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mercoledì 8 settembre 2021

Disprezzo del Papa per i governanti che difendono il cristianesimo: il caso Ungheria

Sempre peggio.
QUI una parziale retromarcia.
Luigi

RADIO COPE: PAPA SPREZZANTE CON VIKTOR ORBAN – di GIUSEPPE RUSCONI – www.rossoporpora.org – 1 settembre 2021

Nella lunga intervista a Carlos Herrera di Radio Cope (emanazione della Conferenza episcopale spagnola), pubblicizzata oggi nella sua interezza, il Papa tocca tanto argomenti importanti e d’attualità….ma la nostra attenzione si è subito appuntata su un tema che lo mette in fibrillazione…
Tra le 8.00 e le 9.18 di stamattina, mercoledì primo settembre 2021, Radio Cope (emanazione della Conferenza episcopale spagnola) ha mandato in onda la registrazione di una lunga intervista a papa Francesco fatta da Carlos Herrera nello scorso fine settimana a Santa Marta. Tanti – e importanti - gli argomenti trattati. In questa sede riferiamo di uno solo tra essi, un tema di stringente attualità poiché riguarda l’imminente visita del 12 settembre al Congresso eucaristico internazionale, dove il Papa celebrerà la messa conclusiva.
Come è noto l’appuntamento (di rilievo) sarà a Budapest, capitale di un Paese che democraticamente ha eletto a suo primo ministro il politico protestante Viktor Orbán (che guida un governo misto di riformati e cattolici). Tale governo – di destra moderata - ha pienamente collaborato con la Chiesa cattolica ungherese (in prima linea il cardinale Peter Erdö) per l’organizzazione del Congresso e con la stessa Conferenza mantiene da sempre rapporti molto cordiali.

Il fatto è che il papa argentino l’Ungheria di Orbán proprio non riesce a digerirla. Gli piacerebbe che il Congresso fosse magari su Marte (e ci andrebbe di sicuro), a Caracas, a L’Avana… così da evitare un incontro con l’orribile politico sovranista e invece colloquiare amichevolmente con le angeliche figure di Maduro e degli eredi di Castro (Fidel e Raul).

Purtroppo per lui l’appuntamento è a Budapest. Gli tocca abbozzare in qualche modo… ma è dura. Non fa niente per nasconderlo. Ad esempio, nella conferenza-stampa aerea dell’8 marzo 2021 (di ritorno dall’Iraq), aveva risposto così a una domanda sui viaggi nel suo ottavo anno di Pontificato:

“Devo fare così’ (il Papa incrocia le dita in segno scaramantico, ndr). Non so se i viaggi si realizzeranno o no, solo vi confesso che in questo viaggio mi sono stancato molto di più che negli altri. Gli 84 anni non vengono soli, è una conseguenza…ma vedremo. Adesso dovrò andare in Ungheria alla Messa finale del Congresso Eucaristico internazionale, non una visita al Paese, ma soltanto per la messa. Ma Budapest è a due ore di macchina da Bratislava, perché non fare una visita in Slovacchia? E’ così che vengono le cose…”

Dal che già si evinceva chiaramente la ritrosia bergogliana verso l’Ungheria come “Paese” da visitare, a differenza del piacere di andare in Slovacchia. Ricordiamo la differenza nel riferire la risposta tra la prima versione di Vatican News e quella ufficiale di www.vatican.va. (vedi https://www.rossoporpora.org/rubriche/papa-francesco/1004-iraq-papa-citazioni-scelte-e-vergogne-italiche.html ).

Nell’intervista a Radio Cope il malumore papale emerge in modo ancora più chiaro… dalla risposta si percepisce senza sforzo il dispetto del Papa di “Fratelli tutti” per ‘dover’ incontrare l’inviso Viktor Orbán.

Proponiamo la traduzione dallo spagnolo riportata da L’Osservatore Romano apparso pochi minuti fa (i neretti sono nostri).

“Io non so se mi incontrerò con lui (Ndr - Viktor Orbán). So che verranno a salutarmi le autorità. Non vado al centro di Budapest. Vado al luogo del Congresso. Ci sarà un salone dove incontrerò i vescovi. Riceverò le autorità che verranno. Non so quali siano le autorità che verranno. Il Presidente lo conosco perché era presente nella Messa in Transilvania, parte della Romania dove si parla l'ungherese, una Messa bella. Credo che sia venuto con un Ministro. Io credo che non fosse Orbán. Sa, alla fine della Messa si saluta formalmente. Non so chi manderanno. Una cosa che faccio io è non andare con un copione. Quando incontro una persona la guardo agli occhi e lascio che escano le cose. Non ho idea sulle cose che dirò (Ndr - alle autorità). Non so. Normalmente non mi piacciono le cose futuribili che non mi aiutano."

Curioso questo Papa che così rispondendo ridicolizza gli sforzi diplomatici (anche della Segreteria di Stato e del cardinale Parolin, definito – in altra parte, quella ‘cinese’, dell’intervista a Radio Cope – come “il miglior diplomatico che abbia mai incontrato”) e della Conferenza episcopale ungherese miranti a un incontro tra lui e il primo ministro del Paese in cui porrà piede. Curioso questo Papa che cerca di nascondere malamente il suo dispetto, trattando sprezzantemente lo stesso primo ministro con la minimizzazione dello stesso incontro. Curioso questo Papa che si potrebbe pensare voglia umiliare pubblicamente Orban in misura tale da spingerlo a una reazione clamorosa (rinuncia all'incontro). Curioso questo Papa che apparentemente non ha letto il programma ufficiale della visita al Congresso di Budapest, che prevede per domenica 12 settembre 2021 alle 8.45 l’ “Incontro con il Presidente della Repubblica e con il Primo Ministro presso il Museo delle Belle Arti a Budapest”. Curioso certo, certissimo, ma quando il dispetto monta e ti tormenta, foss’anche anche in un successore di san Pietro, … che ci vuoi fare ?!?!

4 commenti:

  1. Una cosa è certa: questo è un Papa che non ha più alcuna credibilità né autorevolezza. La società occidentale è desolatamente lasciata a se stessa, invasa da messaggi negativi a cui, purtroppo, la chiesa cattolica non si sottrae, grazie a questi burattini vaticani (tranne qualche felice eccezione) e ad uno stuolo di immorali, eretici e pervertiti che hanno infettato la stessa chiesa.

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    1. Vero. Si sono venduti per trenta denari. Ma la pagheranno cara di fronte a Dio.

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  2. Apprezzare o disprezzare cambia poco all'atto pratico.Certo un poco di diplomazia non guasterebbe.Però i tempi son questi .....

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  3. Prescindendo ora dalla questione specifica, in cui non voglio entrare, dell’Ungheria e dell’Orbán, è certo che questo papa non ha nessun senso della diplomazia, del rispetto delle forme e anche di certe realtà storiche, che voglion esser rispettate.

    Per esempio: mi pare che se ne parli pochissimo, ma è normale che i vescovi di Milano, Napoli, Parigi (e l’elenco potrebbe continuare) non siano cardinali? È normale che una nazione fino a poco tempo fa cattolicissima (ora non più, ahimè!) come l’Irlanda non sia (se non isbaglio) rappresentata, oggi come oggi, da nessun cardinale elettore? Dietro queste scelte non si cela il disprezzo per la vecchia Europa?

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