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lunedì 17 aprile 2023

Le due Sale stampa del Papa: quella della Santa Sede e l'altra di Santa Marta...

"Con i papi precedenti non era mai accaduto ma già nei primi mesi del pontificato di Bergoglio, quando la Sala stampa era diretta dal gesuita Federico Lombardi, erano apparsi in diverse occasioni segni che alcuni passaggi venivano elaborati ed eseguiti a Santa Marta con la Sala stampa della Santa Sede lasciata a margine [...] La cosa importante per tutti, credenti o non, è sapere e tenere presente che ci sono due canali diversi e paralleli nelle comunicazioni vaticane".
Qualunque frequentatore delle "cose" vaticane si rende conto che qualcosa non va nel modo di Francesco di gestire la comunicazione, in cui il S. Padre usa giornalisti "amici" per veicolare messaggi diversi da quelli dei canali ufficiali (vedere p.e. la vicenda del Responsum sul divieto di benedizione alle cd. coppie omosessuali..
Luigi

Il Sismografo, 15-4-23
Le comunicazioni vaticane, quelle che gestisce personalmente Papa Francesco, sono ormai una realtà molto liquida e indecifrabile. E' certo però che creano grande confusione e disorientamento
(L.B., R.C. - a cura Redazione "Il sismografo") Non occorre dimostrare nulla. Parlano i fatti nonché alcuni protagonisti. Ormai è assodato che nel pontificato di Francesco, fin dagli inizi, nel marzo 2013, sono esistite due Sale stampa. Una nata negli anni 60 del secolo scorso, anticipata da un Ufficio informazioni dell'Osservatore Romano (istituito il 20 febbraio 1939) e in questo caso parliamo della Sala stampa della Santa Sede che ha avuto 8 Direttori, incluso l'attuale, Matteo Bruni.

I decenni di vita della Sala stampa della Santa Sede

In questo elenco ci sono persone di grande prestigio come il primo Direttore, Angelo Fausto Vallainc, Federico Alessandrini, Romeo Panciroli, Joaquín Navarro-Valls e Federico Lombardi. Oggi, dopo la Costituzione “Praedicate Evangelium” (19 marzo 2022), ovviamente questa Sala stampa è parte del Dicastero per la comunicazione, ma al tempo stesso è alle dirette dipendenze della Segretaria di stato, in particolare del Sostituto mons. Edgardo Peña Parra che si rapporta normalmente con il direttore tramite il UID (Ufficio d'Informazione e Documentazione) che opera a pochi metri dell'ufficio dell’arcivescovo venezuelano Peña Parra, sotto la supervisione dell’Assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato, mons. Roberto Campisi, in carica dal 26 novembre 2022.
La Sala stampa della Santa Sede è il mezzo della Santa Sede per comunicare con l'opinione pubblica in modo ufficiale, formale e istituzionale. Il suo Direttore è il responsabile operativo ed esecutivo e non il portavoce del Papa, dicitura di uso comune ma sbagliata. La Sala stampa e il suo direttore, capo di un team, operano solo con le preventive autorizzazioni dei vertici. In questi dieci anni del pontificato di Francesco, i Direttori sono stati quattro: Padre Federico Lombardi e tre laici, Greg Burke, Alessandro Gisotti e Matteo Bruni.

La Sala stampa di Santa Marta

Nello stesso periodo, le informazioni vaticane, soprattutto quelle riguardanti la persona del Papa, momenti o passaggi del suo magistero e affari del suo governo, non sono transitate attraverso i meccanismi classici e collaudati della Sala Stampa della Santa Sede. Il Pontefice argentino fin dall'inizio ha scelto una modalità alternativa o supplementare stabilendo, coltivando e potenziando - in modo sempre crescente - una specie di Sala stampa di Santa Marta, da lui diretta personalmente.
Con i papi precedenti non era mai accaduto ma già nei primi mesi del pontificato di Bergoglio, quando la Sala stampa era diretta dal gesuita Federico Lombardi, erano apparsi in diverse occasioni segni che alcuni passaggi venivano elaborati ed eseguiti a Santa Marta con la Sala stampa della Santa Sede lasciata a margine.

Le molte situazioni mediatiche singolari

Dieci anni dopo, l’elenco di queste singolari circostanze è piuttosto lungo.
In molte occasioni, tra la Sala stampa della Santa Sede e la Sala stampa di Santa Marta si sono registrate discrepanze palesi, contraddizioni rilevanti e soprattutto silenzi assordanti imposti da Santa Marta. In questo non facile meccanismo attuale, quasi impossibile da decodificare, Papa Francesco ha tessuto una rete di amicizie giornalistiche, di editori e operatori disponibili a dare una mano ai bisogni mediatici del Pontefice che poggia buona parte della sua governance sull'amicizia e benevolenza di questa rete cosiddetta “stampa bergoglio friendly”.
In questa realtà spicca una decina di giornalisti, di diverse nazionalità e testate, che hanno consolidato un rapporto personale con il Santo Padre, il quale sentono telefonicamente oppure incontrano di persona periodicamente. Rapporti simili si sono stabiliti anche tra altri giornalisti e collaboratori vicini al Santo Padre, e questo è un'altra via tramite la quale opera la Sala stampa di Santa Marta. Ad alcuni di questi professionisti si chiede di fare interviste nei termini prestabiliti oppure di far passare o far correre informalmente presunti pensieri, decisioni o prese di posizione del Santo Padre, che sono in contradizione con le comunicazioni istituzionali ufficiali.

Comunicazione liquida

Si ricordano due casi clamorosi non recenti.

1- Dopo la pubblicazione del Responsum del Dicastero per la Dottrina della Fede che vietava benedire coppie dello stesso sesso (pubblicato il 15 marzo 2021), in alcune testate europee e americane pur di difendere il Pontefice dalle critiche sollevate dal documento, si arrivò a scrivere che il Papa non aveva visto il documento con tranquillità poiché gli era stato consegnato quasi sulla scaletta dell’aereo poco prima di volare in Iraq (6 - 8 marzo 2021).
2- Dopo la pubblicazione a sorpresa della Costituzione “Praedicate Evangelium”, nel documento caricato in rete c’erano numerosi errori, refusi, frasi scambiate tra traduttori, incoerenze nelle numerazioni, ecc. Uno di questi giornalisti amici arrivò a scrivere su un settimanale che il Pontefice si era visto costretto a pubblicare in fretta e furia il documento, con molte imperfezioni, poiché temeva che settori della Segretaria di Stato ne bloccassero la diffusione.
Ora, sul conflitto fra queste due Sale stampa ci si può chiedere: qual è la verità nel caso del recente ricovero del Santo Padre? Erano veramente “accertamenti programmati", come si disse nei primi due comunicati istituzionali oppure la verità è quella che lo stesso Pontefice raccontò, giorni dopo, al suo amico Michele Ferri di Pesaro: "Sono arrivato in ospedale incosciente"?
Per la verità, è pacifico che le comunicazioni vaticane - anche quelle che guida Papa Francesco personalmente - ormai sono una complessa realtà molto liquida e quindi il confine tra Sala stampa della Santa Sede e Sala stampa di Santa Marta è mobile, come una transenna che si sposta a seconda il bisogno.
Ovviamente in tutto ciò non c’è nulla di censurabile. Il Papa è il sovrano.
La cosa importante per tutti, credenti o non, è sapere e tenere presente che ci sono due canali diversi e paralleli nelle comunicazioni vaticane.

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