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lunedì 1 febbraio 2021

Orrori architettonici… e dove trovarli #21 a Dresano (MI)

Il nuovo complesso parrocchiale dell’arch. Giovanni Multari (anno 2017).

Lorenzo

Descrizione del progetto: «La Chiesa che raccoglie la comunità.
Impianto e composizione architettonica sono il tema centrale nella costruzione di un edificio simbolico e rappresentativo, testimone di una comunità che si raccoglie su precisi valori e significati. La definizione volumetrica dello spazio, e la composizione delle forme, animano il tema dell’architettura, della luce, delle funzioni, dei rituali, assegnando a ogni parte un ruolo preciso e riconoscibile.
L’architettura del tempio deve esprimere il movimento dell’individuo “chiamato”, di questo concentrarsi in uno del molteplice. Per questo la chiesa deve apparire da lontano, “richiamare”, elevarsi e distaccarsi dal contesto, dall’accidentale.
La posizione prospettica al termine del lungo sagrato aperto su via Pavia, simbolo del pellegrinaggio verso la salvezza, e la proporzione instaurata tra il basamento dei locali di ministero pastorale e il tamburo dell’aula liturgica, contribuiscono a conferire all’edificio la necessaria solennità. La grande scultura in bronzo raffigurante la Croce, posta sull’edificio, segna l’ingresso al luogo di culto, suggellandone la sacralità e ponendosi come inequivocabile simbolo della “chiamata” per il venire a raccolta della comunità.
L’articolazione architettonica del complesso parrocchiale scaturisce dalla composizione di due geometrie, il cerchio, forma pura per eccellenza, su cui si eleva l’edificio ecclesiastico, sede dell’“Eucarestia celebrata”, ed il volume a pianta rettangolare del corpo basamentale, caratterizzato dal chiostro centrale di tipologia conventuale, lungo il quale sono disposti tutti i locali di ministero pastorale, sede dell’“Eucaristia vissuta”.
Il volume della Chiesa, caratterizzato da una doppia altezza, si pone al centro dell’intera composizione, definendo il lungo sagrato pavimentato in pietra.
Il corpo basamentale misura l’intero lotto in direzione est ovest, si sviluppa su un unico livello, ed è caratterizzato da una tessitura di losanghe in calcestruzzo pigmentato all’ossido di ferro che conferisce il caratteristico colore del laterizio, filtrando la luce dall’esterno e cingendo la chiesa in un simbolico abbraccio.
I due volumi si intersecano in corrispondenza del sagrato, dando origine ad un adeguato pronao, che accoglie i fedeli in cammino verso il luogo sacro della Celebrazione.
L’impianto della Chiesa è costituto da due cerchi concentrici, simbolo dell’abbraccio della Madonna delle Grazie alla comunità. Il cerchio interno accoglie l’aula. La disposizione convergente delle panche verso il presbiterio, oltre ad assecondare la partecipazione dell’assemblea alle azioni liturgiche della Parola e della Eucaristia, assume l’immagine simbolica del costato aperto di Cristo, dal quale sgorgarono Acqua, simbolo del Battesimo, e Sangue, simbolo dell’Eucaristia. L’aula è illuminata dalla luce naturale proveniente dal volume circolare esterno, che disegna un deambulatorio che avvolge l’intera assemblea. Questo spazio ospita i luoghi liturgici: presbiterio, custodia eucaristica, fonte battesimale, penitenzieria. La posizione del presbiterio, posto al termine della sequenza prospettica: Sagrato_Porta_Aula_Abside, aggiunge alla centralità dell’impianto circolare un altro fondamentale elemento simbolico: l’assialità, che culmina con la grande statua in bronzo del Crocifisso. Sul lato sinistro dell’aula, in prossimità della porta d’ingresso trova posto il fonte battesimale, a testimoniare la riconciliazione prima della celebrazione del sacramento dell’Eucaristia. Sul lato destro lo spazio accoglie la storica statua lignea della Madonna delle Grazie, la penitenzieria e, adiacente all’abside, la cappella feriale che ospita la Custodia Eucaristica posizionata in maniera da essere visibile dall’assemblea.

