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venerdì 17 giugno 2022

Come sono caduta in basso!

Il titolo è riferito all'Unione Europea. Opporsi alla quale è da taluni ritenuto un dovere morale. Se volete sapere perché, leggete questo pezzo di Giuseppe Rusconi apparso su Rossoporpora del 15 giugno.

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L’ABORTO DEL PARLAMENTO UE 
di GIUSEPPE RUSCONI    www.rossoporpora.org – 15 giugno 2022

Il 9 giugno 2022 il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che esprime grave preoccupazione per l’atteso parere della Corte Suprema degli Stati Uniti a proposito di aborto. 

Le notizie che vengono dagli Stati Uniti e che incrinano – nell’ambito del cosiddetto “diritto all’aborto” e dell’attesa, prossima relativa decisione della Corte Suprema - la spavalderia della gioiosa macchina da guerra del Pensiero Unico Mondialista (PUM) hanno naturalmente allarmato anche una delle propaggini più tetragone del detto PUM: accasato a Strasburgo e a Bruxelles, è il Parlamento dell’Unione europea (PE). Non è certo la prima volta che succede nell’ambito dei principi non negoziabili: l’illustre consesso si trasforma periodicamente nel Mostro strilla strilla che urla e pesta i piedi minacciando sfracelli contro chi non si allinea al PUM. Lo fa tramite risoluzioni che, se è vero che non sono vincolanti per gli Stati membri dell’UE, tuttavia hanno un effetto galvanizzante sui combattenti della nota lobby a livello nazionale e nel contempo intimidatorio su chi, per le sue idee non conformi al politicamente corretto, progressivamente viene emarginato dal dibattito pubblico ed etichettato con i noti epiteti. 

E’ così che qualche giorno fa, il 9 giugno 2022, il Parlamento europeo ha discusso e approvato un testo dal titolo che richiama alla mobilitazione generale in nome del PUM: “Risoluzione del Parlamento europeo del 9 giugno 2022 sulle minacce al diritto all'aborto nel mondo: la possibile revoca del diritto all'aborto negli Stati Uniti da parte della Corte suprema”. La quale sembra ormai a maggioranza conservatrice, leggasi sovversiva del PUM e dunque agita, qual bestia immonda, perfino i sonni cattofluidi di tali Joe Biden, Nancy Pelosi, del cardinale designato McElroy e sodali.

La risoluzione è stata approvata con 364 sì, 154 no e 37 astensioni. Gli europarlamentari italiani? Compatto il no di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Compatto il sì del Pd.

L’esito del dibattito in Aula viene così sintetizzato nel comunicato-stampa del PE, sotto il titolo “Il diritto all’aborto sicuro e legale deve essere protetto”:

La storica decisione Roe v. Wade deve essere sostenuta dalla Corte Suprema degli Stati Uniti . Tutti i Paesi UE devono depenalizzare l'aborto”. 

Con l’aggiunta: “Il PE condanna il deterioramento dei diritti e della salute sessuale e riproduttiva delle donne nel mondo, compresi gli Stati Uniti e alcuni Paesi UE, e chiede un accesso sicuro all'aborto”.

Si legge ancora nel comunicato del PE: “Il Parlamento incoraggia il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e la sua amministrazione a garantire l'accesso all'aborto sicuro e legale. I deputati ribadiscono l’appello al governo del Texas di abrogare rapidamente la legge 8 del Senato (NdR: vieta l’aborto dopo la comparsa del battito cardiaco fetale) e chiedono a diversi altri Stati americani con leggi analoghe di allineare la loro legislazione con i diritti umani delle donne tutelati a livello internazionale”.

Non è finita: l’impronta totalitaria della maggioranza del PE (non pochi popolari compresi) emerge in quest’altra annotazione derivata dal voto in Aula: “Il personale medico non deve negare alle donne l’assistenza all'aborto per motivi religiosi o di coscienza, poiché ciò mette a repentaglio la vita della paziente”. 

DAL TESTO DELLA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO

Secondo tradizione il testo della risoluzione è elefantiaco. A 33 “visto” seguono 20 “considerando”. Tra questi ultimi ne segnaliamo alcuni particolarmente significativi delle paure della maggioranza del PE.

