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sabato 9 novembre 2019

Odiano il tumulo funebre (cattolico) ma adorano l'idolo (diabolico) della Pachamama

Durante l’Ottavario dei Defunti  sono state pubblicate su un social le foto dei (pochi) tumuli funebri scampati in Italia dalla mattanza del regime liturgico post conciliare ed ora messi in sicurezza dal Motu Proprio Summorum Pontificum
La pubblicazione di quelle ingenue ed innocenti foto ha suscitato un vespaio di commenti da parte dei fans del modernismo/progressismo/protestantesimo che hanno mostrato il loro livore , a volte pure scomposto, nei confronti del tumulo funebre : il concentrato cioè della verticalità e della spiritualità liturgica cattolica sul quale il popolo fedele versava fiumi di lacrime pensando alla sorte dei loro cari parenti o amici defunti. 
Quei nostri fratelli,  dalla mente impostata modernisticamente e protestanticamente  che tanto hanno in odio i tumuli funebri che ci fanno ricordare il mistero  della morte, alla quale però il cattolicesimo progressista preferisce non pensare, accettano però antropologicamente l’adorazione dell’idolo diabolico della Pachamama o della “autobenedetta” terra amazzonica collocata pochi giorni fa addirittura sopra l’altare della Papale Basilica di San Pietro.  

 Hanno scritto i novatori/progressisti: 

- Cosa sono questi orribili obbrobri nelle chiese? I defunti si onorano con preghiere e suffragi non con scenografie fuori luogo e tempo ! Reminiscenze per dire nulla: la preghiera ed il suffragio non ha bisogno di queste simbologie anacronistiche che allontanano e spaventano! 

- La liturgia si manifesta nell’ Eucaristia e nelle buone opere, cresce nel silenzio e senza dare spettacolo, con quel catafalco funebre. Come vorrei una Chiesa povera tra i poveri


- Perchè quel catafalco dovrebbe alimentare la ricerca del volto di Dio e saziare la mia sete di Lui? Perchè dovrei credere a questi segni? Al nulla ricoperto da stracci per quanto preziosi ? Ho la Parola di Dio, ho l'Eucarestia e se allungo un po’ lo sguardo mi accorgo che poi di avere tanti fratelli tutti colorati: ecco la meta spirituale è arrivare a lodare e contemplare Dio in Spirito e Verità senza più muri di templi o di candelieri ... 

- Queste cose stabiliscono il fuori luogo e fuori tempo ! Abbiamo bisogno di portare la gente in chiesa non sbalodirle e spaventarle con simboli che sicuramente sono compresi solo da pochi addetti ai lavori ! (sic! Il tumulo funebre è sopravvissuto a furor di popolo alla riforma liturgica! N.d.R.) Il popolo credo debba essere attratto dalla semplicità , dalla sobrietà non dai costosi fasti! (quale fasti, quali costi? Vogliamo parlare dei VERI fasti e dei veri - inutili- costi nell'ambito liturgico? N.d.R.) 

Hanno replicato i fedeli legati alla tradizionale semplicità liturgica dei nostri padri:

- Il castrum doloris o catafalco ha una origine molto antica ed interessante perché ci presenta uno spaccato vivo della spiritualità dei nostri padri. Nella mia cittadina poichè ci sono i fedeli che desiderano pregare con semplicità e senza l’aiuto degli “effetti speciali” che vanno tanto di moda viene innalzato per tutto l'Ottavario il catafalco funebre davanti al quale s'innalzano le preghiere per i defunti e si  raccolgono le offerte per i bisognosi della parrocchia. Il popolo di Dio - questa è la mia esperienza - apprezza il bello, e cerca preti coraggiosi, nella predicazione, nella preghiera e nella catechesi: difatti in occasione del solenne Ottavario arrivano  addirittura da fuori diocesi facendo molti chilometri.



