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martedì 25 aprile 2023

Modena, Parrocchia S. Francesco: ancora abusi sulla S. Comunione in mano

Riceviamo e pubblichiamo una e.mail inviata da una fedele cattolica al Reverendo don Paolo Monelli, della Parrocchia di S. Francesco d'Assisi e S. Pietro Apostolo (Modena,  dell'Arcidiocesi di Modena - Nonantola).
Si rimane veramente senza parole nel constatare che ancora oggi vi sono sacerdoti (e/o ministri straordinari dell'Eucarestia) che rifiutano di amministrare l'Eucaristia direttamente in bocca, in spregio a tutte le indicazioni in materia.
Vi è il sospetto...leggero...che non sappiano o non credano che quella particola è il Corpo della Seconda Persona della Santissima Trinità.
Potrà S.E.R. Mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena, dire una parola chiara sul tema?
E il Parroco don Monelli cosa dice? Gli scriviamo? questa la mail: monellipaolo@yahoo.it

Ricordiamo la Redemptionis sacramentum, ad ausilio della memoria dei preti più pertinaci: 

ISTRUZIONE Redemptionis sacramentum: "[90.] «I fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi, [...] «Quando però si comunicano stando in piedi, si raccomanda che, prima di ricevere il Sacramento, facciano la debita riverenza, da stabilire dalle stesse norme». 
[91.] Nella distribuzione della santa Comunione è da ricordare che «i ministri sacri non possono negare i sacramenti a coloro che li chiedano opportunamente, siano disposti nel debito modo e non abbiano dal diritto la proibizione di riceverli». Pertanto, ogni cattolico battezzato, che non sia impedito dal diritto, deve essere ammesso alla sacra comunione. Non è lecito, quindi, negare a un fedele la santa Comunione, per la semplice ragione, ad esempio, che egli vuole ricevere l’Eucaristia in ginocchio oppure in piedi. 
[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca, se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli [...] 
[94.] Non è consentito ai fedeli di «prendere da sé e tanto meno passarsi tra loro di mano in mano» la sacra ostia".

Di seguito, la lettera del lettore al sacerdote. 

Luigi

Reverendo Padre,
 
mi permetto di inviarLe questa breve email (tra l'altro con un po' ritardo) per segnalare un fatto, poco piacevole, accadutomi sabato 18 marzo, presso la Sua parrocchia, durante la messa [...]
Il fatto è questo: all'interno della celebrazione eucaristica al momento di ricevere la santa Comunione il Ministrante si è "rifiutato" di darmi la particola in bocca
come avevo fatto segno di voler ricevere. Non solo ma davanti a tutti i fedeli ha nascosto bruscamente la sua mano (quasi in segno di rifiuto) e in modo molto deciso ha insistito nel volermela dare solo in mano. Purtroppo per lui, vista la mia fermezza ha dovuto cedere, non prima però di farmi accomodare in coda alla fila(ci tengo a precisare che avevo atteso il mio turno pensando di essere l'ultima e non mi ero accorta che c'era ancora qualcuno dietro di me).
Ora da fedele, seppur non appartenente alla Sua parrocchia, mi sento di dover evidenziare questo episodio direi poco piacevole e soprattutto ingiusto nel quale mi sono ritrovata. 
Dal 1° aprile del 2022 la CEI consente la comunione sulla lingua per cui mi chiedo come mai da cattolica sono ancora costretta a dover sopportare queste umiliazioni pur essendo nel giusto?
Mi creda non voglio fare alcuna polemica ma ritengo sia canonicamente un diritto per i fedeli, riconosciuto tra l'altro dalla "Redemptionis Sacramentum" che parla chiaro: ogni fedele ha sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca. Questo a "sua scelta" va a collimare perfettamente con l'espressione usata ora dalla Cei: "preferibilmente" che non significa "esclusivamente" e quindi il fedele che intende ricevere la Comunione sulla lingua ne ha pieno diritto.
Mi auguro di non dover subire di nuovo questa umiliazione durante la messa presso la Sua parrocchia.
La prego di accogliere, Reverendo Padre, questa mia richiesta.
Con rispetto e devozione in Cristo.

Lettera Firmata

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