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giovedì 22 agosto 2019

Silvana De Mari: "Andate alla Messa in latino!"

Due begli articoli della scrittrice e giornalista  Silvana De Mari su un argomento, la Messa di sempre,  che sta particolarmente a cuore ai nostri lettori.
Luigi

ANDATE ALLA MESSA IN LATINO.
11 DICEMBRE 2018

Perché è successo? Perché la prima generazione dall’inizio del mondo che non ha conosciuto né fame né guerra né epidemia e la più triste disperata? La depressione, i disturbi fobici sono aumentati del 1200 % negli ultimi 50 anni, i disturbi alimentari preferiamo non contarli.
Uno: ci siamo allontanati dal sole, e niente serotonina.

Due: abbiamo perso il movimento, elemento essenziale all’assetto dei neurotrasmettitori..

Tre: i giornali, la televisione, i media. Un giornale per rendere deve pubblicare l’eccezione, e l’eccezione è il male. I media ci parlano della nazione devastata dalla guerra, che l’eccezione, non delle centinaia di nazioni che sono in pace, che sono la regola. Se facciamo i conti dei morti ammazzati, in percentuale, sull’astronomica cifra di 7 miliardi di creature umane, scopriremo che questa l’epoca di minore violenza dall’inizio del mondo. Il telegiornale ci parla dell’uomo che ha fatto la rapina non dei milioni di uomini che non l’hanno fatta perché loro sono la banale norma. I giornali e la televisione seguiti costantemente ci daranno l’impressione di vivere in un mondo orrendo, quello che non acquistiamo la capacità di ricostruire le proporzioni esatte attraverso i numeri.

Quattro, e forse più importante, da sessant’anni a questa parte siamo diventati l’unico popolo mai esistito che ha rinnegato la propria religione per non rimpiazzarla con nulla, se non il vuoto..

Noi abbiamo perso il rito.

Il rito è un’emozione condivisa, quindi il rito è il mezzo attraverso cui le emozioni si propagano e si moltiplicano. Se sono un’esperta di meditazione, riuscirò da sola con la mia mente a raggiungere picchi di estasi, come fanno normalmente molti monaci buddisti; quei picchi sono facilmente raggiungibili se appartengo a un gruppo che sta celebrando un rito, che questo rito sia la preghiera, magari in qualche posto particolare come Lourdes o Medjugorie. Anche un rito completamente laico come assistere tutti insieme a una partita di calcio, oppure un rito (perché è un rito) è l’opera lirica o il concerto rock: , moltiplica emozioni, sia pure in maniera minore di quello religioso, e chiunque non condivida quel tipo di emozione trova il rito ridicolo. Ridicolo è una parola di disprezzo e disapprovazione. Tanto più basso è il nostro livello di disprezzo e disapprovazione, tanto più alto è la nostra capacità di provare gioia in quel rito. Qualsiasi rito è ridicolo per coloro che non lo condividono. Chi non condivide il calcio trova bizzarro tutto l’entusiasmo dei tifosi; il mio vicino di casa che detesta la lirica, non ha mai capito per che diavolo spendiamo dei quattrini per andare a sentire una cosa che per altro abbiamo già sentito, e come sia possibile che ci colino le lacrime, quando il personaggio femminile muore di tubercolosi, tenendo presente che lo sapevamo già che sarebbe morta di tubercolosi, da anni.

Una delle cause di questo aumento folle della depressione è la perdita del rito religioso condiviso, noi siamo l’unica società, l’unica civiltà dall’inizio dell’esistenza dell’uomo che non ha riti condivisi, solamente il 10% una persona su dieci in Europa va a Messa e che non permette ai propri figli di condividere il rito. Una seconda causa è la perdita della bellezza e della religiosità del rito condiviso. Il concilio Vaticano II ha tolto dalla messa la musica di Bach e di Mozart: è dimostrato che questa musica ha vibrazioni straordinario che sostengono il cervello umano. Le ridicole canzoncine che si sentono oggi durante la messa sono avvilenti. La bellezza degli altari è stata desacralizzata in “mense “ di plastica e ferro. La lingua sacra il latino che era la stessa dalla Polonia al sud America, dal primo al ventesimo secolo è stata cancellata così che l’ecumenismo è morto. La messa cattolica è stata imbruttita, secolarizzata, ridicolizzata. Gli alberi si riconoscono dai frutti. Mezzo secolo dopo la riforma liturgica del Vaticano II, una riforma che ha spazzato via duemila anni di storia per sostituirli con una modernità agonizzante, che ha spazzato via il sacro per sostituirlo con il sociale, le chiese sono vuote, trasformate in centri commerciali e moschee e potrebbero non sopravvivere alla prossima generazione di mancanza di sacerdoti.

