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martedì 7 giugno 2022

Difesa della Messa tradizionale: 43ª manifestazione davanti alla Nunziatura Apostolica questo sabato 4 giugno a Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi

DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE
43° MANIFESTAZIONE DAVANTI ALLA NUNZIATURA
QUESTO SABATO 4 GIUGNO A PARIGI

Questo sabato, 4 giugno, vigilia di Pentecoste, ci siamo incontrati di nuovo per pregare e manifestare davanti alla Nunziatura Apostolica, a mezzogiorno, avenue du President-Wilson.
Abbiamo pregato in comunione con i pellegrini di Chartres, che quest'anno pregheranno per la libertà della liturgia tradizionale in modo molto particolare.
Abbiamo commentato le impressioni condivise nei presbiteri parigini sul primo incontro dei sacerdoti della diocesi con il loro nuovo arcivescovo, Mons. Laurent Ulrich, martedì 31 maggio, nella cripta di Saint-Honoré d'Eylau. Lì, egli li ha confidato di aver compreso la propria vocazione al sacerdozio nel quadro di una vita liturgica molto bella – questo era prima del Concilio – e di essere sempre rimasto attratto in seguito, nel quadro della riforma, dalla ricchezza del liturgia cristiana.

Disse anche loro – bisogna dire che il clero parigino è generalmente piuttosto classico – che le sue idee non sono di stampo progressista. Senza dubbio i grandi dossier che intende affrontare durante il suo mandato di pochi anni saranno quelli dell'evoluzione della Chiesa parigina, del restauro di Notre-Dame, delle sorti dei seminari di Parigi e di Issy-les Moulineaux, in particolare dal punto di vista finanziario. Ma possiamo anche stimare che sarà benevolo e rassicurante con le diverse sensibilità dei suoi fedeli e del suo clero, alcuni dei quali molto tradizionalisti. Non è dunque improbabile pensare che accetterà volentieri il dialogo con i fedeli e i sacerdoti feriti dai divieti del suo predecessore, che in ciò si è dimostrato alquanto maldestro.

I fedeli addolorati di Saint Georges de La Villette e N.D. du Travail, e in generale il gruppo non trascurabile di fedeli tradizionali della diocesi di Parigi, devono ora prendere le misure necessarie per far in modo che le loro richieste di libertà vengano ascoltate.

Abbiamo anche commentato la nomina al cardinalato di Mons. Arthur Roche, prefetto della Congregazione per il Culto Divino, che si è rivelato molto ostile alla pace liturgica. Ma le voci insistenti sulla salute indebolita del Papa fanno fanno si che le cose a Roma sembrino sempre di più a un scenario di fine di pontificato, quadro in cui decisioni drastiche contro il mondo tradizionale diventano più difficili da sostenere.