesuiti in via del Sacro Cuore 46/a, organizzata dai Cristiani LGBT+ Sicilia col supporto de La Tenda di Gionata. Vi aspettiamo > Info


Mercoledì 7 Giugno 2023

COSENZA> Alle 20, Veglia per il superamento dell’omotransbifobia. Preghiere e riflessioni contro ogni discriminazione nella Parrocchia Sacro Cuore di Gesù e Madonna di Loreto, Piazza Loreto 1 a Cosenza. Organizzano l’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano col gruppo Cristiani LGBT+ Calabria e la collaborazione de LA Tenda di Gionata. Si veglierà con il vescovo Giovanni Checchinato e parteciperanno diversi gruppi Scout AGESCI e gruppi famiglie parrocchiali > Info




60 commenti:

  1. Finalmente uscite allo scoperto.
    Evidentemente, l’omofobia è un vostro “valore” fondante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli atti omosessuali sono sempre stati condannati dalla Chiesa , è così da 2000 anni , anche il tuo amato Francesco lo dice che è un peccato

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
    3. Solo un imbecille può bersi la favola che queste "veglie" siano contro "l'odio".

      Sono delle manifestazioni politico-religiose (e fin qui, nessun problema in sé, la Religione è un fattore eminemente fondante la vita della polis) che hanno lo scopo dichiarato non solo di normalizzare, bensì di valorizzare positivamente in ambito ecclesiale l'accettazione dell'omosessualità (o bisessualità, o transessualità o ***sessualità etc), in tutte le sue dimensioni: affettiva, sessuale, genitoriale (la locandina della veglia organizzata a Palermo è esplicita in tal senso, dove hanno persino il coraggio di citare l'epistola di San Paolo ai Romani.. chissà perché hanno censurato il 1 capitolo della stessa Lettera..), culturale. Ripeto, dell'omosessualità in quanto tale e secondo le sue variopinte declinazioni "woke", non delle singole persone che intendono vivere cristianamente.
      E' la sponda ecclesiale d'una battaglia culturale decisa da altri, portata avanti da altri e il cui contenuto e obiettivi non possono certo esser "moderati" o definiti dagli "ignari" organizzatori di "veglie" con qualche ipocrita foglia di fico sulle ragioni della "preghiera", ma andrà sempre oltre, per forza di cose, le ragioni per cui si dichiara voler pregare; del resto, quando non si è più capaci di sucitare l'adesione ad un modello di vita, si va a traino di ciò che è pro-posto/im-posto da altri, nascondendo l'imbarazzo del proprio cedimento per non perdere la faccia e salvare il salvabile, negando la capitolazione con grandi fumosi discorsi presi dall'armamentario retorico usato fino a poco tempo prima, ora a servizio della conciliazione col nuovo potere culturale, con la nuova visione del mondo e delle cose. E' un fenomeno ricorrente che non riguarda solo il basso impero della fine del cattolicesimo.

      Lei, che certo non sarà un imbecille che se la beve, è per forza in malafede, tertium non datur.

      Elimina
    4. Omofobi, fanfaroni e maleducati.
      Questi tradizionalisti sono proprio gente da cui girare al largo.
      Se non fossero così antipatici, farebbero quasi pena.

      Elimina
    5. Anonimo15 maggio 2023 alle ore 13:58
      Guarda, a sentirci dare dei fanfaroni e maleducati siamo abituati.
      ma "omofobi" perchè? Non capiamo.
      solo perchè non la pensiamo come te?
      Guarda che l'omofobia è una cosa grave e seria. Non si può accusare qualcuno di omofobia con sufficienza...

      Elimina
    6. Rispondo con un commento che ho già fatto riguardo queste lamentele contro l'integrazione delle persone lgbt all'interno della chiesa:
      Finalmente un volto di chiesa che scende dalle cattedre per incontrare le persone. Per stare accanto a chi vive in situazioni difficili per l'ignoranza di altri, per costruire comunità fra le persone senza le divisioni che i finti perbenisti insinuano fra i fratelli della comunità cristiana; per sottolineare il fatto che se uno è creato con differenze nel modo di essere e di amare, queste differenze non possono essere altro che ricchezza e vanno accolte come tutte le altre differenze che compongono le nostre esistenze. Prego perché chi per ora non si è ancora accorto di questo, abbia la grazia di accogliere questa realtà evidentemente voluta da Dio, prima che il mondo lo sorpassi e prima che finisca i suoi giorni nella tristezza di aver confuso il male con le realtà della vita, il bene con i soprusi, il chiacchericcio con la parola di Dio, le regole con la regola del Vangelo.

      Elimina
    7. Commento assolutamente cristallino.

      Elimina
  2. Il Catechismo però chiede anche di evitare qualsiasi marchio di ingiusta discriminazione verso le persone con tendenze omosessuali e di trattarle con rispetto, compassione, delicatezza (numero 2358)

    Quindo se per omofobia intendiamo l'odio e il disprezzo verso le persone omosessuali in quanto tali, allora essa è un atteggiamento condannato, e quindi è giusto pregare perché esso sparisca

    Se per omofobia intendiamo essere contro il matrimonio gay, allora non ci siamo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Gsimy
      il senso del nostro post è perchè si tratta della seconda ipotesi che hai prospettato.
      La Chiesa DEVE accogliere ma DEVE ricordare che per essere perdonati e accolti (perchè gli atti sessuali omosessuali, il cambiamento di sesso, ecc erano, sono e resteranno PECCATI, tra l'altro gravi) ci vuole il pentimento e l'intento a non peccare più.
      Basta leggere il vangelo: all'adultera il Signore disse "io ti perdono, ma va' e non peccare più" E il figliol prodigo, fatto l'esame di coscienza, riconosciuto di aver peccato, tornò dal padre, gli si gettò ai piedi e si dichiarò peccatore. Il Padre misericordioso lo perdonò perchè vide che era pentito.
      Senza questo passaggio (pentimento e proposito di non peccar più), la misericordia e l'accoglienza sono monche, e non fanno il vero bene delle anime.

