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mercoledì 12 maggio 2021

In una Lettera, il cardinale Ladaria sembra favorire l'accesso alla Comunione dei politici cattolici abortisti

«[...] la Chiesa non si arroga il diritto di imporre a nessuno la sua dottrina; ma ha il diritto-dovere di proporla, con umiltà e con amore.[...] posso dire che, se noi Vescovi proporremo con chiarezza la via della Chiesa, chi, per preconcetto disprezzerà tale proposta può peccare, ma la nostra coscienza non ci rimprovererà di niente. Se, al contrario, per stanchezza o timore, rispetto umano o incertezza delle proprie convinzioni, tralasceremo di esporre quello che sappiamo essere la verità, chi per questa causa rimane nell’ignoranza del Vangelo e di Cristo, forse non pecca, ma noi non saremo senza colpa»
(san Giovanni Paolo II).

Alcuni organi di stampa (qui, qui e qui) hanno riportato la notizia e parte del contenuto di una Lettera inviata dal Card. Ladaria, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, al presidente della Conferenza Episcopale Statunitense S.Ecc. Mons. Horacio Gomez, in merito alla proibizione per i politici cattolici che sostengono l'aborto di ricevere la santa comunione.
Ci dispiace rilevare che da quanto emerso la lettera del Cardinale Prefetto sia, quanto meno, ambigua e foriera di disastri sia dal punto di vista culturale che dottrinale e spirituale.
Su una questione, come quella sopra richiamata, dove sia il Catechismo della Chiesa cattolica sia il Codice di diritto canonico sono molto chiari nel senso della proibizione all'accesso alla S. Comunione per chi pubblicamente manifesta appoggio a tale pratica (dunque anche il presidente Biden ne dovrebbe essere escluso) stupisce amaramente che il Cardinale inviti ad un dialogo che non ci può essere.
Il tono della lettera, al di là delle formule di rito e della retorica sul dialogo, sembra un invito abbastanza esplicito a non discutere della questione e a permettere la comunione al presidente Biden e ai suoi sodali con buona pace per la Verità e la Giustizia.
Luigi