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domenica 11 settembre 2022

LE MAGNIFFICHE CRONICHE DI ROMA di mons. Eleuterio Favella: sulla premiata gelateria di Santa Maria Maggiore

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato e per via diplomatica attraverso il Cancelliere Don Pietro Zecchini, abbiamo ricevuto la seguente segnalazione cronichistica da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella, per grazia di Dio e della Sede Apostolica Arcivescovo di Synossi in partibus, Assistente al Sacro Soglio e Giudice Ordinario della Curia Romana e suo Distretto, nonché Abate Commendatario di Santa Cecilia in Urbe.
La «magniffica cronica di Roma» segue alla notizia dell’apertura di una gelateria all’interno della Basilica di Santa Maria Maggiore, voluta da Mons. Rolandas Makrickas per finanziare la gestione della basilica stessa ed affidata alla multinazionale svizzera Antica Gelateria del Corso senza rispettare la procedura per l’aggiudicazione degli appalti pubblici prevista con motu proprio di Papa Francesco nel giugno 2020 (QUI).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare le «magniffiche croniche di Roma, de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario», che altrimenti passerebbero inosservate o non verrebbero evidenziate come dovrebbero ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi et figli devoti in Cristo, e imploriamo la sua augusta benedizione.

L.V.

«Eran gran vociferatione et romor in Roma e nelle diocesse suburbicharie inquantochè il Capituolo libberiano avea aperto nella corte major nella patriarchal basilicha de S. Maria all’Esquilino una dolciaria & gelateria & rivendita di altre cosse nel giazzo, ut granathine, bibbite, premute de narancelle & lemoni & bergamothi et altre agrume che giugnon a quella patriarchal giesa come censo de alcuni feudi goduti dal Capitolo in quel di Itri et Castro de’ Volsci, di talché giunse all'auguste oreglie per tramite di mons. Magiordomo la gran copia di gelati & diacciuoli & altre bibbithe che cotidie la mentovata rivendita cede pro emptione et alcune pro carithate et che nulla decima versava il Capituolo su ditte intrate alla rev.da Camara, di talché la Santetà Sua incaricò mons. Camerario di taglieggiare, alias tassare il ditto Cappitolo con la decima delli gelati & pastarelle & mandorlati & granathine che avrian esser menati alla tavola papale cotidie, entro l’hora sesta et non ultra l'Angelus sicché in defecto de tal incombente, la Santità Sua si sarebbe sentita libbera de’ comminar interdecto sulla Bassilicha et pertinentie sue et scomunicha sul Capituolo, uti collegium et canonichi uti singuli, et etiam previder il sequestro de tutti li fructi de’ mentovati feudi di Itri & Castro in favor di esso Papa, et quando il dì seguente mons. Camerario ebbe a notefficar all’Em.mo archiprete et capituolo Libberiano l’augustissimo deccreto, preser statim garzoni duo cotidie a menar al palagio Martalense verso l’Angelus pastarelle & bibite & gelati multi pella satisfatione dell’auguste ganasce et la raffreschatione del parimenti augustissimo gargarotio et S. Maria Major foe salva dell'appostolicho interdecto et altre pomteficali comminationi etc.»

da «Le magniffiche croniche di Roma sotto l’augustissimo ponteficato del Ss.mo Signor Nostro papa Francesco» de’ fratelli Beretta, Felice e mons. Mario, appresso la stamperia Medicea, con privileggio - Libro VI


2 commenti:

  1. A Santa Maria Maggiore già tempo fa venne come arciprete il card. Santos dicendo di avere pieni poteri dal Papa, senza esibire alcun documento in merito, e tutti si adeguarono in silenzio. Del resto anche il capitolo non è messo tanto bene, col ben noto Piero Marini, quello delle liturgie creative, e con un certo Croce che alla Gregoriana faceva il modernista latente, p. es. dicendo che l'Ultima Cena non era la Prima Comunione degli Apostoli (quindi riducendola a un banchetto).

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