      Elimina
    2. però lei sta supponendo due cose:
      - che queste persone omosessuali, per il solo fatto di dichiararsi come tali, siano automaticamente dei peccatori attivi e impenitenti. parliamo di persone che spesso sono seguite spiritualmente o inserite in gruppi diocesani
      - che queste veglie siano a favore del matrimonio omosessuale, senza prove

      la prima supposizione è offensiva verso altri cristiani

      Elimina
    3. Gsimy, purtroppo poco importa come intenda individualmente Tizio o Caio la parola "omofobia" o come la intendiamo comunitariamente "noi" (il "noi" ha sempre qualcosa di artificiale)

      "Omofobia" è oggi una parola il cui senso è evaso dalla definizione da vocabolario dei primi anni duemila ed ha assunto una portata concettuale più vasta.
      Lo si voglia oppure no, ci si illuderebbe di poterla utilizzare esclusivamente "in un senso" piuttosto che in un altro, soprattutto perché ora non è più la Chiesa Cattolica a "dettare la linea" e "fare cultura": il fatto stesso che i simboli della "lgbtqi+ culture" si identifichino con l'evento e vengano assunti ad elemento comunicativo per farne la pubblicità ne è la prova.
      Il mero fatto di usare una tale parola (uscita ormai dall'alveo concettuale originario, come può capitare a tante altre parole, pensiamo agli "altissimi negri" dell'amata canzonetta estiva, all' "amplesso" per abbraccio, o "bastardo" per frutto d'unione illegittima, etc) diffonde non già il significato che le applica chi la proferisce, bensì, nella comprensione dei destinatari, degli "uditori" di tale parola, tutti i significati che la cultura ambiente le attribuisce.
      Il fenomeno si amplifica quando la parola in questione diventa una "parola talismano", per dirla con Corrêa de Oliveira: "vocaboli con forte contenuto sentimentale, che suscitano una costellazione di impressioni ed emozioni, dotate di grandi qualità propagandistiche, della cui elasticità si abusa per scopi ideologici, suscettibili di essere fortemente radicalizzati al fine di realizzare un “trasbordo ideologico inavvertito”, cioè un cambiamento nella mentalità del “paziente” senza che questi se ne accorga. Le “parole talismano” sono simili a recipienti nei quali si possono versare diversi contenuti. Ammettendo un significato legittimo, perfino nobile, le “parole talismano” sono manipolate tendenziosamente dalla propaganda, assumendo quindi significati sempre più vicini alle posizioni ideologiche verso le quali si vuole trasbordare l’opinione pubblica. In questo modo, le “parole talismano” diventano strumenti della rivoluzione. Si tratta di una tecnica di persuasione ideologica implicita"

      E' esattamente il nostro caso: parole che hanno un significato legittimo e persino nobile, diventano strumenti di una persuasione ideologica implicita: sarà omofobo il Parroco che inviterà il tal Capo Agesci che contrae un "matrimonio gay" a rinunciare al suo incarico di educatore nell'ambito dello scoutismo cattolico (si cerchi in google il caso allucinante della gogna cui fu sottoposto don Francesco Fragiacomo parroco di Staranzano nel 2017) saranno omofobe le Suore che non rinnoveranno il contratto con l'insegnante apertamente lesbica dell'Istituto cattolico paritario del Sacro Cuore (fatto avveratosi a Trento nel 2016..), sarà omofobo il genitore che obietterà al Parroco la scelta del catechista gay (o del curato gay, come accade a Bergamo) a fare il catechismo ai propri figli, visto che tra una lezione sull'Eucarestia e una sulla Trinità, questi pubblica su instagram le foto di se stesso a torso nudo e lingua in bocca ad un Pride; omofobi quei parrocchiani che troveranno scandaloso che un parroco presenti in modo trionfale in chiesa, durante la Messa, la futura unione civile di due donne, esprimendo l'auspicio che "un giorno la Chiesa accetti di benedire anche le relazioni omosessuali" (come ha fatto tal padre Cosimo Scordato nella chiesa dell’Albergheria a Palermo nel 2016), omofobi quei Cardinali, Vescovi o semplici preti che si opporranno alle benedizioni gay istituzionalizzate in Belgio, Germania e Austria..

      E' attribuita a Lenin la frase: "mettete loro in bocca la parola, farete loro ingoiare la cosa": da Gadamer a Pasolini, passando per Joseph Pieper ("abuso di parola, abuso di potere" ) e Plinio Corrêa de Oliveira, è una realtà conosciuta, che ha suscitato interesse e ricerca, non è una fantasticheria peregrina...

      Elimina

    4. gsimy15 maggio 2023 alle ore 13:30
      il suo commento è offensivo per la nostra intelligenza. E anche per la sua.
      Non prendiamoci in giro. Per omofobia (contro cui si sono organizzate le veglie) si intendono le posizioni contrarie ai pretesi diritti delle coppie di fatto (matrimonio e adozioni). Sì, le posizioni, perchè qui ora anche solo a pensarla diveramente dal pensiero dominante si è tacciati sempre di omofobia.
      Altri ipotesi di omofobia non ce ne sono perchè ormai, e felicemente direi, nessuna persona omosessuale è discriminata per il solo fatto di esserlo! Per la Chiesa però gli atti omosessuali sono un peccato. E così come le coppie di etero non sposati versano in uno stato di occasione di peccato (e non possono essere assolti) così parimenti le coppie di fatto omosessuali.
      Quindi le veglie nelle chiese lungi dall'essere di preghiera con lo scopo di aiutare, di convertire, di far capire lo sbaglio ai conviventi, alle coppie che pretendono di adottare: scoppierebbe un macello! Si griderebbe allo scandalo e si organizzerebbero manifestazioni fuori dalle chiese. E invece no... come mai?
      perchè queste veglie, perfettamente allineate col pensiero dominante, hanno il sottile intento di far passare un errato messaggio: che siccome bisogna accogliere gli omosessuali e le persone trans, (cosa giusta) per come sono, piano piano allora si devono accettarli nella loro completezza, quindi con gli affetti e rapporti sentimenali (cosa sbagliata).
      Possibile che solo il peccato contro il 6 comandamento sia oggetto di preghiere e si stia forzando per farlo percepire non più come peccato??

