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martedì 28 febbraio 2023

Il futuro del Cattolicesimo? La Messa Tradizionale #traditioniscustodes #summorumpontificum

Il futuro del Cattolicesimo è la Messa Tradizionale in latino. Nonostante i dati spaventosi circa la frequentazione delle Messe e dei sacramenti e le limitazioni provenienti dal Vaticano, la comunità cattolica tradizionale rimane l'oasi più feconda di dottrina, sacralità e vocazioni nella Chiesa.
"Secondo i più giovani, il nostro futuro è leggibile con chiarezza: la Messa tradizionale in latino (TLM) è una ribellione contro il modernismo, contro il cambiamento superficiale per amore del cambiamento. La TLM rappresenta sia un’àncora che una bussola, incarna – più di ogni altra cosa – l'idea di una Chiesa eterna e allo stesso tempo sempre nuova."
Questa traduzione è stata realizzata grazie alle donazioni dei lettori di MiL.
Luigi

Jemy Gatdula, Business World Online, 16/02/2023

Per qualche inspiegabile ragione, la Messa tradizionale in latino è ormai diventata il cattivo per antonomasia. Questo avviene mentre alcuni membri prominenti o influenti del clero cattolico vengono catturati o accusati di scorrettezze sessuali, generalmente con giovani uomini. Uno di loro è stato notoriamente scoperto in flagrante mentre utilizzava l’app di appuntamenti Grindr. Un altro ancora è stato accusato di aver abusato di alcune suore circa dieci anni fa. Anche la corruzione all’interno della Chiesa è nelle notizie all’ordine del giorno, con questo o quel rapporto sulla persecuzione clericale in Cina, mentre la Banca Vaticana è di nuovo perseguitata da accuse di manipolazioni finanziarie.

Prendiamo in considerazione questi fatti in un contesto dove, dal Concilio Vaticano II, la partecipazione alla Messa (ad esempio la partecipazione dei cattolici filippini è scesa al 56%)

e il numero di coloro che si avvalgono del sacramento della confessione, dei matrimoni e dei battesimi (ad esempio, il 57% dei filippini appena nati sono illegittimi, con gravidanze adolescenziali e annullamenti di matrimoni in aumento) sono costantemente peggiorati. Anche la fede nell'insegnamento cardine della transustanziazione è diminuita in modo significativo:

Un nuovo sondaggio del Pew Research Center rileva che la maggior parte di coloro che si autodefiniscono cattolici non credono a questo insegnamento fondamentale. Infatti, quasi sette cattolici su 10 (69%) affermano di credere personalmente che, durante la Messa cattolica, il pane e il vino usati nella comunione “sono simboli del corpo e del sangue di Gesù Cristo”. Solo un terzo dei cattolici statunitensi (31%) afferma di credere che “durante la messa cattolica, il pane e il vino diventano effettivamente il corpo e il sangue di Gesù”.

Oltre a chiedere ai cattolici in che cosa credono quando si parla di Eucaristia, il nuovo sondaggio includeva anche una domanda che ha messo alla prova i cattolici circa la loro conoscenza dell’insegnamento ufficiale della Chiesa sull’argomento. La maggior parte dei cattolici che credono che il pane e il vino siano meramente simbolici non sanno che la Chiesa sostiene che avviene la transustanziazione. Nel complesso, il 43% dei cattolici ritiene che il pane e il vino siano solo simboli e che questo rifletta anche la posizione della Chiesa. Tuttavia, un cattolico su cinque (22%) rifiuta l'idea della transustanziazione, anche se conosce l'insegnamento della Chiesa. ("Solo un terzo dei cattolici statunitensi concorda con la loro Chiesa sul fatto che l'Eucaristia è corpo e sangue di Cristo", agosto 2019, https://pewrsr.ch/3I1ekn3).