- Il primo dovere della chiesa è la testimonianza e l’ annuncio della buona novella, che non può esser fatto in silenzio ne’ sottovoce perchè sarebbe un controsenso: Gesù ha fatto per eccellenza testimonianza pubblica. La liturgia ha bisogno delle cerimonie (riti esteriori) altrimenti rimane qualcosa di invisibile, di privato. Quanto alla chiesa povera, per amor di bella parola  dico che hanno ragione quelli che l'invocano.... Però usando anche l’ antica
saggezza e concretezza della civiltà contadina, che badava al sodo, mi vien anche da dire che se la chiesa fosse povera, allora i poveri sarebbero tutti morti di fame (come effettivamente avvenne in tante località italiane quando furono soppressi e indemaniati i beni degli ordini religiosi N.d.R.). Rassicuro quelli che si preoccupano dei simboli della "chiesa povera" che il catafalco dell'Ottavario non è costato niente: era conservato nella cantina della nostra chiesa e alcune signore della parrocchia hanno rammendato ( gratis) la coltre nera.

- Mettendo al bando la sciatteria e la banalità la nostra comunità parrocchiale è riuscita a creare durante questo Ottavario un clima sobrio e serio, molto intenso, di suffragio nella preghiera e nella carità concreta verso i bisognosi: perché come insegnavano i santi, compreso il Serafico Padre San Francesco: “per l’Eucaristia non è mai troppo”. 
Diverse persone hanno lavorato, con grande senso di squadra, per l’Ottavario dei defunti nella forma tradizionale : il lavoro di volontariato è esso stesso preghiera. 
E i simboli, catafalco compreso, se spiegati non fanno paura, ma aiutano a riflettere e a pregare. 

- Il problema non è il catafalco. Il problema è che il modernismo ha in odio tutto ciò che è cattolico. E siccome il catafalco previsto dal rito antico rappresenta un aspetto cattolico, ecco che ci si scaglia contro di esso con odio e furore ideologico. Se quel medesimo catafalco, magari pure a tre piani, e magari coperto di foglie di banano sudamericano e sterco di formichiere gigante, e con in cima una statua della Pachamama fosse stato una tradizione amazzonica verrebbe magnificato.... E' evidente che la fede cattolica non è in un catafalco coperto di coltri nere, ma siccome è altrettanto evidente l'odio contro tutto ciò che anche lontanamente sa di cattolico bisogna custodire gelosamente anche queste tradizioni assolutamente marginali. Sempre meglio un catafalco a tre piani che una statua idolatrica. Su questo non v'è dubbio! 



- Il problema dei simboli ,anche di quelli più sacri ricollegabili direttamente alla Rivelazione esposto sopra evidenzia un dato lampante al di là di ogni considerazione:nel momento in cui si tende a smarrire la percezione metafisica ,e la portata multidimensionale dei simboli ,si tende via via a sminuirne la portata ,a ridimensionarne il valore fino alla percezione meramente esteriore e devozionale degli stessi Ergo la successiva caduta e rimessa in discussione degli stessi simboli diventa solo una questione di tempo e nessun carabiniere può fermarne la crisi. 
Purtroppo è un dramma che la Chiesa di Roma vive in maniera drammatica negli ultimi decenni ,ma i cui prodromi sono ben più che precedenti il Concilio Vaticano II .
Smarrito l'aspetto mistico e metafisico della Divina Liturgia,lentamente è facile deragliare come ben è descritto in questo libro https://www.fedecultura.com/Una-foresta-di-simboli... 

- Le prescrizioni liturgiche del Concilio di Trento, evento di grazia incommensurabile come del resto ogni concilio, sono una modalità non alla moda ma attuale e comprensibile, di
vivere nell'attualità l'unica Tradizione Apostolica. Ci sono cose che la riconfermano in toto e altre che la rendono più adatta al tempo in cui si vive! 
Evitiamo le sterili derive pauperiste ed iconoclaste:"La povertà si ferma ai piedi dell'Altare".Vi prego, più che se riguardasse me stesso, che, quando vi sembrerà conveniente e utile, supplichiate umilmente i chierici di venerare sopra ogni cosa il santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo e i santi nomi e le parole di lui scritte che consacrano il corpo. I calici, i corporali, gli ornamenti dell’altare e tutto ciò che serve al sacrificio, devono essere PREZIOSI. E se in qualche luogo trovassero il santissimo corpo del Signore collocato in modo miserevole, venga da essi posto e custodito in un luogo PREZIOSO, secondo le disposizioni della Chiesa, e sia portato con grande venerazione e amministrato agli altri con discrezione”. San Francesco d’Assisi, Prima Lettera ai Custodi (Fonti Francescane, 240-244) 

Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso.” 