      Elimina
    5. Capito ZERO!
      Acidi bigotti, capito proprio niente.

      Elimina
    6. Anonimo15 maggio 2023 alle ore 19:40
      Sei tu che non hai capito ZERO del nostro post.

      Elimina
    7. Questi son tempi di grande confusione ,a tutti i livelli, nella Chiesa .Comportamenti ambigui e parole in libertà dei vertici creano spesso sconcerto nelle parrocchie e fra i fedeli .In nome dell' accoglienza ormai si sdogana ogni perversione , ogni peccato e ogni falsa religione.

      Elimina
  3. Povera Italia , mi chiedo come sia possibile che gli Italiani di queste città non manifestino davanti queste parrocchie per impedire le vigilie …
    Per i valdesi me ne frego sono protestanti e fanno quello che vogliono . Ma sopratutto dove ci sono i vescovi a partecipare , bisogna manifestare e impedire .

    RispondiElimina
  4. Trovo preoccupante che un’iniziativa volta ad estirpare (almeno nelle intenzioni) odio, disprezzo e discriminazione vi trovi così vocalmente contrari.
    Si impongono serie riflessioni sulla capacità del mondo tradizionalista di rapportarsi con l’altro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mio caro Anonimo15 maggio 2023 alle ore 08:57
      qui non si tratta di rapportarsi con l'altro. e non si è contrari ad iniziative volte ad estirpare odio e disprezzo nei confronti dei LGBT.
      Ma si tratta di sottolineare che la Chiesa non deve confondere l'accoglienza e la misericordia (di chi si pente! e la pratica omossessuale e il cambio di sesso sono peccati da confessare!) col gioco del "libera tutti". la Chiesa DEVE accogliere, NON DEVE odiare, DEVE includere ma NON DEVE avvallare come se nulla fosse.
      Ricordiamo che Gesù perdonò l'adultera "Va, E NON PECCARE PIU'". Il Figliol prodigo si gettò ai piedi del padre e chiese perdono perchè peccò contro di lui. (parabola del Figliol prodigo e del padre misericordioso).
      La Chiesa DEVE estirpare odio e disprezzo ma deve ricordare ai peccatori, che PRIMA c'è il pentimento, poi l'assoluzione. E ovviamente ci deve essere l'intento e il proposito di non peccare più. Questo si legge nel Vangelo.
      Non può e non deve accogliere chi non si pente. E i rapporti sessuali omosessuali sono considerati peccato (e lo dice il Catechismo, non lo diciamo noi).
      Queste veglie invece sembrano solo una moda del politicalmente corretto e già per il fatto che sono sotto l'insegna del "no omofobia" fanno temere che siano incentrate solo sul "accettare" senza alcuno sforzo di cercare di convertire.
      Non va bene.

      Elimina
    2. Non vedo dove sia il problema nell'essere contrari all'omosessualità teorizzata e praticata

      Elimina
    3. Condivido in tutto e per tutto il commento di Robertus. Ma evidentemente, a vedere i commenti stizziti di certuni, è proprio lì che si vuol andare a parare: riconoscimento senza se e senza ma di qualsiasi "unione". Facendo passare Dio come " indifferente " a questi argomenti. E già c'è chi si spinge oltre. Ci sono coloro che reclamano il " Sacramento " del Matrimonio anche x i gay. È soltanto il tassello successivo di un mosaico ben più ampio. La sfacciataggine, la corruzione, la falsità e l'arroganza di questi gruppi è senza limite. Infiltrati.

      Elimina
    4. Spero abbiate pochi amici e passiate il resto della vostra vita in solitudine.

      Elimina
    5. Anonimo15 maggio 2023 alle ore 14:00
      Il tuo tono ci fa immaginare che tu sia omosessuale e che ti senti poco accettato. Questo è sbagliatissimo!
      La tua speranza che noi abbiamo pochi amici, traduce forse una rabbia dovuta al fatto che hai frainteso il senso del nostro post.
      Visto che se ci leggi, forse sei cattolico e ti interroghi su molte cose, come ogni umono di fede, Ti risponderemo sul piano della fede.
      Vedi, la società ha fatto bene a cambiare atteggiamento nei confronti delle persone omosessuali e ad essere più inclusive. Ma certe Verità non si possono cambiare solo per far piacere alle persone.
      Un medico che mentisse sulla malattia del paziente, non farebbe il suo bene.
      Una maestra che taccerebbe gli errori dell'alunno non farebbe il suo bene.
      Un allenatore che non cercasse di correggere il suo atleta, non farebbe il suo bene.
      Così la Chiesa.
      La Chiesa che non indicasse gli errori, i peccati che commettono i fedeli, non farebbe il bene delle loro anime.
      Rubare, uccidere, bestemmiare: sono peccati. Lo erano e lo saranno.
      Hai mai sentito la Chiesa dire che bisogna "accogliere" gli omicidi? I ladri? i bestemmiatori?
      No. A patto che uno si penta e si confessi col proposito di non uccidere. Di non rubare, Di non bestemmiare.
      Per certi peccati, inoltre, il sacerdote non può assolvere se il penitente non riparara al male fatto.
      Ecco, lo stesso vale per il 6° comandamento.
      Gli atti sessuali etero fuori dalla cornice splendida del sacramento del matrimonio, sono sbagliati. Gli atti sessuali omosessuali sono sempre sbagliati.
      Non c'è possibilità che smettano di esserlo. La fornicazione e il peccato omosessuale (dice San Paolo) sono condannate dalla Chiesa.
      Certamente se uno si pente e ha il proposito di non peccare più, riceve il perdono e l'assoluzione. Ma la Chiesa non ha la facoltà di dire che ora i rapporti pubblici, stabili tra due persone dello stesso sesso non sono più peccato. La Chiesa non può benedire le coppie omosessuali.
      Questo non vuol dire che le persone gay siano emarginate dalla vita parrocchiale, dalle iniziative, ecc. Anzi, si deve essere accoglienti con chiunque. Senza fare domande.
      Ma un conto è l'accoglienza individuale della persona. Un altro è fare veglie contro la "omofobia", come a dire: oh ragazzi, da ora "libera tutti.
      Ecco, questo è quello che la Chiesa dovrebbe insegnare: accompagnare tutti i suoi fedeli ad una conversione e una purezza di cuore, accogliere il peccatore, mostrargli gli errrori, insegnarli i modi per non peccare più, aiutarlo se ricade, e sostenerlo affinchè non cada più.
      Gesù all'adultera disse: "io ti ho perdonato. ora va, E NON PECCARE PIU'." Se mancasse la seconda parte della frase, la Chiesa verrebbe meno al suo ruolo. Se mancasse la seconda parte, la Chiesa dannerebbe l'anima dei suoi fedeli.
      Quindi chi vivesse tormenti interiori, si rivolga ai sacerdoti ma per chiedere aiuto, non per costringerli a dire "va tutto bene, continua così".
      Ragionando così, Marcell Jacobs non avrebbe mai vinto.
      Se vuoi scrivici redazione@messainlatino.it

