Pagine

domenica 8 dicembre 2019

Festa dell'Immacolata "La dottrina cattolica che riguarda l'immacolato concepimento di Maria e ne esalta gli splendori è familiare ad ogni buon cristiano: delizia ed incanto per le anime più nobili" (San Giovanni XXIII).

Nella festa dell'Immacolata Concenzione del 1960 il Santo Pontefice Giovanni XXIII ebbe già a lamentare " amaramentedell'anima del Papa che vi parla. ... l'oblio della purezza, il pervertimento del costume posto in esibizione ed in esaltazione, attraverso tante forme di seduzione e di prevaricazione, sono motivo di sgomento dell'anima sacerdotale"
Raccomandiamo alla Santissima Vergine Immacolata tutti noi stessi, i Sacerdoti e i Religiosi che seguono i nostri gruppi liturgici e particolarmente i più giovani che sono particolarmente esposti al pericolo di una società non solo scristianizzata ma che si compiace di avversare pubblicamente Nostro Signore Gesù Cristo e la Santa Chiesa Cattolica.

Regína sine labe originále concépta, ora pro nobis.

AC 

L'Immacolata Concezione 
"nella Liturgia: è nelle voci dei Padri della Chiesa, 
è nel sospiro ansioso di tanti cuori che intendono farLe onore" 