Le opere d’arte, realizzate da Nino Longobardi, vogliono testimoniare, attraverso la interpretazione che l’artista propone, l’ancillare rapporto che esiste tra l’arte e l’architettura e la futura appartenenza delle opere ai fedeli, alla comunità.
L’iconografia classica viene interpretata dal segno dell’artista, che dà significato all’opera, la rende contemporanea, aumentandone il pathos.
Le sculture sono realizzate in fusione in bronzo, la croce, ed in alluminio il crocifisso, entrambe con l’antica tecnica a cera persa e con trattamento superficiale a base di resina bicomponente color piombo.
Il fonte battesimale, l’altare, l’ambone, la sede sono realizzate in pietra ed inserite nello spazio dell’aula liturgica.

Aspetti funzionali
L’ingresso principale all’edificio di culto avviene centralmente, dal sagrato, attraverso il pronao. L’ingresso secondario è invece ubicato ad est, a garantire l’accessibilità dal viale alberato, e dà la possibilità di accedere direttamente alla penitenzieria e alla cappella feriale.
L’ingresso posto ad ovest rappresenta l’accesso dalla sagrestia e permette al celebrante di scegliere tre percorsi per raggiungere l’altare: percorrendo il deambulatorio alle spalle dell’organo; entrando nello spazio dell’aula lambendo lateralmente l’assemblea, percorrendo il deambulatorio fino alla porta principale e attraversando centralmente l’aula. Accessi indipendenti sono previsti a nord, per la casa canonica, direttamente dall’area destinata a parcheggio; ad est, per il salone parrocchiale, in collegamento diretto con la viabilità interna; a sud per i locali della catechesi, in diretto contatto con l’area sportiva.

Aspetti tecnologici
La chiesa si configura strutturalmente come un doppio cilindro in CA.
Il cilindro esterno è costituito da un telaio finito in blocchi di laterizio. Il cilindro interno è costituito da setti portanti e sostiene il solaio di copertura, caratterizzato dal profilo a “lente”. Il solaio di copertura ha l’altezza massima di intradosso posta a quota 9,0 mt rispetto alla quota marciapiede su via Pavia. La differenza di altezza tra i due cilindri determina in copertura un volume tecnico che potrà ospitare l’impianto delle campane, oltre a svolgere un ruolo fondamentale nella strategia di controllo climatico ed illuminotecnico dell’edificio. Il corpo basamentale è invece caratterizzato da una struttura a telaio metallico.
Sono previste fondazioni dirette del tipo a platea.
L’impianto di climatizzazione previsto per l’aula liturgica è del tipo a pavimento radiante, che consente un risparmio energetico rispetto ad un impianto tradizionale, una distribuzione uniforme delle temperature, un maggior benessere termico, migliori condizioni igieniche e un utilizzo anche per il raffrescamento estivo.
È previsto l’utilizzo di tecnologie in grado di ottimizzare le prestazioni energetiche e ambientali del complesso, migliorare le condizioni di comfort termoigrometrico e tutelare l’ambiente, ottenendo al contempo un contenimento dei costi di gestione. Le strategie per il controllo microclimatico mirano, durante la stagione fredda, a contenere le dispersioni termiche, grazie alla geometria compatta del volume e alle soluzioni di involucro, che garantiscono un adeguato isolamento termico, oltre che una elevata inerzia termica. Per il contenimento dei consumi energetici è stato utilizzato un generatore a pompa di calore, integrato all’impianto a pavimento. Alla strategia di controllo climatico dell’edificio contribuisce il raffrescamento passivo per ventilazione: le aperture presenti nella parte alta del lucernario, all’altezza della copertura, permettono la ventilazione verticale per effetto camino. Il lucernario in copertura, oltre a svolgere la funzione di camino di ventilazione naturale, grazie alla sua posizione e dimensione, garantisce un ottimo livello di illuminazione naturale in tutte le zone. La corte chiusa svolge funzione di filtro termico.