      Elimina
    6. E perché mai uno dovrebbe scrivervi?
      E perché l’anonimo in questione dovrebbe essere omosessuale?
      E perché gli fate la predica?

      Non vi fate mai due domande su come mai così tanti “fraintendano” i vostri post?
      Invece di dire agli altri che sono omosessuali a casaccio, esaminate voi stessi, visto che l’accanimento che avete su questo ed altri argomenti potrebbe avere cause profonde.

      Elimina
  5. Nella Chiesa cattolica oggi nessuno maltratta gli omosessuali (se non lo sai si vede che non frequenti le parrocchie). Il problema è che la prima forma di Carità è dire la Verità. Il peccato sodomita (come tutti i peccati mortali) porta all'Inferno. Non capisco perchè non fare Veglie a favore del Peccato di Superbia, di Ira, di Accidia ecc. ecc, i fratelli che hanno questi peccati devono essere discriminati? I Vescovi devono vigilare che con la scusa dell'Accoglienza del peccatore non si voglia accogliere il Peccato operazione DEMONIACA. I Vescovi pagheranno se non si pentono e riparano il loro grave peccato di vile omissione. Come fa Zuppi "Andate e piacete" al mondo ....non a Dio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. una veglia contro l'odio verso le persone con tendenze omosessuali diventa nel vostro cranio una veglia a favore del sesso omosessuale
      le svelo una cosa: molte persone si sentono omosessuali o hanno la disforia di genere e soffrono per questo, e soffrono ancora di più perchè se provano a parlarne c'è qualcuno pronto a tratterli male

      Elimina
    2. Eccolo lì.
      Chi è "contro", è uno psicolabile, un omofobo, un "hater".
      In perfetto stile Bréžnev.
      Quindi o sei d'accordo, o sei d'accordo comunque, perché "non si può esser contro chi prega contro l'odio". Peccato che non c'azzecchi nulla né la preghiera, né l'odio, ma è il solito rodato giochetto di ogni propaganda del Campo del Bene: chi può mettersi contro il Bene?
      Negli anni '50 una canzone di propaganda nella Germania Est diceva :"il Partito, il Partito, ha sempre ragione perché chi lotta per il diritto ha sempre ragione". Anni fa la trovavo persino divertente tanto era grottesca, domandandomi come fosse possibile che la gente trovasse intelligente una roba simile. Poi le risposte sono arrivate...

      Elimina
    3. Gsimy è l’unica voce sensata qui dentro.

      Elimina
  6. La Chiesa nelle sue celebrazioni prega già perché l’odio sia estirpato dai cuori e si riconosca la dignità di ogni essere umano. È chiaro che veglie di questo tipo, in quella giornata o settimana, si prestano ad ambiguità. Sarebbe utile per una maggiore chiarezza avere il testo di una di queste veglie così da capire le intenzioni della parte cattolica che le ha promosse o vi aderisce.

    RispondiElimina
  7. Argomento scivoloso ed atteggiamento ambiguo da parte della Chiesa .Non si concluderà niente dopo un profluvio di parole tipo accoglienza,dialogo e camminare insieme.La parte cattolica ,se non ribadisce che l'omosessualità PRATICATA è un peccato ,perde solo tempo ed anche la faccia.Dall'altra parte c'è gente agguerrita che sfrutterà l'occasione per propagandare il matrimonio omosessuale ed il gender.Tanto che ci siamo sdoganiamo anche i rapporti extraconiugali e la poligamia.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I rapporti extraconiugali sono all’ordine del giorno anche per tanti devotissimi tradizionalisti, ma, chissà come mai, nessuno ne parla. Che ipocrisia!

      Elimina
    2. Perché? Perché nessun etero fa la vittima e pretende che la Chiesa dica che i rapporti non sono più peccato

      Elimina
  8. La partecipazione dei luterani ad una delle veglie mi fa pensare ad una vecchia vignetta di Forattini: "San Giovanni in Luterano".🤣

    RispondiElimina
  9. Gmisy le svelo un segreto ....non soffrono solo gli omosessualità e i trans. Anche io che venerdì la Messa VO sono disprezzata dal mio Papa dal.mio Vescovo e dai preti della mia Diocesi. Prego per loro e non faccio la vittima. Su un po di dignità...sempre Co sto l'anno. Crescere...PS Perché non organizzate una Veglia in nostro favore???

