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mercoledì 29 aprile 2020

Ennesima citazione inesistente da parte S. Padre?

Dall'amico Giovanni Formicola.
Tra citazioni inesistenti e le solite intemerate contro il cosiddetto "proselitismo".
Speravo avesse torto  Giovanni. Invece vedere QUI.
Luigi

PS: un amico mi ha contestato la sicurezza dell'occhiello (non nel titolo) sull'inesistenza della citazione. Nel testo scritto in effetti il virgolettato  'Andate, che la gente veda come vivete' è seguito da "cfr v. 15" e non da "v. 15". Prendo atto che in dubio pro pontifice e perciò il Papa mette il virgolettato, ma nel testo ufficiale vi è la dizione "cfr". Sommessamente però, ascoltandolo e vedendo la bizzarra omissione del versetto successivo (il 16: "Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato"), non riteniamo che Formicola abbia forzato il testo del S. Padre e la sua mens. Vedere il video per confermare o meno questa tesi. Ci piacerebbe infine capire se il testo scritto viene preparato dopo quello orale "trascrivendolo", o c'è invece una traccia precedente. Grazie comunque al nostro amico che ci ha permesso di precisare meglio l'occhiello.

Carissimi,

perdonatemi se vi "brutalizzo", se approfitto della vostra benevolenza per questo sfogo, ma, da un lato, non voglio tediare "tutti" con gli anti-apoftegmi Francisci; dall'altro, non riesco proprio a fare le tre scimmiette.


1. 
"La fede ti porta sempre a uscire da te. Uscire. La trasmissione della fede; la fede va trasmessa, va offerta, soprattutto con la testimonianza: 'Andate, che la gente veda come vivete' (cfr v. 15)" [Mc 16,15].
Non c'è scritto. Capite? Non c'è scritto!!! Nemmeno in modo implicito o allusivo. Si può inventare il
Vangelo, anche da Papa? Mentre c'è scritto (v. 16) che chi non crederà sarà condannato! Si può tacere (censurare) il Vangelo, anche da Papa?

2. 
"La fede è sociale, è per tutti: 'Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo ad ogni creatura' (v. 15). E questo non vuol dire fare proselitismo, come se io fossi una squadra di calcio che fa proselitismo, o fossi una società di beneficenza. [...]
"Una volta, in Polonia, uno studente universitario mi ha domandato: 'Nell’università io ho tanti compagni atei. Cosa devo dire loro per convincerli?' – 'Niente, caro, niente! L’ultima cosa che tu devi fare è dire qualcosa. Incomincia a vivere, e loro, vedendo la tua testimonianza, ti domanderanno: Ma perché tu vivi così? [...] Quante volte nella Chiesa, nella storia, sono nati movimenti, aggregazioni, di uomini o donne che volevano convincere della fede, convertire… Veri 'proselitisti'. E come sono finiti? Nella corruzione".

Si può leggere senza acuta sofferenza (e l'esempio "polacco" è un autentico tormentone, lo ripete di continuo)? La "fede sociale"? La "squadra di calcio"? E fin qui siamo alla pochezza della parola. Ma "non dire niente all'ateo" non significa che per lui il "proselitismo" proibito non è il proselitismo, ma "l'appello alla conversione" (RM, 46)? E se poi non domandano - come non domandano - "Ma perché tu vivi così?"? E comunque, qualcosa si dovrà pur dire rispondendo alla domanda che non c'è. E allora solo i santi già santi (gli unici che potrebbero suscitare quella domanda) possono evangelizzare? E' mai andata così nella storia? Infine, con chi ce l'ha quando accusa di corruzione terminale (ma si può????) chi voleva "convincere della fede, convertire" (che brutta gente: "convincere della fede"...)?

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