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venerdì 20 agosto 2021

Costretti all’Eucaristia sulla mano…, ce ne siamo forse dimenticati?

Una vergogna ancora in atto.
Luigi


Di Maria Bigazzi, Informazione Cattolica, 30-7-21

È passato ormai un anno da quando, per ragioni oggi ancora ignote e vergognose, a noi fedeli è stato imposto di ricevere Gesù Eucaristico solamente sulla mano.

Con il pretesto del virus e delle varie norme di sicurezza anti-Covid, sono state prese delle decisioni anche sul momento santo in cui ci accostiamo a ricevere Dio realmente presente nell’Eucaristia. E se riflettessimo su quest’ultima frase, forse ci renderemo conto della gravità di tale decisione.

Ricordiamo bene e con amarezza, quando il CTS oltre ad aver definito la distribuzione della Comunione una delle “fasi più critiche per la possibilità di diffusione interumana del virus SARS-CoV-2” (nel verbale n. 91 del 23 giugno 2020), ha raccomandato che le ostie venissero “depositate nelle mani dei fedeli evitando qualsiasi contatto tra le mani dell’officiante e le mani dei fedeli medesimi”.

E purtroppo molti vescovi e sacerdoti hanno acconsentito tale grave intrusione da parte del governo, e ancora adesso in molte chiese non è possibile ricevere Gesù Eucaristico nel modo più degno possibile, come insegna anche la Chiesa.

Infatti, sebbene la possibilità di ricevere l’Eucaristia sulla mano è definita dal magistero della Chiesa, il quale prevede anche la facoltà dei fedeli di comunicarsi in ginocchio o in piedi; il documento della Congregazione del Culto Divino afferma che “il modo consueto di ricevere la Comunione deponendo la particola sulla lingua rimane del tutto conveniente e i fedeli potranno scegliere tra l’uno e l’altro modo”.

Il fedele ha quindi il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca, cosa che invece oggi non viene più permessa in molte comunità parrocchiali, dove si è costretti a ricevere l’Eucaristia solo sulla mano. Sarebbe inoltre più corretto parlare in questo caso dei diritti di Dio, oggi quasi completamente dimenticati e non più considerati.

Anche per le prime Comunioni che molti bimbi hanno ricevuto in questo periodo, l’unico modo consentito per ricevere la santa ostia è stato sulla mano.

Insegnare ai bambini che ricevono per la prima volta Gesù, ad accostarsi a Lui con molto rispetto, sottolineando l’importanza dell’adorazione e l’indegnità di ciascuno di noi di fronte a Dio, davanti al quale ogni ginocchio si deve piegare; significa fare il bene delle loro anime, cosa che dobbiamo tenere a mente anche tutti noi.

“Con quanta venerazione e quanta devozione devo avere io, ora, e tutto il popolo cristiano, alla presenza del Sacramento e nel ricevere l’augustissimo Corpo di Cristo?” (Imitazione di Cristo, libro IV, cap.1)

Con il pretesto del virus, la comunione sulla mano è diventata una prassi preceduta da un esasperante rituale di pulizia delle mani, che distoglie il pensiero da quello che si sta facendo e soprattutto da Chi si sta andando a ricevere.

Dopo l’Agnus Dei, nel momento in cui il sacerdote spezza l’Ostia, riviviamo la morte di Gesù per noi sulla Croce, e come ci comporteremmo se pensassimo che in quello stesso istante ci troviamo ai piedi della Sua Croce, accanto alla Vergine Maria, a san Giovanni e agli angeli?

Inoltre, se crediamo nella presenza di Gesù nell’Eucaristia, crediamo che Egli è presente in ogni singolo frammento, anche in quello che forse ai nostri occhi appare invisibile. Come ben sappiamo, il pericolo che vengano persi decine di frammenti ad ogni comunione o che l’ostia venga sottratta, è sempre più frequente.

Ma tra i problemi più gravi vi è proprio quello di perdere la consapevolezza di Chi si va a ricevere, e anche il rispetto che si deve avere verso l’Eucarestia.

Per tanti è stato, ed è un dolore immenso ricevere Gesù in questo modo o dovervi rinunciare, perché come ben sappiamo senza il Pane Eucaristico non possiamo essere cibati del vero Nutrimento e prendere parte al Regno di Dio.

Quello che più dispiace è il fatto che a mancare (come sempre) è l’unione e la fermezza dei fedeli nell’opporsi a costrizioni come questa, che sviliscono l’importanza che dobbiamo dare all’Eucaristia o ai Sacramenti in generale.

Purtroppo è vero che si incontrano molte resistenze, anche da parte di sacerdoti, ma occorre sottolineare che a loro non è consentito vietare ai fedeli di ricevere Gesù sulla bocca come insegna la Chiesa. Inoltre è necessario ricordare a chi si giustifica dietro la scusa del virus, che non si può ricevere il Corpo di Cristo con la paura di contagiarsi attraverso il Suo stesso Corpo.

Pensare una cosa del genere è di una gravità inaudita. Chi ritiene questo non può impedire agli altri di comunicarsi, e se la paura diventa motivo di divisione, è meglio allora fermarsi a riflettere su cosa sia davvero l’Eucaristia.

Inoltre, è possibile organizzarsi al momento della Comunione, in modo da comunicare i fedeli che vogliono ricevere Gesù non sulla mano dopo aver comunicato tutti gli altri.
Ma è importante riscoprire il valore e l’importanza dell’Eucaristia che merita tutto l’onore e il rispetto possibile. I sacerdoti devono imparare alla scuola del Tabernacolo e insegnare ai fedeli come accostarsi a Dio.

Solo così sarà possibile combattere tutti gli abusi che vengono commessi durante tante celebrazioni e ritornare a rendere onore a Dio con tutto il cuore e con vera contrizione, offrendo a Lui tutte le sofferenze di questo mondo, unendole alle Sue attraverso il Cuore Immacolato di Maria.