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché lei ha scelto liberamente di frequentare la messa VO, non è nata tridentina, non è qualcosa che ha a che fare con il suo essere, ma una sua libera scelta. Lei potrebbe tranquillamente andare alla nessa NO, dal momento che non c'è alcun tipo di differenza (a meno che non crede che la messa NO sia invalida, illecita etc.. e allora è un altro discorso). Gli omosessuali non scelgono di essere tali. Le discriminazioni nei loro confronti non riguardano una scelta di vita, ma cio che essi sono. Come dire ti discrimino perché sei nata con i capelli rossi. Se non vede la radicale differenza è un problema suo

      Elimina
    2. Intanto il paragone tiene perché Marina Umbra non equiparava le due situazioni esistenziali in sé, ma l'atteggiamento di "disprezzo ed esclusione" che deve subire una fedele tradizionale. Chi per un motivo chi per un altro, chi nella fantasia e chi nella realtà, chi a torto e chi a ragione, può lamentare il fatto di trovarsi la porta della chiesa "chiusa in faccia".
      Non si va in chiesa "in quanto omosessuale" più di quanto non si vada in quanto eterosessuale, maya, ebreo o donna dai capelli rossi.
      Vado in Chiesa per appartenere a Cristo, chiunque io sia. Di fronte a Cristo non c'è "l'omosessuale" o il "bisessuale" o l'egosessuale.. C'è una persona concreta, con un nome, un volto, con la sua storia, venuta a cercare il Medico della propria anima, il Salvatore, per essere salvata.
      E non ci sono corsie preferenziali che renderebbero per gli uni giusto e santo quello che è peccato per gli altri.
      Non posso addurre alcun fatale determinismo che mi farebbe necessariamente vivere in tal o tal modo "e non posso fare diversamente": e la vita della grazia?
      Se vado in chiesa, è perché voglio vivere cristianamente, chiunque io sia.
      Il santo della gioia, San Filippo Neri insegna : "chi vuole altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che vuole. Chi domanda altra cosa che non sia Cristo, non sa quello che domanda. Chi non opera per Cristo, non sa quello che fa." Sono le scelte che faccio per Cristo che apriranno o chiuderanno le porte a Cristo nella mia vita e di conseguenza, quelle della Chiesa a me, fermo restando che le porte della Chiesa sono sempre aperte per chiunque, dipende poi cosa ci si vuol entrare a fare.. Chi ci vuol entrare per cambiare La Chiesa e i Suoi insegnamenti invece di lavorare per permettere a Dio di cambiare il proprio cuore, ha fatto male persino il primo passo..

      Elimina
  10. Mi richiama l'orchestrina che suona mentre il Titanic sta imbarcando acqua e sprofondando negli abissi dell'oceano.

    RispondiElimina
  11. Vorrei farvi riflettere su due atteggiamenti che ritrovo tra i commenti che reputo essere in "mala fede" o, per essere gentili, ingenui. Il primo è quello dei critici del post. In effetti, hanno ragione i sostenitori, queste veglie puntano all'inclusione e si ha inclusione solo se c'è accoglienza radicale, che implica la "depeccatinizzazione" (se posso osare questo neologismo) dell'amore omossessuale e delle diverse pratiche sessuali al di fuori del matrimonio. Per eradicare l'odio, solo l'inclusione radicale più essere efficace. E quindi, da questo discende l'altro atteggiamento che è quello dei sostenitori del post. Sia storicamente, che nelle cronache attuali, le persone LGBTQ+ sono discriminate in quanto tali e non solo discriminate, ma oggetto di atti di odio. Non entro nel merito della diatriba tra "percepito" e "oggettivo". Quando una persona perde il lavoro o si fa escludere da ruoli come capo scout o catechista, SOLO perchè omosessuale, il parrocco lo può fare con dolcezza e spiegare la differenza tra peccato e peccatore, il sentimento di odio o di astio è comunque palese. A meno che non si "converta" e quindi intraprenda un cammino per non ESSERE PIÙ omosessuale. Quindi porto acqua al mulino di messainlatino (lo scopo è non considerare più l'omosessualità un peccato), ma chiedo ai sostenitori di almeno non essere ipocriti quando dite che si DEVE accogliere tutti, che la Chiesa non è omofoba, perchè non è vero. Ammettete di essere omofobi, nell'accezione che oggi si dà al termine. Tante volte contribuite e richiedete, a giusto titolo, di fare chiarezza e di essere nella verità. L'omofobia è costitutiva della vostra verità che considerate divina. E siccome la considerate divina avete il diritto e il dovere di conformare la vostra coscienza a questa "Verità" e a denunciare chi, nella Chiesa cattolica, vuole far passare un'altro tipo di verità, che ritiene anche lui "divina". Alla fine dei tempi si vedrà chi ha ragione. Ma per piacere, non dite più le manfrine dell'amore e dell'accoglienza per tutti, quando questa, per vostra stessa ammissione, è condizionata dalla verità divina così come l'intendete voi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Anonimo 16/05 08:38,