(M) considerando che le organizzazioni non governative (ONG) e i gruppi di riflessione conservatori vicini al diritto cristiano statunitense hanno finanziato il movimento antiabortista a livello globale; che tali finanziamenti sono stati considerevoli; che, qualora la decisione Roe v. Wade sia revocata, ciò potrebbe innescare un aumento del flusso di denaro con una rinnovata pressione da parte di gruppi antiabortisti in tutto il mondo;

(N) considerando che, qualora la Corte suprema revochi la decisione Roe v. Wade, ciò potrebbe spingere o incoraggiare i movimenti antiabortisti a esercitare pressioni sui governi e sugli organi giurisdizionali al di fuori degli Stati Uniti per abolire il diritto all'aborto, e mettere a repentaglio gli importanti progressi fatti negli ultimi decenni, nel corso dei quali oltre 60 Paesi hanno riformato le loro leggi e politiche in materia di aborto al fine di eliminarne le restrizioni e gli ostacoli;

(O) considerando che, nonostante i generali progressi nella tutela della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti in tutto il mondo, compresa l'Europa, la regressione riguardante il diritto di accesso all'aborto sicuro e legale è motivo di grave preoccupazione; che la revoca della decisione Roe v. Wade (NdR: con tale decisione la Corte Suprema consentirebbe ai singoli Stati di legiferare secondo le convinzioni maggioritarie, dando loro quindi la possibilità di vietare l’aborto in qualsiasi momento della gravidanza) potrebbe incoraggiare il movimento antiabortista nell'Unione europea; 

(P) considerando che i diritti sessuali e riproduttivi, compreso l'aborto sicuro e legale, costituiscono un diritto fondamentale (…) (NdR: già l’anno scorso, approvando il tristo Rapporto Matic, il Parlamento europeo aveva definito per la prima volta l’aborto come ‘diritto fondamentale’… vedi anche per i pregressi https://www.rossoporpora.org/rubriche/italia/472-strasburgo-cattolici-a-la-carte-viva-francesco-e-viva-viva-la-poltrona.html ). 

Infine, tra i 32 punti adottati, ne emergono alcuni molto illuminanti

(Il Parlamento europeo) 1. condanna fermamente la regressione in materia di diritti delle donne e di salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti a livello mondiale, anche negli Stati Uniti e in alcuni Stati membri dell'UE; rammenta che la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti sono diritti umani fondamentali che dovrebbero essere tutelati e rafforzati, e non possono in alcun modo essere indeboliti o revocati (…)

8. incoraggia il Presidente Joe Biden e la sua amministrazione a intensificare gli sforzi e a continuare a sostenere il diritto all'aborto, e lo esorta a garantire l'accesso all'aborto sicuro e legale; incoraggia il governo degli Stati Uniti a compiere ulteriori sforzi per garantire che l'aborto e la contraccezione siano integrati nella prestazione di informazioni, istruzione e servizi adeguati all'età e completi in materia di salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti e che siano accessibili a tutti; accoglie con favore il fatto che i finanziamenti degli Stati Uniti siano stati ripristinati all'UNFPA, l'agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva, e invita il governo degli Stati Uniti e/o le altre autorità statunitensi competenti a continuare a sostenere la salute sessuale e riproduttiva e i relativi diritti, e a farlo in seno alle Nazioni Unite e in altri fori multilaterali;

11. invita il governo degli Stati Uniti e/o le altre autorità statunitensi competenti a regolamentare il rifiuto dei prestatori di assistenza sanitaria di fornire servizi di aborto legittimi, anche sulla base dell'obiezione di coscienza, in modo da non negare alle donne l'accesso all'aborto;

13. riconosce il ruolo svolto dalle ONG quali fornitori di servizi e sostenitori della salute sessuale e riproduttiva e dei relativi diritti negli Stati Uniti e le incoraggia a proseguire il loro lavoro; sostiene che dette ONG necessitano di finanziamenti adeguati per poter operare; sottolinea che i servizi forniti da tali ONG rispondono alle esigenze e ai diritti umani delle donne e delle ragazze; evidenzia che il loro operato non può sostituire la responsabilità dello Stato di garantire l'accesso a servizi di aborto pubblici, legali e sicuri;

20. invita l'UE e i suoi Stati membri ad offrire tutto il sostegno possibile, anche di natura finanziaria, alle organizzazioni della società civile aventi sede negli Stati Uniti che proteggono, promuovono e forniscono servizi connessi alla salute sessuale e riproduttiva e ai relativi diritti nel paese, come espressione del loro impegno incrollabile a favore di tali diritti (…);

24. invita l'UE e i suoi Stati membri a inserire il diritto all'aborto nella Carta;

30. si rammarica del fatto che, in alcuni casi, la prassi comune negli Stati membri consenta al personale medico, e talvolta a interi istituti medici, di rifiutarsi di fornire servizi sanitari sulla base dell'obiezione di coscienza, il che porta alla negazione dell'assistenza all'aborto per motivi religiosi o di coscienza e mette a repentaglio la vita e i diritti delle donne; osserva che spesso si invoca l'obiezione di coscienza anche in situazioni in cui qualsiasi ritardo potrebbe mettere in pericolo la vita o la salute della paziente.