Pagine

lunedì 10 ottobre 2022

Orrori architettonici… e dove trovarli #109 a Bari (BA)

Chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena dell’arch. Onofrio Mangini (anno 1972).
Ci segnalano che i parrocchiani – ed in generale i cittadini di Bari – hanno soprannominato questo edificio «Chiesa Goldrake».
Se lo meritano l’otto per mille?

Lorenzo

Descrizione: Schema planimetrico a pianta centrale, ad aula unica, con tre bracci di uguale lunghezza, convergenti nel presbiterio, non integrato nella struttura. L’accesso all’edificio dai tre ingressi è arretrato rispetto al piano di facciata per la presenza di protiri che conducono dallo spazio esterno e dal sagrato all’aula liturgica.
Ledificio presenta struttura completamente realizzata in cemento armato, con quattro grandi setti che si aprono su elementi a forma di vela, originati da spicchi concavi di asse parabolico, raccordati da una superficie quadrata, corrispondente alla soletta di copertura, traforata da quattro elementi in mattoni di vetro disposti a spirale. L’interno dell’aula liturgica ha altezze variabili: lo spazio dei tre bracci d’accesso ha quota di circa quattro metri, mentre la parte centrale, che comprende la zona presbiterale, raggiunge un’altezza superiore ai venti metri.
La facciata principale dalla quale avviene l’accesso all’aula liturgica, così come le due che sono prospicienti i cortili esterni, sono completamente in cemento e sono caratterizzate da un elemento curvilineo a forma di vela, che congiunge i protiri d’ingresso al lucernario centrale: la superficie curva è uniforme, ma traforata da una croce realizzata con piccoli vetri rossi quadrangolari. I due setti strutturali, che intersecano la vela seguendo una giacitura inclinata, presentano singolarmente due bucature esagonali e concludono lateralmente il prospetto. Sull’estradosso dei protiri sono posizionati elementi cementizi, lineari di sezione parabolica, utili a favorire il deflusso delle acque meteoriche, convogliando le stesse nei pluviali che discendono verticalmente sui prospetti. Le aperture presenti nel grande volume di cemento corrispondono ai tre ampi portali bronzei, tripartiti verticalmente ed in parte apribili, e alle trentasei finestre trapezoidali che danno luce all’interno dei tre bracci laterali dell’aula liturgica.
L’intera aula liturgica e il piano di calpestio del presbiterio presentano un rivestimento in bronzetto di Apricena di forma rettangolare, mentre i due gradini curvilinei che conducono al presbiterio sono in basaltina.
Le superfici interne sono completamente in cemento, colorato con tonalità chiare. L’integrità delle pareti, che si curvano ed innalzano, mostrando tutte le potenzialità compositive del cemento, è interrotta da otto volumi arretrati rispetto alla superficie finita, corrispondenti ad oblò semilunati a filo pavimento dai quali, all’epoca della costruzione dell’edificio e secondo le intenzioni del progettista, permeava lateralmente un’importante quantità di luce.
Alle spalle della sede del celebrante, sulla parete del presbiterio, realizzata con blocchetti cementizi con finitura a spacco, è collocato un trittico, raffigurante la Deesis, la scena del Cenacolo e l’incoronazione di Maria, opera nel 2011 dell’artista Giuseppe Cartolano. Nella parte centrale dell’infisso d’ingresso del braccio destro dell’edificio è posto un’icona che raffigura Maria Maddalena.
Tutti gli arredi sono posti sul presbiterio e sono realizzati con materiali e caratteristiche simili: si tratta di diversi trattamenti della pietra di Trani, in parte lavorata a punta grossa ed in parte levigata. Nella parte sinistra sono collocati il fonte battesimale di forma ottagonale e vasca cruciforme e l’ambone, individuato da un elemento in cemento basso e curvilineo. Al centro del presbiterio si trova l’altare, rivestito in pietra e definito da un basamento uniforme e una mensa aggettante scanalata orizzontalmente. Nella parte destra del presbiterio, invece, poggiato su un pilastrino in pietra, trova posto il tabernacolo, corrispondente ad un cubo litico, con porticina in foglia d’oro decorata con una croce stilizzata e la scritta JHS. In posizione assiale c’è la sede del celebrante in legno ed annessi gli sgabelli per gli altri ministri.

Fotografie degli esterni:











Fotografie degli interni:





1 commento:

  1. L'esterno sfoggia un virtuosismo fine a se stesso nell'uso dei materiali e in definitiva non esce dall'autocompiacimento. L'interno ha una suo suggestione e per una volta le immagini non sono bandite. Ahime' c'è pure lo pseudo battistero neocat...

    RispondiElimina