Dall' Omelia di San Giovanni XXIII Basilica Liberiana di S. Maria Maggiore Giovedì, 8 dicembre 1960 ... 
L'Immacolata. 
La dottrina cattolica che riguarda l'immacolato concepimento di Maria e ne esalta gli splendori è familiare ad ogni buon cristiano: delizia ed incanto per le anime più nobili. 
Nella Liturgia: è nelle voci dei Padri della Chiesa, è nel sospiro ansioso di tanti cuori che
intendono farLe onore, rendendo il profumo della loro purezza, ardore di apostolato per la elevazione del buon costume privato e pubblico. 
Oh! Venerabili Fratelli e figli diletti, che grande compito è veramente questo per noi: cooperare tutti, con la grazia di Maria Immacolata e nella luce dei suoi insegnamenti, alla purificazione del pubblico e privato costume! Sappiamo di toccare una nota triste; ma è la coscienza che Ce lo impone. 
Veramente l'oblio della purezza, il pervertimento del costume posto in esibizione ed in esaltazione, attraverso tante forme di seduzione e di prevaricazione, sono motivo di sgomento dell'anima sacerdotale — e pensate quanto più amaramente — dell'anima del Papa che vi parla. Ecco. 
Risalendo lungo il corso della Nostra lunga vita e, richiamando incontri e impressioni varie, di tempi lontani, 
Ci sentiamo come penetrati ancora da intima e trepida commozione al ricordo di schiere senza numero di spose e di madri, di umili donne di casa e di vergini consacrate, il cui servizio di carità e di prudenza era robustezza e nobiltà vera delle famiglie e cooperazione del ministero sacerdotale. 
Tutto questo loro silenzioso operare avveniva nella luce della legge divina, nella espressione delle virtù umane e cristiane, fiorite dalla dignità e purezza del costume. 
Da tale soavità di ricordi scaturisce a questo proposito una attestazione, che proprio un anno fa avemmo occasione di fare, parlando ad una eletta accolta di Giuristi Cattolici, e che amiamo ripetervi: « Fin dalla adolescenza — dicevamo — Ci trovammo come immersi in una tradizione domestica e cristiana, che sempre fu aperta alla conoscenza del vero e del bello ... Ebbene, riandando col pensiero alle cose viste e sentite, alle persone avvicinate, abbiamo la gioia di dire che mai, nei Nostri giovani anni, il Nostro spirito restò offeso da visioni, da parole, da racconti sconcertanti: e possiamo perciò rendere testimonianza alla rettitudine, alla onestà, alla delicatezza di coscienza dei Nostri familiari e della Nostra gente » [1]. 
Le tradizioni del Nostro buon popolo cristiano sono ancora per la grande maggioranza sane e robuste, ancorate ad una fedeltà serena e consapevole al patrimonio di verità e di saggezza, che la Chiesa custodisce gelosamente come il suo più prezioso tesoro spirituale. 
È necessario però che quanti hanno a cuore le sorti della società familiare e civile esprimano sempre maggior fermezza di fronte ai tentativi oggi premeditati di sommergere la sanità del costume morale con un'offensiva senza precedenti, che non conosce tregua. 
In questo sforzo comune, a cui sono chiamati tutti gli uomini di buona volontà, e specialmente i padri e le madri di famiglia, un aiuto a non lasciarsi sopraffare, una ispirazione luminosa e potente a tenerci fedeli, e ad irrobustirci nella buona battaglia, è dall'Immacolata che noi dobbiamo implorarla, a nostra protezione, a nostro grande esempio, a nostro conforto in un lavoro di penetrazione e di apostolato che è grande responsabilità per tutti. 
O Maria Immacolata, stella del mattino che dissipi le tenebre della notte oscura, a te noi ricorriamo con grande fiducia.  
Vitam praesta puram: iter para tutum.  
Sgombra dai nostri passi le tante seduzioni del gusto mondano della vita; sostieni le energie, non solo della giovane età, ma di tutte le età, egualmente esposte come sono alla tentazione del maligno. (2)
Ed ora lasciateCi dire, diletti figli, dei Papi dell'Immacolata, e a titolo di speciale merito e onore, del Nono Pio. 
In questo otto dicembre, che tutti gli anni ricorda la solenne e più che centenaria proclamazione del domma soave e luminosissimo dell'Immacolata, il pensiero Nostro corre spontaneamente a Colui, che di esso fu la voce autorevole, l'infallibile oracolo. 
La soave figura del Nostro Predecessore Pio IX, di grande, di santa memoria, Ci è particolarmente venerata e cara, perchè egli nutrì per la Vergine un amore tenerissimo e si applicò fin dai giovani anni allo studio ed alla penetrazione del privilegio dell'immacolato concepimento di Maria SSma. 
Risalendo a ritroso dei secoli, egli amò avvolgersi nello stesso mantello di gloria di cui si ornarono tanti suoi illustri antecessori nel Romano Pontificato, nelle ripetute testimonianze di devozione e di amore a Maria, che il popolo Romano riconosce ufficialmente quale sua Salute invocata e benedetta, Salus populi Romani, e che tutto il mondo acclama del cielo e della terra regina. 