      1.a. La questione dell' "amore e dell'accoglienza per tutti" nella Chiesa è sempre, necessariamente, intimamente legata alla questione della verità divina così come la Rivelazione (Scrittura e Tradizione) la palesa: "l'amore", "charitas", e la verità sono lo stesso Essere; la charitas è Dio stesso, che si comunica alle anime tramite il sacrificio di Sè ; l’uomo la accoglie in sé partecipando a questo amore sacrificale fino al dono di sé per amor di Dio. E' qualcosa di soprannaturale : « O admirabile commercium » !
      La Chiesa non è un'organizzazione primariamente e meramente umana, non è un circolo di amici che praticherebbe un'accoglienza tutta "orizzontale", senza alcuna verticalità, il "venite così come siete" dello spot Mc Donald's francese. Credo che l'equivoco stia qui. Una visione naturalista e al più, vitalista del Cristianesimo.
      Negli uomini, la "charitas" senza la verità non avrebbe nulla di teologale e soprannaturale (ergo, di propriamente, divinamente cristiano) e la verità senza la charitas sarebbe un algido sistema concettuale.
      La conversione di vita, reale, costante, esigente, dolorosa talvolta, è il fondamento senza il quale perde ogni valore anche solo parlare di "amor di Dio": Sant'Agostino riassume magistralmente questa verità nella sentenza: "Dio ama in te ciò che Egli ha fatto in te, non necessariamente ciò che tu hai fatto di te stesso".
      "Covertitevi e credete al Vangelo" è l’annuncio della Storia della Salvezza, dove per Vangelo non sono da intendersi solo i quattro sacri libri canonici (letti secondo chiavi ermeneutiche più o meno improbabili): è il Verbo Incarnato stesso, compimento di tutta la Rivelazione, "il Cristo totale". Altrimenti, invece di incarnarsi, soffrire la Passione e morire sulla Croce "lasciandoci un esempio" (1Pt2,21), invece dei 73 libri della Bibbia, degli insegnamenti dei Padri e del Magistero costante, perenne (e irreformabile) scritto con la penna intinta nel sangue dei Martiri, dei Confessori e dei Dottori, a Dio sarebbe bastato un Bacio Perugina e qualche canzone: all you need is love, imagine all the people living life in peace.

      continua→

      Elimina
    2. Ad Anonimo 16/05 08:38

      1.b. Nostro Signore ( personalmente e storicamente prima, così come misticamente poi in tutti i Suoi Santi) ha sempre amato le sue creature, tanto da scendere nell'abisso della morte per strapparle alla perdizione: le ha prese lì dove e come erano, ha posato lo sguardo su di loro, le ha amate e ha offerto loro Se stesso, ripetendo a ciascuna di esse: "prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime, il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero" (non va compreso in senso "naturale", altrimenti non si capirebbe il martirio rosso o bianco di tanti santi); ha offerto a ciascuna di esse di seguire Lui, essendo Egli stesso la Via ( Via, Verità e Vita, credendo e vivendo di Lui e in Lui) rinnegando se stesse, perdendo la propria vita "se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà". Cosa c'è di non chiaro in queste parole?
      Ognuna di queste anime si è giocata l'intimità con Dio e l'eternità sulla risposta libera che ha dato: chi è stato trasformato dalla grazia, all'eternità beata ; chi ha conservato ciò che ama di se stesso contro l'azione della grazia santificante, alla dannazione eterna: è un fatto che non si può espungere dalla Rivelazione. La salvezza è la santificazione dell'uomo a cui l'uomo partecipa integralmente, in quanto uomo (anima e corpo, intelligenza e volontà, atti concreti posti quotidianamente), non qualcosa di esterno, un favore di un Dio « buono » che alla fine della vita ti porta in un non meglio identificato « paradiso » (il che rende assurda la vita umana sulla terra: perché non crearci già in Cielo, ma lasciarci qui a dibattere nel fango del bagnasciuga dell'esistenza terrena per poi venire a riprenderci..?)
      Questo vale per tutti ed in ogni epoca e non c'è altro "amore" ("chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me" Mt 10, 37; "non amate il mondo, né le cose che sono nel mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui" 1Gv2,15) , né altra "identità" ("per me vivere è Cristo" Fil 1,21) che possa essere opposta alla conversione a Cristo per giustificare una propria condizione di vita, un ambito della propria vita da non conformare a Cristo, e pretendere che possa con ciò stesso dirsi "cristiana". Un cristiano è tale se si identifica a Cristo (opera soprannaturale di grazia, cui però io partecipo realmente), non se si identifica alla propria vita affettiva / relazionale / sessuale / professionale /culturale ecc, tanto che se qualcosa dovesse essergli d'inciampo, lo deve togliere perché è meglio per Lui entrare nella Vita con una mano, un piede o un occhio solo piuttosto che perdersi tutto intero per l'eternità (cfr Mc 9, 43-48)

      In caso contrario, saremmo al puro nominalismo, avremmo fatto del Cristianesimo una religione naturale, una "spiritualità" astratta nel senso contemporaneo del termine.

      continua→

      Elimina
    3. Ad Anonimo 16/05 08:38

      2. Non sia ingenuo. Greta Thunberg sarebbe coperta di tsunami di orrore se andasse ad una conferenza con le bottigliette di plastica e per andare a New York prese una barca a vela; un responsabile locale della sezione del movimento animalista sarebbe quantomento allontanato se si dichiarasse a favore della caccia programmata e selettiva di specie invasive e nocive; un amante di fiorentine alla brace non sarebbe l'educatore richiesto in una scuola associativa parentale di vegani, un estimatore di Salazar difficilmente uscirebbe illeso dalle riunioni d'un qualsiasi collettivo studentesco 'dde sinistra e ad un omosessuale che fosse contro le adozioni gay e l'utero in affitto non solo negherebbero perfino il terzo rango della militanza ArciGay ma, se potesse, l'ArciGay gli toglierebbe pure il patentino di omosessuale (così come come il bianco Joe Biden disse ad un afroamericano proTrump: "you're not black than", "allora non sei nero"). Tutti "bigotti" del loro "credo"? No. Gente convinta e coerente. "Se siamo insieme ci sarà un perché", cantava Cocciante, sia quanto alla ragione che quanto agli scopi, e se non condividi il perché, la porta è aperta tanto in entrata che in uscita.
      Ora, NON si imponga, per favore, nella Chiesa e nelle sue strutture, quello che nessuno accetta né accetterebbe mai altrove, dove per altro non si vive di Rivelazione divina.
      Non si scada nella caricatura: nessuno butta fuori nessuno se è "solo" omosessuale. Se però il proprio "essere omosessuale" passa prima ed al di sopra del proprio appartenere a Cristo con tutto ciò che esso esige, allora questi avrà almeno la decenza di non pretendere ricoprire ruoli di educatore e testimone di verità in cui non crede, senza attendere che sia il Parroco o chi per lui a ricordargli che non esiste solo lui al mondo, che il mondo non gira tutto intorno a lui e che le sue scelte comportano delle conseguenze: "posso fare tutto, ma non dappertutto" è qualcosa che normalmente si impara prima delle Scuole Medie.
      E' questione veramente di decenza personale, non di "bigottismo" di questo o quello (dovrebbero essere "bigotti" in riferimento alle loro convinzioni allora anche gli animalisti, i vegani, i collettivi di sinistra, l'Arcigay etc..), ed è squallido che si vada ad alzare il dito contro chi è si assume l'ingrato compito di ricordare a certa gente dove sta di casa, quando sarebbe bastata la semplice decenza in chi compie certe scelte di vita..