L’esperienza
L’Esperienza della Costruzione rappresenta la principale prova, per un architetto, delle sue ricerche, dei sui studi, di quell’indagare e conoscere l’architettura come espressione di un pensiero, di una forma, di un ragionamento, di una realtà, di un luogo, di un contesto. Registro principale di questo operare è senza dubbio il progetto ed il suo processo, un complesso di documenti, azioni, atti che fissano le coordinate, tracciano le direzioni, danno concreta visione dell’opera, in un progresso continuo e sperimentale, proprio di un mestiere, che si affida ad alcune tecniche, è consapevole di alcuni saperi, orientato verso un prodotto adeguato al suo scopo. Un modo di guardare al progetto di architettura ed alla sua costruzione in un processo collettivo, fatto di regole condivise, che conferiscono chiarezza, riconoscibilità tipologica e dimensione etica, alimentando e coltivando quel dubbio che è insito nell’irrinunciabile desiderio di invenzione, tenuto sotto il controllo di alcune certezze che appartengono alla razionale impostazione dell’idea.
Per la particolarità di essere una chiesa, un tempio, un luogo di culto, questo progetto ha messo in opera un ragionamento disciplinare, una ricerca sulla forma, una messa a punto di un modello ideale, rispetto alle condizioni specifiche poste dal sito. Una forma di pensiero che potremmo definire “razionalista” che Giorgio Grassi così teorizza : “… proprio per il significato particolare che assume la scelta analitica in questo caso nell’aperta finalità di raggiungere un criterio di certezza e di esprimere elementi costanti e generali, proprio per quel coincidere caratteristico di analisi e progetto nel comune fine conoscitivo: l’architettura viene definita dalla sua stessa caratteristica di “costruzione”, cioè di “procedimento” secondo un ordine logico delle scelte… essa esprime una scelta che si compie sul “senso” delle forme, sui “tipi”, sull’ordine con cui questi si presentano” (Giorgio Grassi, prefazione in La costruzione logica della architettura, pagine 7-8, Marsilio Editori, Venezia 1967).
Un punto di vista chiaro sulla costruzione della architettura a cui riferirsi in presenza di un compito così speciale come è quello della costruzione di una Chiesa. Il complesso parrocchiale di Dresano definisce la costruzione della Chiesa secondo i criteri della composizione architettonica, nella giustapposizione di parti archetipe, l’aula liturgica ed i locali di ministero, che determinano un organismo planimetricamente definito su una geometria descrittiva dei due spazi e delle relazioni tra di essi. Un impianto tutto impostato sul tipo ad aula e chiostro, il cui perimetro, corrispondente al rettangolo allungato di 1/3, definisce un limite, una soglia tra la costruzione e l’attacco al suolo.
La costruzione di questo edificio riflette la peculiarità delle scelte formali, in un definito sistema di corrispondenze e di azioni che “incastrano” i volumi e con questi le funzioni, in un sistema che nell’unità, rende riconoscibili i luoghi della liturgia, i luoghi di passaggio, i luoghi di una comunità: i materiali del progetto.»

Foto esterni:





Foto interni:






10 commenti:

  1. Ecco un altro tamburo da lavatrice. Ormai non fanno nemmeno più notizia: sono orride e sono tutte uguali, ad iniziare dalle forme senza senso, per finire con le pareti bianco ghiaccio inquietanti e disadorne.
    Una volta vidi una cella usata dai comunisti spagnoli durante la guerra civile per le torture psicologiche: in questi deliri di cemento si ritrovano alcuni elementi simili, come, per esempio la luce diffusa che, unita alla mancanza di angoli, serviva a far perdere al detenuto il senso delle proporzioni.
    I committenti e i "religiosi" che approvano questi mattatoi andrebbero caricati su un aereo e lasciati su qualche isola deserta a spaccar pietre, oppure in ceppi ai lavori forzati per costruire le autostrade (senz'altro più utili di questi luoghi del terrore).

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    1. Ma chi ti credi di essere? Cattivissimo anzi Cattolicissimo me? Ma va va...

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    2. E tu, invece? Per quale motivo il tuo parere dovrebbe essere ontologicamente superiore a quello dell'anonimo delle 18:34?
      (Psst: si dice va', imperativo, non va indicativo)

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    3. Certo molto meglio, anche se posso fare degli errori di grammatica. Non mi viene in mente di caricare degli uomini che pensano diversamente da me per portarli su isole deserte con il processo fatto da un sedicente cattolico.

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  2. L'immagine è quella di un silos per il mangime delle vacche!

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  3. Granaio all'esterno - ghiacciaia all'interno .
    Quanto e' costata ? Ci voleva l'architetto ? Bastava un geometra .
    Elle

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    1. Guarda, a dirla proprio tutta, bastava anche un bambino delle medie con buona fantasia.

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  4. Io la trovo utile per cerimonie e preghiere multi religiose

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    1. Ma sì, in fondo anche per aggiustare i trattori andrebbe bene.

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  5. No non scherzo che bello sarebbe se tutti credessero in unico Dio sotto l'egida del Papa. Sarebbe bellissimo chiamarci tutti fratelli

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