Di questi illustri Pontefici, eccovi qualche saggio più prezioso. Prima appare l'alta maestà di Benedetto XIV che istituì la solenne cappella papale per la festa della Immacolata Concezione qui stesso, in questa Nostra basilica di S. Maria Maggiore. 
Fra i benemeritissimi dello sviluppo dato alla liturgia dell'Immacolata, anteriormente alla dommatica definizione, si annunziano Clemente XI, che impose la festa dell'Immacolata de praecepto a tutta la Chiesa (6 dicembre 1708); Innocenzo XII, che ne ordinò l'ottava elevandola a grado di seconda classe (15 maggio 1693); Clemente IX (1667) ciò aveva già concesso per tutto lo Stato Pontificio: mentre Alessandro VII (1665) aveva chiamato allo stesso favore le diocesi della Repubblica Veneta. 
Più in su, sempre retrocedendo, ecco Clemente VIII, che nella sua edizione del Breviario eleva la festa a duplex maius, come S. Pio V vi aveva aggiunto nuove lezioni. 
Più fervido promotore del culto di Maria è il papa Sisto IV (1472) che estese alla liturgia dell'8 dicembre le stesse Indulgenze accordate dai suoi antecessori per la festa del Corpus Domini, ed in un documento incoraggiante la costruzione della chiesa di S. Maria delle Grazie (1472) chiamava Maria « Immacolata Virgo », denominazione ancora insolita negli atti della Curia Papale. 
Titolo preclaro della devozione di Sisto IV alla Concezione Immacolata di Maria resta però sempre il fatto che egli fece erigere nell'antico San Pietro la cappella dell'Immacolata nel luogo della presente grandiosa e sontuosissima cappella del Coro, dove il Capitolo Vaticano compie le sacre funzioni ordinarie, e sulle cui pareti splende fra gli stucchi delle volte, raffiguranti l'Antico e il Nuovo Testamento, il mirabile mosaico « l'Immacolata Concezione » con i Santi Giovanni Crisostomo, Francesco ed Antonio, le glorie dell'Ordine Serafico, inginocchiati in venerazione intorno a Lei. 
É appunto questa immagine così nobile e imponente che il Pontefice Pio IX, con incomparabile solennità, incoronò 1'8 dicembre 1869 in occasione della apertura del Concilio Vaticano I. 
Ed è motivo di tenerezza e di spirituale compiacimento per il Nostro spirito il ricordo vivo di aver assistito, mezzo secolo dopo la definizione dommatica, esattamente 1'8 dicembre 1904, e di aver seguito coi Nostri occhi di sacerdote novello, il gesto di Pio X, il santo successore di Pio IX, che rinnovava l'atto della Incoronazione con un serto ancora più splendente di gemme preziose, raccolte dalla pietà Mariana da tutti i punti della terra. Questo breve excursus storico ci riconduce alla mitissima figura del Pontefice Pio IX. 
La luce di Maria Immacolata posata sopra di lui ci fa comprendere il segreto di Dio nel servizio altissimo e santo che egli diede alla Santa Chiesa. 
Trentadue anni di Pontificato gli permisero di toccare tutti i punti della cattolica dottrina, di volgersi paterno e suadente ai figli suoi del mondo intero per un richiamo sollecito, affettuoso, instancabile di disciplina, di onore, di coraggio, in faccia alle accresciute difficoltà, agli attacchi velati o aperti, alle sfide gettate alla religione, proprio allora quando da persone di alta fama si proclamava moribonda, o già morta. 
Pio IX seppe « contro speranza credere alla speranza » [2], e tenere radunato con incrollabile fermezza e infinita amorevolezza il gregge spaurito e incerto; e così mite che egli era, non ebbe timori davanti alle macchinazioni tenebrose delle sètte, non vacillò di fronte alle opposizioni, non indietreggiò in faccia alle calunnie. 
Amiamo ripeterlo! Sì: la luce di Maria Immacolata — definita tale ad alta voce, solennissima, in faccia a tutta la Chiesa, nonostante il clamore canzonatorio degli increduli e il timido sussurrare di alcuni incerti — la luce della Immacolata, diciamo, batteva su la fronte e sul cuore del grande Pontefice, e fu l'animatrice delle sue fatiche e il conforto della sua immolazione. Come la sua figura si leva alta e indicatrice davanti a Noi! 
Ci propone la via giusta. 
Noi Ci teniamo, con l'aiuto di Dio, ad imitarlo e lo imiteremo nel proseguire il Nostro apostolico ministero: con calma, con mitezza, con inespugnabile pazienza, con sicurezza, ardore di speranza e di vittoria spirituale: qualunque cosa Ci accada. 
Il volgersi delle circostanze di umane convenienze, talora propizie, tal'altra avverse o silenziose alle Nostre intraprese, non potrà né esaltarCi oltre misura, né deprimere le Nostre energie, che contano sopra tutto su l'intercessione della Madre Immacolata di Gesù: Mater Ecclesiae, et Mater nostra dulcissima. ... 





Note : 

[1] A. A. S. LII, 1960, p. 46. 
[2] Cfr. Rom. 4, 18. 
[3] Is. 16, 3. 

 Fonte: MiL QUI

1 commento:

  1. Lei schiaccerà la testa del serpente, nemico del Suo divino figlio, che si è introdotto nella Chiesa, tentatore, spesso con successo, di tanti uomini di Chiesa in preda all'apostasia e traditori del mandato apostolico a loro affidato.

    RispondiElimina