Benedetto XVI. 
AC 

Foto: 

1) il tumulo funebre per l’Ottavario dei Defunti allestito nella parrocchia di Santa Lucia di Pescantina (VR) dov’è parroco il Rev.do don Massimo Malfer. 

2) il tumulo funebre per l'Ottavario dei Defunti allestito nella chiesa parrocchiale di Ponzano Superiore ( La Spezia). 

3) il tumulo per l'Ottavario dei Defunti allestito nella Arcipretale Plebana Collegiata di S. Stefano in Dongo (CO) 

4) il tumulo funebre per l'Ottavario dei Defunti allestito nella chiesa di San Giorgio Martire a Cremeno (Lecco) QUI

5) il catafalco per l'Ottavario dei Defunti della Chiesa del Cimitero Monumentale di Verona.


Consigliamo anche la lettura di Scuola Ecclesia Mater QUI

13 commenti:

  1. Grazie p. Malfer.
    Seguo il suo operato da quando era parroco alla Madonna di Dossobuono. Unica pecca secondo me: essersi legato con un'ordine cavalleresco, così facendo lontanandl di fatto gli altri e i tanti che in quell'ordine non si identificano. Ma onore a lui per le sue iniziative, comprese le "quarant'ore".

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    1. Lei è un genio, un genio assoluto non c'è che dire...di fronte a cotanta sagacia non rimane che un profondo inchino. Se non le piacciono le virgole si sposti pure in una delle tante parrocchie veteroprotestanti, Le assicuro, ne troverà molte!

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    2. Gli ordini cavallereschi se sono riconosciuti dalla Santa Sede sono ( o dovrebbero essere) espressione della pastoralità della Chiesa. E' cosa buona e giusta farne parte vigilando sul buon andamento degli stessi. E' bene che negli ordini cavallereschi ci siano dei bravi e santi cattolici: sono nati per questa categoria di persone!

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    3. Ah, scopro adesso che appartenere a un ordine cavalleresco sarebbe una pecca... E pensare che ce ne sono diversi riconosciuti dalla Chiesa stessa! Le persone sono libere: se uno non vuol far parte di un ordine cavalleresco se ne disinteressa, non vedo il problema. Comunque io se non faccio parte di qualcosa non me ne sento "allontanato", forse lei soffre di un complesso di esclusione.

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    4. Concordiamo in toto!

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  2. Nella Messa dei defunti, il catafalco o la pianeta nera si possono anche trascurare, ma non fermiamoci all'esteriore. Molto più grave è la brutale cancellazione dei testi, voluta dalla sovversiva riforma liturgica, che insegnavano l'autentica visione cristiana della morte ora del tutto deformata e banalizzata: caducità della vita che comporta il peccato, il giudizio divino e la speranza di salvezza eterna. Purtroppo, nessun liturgista tradizionalista si è occupato di analizzare e denunciare a fondo il grado di apostasia ed eresia della Messa riformata dei defunti, ancora più spinta di quella di tutti i giorni, che fa comprendere appieno il rinnegamento della dottrina cattolica voluto dalla riforma liturgica. Non diamo pane per i faziosi denti dei novatori che, non avendo altro pretesto, possono essere sbugiardati meglio sul piano dottrinale che non su trascurabili particolari rituali, anche se suggestivi.

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    1. Ecco qua : http://blog.messainlatino.it/2018/11/la-liturgia-dei-defunti.html

      http://www.unavoce-ve.it/marino-04.htm

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    2. Ma i pauperisti sono rigorosi solo sull'altare o anche nelle cose personali???

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    3. E poi c'e qualche sacerdote moderno che sa dire una messa da morto?

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  3. Concilio vaticano II, riforma liturgica e novus ordo vanno aboliti.

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  4. Quelli che giudicano le m sante
    di suffragio al tumulo, lugubri;
    Sono poi magari gli stessi che festeggiano Halloween

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  5. Il Sacro, la Potenza cosmica, l'energia incommensurabile che regge il mondo, di fronte ai quali il singolo individuo trema e rimane sbigottito. Altro che cristianesimo sociale e comunismo bergogliano.

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