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venerdì 14 ottobre 2022

NOSTRE INFORMAZIONI di mons. Eleuterio Favella: nota sul Decreto «Letamini in domo» e sull’Istruzione «De spazzathura»

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato e per via diplomatica attraverso il Cancelliere Don Pietro Zecchini, abbiamo ricevuto la seguente informazione ex Aedibus da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella, per grazia di Dio e della Sede Apostolica Arcivescovo di Synossi in partibus, Assistente al Sacro Soglio e Giudice Ordinario della Curia Romana e suo Distretto, nonché Abate Commendatario di Santa Cecilia in Urbe.
La comunicazione segue alla notizia della condanna ad un mese di carcere e ad un’ammenda di 1.200 euro per don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro (PT) da anni impegnato in un’intensa attività di accoglienza ai migranti, a causa della scarsa igiene dei locali parrocchiali in cui accoglie i migranti (QUI e QUI, ripresa QUI da MiL).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare alcuni documenti che altrimenti passerebbero inosservati o non verrebbero evidenziati come dovrebbero ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi et figli devoti in Cristo, e imploriamo la sua augusta benedizione.

L.V.

NOSTRE INFORMAZIONI

La Prefettura della Casa Pontificia, con nota diramata stamane dalla Sala Stampa della S. Sede, a seguito di alcune ricorrenti voci seguenti la condanna penale da parte del Tribunale di Pistoia, che volevano facultata la parrocchia di Vicofaro «ex ore Ss.mi», ha precisato di non aver autorizzato a suo tempo né il S. Padre né mons. Presidente alle Strade in sede vicaria, il rev.do Don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro in diocesi di Pistoia, ad organizzare l’accoglienza ed il trattamento dei signori migranti in base alla normativa discendente dalla Enc. «Laudato si’», ovvero il Decr. «Letamini [senza dittongo] in domo» e l’Istr. «De spazzathura».


1 commento:

  1. Don Biancalani ha fatto la grande stupidata di aver ospitato nella sua parrocchia un numero di persone 10 volte superiore alle reali possibilità della struttura e della comunità
    Ed aver di fatto reso questa l'unica attività della parrocchia, a discapito di tutto il resto
    Perché la parrocchia esiste primariamente per servire la comunità locale, non per risolvere il problema dell'immigrazione
    Molte parrocchie aiutano e integrano migranti senza clamore e senza pubblicità, in numeri gestibili, con l'aiuto di tanti fedeli di buona volontà

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