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martedì 11 agosto 2020

La scristianizzazione a scuola e nel web “l’Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità:una umanità affranta e sconfitta dai preti e dalla loro religione”

Si trova ricorrentemente tutto l’odio contro il cristianesimo dai programmi televisivi ai testi scolastici cosicchè l’insegnamento nelle scuole viene omologato al "pensiero unico": dalle scuole medie alle università fino “corsi di aggiornamento”  per gli insegnanti. 
L’apogeo di tanto disprezzo per la civiltà cristiana e per le radici cristiane  lo si riscontra tuttavia nei circoli radical-chic : ambiente privilegiato dagli   adepti dell'illuminismo che colpevolmente  fanno finta di ignorare i milioni di cristiani uccisi in terra di Vandea, nei campi di concentramento, nei lager, nei gulag e nei laogai – i campi di lavoro e rieducazione cinesi. 
AC








Scristianizzazione ( capitolo 1) 
di Silvana De Mari 

Da sempre, alle elementari, e poi alle medie e poi ancora alle superiori e per quelli che sono andati all’università e ci hanno studiato storia anche da maggiorenni, l’Illuminismo è visto
come la luce, l’apogeo: una umanità affranta e sconfitta dai preti e dalla loro religione che finalmente approda alla luce. 
All’illuminazione. 
All’Illuminismo, appunto. 
Da Wikipedia: «Illuminismo è l’uscita dell’uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d’intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! È questo il motto dell’Illuminismo» (Immanuel Kant da Risposta alla domanda: che cos’è l’Illuminismo?, 1784). 
In questo articolo troverete quello che su Wikipedia non c’è, una irrinunciabile integrazione e qualche volta una ancora più irrinunciabile sovversione del pensiero unico, del perbenismo intellettuale, delle tre o quattro idiozie con le quali nella totalità dei libri scolastici attuali vengono spiegate l’inferno in terra e la distruzione dell’uomo, che sono il genocidio e l’atto di terrorismo verso i civili. 
La storiografia che regna incontrastata è quella marxista e post-marxista, che beatifica l’Illuminismo in cui riconosce un progenitore e di cui condivide il nemico giurato, il cristianesimo. 
L’Illuminismo e il comunismo sono i due fenomeni di cui vengono raccontati solo gli aspetti meravigliosi, mentre sono pudicamente taciuti tutti gli altri. 
I fenomeni positivi esistevano, certo, in entrambi i casi, ma Illuminismo e marxismo sono stati le strutture ideologiche che hanno poi permesso a un caporale austriaco di diventare il padrone del male assoluto. 
Sui libri di storia, con qualche rarissima e valorosa eccezione, l’Illuminismo e il marxismo nuotano nella simpatia. 
L’accenno allo sterminato numero di vittime di entrambi è lieve, sobrio, appena abbozzato. 
L’impressione è che secondo gli storiografi questi morti non siano stati veri morti, gente che è stata nel ventre di una madre con un nome e un futuro, ma ombre su un muro, figurine, ologrammi. 
Sono gli illuministi che nei loro salotti cominciano a parlare dello sterminio di interi popoli come mezzo per migliorare la civiltà; Marx ed Engels rilanciano. 
Tutte persone che non torcerebbero un capello a nessuno, ma le idee di sterminio cominciano a essere teorizzate, cominciano a circolare. 
Chi inorridisce viene tacciato di essere un povero bigotto baciapile. 
Negli anni ’70 è avvenuto qualcosa di analogo. 
Alla facoltà di Sociologia della Sorbona di Parigi tutti i professori cominciano a sproloquiare idiozie, in un ambiente per molti versi sovrapponibile ai brillanti salotti di due secoli prima. La borghesia deve essere fisicamente sterminata, la religione vietata, il denaro abolito. Tutte cose dette tanto per dire, per épater le bourgeois , sciocchezze dette per stupire i borghesi. 
Ognuno di questi professori dalle minuscole menti e dalle anime ancora più impalpabili inneggia all’assassinio di qualcuno tanto per essere trasgressivo, senza che nessuno si renda conto che se tutti i docenti della stessa facoltà farneticano allo stesso modo non è più una trasgressione, ma l’inganno universale di George Orwell, e tutti insieme stanno fornendo le linee guida per condannare a morte un popolo. 
Tutte elucubrazioni di poveri babbei, che alla fine della lezione prendevano la loro auto comprata grazie a una banca e protetta da un’assicurazione e se ne ​ tornavano alle loro linde casette, dove poi a Natale facevano l’albero e il pranzo con la tovaglia buona, salvo poi lamentarsene come usanza da piccoli borghesi, mentre loro chissà cosa pensavano di essere. 
In quegli anni girava per Parigi tale Pol Pot, arrivato dalla Cambogia: tornto a casa sua, metterà poi in pratica le brillanti idee imparate nel salotto buono dell’Europa, e sterminerà in maniera atroce tre milioni di creature umane. 
L’Illuminismo ha inaugurato la fase «razionale» e «scientifica» del razzismo aprendo la strada allo schiavismo – che esisteva già da prima, certo, ma di cui l’Illuminismo ha teorizzato le linee guida –, e all’antisemitismo razziale, che sostituisce e supera l’antigiudaismo cristiano, schema persecutorio ripugnante e atroce, nel quale però i bambini non potevano essere toccati. 
Manca, in tutta la complessa e trionfante voce sull’Illuminismo riportata da Wikipedia , la parola razzismo, come manca antisemitismo; non si accenna a quanto Voltaire e Kant considerassero africani ed ebrei esseri inferiori. 
Non c’è nemmeno nella maggioranza dei testi scolastici e per moltissime persone è un concetto assolutamente ignoto. 
Lo storico russo francese Leon Poliakov, studioso dell’antisemitismo e del genocidio, ha messo insieme in un unico testo tutti gli scritti antisemiti di Voltaire, attualmente sotto censura altrimenti ci fa una figuraccia, e ha messo insieme un tomo di 250 pagine. 
La censura sui crimini dell’illuminismo, una volta abbattuto il cristianesimo non ci sono più argini al razzismo omicida e al genocidio, crea un salto logico: il genocidio del XX secolo è incomprensibile, giustificato da un vago e generico «obbedire agli ordini». 
La base dell’Illuminismo è l’odio per il cristianesimo e quindi per la società ebraico-cristiana da cui lo stesso Illuminismo è nato. 
Gli stessi due principi sono presenti nel marxismo, che dell’Illuminismo si considera il figlio diretto e prediletto. 
Dato che la storiografia ufficiale è in grandissima parte marxista e post-marxista, falsifica i dati a favore di Illuminismo e comunismo, minimizza o cancella i loro crimini, ridicolizza le loro vittime, esalta i loro successi. 
L’odio contro il cristianesimo è santificato, milioni di cristiani uccisi nei lager, nei gulag e nei laogai – i campi di lavoro e rieducazione cinesi – dal comunismo diventano ombre come i morti della Vandea, il crimine peggiore tra i molti commessi dai figli della ragione. 

Dal blog di Silvana De Mari QUI


Immagine: Lo sterminio dei Vandeani per mano degli "illuminati" rivoluzionari francesi "Si può definire così come la prima «guerra moderna» in cui le regole dell'antica arte militare non vennero rispettate e i civili tutti (uomini, donne, bambini e anziani) erano carne da macello." QUI