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giovedì 2 dicembre 2021

Il card. Burke torna a celebrare Messa in pubblico. Messaggio di Avvento

Grazie a Marco Tosatti per la traduzione.
QUI MiL con la notizia del 17 novembre scorso.
Luigi

2 Dicembre 2021 
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, con grande piacere condividiamo con voi questo messaggio, nella nostra traduzione, del card. Raymond Leo Burke, in cui annuncia che ben presto celebrerà di nuovo la messa in pubblico. Buona lettura e condivisione.
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Sia lodato Gesù Cristo! 
Cari fratelli e sorelle in Cristo,
Sono molto lieto di informarvi che presto offrirò la mia prima Messa pubblica dopo il mio ricovero in ospedale il 10 agosto di quest’anno. Anche se la mia riabilitazione rimane un processo continuo, la mia salute è migliorata abbastanza per tornare al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a La Crosse, Wisconsin.
Il prossimo 11 dicembre, alle 11 del mattino, ora centrale (CT), offrirò una Santa Messa Pontificale, secondo l’uso più antico del Rito Romano – quello che spesso viene chiamato la Forma Straordinaria del Rito Romano -, che sarà trasmessa in diretta da Catholic Answers. Se non potete assistere alla Santa Messa di persona, siete invitati a vedere il live-stream.

Anche se il giorno seguente, il 12 dicembre, è la tradizionale festa di Nostra Signora di Guadalupe, quest’anno cade nella terza domenica di Avvento o domenica Gaudete. Poiché, secondo l’Uso più Recente del Rito Romano – quello che è spesso chiamato la Forma Ordinaria del Rito Romano – , una solennità – che la Festa Patronale è al Santuario – non può sostituire una domenica di Avvento, la celebrazione della Solennità di Nostra Signora di Guadalupe, secondo l’Uso più Recente, è trasferita, quest’anno, al giorno successivo, il 13 dicembre. Così, offrirò la Messa della Domenica di Gaudete il 12 dicembre alle 13.00 CT, così come la Messa del 13 dicembre per la festa di Nostra Signora di Guadalupe alle 12.15 CT, entrambe secondo l’Uso più recente. Nessuna di queste Messe sarà trasmessa in live-streaming. Quindi, se siete liberi, siete invitati a fare un pellegrinaggio al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe per assistere ad una o entrambe queste Sante Messe.

Poiché l’uso più antico permette la sostituzione della festa di Nostra Signora di Guadalupe con la domenica di Gaudete, la normale messa domenicale nella chiesa del Santuario, secondo l’uso più antico, domenica 12 dicembre, alle 9:30, sarà per la festa di Nostra Signora di Guadalupe. Uno dei Padri Norbertini in servizio al Santuario offrirà la Messa.

Per quanto io desideri che queste liturgie pubbliche segnino il ritorno alle mie abituali attività pastorali, la mia riabilitazione deve procedere per il prossimo futuro. Continuerò a tenervi aggiornati sui miei progressi mentre continuo a scrivervi. Per coloro che desiderano ricevere le mie lettere in forma stampata, il Santuario di Nostra Signora di Guadalupe le pubblicherà nella loro Newsletter mensile, Salve, a partire da gennaio 2022. Registratevi qui o cercate un’opzione di registrazione qui sotto.

Ora, come nelle mie precedenti lettere a voi, io, come vostro padre spirituale, vorrei trasformare l’argomento da un aggiornamento sulla mia salute a un messaggio pertinente per l’Anno Liturgico. Così, vi offro una breve riflessione su come il messaggio della lettera del mese scorso sulle Quattro Ultime Cose – Morte, Giudizio, Paradiso e Inferno – è collegato al periodo dell’Avvento e alla preparazione della Festa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo che si è incarnato nel grembo della Beata Vergine Maria all’Annunciazione, il Primo dei Misteri Gaudiosi del Rosario, che celebriamo il 25 marzo di ogni anno. In ogni Santa Messa della domenica e delle altre feste, professiamo la nostra fede nell’Incarnazione Redentrice con queste parole del Credo Niceno-Costantinopolitano: “Per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per mezzo dello Spirito Santo si incarnò dalla Vergine Maria, e si fece uomo”. Ci inchiniamo (Forma Ordinaria) o genuflettiamo (Forma Straordinaria) mentre diciamo queste parole perché esprimono il mistero centrale della Fede.

Il periodo dell’Avvento, che inizia per noi quest’anno il 28 novembre, è forte di grazia per la nostra vita cristiana. In modo particolare, l’Avvento è un invito per noi ad avvicinarci al mistero dell’Incarnazione Redentrice, il mistero incomparabile con cui Dio Figlio ha preso la nostra natura umana per salvarci dal peccato e dalla morte con la Sua Passione, Morte, Resurrezione e Ascensione, e per rimanere sempre con noi nella Chiesa. Il periodo di Avvento non solo ci invita ad una maggiore intimità con Cristo – Dio Figlio Incarnato – nella nostra vita quotidiana. Ci dà la grazia di raggiungere questa maggiore intimità per la nostra felicità in questa vita e per la pienezza della nostra felicità nella vita futura. Cristo Incarnato, seduto nella gloria alla destra di Dio Padre, agisce in mezzo a noi attraverso i Sacramenti della Penitenza e della Santa Eucaristia per attirare i nostri cuori sempre più pienamente nel Suo Sacratissimo Cuore.