Anche le ordinazioni sacerdotali sono diminuite: "Dopo essere salite alle stelle da circa 27.000 nel 1930 a 58.000 nel 1965, il numero di sacerdoti negli Stati Uniti è sceso a 45.000 nel 2002. Entro il 2020, ci saranno circa 31.000 sacerdoti – e solo 15.000 avranno meno di 70 anni. In questo momento ci sono più sacerdoti di età compresa tra 80 e 84 anni che tra i 30 e i 34 anni". (Cfr. Michael Davies, The Stark Fruits of Vatican II (catholicapologetics.info))

C'è un'area geografica – a parte la fede vibrante dei cattolici in Africa – dove le chiese cattoliche sono piene fino all'orlo, dove i fedeli si prendono del tempo per studiare e discutere degli insegnamenti della Chiesa, dove la partecipazione alla Messa è robusta, e le giovani coppie si sposano sempre di più e – altrettanto importante – hanno sempre più figli da battezzare poi nella fede cattolica.

Questa è la comunità della Messa tradizionale in latino. E tutto questo – in maniera tanto triste quanto ironica – è ciò che sembra essere soppresso dalle autorità della Chiesa. Per i non cattolici, una breve nota: la Messa tradizionale latina non è una Messa semplicemente detta in latino. La "Messa ordinaria" di oggi (cioè il Novus Ordo) può essere celebrata anche in latino. Invece, come ha sottolineato Papa Benedetto XVI: "le due forme della Messa [sono] le seguenti: il Novus Ordo è la forma ordinaria del Rito Romano, e la Messa in latino è la forma straordinaria. Entrambe sono valide, e qualsiasi sacerdote qualificato può celebrare entrambe le forme".

Dopo l'incredibilmente gentile pubblicazione della Lettera apostolica Summorum Pontificum, che ha permesso ai sacerdoti e ai fedeli una maggiore libertà di celebrare la Messa nella sua forma precedente alla riforma del Concilio Vaticano II, è arrivato il motu proprio Traditionis Custodes, un documento piuttosto sconcertante, che – solo 14 anni dopo – ha abrogato sostanzialmente le libertà concesse dal primo documento. Ma la logica del Summorum Pontificum è piuttosto bella nella sua semplicità e correttezza: ciò che è stato vero e valido per 2.000 anni non poteva improvvisamente essere considerato diversamente, e scartato proprio com’è stato fatto in seguito.

E questa non è una visione condivisa solo dai “tradizionalisti”:

"La Messa tradizionale in latino non è solo straordinaria nella sua forma: la sua partecipazione tra i giovani tra i 18 e i 29 anni contrasta le tendenze al ribasso della religiosità tra quella fascia demografica.”

“I dati di Pew Research mostrano che solo circa un quarto dei cattolici di età compresa tra i 18 ei 29 anni frequenta la chiesa una volta alla settimana o più, rispetto al 98% dei frequentatori della Messa in latino nella stessa fascia demografica, secondo una ricerca pubblicata dalla Fraternità Sacerdotale di San Pietro.”

“La ricerca mostra anche che il movimento dei giovani verso la tradizione è in gran parte auto-motivato, piuttosto che il risultato di influenze esterne: ‘Possiamo vedere che le preferenze personali (riverenza, curiosità, solennità e musica) rappresentano il 58% del totale, mentre le influenze di persone prossime (amici, coniugi) rappresentano il 18% del totale. Così, nella misura del 76%, l'impulso a partecipare alla Messa in latino tra i giovani tra i 18 e i 39 anni sembra provenire in gran parte internamente dalla propria generazione, piuttosto che essere un’eredità delle generazioni precedenti’”. (Cfr. “3 Reasons Why the Latin Mass Is So Attractive to Young People (According to a 22-Year-Old)”, NCRegister, agosto 2021).

E in effetti, molti dei cattolici di spicco (e piuttosto devoti) di oggi sono stati attratti dalle glorie della Messa tradizionale in latino: dal famoso teologo dell’Opus Dei Scott Hahn, ai giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti Clarence Thomas e (il defunto) Antonin Scalia, al commentatore politico Michael Knowles, al recente kicker vincitore del Super Bowl Harrison Butker.

Sfortunatamente, molti membri anziani del clero sembrano determinati a demolire la Messa tradizionale in latino, accusando i sacerdoti più giovani e i laici più giovani che hanno espresso entusiasmo per la Forma Straordinaria di essere fuori dal mondo, "dinosauri" o bloccati nel passato. Ma, come ha sottolineato il rispettato filosofo ed esorcista padre Chad Ripperger, è proprio il clero più anziano che è fuori dal mondo: bloccato nei suoni e nell'aspetto della cultura pop degli anni 1960 e 1970, dell'ecumenismo hippy e del movimento if it feels good, do it – “se ti fa stare bene, fallo”.

