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lunedì 7 novembre 2022

LE MAGNIFFICHE CRONICHE DI ROMA di mons. Eleuterio Favella: sulle nomine femminili (e dell’economista filo-abortista) nel governo della Chiesa

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato e per via diplomatica attraverso il Cancelliere Don Pietro Zecchini, abbiamo ricevuto la seguente segnalazione cronichistica da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella, per grazia di Dio e della Sede Apostolica Arcivescovo di Synossi in partibus, Assistente al Sacro Soglio e Giudice Ordinario della Curia Romana e suo Distretto, nonché Abate Commendatario di Santa Cecilia in Urbe.
La «magniffica cronica di Roma» segue la notizia del vanto sulle nomine femminili nel governo della Chiesa ed in particolare dell’elogio di Papa Francesco all’economista Marianna Mazzuccato, da poco nominata nella Pontificia Accademia per la Vita e nota per le sue posizioni filo-abortiste, in occasione della conferenza stampa durante il viaggio di ritorno dal Bahrein di domenica 6 aprile (QUI, ripresa da Catholic News Agency QUI).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare le «magniffiche croniche di Roma, de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario», che altrimenti passerebbero inosservate o non verrebbero evidenziate come dovrebbero ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi et figli devoti in Cristo, e imploriamo la sua augusta benedizione.

L.V.

«Tornato ch’ebbe in Urbe l’Augustissimo pomtiffice, multe furon solite lamentationi dell’allocution pronontiata dal sig. Papa alli gazzettieri & scribacchinj ch’el siguon qual pellegrino appostolecho, di talché mons. Sagrista volle rifferir alle beate oreglie della Santità Sua, pendente che s’appressava l’hora del descho che quel dì era di grasso, dovendo recuperar del magro patito sotto l’Agareni pro salute phisica et spiritale, i multi laji et romori che correan pel sagro Colleggio, li prelati palatini, i parochi romani et etiam li monisterji de monachi et romiti et conventi & stituti financho all’Hospital del Santo Spirto et a San Gallicano senza dir dell’Archiginnasio e delle Academie di S. Luca e della Beata Coecilia, imperocché la laudatio fatta delle foemine ch’esso Papa avea messo nel guberno della Giesa era parsa a tucti gran sproloquio e nepur si potea dar colpa al uino vistoché appresso l’Agareni non si sorbe nec vino et nec lequore alcuno et solo l’augustissima faccia tosta avea recato in dono al rege mussulmano una cassa di vino di Sciampagna, spacciandolo per lemonata, all'uso che fece in Napoli l’ambassiador della Sublime Porta quando il principe di Tarsia introdusse il magn.co Alì pascià a sorbir detto uino spumante, sicché prelati & abbati & il Senato de Roma principiavan a nomar tutte le donzelle messe alle reformation a comenzar da donna Immacolata Sciacquì ed a descender insino alla col.ma Mazzuccata, rodigina delle Americhe, che tucte eran state a dir de essi sciagura pella Chiesa & la Santa Sedia fintanto che puro s’era sequestrato da mons. Viccario criminale, per medio de’ birri et del barigello, un viglietto satirico del solito Pasquino che ascriveva tutte le mentovate foemine aut al patrocinio dello spital de’ Santi Clemente et Crescentino voluto dalla carità de papa Clemente, ch’el popolo romano avea da tempo nomato il conservatorio delle zoccolette, aut viepiù quali assistite dell’Ospitio de Santa Calla, voluto dalla carità de papa Sisto, ov’erano com’è noto le retirate dalla via & casini per inabilità di decreppitezza, sicché ebbe il Sovrano Pontiffice, all’udir tali ingiuste cosse et injuriose pro sibi et pro pontificatu, i nottorji moti di sua bonanza et charitade di talché l’urla et li streppiti augustissimi s’udirno quella volta insino al colle Aventino dalli boni padri prediccatori in Santa Sabbina et etiam dal baillì dell’Ordene Giovannita poco appo discosto che fè abbasar etiam la bandiera gloriosissima delle Cavaglieri dal pennon del priorato laonde evittar che si ruinasse, e sol placossi la Santità Sua pendente che, recato super trainellam verso l’augusta mensa, nel corridor che mena al descho martalense le coche con a capo l’Annetta Centomani principiron vezzosamente a far vaghissimo elencho delle pietanze & carni & sughi & fromaggi & dolzumi & fructe secche et essotiche che quel dì s’ammanivan ad esso Papa, appo le fatiche dell’apostolecho viagio, onde sustentarlo nella sollicitudine del guberno unniversale della Chiesa et tali parole ut melle giunser presso l’augusto core, mentre che i perfumi della coccina furon, per tramite delle auguste nari, come balsamo sul parimenti augusto apetito et tutti ridean col signor Papa mentre li garzoni & camerari incipiaron a servir le passate d’antipasti succosissimi de mare et de terra, che quel dì, ut supra dicto, era di grasso etc.».

da «Le magniffiche croniche di Roma sotto l’augustissimo ponteficato del Ss.mo Signor Nostro papa Francesco» de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario, appresso la stamperia Medicea, con privileggio - Libro VI


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