Pagine

giovedì 16 giugno 2022

Testo integrale della Lettera dei vescovi del Colorado (USA) ai legislatori cattolici abortisti

Vescovi coraggiosi: "Fino a quando non ci sarà un pentimento pubblico e non si riceverà l’assoluzione sacramentale in confessione, chiediamo ai legislatori cattolici che vivono o praticano il culto in Colorado e che hanno votato a favore del RHEA, di astenersi volontariamente dal ricevere la Santa Comunione. Il peso della loro decisione non ricade sulle spalle di sacerdoti, diaconi o ministri straordinari laici dell’Eucaristia. È sulle coscienze e sulle anime di quei politici che hanno scelto di sostenere questa legge malvagia e ingiusta".
Luigi

Di Sabino Paciolla Giugno 9t, 2022

I vescovi del Colorado hanno pubblicato martedì una lettera aperta in cui chiedono ai legislatori cattolici che hanno recentemente votato a favore di una nuova legge sull’aborto permesso dal concepimento fino alla nascita di astenersi dal ricevere la Santa Comunione. Il testo completo della lettera è riportato di seguito. La presento nella mia traduzione ripresa dal Catholic World Report.

Lettera aperta ai politici e ai fedeli cattolici su come ricevere degnamente la Comunione

Cari fratelli e sorelle in Cristo,

La sessione legislativa del 2022, conclusasi di recente, è stata difficile per molti cittadini del Colorado, che hanno assistito sgomenti alla corsa dei loro legislatori statali verso una delle proposte di legge sull’aborto più estreme del Paese, che ha attraversato le aule del Campidoglio per arrivare sulla scrivania del governatore Polis per la sua firma.
Mentre la legge HB22-1279, la Reproductive Health Equity Act (RHEA), si faceva strada nella legislatura, si è levata una forte protesta contro di essa. Migliaia di persone hanno scritto ai loro legislatori. Oltre 350 persone hanno testimoniato contro il RHEA alla Camera e più di 215 al Senato fino alle prime ore del mattino. Il RHEA consente l’aborto dal concepimento alla nascita e per qualsiasi motivo, compresi razza, sesso o disabilità del bambino.

Secondo alcuni dei legislatori che sostengono la RHEA, questa nuova legge è stata concepita per rendere il nostro Stato una destinazione abortiva e un “porto sicuro”. Si aspettano che le madri incinte arrivino a frotte dagli Stati circostanti per abortire se la Roe v. Wade (la sentenza della Corte Suprema degli USA che ha legalizzato l’aborto , ndr) verrà rovesciata. È per noi motivo di profonda tristezza e angoscia sapere che alcuni legislatori cattolici hanno votato a favore.

Abbiamo un forte desiderio di discutere l’impatto spirituale e culturale di leggi come la RHEA con i politici di entrambi i partiti che si dicono cattolici e che rappresentano i cittadini del nostro Stato. Come loro pastori vogliamo assicurarci che comprendano l’insegnamento della Chiesa sul ricevere la Santa Comunione e la giusta disposizione spirituale per farlo. Sono già stati fatti degli sforzi per parlare con diversi di questi legislatori, ma purtroppo pochi di loro hanno accettato l’invito a incontrarsi.

Durante le votazioni sulla legge per l’equità della salute riproduttiva, è emerso chiaramente dai loro voti pubblici che diversi legislatori cattolici sono favorevoli a porre fine alla vita dei bambini non nati e a dichiarare che un “ovulo fecondato, un embrione o un feto” non ha “diritti indipendenti o derivati” in Colorado. Secondo questa logica moralmente fallimentare, questi bambini non ancora nati valgono meno di quelli che hanno avuto il dono di nascere. Allo stesso tempo, vorremmo ringraziare pubblicamente i senatori Barbara Kirkmeyer, Kevin Priola e Jim Smallwood e il rappresentante Andres Pico, legislatori cattolici che hanno votato a favore della protezione dei nascituri e contro la possibilità che il nostro Stato li privi del loro diritto alla vita, che gli è stato dato da Dio.

Votare a favore del RHEA significa partecipare a un’azione gravemente peccaminosa, perché facilita l’uccisione di bambini non nati innocenti, e i politici cattolici che lo hanno fatto si sono molto probabilmente posti fuori dalla comunione della Chiesa.

Come abbiamo detto insieme ai nostri colleghi vescovi statunitensi nella nostra recente dichiarazione “Il mistero dell’Eucaristia nella vita della Chiesa”.

“Ricevere il Corpo e il Sangue di Cristo mentre si è in stato di peccato mortale rappresenta una contraddizione. La persona che, per propria azione, ha rotto la comunione con Cristo e la sua Chiesa, ma riceve il Santissimo Sacramento, agisce in modo incoerente, rivendicando e rifiutando la comunione allo stesso tempo. È quindi un falso segno, una menzogna – esprime una comunione che in realtà è stata rotta”.

Inoltre, ricevere l’Eucaristia in stato di peccato mortale è sacrilego perché è “un’omissione della riverenza dovuta al sacro Corpo e Sangue di Cristo”.

Infine, quando altri cattolici vedono personaggi pubblici che ricevono Gesù in tale stato spirituale, la loro determinazione ad essere fedeli al Vangelo può essere indebolita. Un politico o un personaggio pubblico cattolico che guida o incoraggia altri a fare il male è un fallimento nel rispetto delle anime altrui ed è ciò che la Chiesa definisce “scandalo”.

Fino a quando non ci sarà un pentimento pubblico e non si riceverà l’assoluzione sacramentale in confessione, chiediamo ai legislatori cattolici che vivono o praticano il culto in Colorado e che hanno votato a favore del RHEA, di astenersi volontariamente dal ricevere la Santa Comunione.

Il peso della loro decisione non ricade sulle spalle di sacerdoti, diaconi o ministri straordinari laici dell’Eucaristia. È sulle coscienze e sulle anime di quei politici che hanno scelto di sostenere questa legge malvagia e ingiusta.

Preghiamo che questa lettera e la nostra richiesta di astenersi dal ricevere Gesù nell’Eucaristia stimolino una sincera riflessione e conversione nei cuori di coloro che hanno partecipato a permettere che questo grave atto di ingiustizia diventasse legge. Non è una richiesta che facciamo con leggerezza, ma poiché è nostro dovere salvaguardare la fede e curare le anime di tutti i fedeli – compresi questi politici – dobbiamo farla.

Siamo sempre disposti a dialogare con qualsiasi politico cattolico a cui questo si applica e vogliamo che sappiate che preghiamo regolarmente per tutti coloro che ricoprono cariche pubbliche.

Cordiali saluti in Cristo,

Reverendissimo Samuel J. Aquila, Arcivescovo di Denver

Reverendissimo Stephen J. Berg, Vescovo di Pueblo

Reverendissimo James R. Golka, Vescovo di Colorado Springs

Reverendissimo Jorge H. Rodriguez, Vescovo ausiliare di Denver