E questo è confermato proprio dalle giovani generazioni che preferiscono la Messa tradizionale in latino: “Gli striscioni di feltro, le chiese open-concept, le Messe con le chitarre, e praticamente ogni inno liturgico scritto dopo il 1968 se una volta era percepito come ‘pastorale’ e ‘inclusivo’ ora sono definiti ‘da boomer’ e ‘cringe’”. Secondo i più giovani, il nostro futuro è leggibile con chiarezza: la Messa tradizionale in latino (TLM) è una ribellione contro il modernismo, contro il cambiamento superficiale per amore del cambiamento. La TLM rappresenta sia un’àncora che una bussola, incarna – più di ogni altra cosa – l'idea di una Chiesa eterna e allo stesso tempo sempre nuova.

Se l'argomento contro la TLM è quello per cui essa attrarrebbe soltanto scismatici o sedevacantisti, allora questo argomento è altamente fallace: in primo luogo, perché assume una causalità; in secondo luogo, crea un argomento fantoccio; e in terzo luogo, confonde un problema con un messaggio sbagliato e con un’induzione difettosa. Se il problema sono gli scismatici, allora affronta questo problema, senza dover distruggere qualcosa validamente riconosciuto dalla Chiesa per due millenni. Semplicemente non c'è bisogno di buttare via il bambino insieme all'acqua sporca.

La Messa tradizionale in latino è semplicemente bella e incarna ciò che un sacramento dovrebbe essere. Il fatto che faccia appello ai nostri sensi non dovrebbe essere scontato, perché questo è precisamente uno dei motivi per cui ogni sacramento è stato istituito. Le immagini e i suoni, gli odori, persino il gusto e il tatto, sono tutti orientati a farci prestare attenzione non al sacerdote, ma al centro proprio del nostro culto: Dio. Altrettanto importante, la Messa tradizionale in latino risponde a un bisogno a lungo sentito tra i fedeli di pietà e solennità, che sta diventando sempre più difficile da trovare nonostante ci siano così tante Messe Novus Ordo disponibili in giro.

Un’altra falsa calunnia contro la MLT vorrebbe che essa sia elitaria. Non è così. Frequentate una MLT e vedrete fedeli di ogni ceto sociale, ricchi o poveri, istruiti e semplici, dai più maturi ai tanti giovani. È facile venire a conoscenza di fedeli che percorrono molte miglia solo per partecipare a una TLM. È occasone di incontro per personalità diverse e di diversa provenienza, ma che condividono l'amore per Dio e per le verità eterne insegnate dalla Chiesa.

Se per "cattolico" si intende l'universalità, allora quanto detto sopra, considerato insieme alle tendenze di partecipazione alla Messa, mostra che la TLM è davvero pienamente cattolica. Infine, la TLM incarna e realizza il nostro desiderio di obbedienza alla Chiesa. Che abbandoniamo il nostro ego e il nostro costante bisogno di novità e cambiamento, in rispetto di tutti i milioni di fedeli che ci hanno preceduto e a quelli che verranno. Che adorando Dio, non lo facciamo secondo le nostre voglie, ma in comunione con tutti i fedeli, visibili o invisibili.

Gilbert K. Chesterton ha scritto perspicacemente: “Non aprire la mente così tanto da far cadere il cervello”. E anche: “l’obiettivo di aprire la mente, così come quello di aprire la bocca, è saperla chiudere nuovamente, quando si è di fronte a qualcosa di evidente”. O, per parafrasare una grande cattolica, Flannery O'Conner, se alla fine tutte le religioni o le credenze sono la stessa cosa, allora “vada tutto al diavolo”. Perché una Chiesa aperta a tutto, disposta a scendere a compromessi su tutto, alla fine non significa nulla. 

Proprio così. Come diceva chiaramente san Josemaría Escrivá: “La santa intransigenza non è bigottismo”. Perché la vera carità può essere solo unita alla verità. E a causa di tutto questo, possiamo benissimo pensare che il futuro della Chiesa cattolica risieda nella “intransigenza” di coloro che si riuniscono persistentemente per ascoltare la Messa tradizionale in latino.