Il periodo di Avvento, che inizia per noi quest’anno il 28 novembre, è forte di grazia per la nostra vita cristiana. In modo particolare, l’Avvento è un invito per noi ad avvicinarci al mistero dell’Incarnazione Redentrice, il mistero incomparabile con cui Dio Figlio ha preso la nostra natura umana per salvarci dal peccato e dalla morte con la Sua Passione, Morte, Resurrezione e Ascensione, e per rimanere sempre con noi nella Chiesa. Il periodo di Avvento non solo ci invita ad una maggiore intimità con Cristo – Dio Figlio Incarnato – nella nostra vita quotidiana. Ci dà la grazia di raggiungere questa maggiore intimità per la nostra felicità in questa vita e per la pienezza della nostra felicità nella vita futura. Cristo Incarnato, seduto nella gloria alla destra di Dio Padre, agisce in mezzo a noi attraverso i Sacramenti della Penitenza e della Santa Eucaristia per attirare i nostri cuori sempre più pienamente nel Suo Sacratissimo Cuore.

Allo stesso tempo, l’Avvento ci prepara specialmente all’Ultimo Giorno, il giorno in cui Cristo, vivo per noi nella Chiesa, ritornerà nella gloria per consumare la sua opera salvifica, per inaugurare “nuovi cieli e una nuova terra in cui abita la giustizia” (2 Pt 3, 13). In altre parole, la Natività del Signore prepara la strada alla “cena delle nozze dell’Agnello” (Ap 19,9), alla quale siamo stati chiamati a partecipare dal momento del nostro battesimo. Quando l’angelo del Signore apparve nei campi di Betlemme, annunciando ai pastori: “Non abbiate paura, perché ecco, io vi porto la buona notizia di una grande gioia che sarà di tutto il popolo; perché oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore” (Lc 2, 10-11), stava preparando il cuore umano a ricevere l’invito del “re che fece una festa di nozze per suo figlio” e incaricò i suoi servi di “invitare alle nozze quanti ne troverete” (Mt 22, 2. 9). La parabola di Nostro Signore della festa di nozze troverà il suo ultimo compimento nell’Ultimo Giorno.

Anche se collegare il periodo di Avvento alla Venuta Finale o all’Apocalisse può sembrare smorzare la natura celebrativa della nostra preparazione alla Festa della Natività di Nostro Signore, è di vitale importanza per noi che la Prima Venuta del Salvatore sia essenzialmente collegata alla Sua Seconda Venuta. L’intima connessione non è una fonte di paura o tristezza per noi, ma piuttosto di fiducia e gioia. La parola “apocalisse” è usata non solo come parola di apertura del Libro dell’Apocalisse (precedentemente conosciuto come il Libro dell’Apocalisse), ma è anche usata poco dopo la Natività, nel racconto della Presentazione del Signore. Quando la Vergine Madre di Dio e San Giuseppe, padre adottivo del Salvatore e vero sposo di Maria, presentarono Nostro Signore, poco dopo la Sua nascita, nel Tempio, il profeta Simeone prese in braccio il Bambino Salvatore, dichiarandoLo “luce per la rivelazione [apocalisse] alle genti e gloria al tuo popolo Israele” (Lc 2, 32).

La parola apocalisse, nella lingua greca comunemente parlata all’epoca (il greco Koine), significa “svelare” o “scoprire”, per esempio una coppia reale che scopre il volto del proprio figlio appena nato per mostrarlo al pubblico o uno sposo che svela il volto della sua sposa alla cerimonia di matrimonio. In modo simile, il Nostro Salvatore, manifestando il profondo mistero dell’Amore Divino, iniziò la Sua Rivelazione, la Sua Apocalisse, sotto la luce della Stella che invitò e guidò i Re Magi “dall’Oriente” (Mt 2, 1; cfr. Is 49, 12). Quando i Magi videro la luce della stella che “si posò sul luogo dove si trovava il bambino… si rallegrarono enormemente con grande gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, caddero e lo adorarono” (Mt 2, 9-11). Chiaramente e meravigliosamente, la luce miracolosa della Stella ha rivelato, scoperto, svelato la presenza di Dio – Dio Figlio Incarnato – per la vera gioia dell’uomo e la giusta adorazione di Dio. Gesù Cristo è la “luce vera, che dà luce a tutti” (Gv 1, 9), come aveva profetizzato Simeone, e come Nostro Signore ha rivelato più pienamente nel Libro dell’Apocalisse: “Io sono la radice e la discendenza di Davide, la luminosa stella del mattino” (Rv 22, 16).

Che la luce del Signore illumini la vostra vita con la sua gloriosa verità e il suo amore durante il periodo di Avvento, che Papa San Giovanni Paolo II ha definito “un periodo di intensa formazione che ci indirizza decisamente a Colui che è già venuto, che verrà e che viene continuamente” (Udienza generale, 18 dicembre 2002). Pertanto, trascorriamo questo tempo di forte grazia nel calendario liturgico della Chiesa preparandoci a celebrare la nascita di Dio Figlio Incarnato, il Redentore, conservando nel nostro cuore la gioia che ci è propria nell’attesa della sua seconda venuta nell’ultimo giorno. Possa la nostra osservanza dell’Avvento tenere davanti ai nostri cuori l’esortazione e la promessa di Nostro Signore ai Suoi fedeli amministratori: “Siano cinti i vostri lombi e le vostre lampade accese, e siate come gli uomini che aspettano che il loro padrone torni dal banchetto di nozze, per aprirgli subito quando egli verrà a bussare. Beati quei servi che il padrone troverà svegli quando verrà; in verità, vi dico, egli si cingerà e li farà sedere a tavola, e verrà a servirli” (Lc 12, 35-37).

Implorando Nostro Signore, per intercessione di Nostra Signora di Guadalupe, di benedire voi, le vostre case, le vostre famiglie e tutte le vostre fatiche durante questo periodo di Avvento, resto vostro nel Sacro Cuore di Gesù e nel Cuore Immacolato di Maria, e nel purissimo Cuore di san Giuseppe,

Raymond Leo Cardinale Burke