      continua→

      Elimina
    4. Ad Anonimo 16/05 08:38

      3. "nelle cronache attuali, le persone LGBTQ+ sono discriminate in quanto tali e non solo discriminate, ma oggetto di atti di odio" dice. Ora, non so dove viva, ma in realtà le cronache di oggi ci dicono che una maestra è soggetta ad un provvedimento disciplinare ed è sospesa senza stipendio se fa dire un'Ave Maria in una classe dove per altro tutti sono iscritti al corso di Religione Cattolica, mentre si parla apertamente di pratiche omosessuali a bambini delle elementari, gli si dice che possono cambiare genere, e se i genitori protestano, tanto peggio per loro; dove il valdese liberale Lucio Malan si fa massacrare pubblicamente per il semplice fatto di aver ricordato un dato di fatto (senza per altro imporlo a nessuno) contro chi presenta la Bibbia come un libro lgbtqi+friendly mentre il Card. Zuppi scrive la prefazione all'edizione italiana del testo del gesuita James Martin, che fa della militanza pro lgbtqi+ un luogo teologico imprescindibile; se dici ad un prete "razza di pedofili dovete morire" non ti riceve nemmeno l'usciere del Tribunale di Rapallo mentre se dici (non si può dire) fai la prima di Repubblica e l'integrale dei programmi spazzatura pomeridiani, su..

      4. Il modo in cui usa la parola "omofobia" è sintomatico della cultural war ambiente (versione del buon vecchio gramsciano Kulturkampf).
      Il primo stadio del decostruzionismo (cfr. Derrida) è il linguaggio, per cambiare il pensiero. A chi devo rendere conto preventivamente delle mie idee per avere semaforo verde per poi esprimerle ? Fermo restando che il diritto penale traccia già una linea di confine tra ciò che è esercizio della libertà di espressione e ciò che è reato, su quale base, con quale autorità, Nonsochì stabilisce ciò che è ammissibile nel dibattito e ciò che non lo è ?
      L'etichetta di "omofobo" non ammette distinguo, il senso della parola "è cambiato" (come se cambiasse da solo per magia, come un fenomeno meteorologico) e nessuno può fare esercizio critico dell'intelligenza per rifiutare significati che gli sono stati attribuiti, si diviene immediatamente e contestualmente imputati e colpevoli davanti ad una confusa e aggressiva ideocrazia che fa rimpiangere i tribunali maoisti e l'imputato/colpevole non può far altro che "ammetterlo" (« ammettete di essere omofobi, nell'accezione che oggi si dà al termine » « si dà », chi ? ) mentre normalmente un imputato può dibattere durante un giusto processo e persino uscirne pulito e riabilitato dalle accuse calunniose.
      Chiaramente, nella logica dinamica delle cose, chi dice "omofobo" dice "odiatore", e chiunque volesse dibattere apportando pacatamente e civilmente un pensiero argomentato su basi antropologiche cadrebbe inevitabilmente sotto il marchio infamante di "omofobo" (così come di ogni altro marchio : fascista, razzista etc) perché ormai la parola non ha più un significato oggettivo e condiviso, ma "l'eccezione che oggi si dà del termine" è evolutiva, oggi-ieri non è oggi-oggi e non sarà oggi-domani, ed è definita da un'ideologia militante; e sarà "delitto d'opinione" e "crimine d'odio" che, seppur non ancora sanzionato dal diritto, varrà a chi lo compie l'esclusione dal consesso sociale, il « deplatforming ».. e persino di subire occasionalmente della violenza da parte di qualche esagitato, perché, in fondo, se l'è cercata, è un "odiatore"..

      -Fine-

      Elimina
    5. Grazie per questo completo e sperpicace mini trattato in risposta al mio prmo commento delle 8,38. Condivido il metodo, naturalmente non il contenuto. Ha colto nel segno quando cita la canzonina "se stiamo insieme ci sarà un perchè". E' la base di ogni visione relativista della società. Che lo vogliate o no, anche voi state insieme per un motivo, che è quello di credere in una Rivelazione e nel vostro modo soggettivo di intenderla. Sulle diverse censure, io tendo ad essere un libertario radicale, percui le censure, da qualunque parte esse provengano, non mi piacciono. Ma mi fa specie sentire gli esponenti della fu civiltà maggioritaria che ha prodotto l'indice dei libri proibiti, la repressione delle cosidette eresie o l'esclusione reale e dolorosa di persone non conformi col pensiero maggioritario, criticare quello che la nostra nuova civiltà post-moderna ha purtroppo preso dalla vostra. Ma, visto che lei cita Gramsci, giova ricordare la dialettica dell'egemonia culturale, che si implementa attraverso il kulturkampf, di bismarkiana memoria. Questo dal punto di vista culturale. Dal punto di vista spirituale, l'amore di Dio si può declinare anche diversamente da quanto voi pretendete, attraverso un paradigma radicalmente diverso. Su una cosa ha ragione ed è ciò che condivido soprattutto nella vostra postura: giova ricordare ai "cattolici" dove stanno di casa e quindi di prendre da soli i provvedimenti necessari.

      Elimina
  12. Anonimo dell 8,38...ma che ne sai tu di noi. Io non odio nessuno ...io odio il peccato . Non sai niente di me. Il giudizio temerario è peccato mortale. Qui si parla del peccato oggettivo della Sodomia ma nell anima giudica Dio. Tu invece leggi i cuori???Attento.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nelle anime leggono anche tanti tradizionalisti duri di cuore e supponenti, che si ergono a sputasentenze senza appello. Troppi ne ho conosciuti!
      Altro che “giudizi temerari”.

      Elimina
    2. Hai ragione e mi scuso. Forse "odio" è una parola troppo forte. Il punto è che per "voi" (intendo i sostenitori dell'esistenza di un "peccato oggettivo della Sodomia") i "sodomiti" non vanno accolti come tali, ma, se va bene, come si accoglierebbe un ladro o un assassino, fatte le debite differenze. Con un assassino o un ladro che non si pente, è difficile fare un percorso di riabilitazione e socializzazione, percui sarà difficile e pure pericoloso integrarli in società. Il ladro e l'assassino si sentiranno ancora più esclusi e probabilmente odiati, ma, non si potrebbe fare altrimenti. Se mettete la "sodomia" sullo stesso piano di qualunque peccato, senza il pentimento, per vostra stessa ammissione, non è possibile fare un percorso comune. Quindi la persona si sente esclusa e odiata. E' difficile tenere separato il peccato dal peccatore. Certo, si può provare pena, persino amore anche per un assassino. Ma praticamente si fomenta odio nei suoi confronti, se la persona non si pente. L'omofobia fomenta odio, pechè pratica esclusione o inclusione condizionata dal cambiar vita. Se è un peccato oggettivo, non può che essere così. Ma se non fosse un peccato oggettivo?

      Elimina
    3. Come puoi dire che è difficile tenere separato il peccato dal peccatore?
      Anche chi ha tendenze omosessuali deve attenersi al sesto comandamento; non mi sembra una condizione che ridimensiona la responsabilità personale.
      Non siamo nella condizione di animali che devono cedere a qualunque istinto.
      Come per tutti gli altri peccati gravi contro il sesto e nono comandamento se uno è veramente pentito e si confessa con l'intenzione (che non costituisce la certezza, anzi sarà spesso un ricominciare) di non peccare più ricomincia.
      Senza questo atteggiamento viene meno lo spirito proprio della fede.
      A me piace come in un angelus disse Benedetto XVI "Intransigenti con il peccato indulgenti con le persone" qualsiasi sia il tipo di lotta che uno sta cercando di portare avanti dentro di sé.

      Elimina
  13. E un peccato oggettivo. Lo ha detto la Chiesa (cioè Dio)sa 2000 anni. Anche a me ci sono cose del Catechismo che mi mettono in difficoltà perché contrastano con alcune mie tendenze peccaminose che ho fin da bambina. Ma sono io che mi devo convertire non la Chiesa al mio peccato. Il primo atteggiamento porta al Paradiso il secondo all Inferno. Vedi tu.....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Meno male che tu non compi “peccati oggettivi” allora.
      Buon per te.

      Elimina
    2. Peccati oggettivi? Ma che termini sono? E ti permetti anche di giudicare e condannare gli altri basandoti sulla tua “oggettività”?
      Non avete proprio limite.

      Elimina
  14. e se l'omosessualità praticata non fosse un peccato oggettivo ? Bella domanda ,allora possiamo sdoganare anche l'adulterio ? Eliminiamo il 6° comandamento e camminiamo insieme ,cogliamo ed accogliamo.....Basta con i sensi di colpa ed i pentimenti .Chi può si diverta tanto il Signore perdona tutti.

    RispondiElimina
  15. https://www.quirinale.it/elementi/56594

    RispondiElimina
  16. Mattarella o Gesù Cristo?? Il politicamente corretto o la Verità???

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E questa frase cosa vorrebbe significare? Anche Mattarella è un “peccatore oggettivo” da condannare secondo la tua bislacca teologia?

      Elimina
    2. Anonimo18 maggio 2023 alle ore 08:31
      Come sei fazioso!!!
      l'italiano è chiaro: il commento di Marina voleva riproporre la stessa domanda evangelica: "Dio o Mammona"? Cioè, interrogare il lettore se un cristiano deve seguire la Verità (Gesù Cristo) o il politcamente corretto (Mattarella). Nel senso che se anche Matteralla dice una cosa umanamente giusta, non va per forza seguita perchè politacamente corretta. A parte che lui dice una cosa super partes (sarebbe troppo avere un nuovo Baldovino, Re del Belgio, che abdicò per non promulgare la legge che permetteva l'aborto...) ma un cristiano deve seguire cosa dice il Vangelo, non cosa dice l'autorità, pur con tutte le buone intenzioni. Mattarella fa il suo. La Chiesa deve fare altrettanto.

      Elimina
  17. Meno male che tu non compi “peccati oggettivi” allora.
    Buon per te.
    Ma chi lo ha detto? Certo che li compio ma non chiedo alla Chiesa di cambiare il suo Magistero per venire incontro ai miei peccati. Li chiamo peccati, li confesso, faccio penitenza e li combatto. Cioè faccio quello che la Chiesa ha proposto ai peccatori da 2000 anni. Tu, invece, hai fatto pace con i tuoi peccati? BUON INFERNO!!!

    RispondiElimina
  18. Anonimo del 18 05 2023, ore 9,48, a mio modesto avviso, certi giudizi competono al Padre Eterno. 🤝

    RispondiElimina
  19. Il Nuovo Ordine Mondiale (l'elite satanica dominante) usa qualunque pretesto per distruggere il mondo. La tecnica è sempre la stessa: far passare qualunque innovazione (orribile e deleteria) come un avanzamento nella cristianizzazione della società. Questa tecnica è quella del serpente che induce al peccato originale nella prospettiva dell'acquisizione di una conoscenza superiore ecc.

    RispondiElimina