I nostri figli devono avere un rito condiviso; Non fate vivere i bambini senza un rito condiviso, è una violenza. Molti pensano, ma se io ingabbio mio figlio in una religione è una violenza. No, è una violenza se tu gli dici, tu fai parte di questa religione, se mai ne uscirai noi ti ammazziamo, quella è violenza. La perdita del rito condiviso è qualcosa di gravissimo, i nostri figli non hanno qualcuno da pregare quando moriamo. Potremmo anche morire che loro sono bambini e allora l’unica potenza gli arriverà dal rito condiviso; non è solo questo, il rito condiviso è anche altro. Cosa vuol dire costringere un bambino piccolo a stare fermo e zitto vicino a papà e mamma, mentre questi sono in chiesa ad ascoltare la Messa oppure in sinagoga ad ascoltare la celebrazione dello Shabbat o in qualche altro posto ad ascoltare qualche altra roba; questo bambino non ha la sensazione della solitudine, perché papà e mamma sono vicino a lui, ma deve stare fermo e zitto, deve subire una frustrazione, non può giocare con mamma, non può chiacchierare con papà. Tutte le volte che cerca di fare qualche cosa gli arriva un’occhiata e un sc….. quindi è frustrato, noi cresciamo solo sulle frustrazioni ed è imponendo a questi bambini questa frustrazione, che loro imparano a stare fermi e zitti. Il bambino concentra l’attenzione su cose straordinarie: musica straordinaria, immagini straordinarie, odori straordinari, come l’incenso. Quindi esegue operazioni necessarie a uno sviluppo armonioso della capacità di concentrazione. Studi enormi dimostrano l’importanza della spiritualità non solo nella costruzione della felicità, ma anche nella costruzione dell’equilibrio neurologico.

Quindi: istruzioni per diventare infrangibili. Cercate una chiesa dove dicano la messa in latino e andate a sentirla. La traduzione è su internet, ma è molto più bello procurarsi un messale, e sentire il peso della carta sapere che quelle parole sono state le stesse per secoli e che per secoli rimarranno tali. Vuol dire avere un ponte con tutti gli antenati che ci hanno preceduto. Se non siete credenti se non sapete il latino fatelo ugualmente. Nessuno può vivere senza identità. Se siete credenti ritroverete il senso del sacro e quello della bellezza.




IMPERFETTI, CIALTRONI E A MESSA.
25 GENNAIO 2019

Vangelo in pillole per principianti e poco dotati.

Il Vangelo riporta le parole di Cristo. A Cristo o ci credete o non ci credete, ma non inventatevi che fosse panna montata e zucchero filato. In tutti i Vangeli si dichiara Figlio del Padre e il Padre è il Dio degli Eserciti e Colui che ha distrutto Sodoma. Anche se adesso il cristianesimo è diventata un religione tutta panna montata e zucchero filato, nei suoi discorsi Cristo parla di punizione e castighi.

Dal Vangelo di san Matteo.

Nel dare le istruzioni ai Dodici Apostoli mandati per la prima volta a predi­care e convertire i peccatori, Cristo dice a proposito di chi li rifiuta

“In verità vi dico: nel giorno del Giudizio il paese di Sodoma e Gomorra sarà trattato meno severamente di quella città” (Mt 10, 15).

Il concetto viene ribadito poco dopo.


“Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché se a Tiro e a Sidone fossero avvenuti i miracoli compiuti in mezzo a voi, già da gran tempo avrebbero fatto penitenza cinti di cilicio e ricoperti di cenere. Perciò vi dico: nel giorno del Giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno severamente di voi. E tu Cafarnao, sarai esaltata sino al cielo? Tu discenderai all’ inferno: perché se in Sodoma fossero avvenuti i miracoli operati in te, oggi ancora sussisterebbe. E però vi dico, che nel giorno del giudizio il paese di Sodoma sarà trattato meno dura­mente di te” (Mt 11, 21-24).

Spiegazione in parole povere. Di panna montata e zucchero filato ce n’è onestamente poco. Qui c’è scritto che: il giorno del giudizio
gli atei saranno trattati malissimo. Non sono andati verso Dio non hanno fatto il primo passetto ( che è sufficiente), non lo hanno amato e così hanno violato il primo comandamento.
gli abitanti di Sodoma saranno trattati un po’ meno peggio degli atei, ma andrà maluccio anche a loro.
agli ipocriti, maldicenti, infingardi che comunque si sono trascinati in Chiesa anche solo per mettersi le dita nel naso e commentare quanto è ingrassata la signora seduta in terza fila, andrà un po’ meglio. E questi potrebbero anche farcela a scansare il fuoco eterno.

Certo: perché Dio lo sa che valiamo poco, sa benissimo che a Messa pensiamo ai fatti nostri, che, anche se vorremmo, non riusciamo a smettere di sparlare, di essere avidi, mediocri, collerici, vili, pigri, inseguiti dalle dannate tentazioni che quasi sempre ci raggiungono perché davanti a loro corriamo poco. Dio lo sa che siamo imperfetti. Quello che vuole è che noi facciamo il primo passo verso di Lui, che molliamo il televisore, Face book, la serie televisiva e ci trasciniamo fino a una chiesa, dove, se siamo fortunati, troveremo un sacerdote che ci parla di Lui, se siamo sfortunati troveremo un sacerdote che ci dice fesserie sui migranti, ma anche in questo caso al momento della Consacrazione, Dio sarà in quella chiesa. E il fatto che noi ci siamo, insieme a Lui, ci renderà migliori o un po’ meno peggio di come saremmo se non ci andassimo. Dio vuole che andiamo a questo incontro.

Andare in chiesa forse non basta, ci dicono che è meglio essere compassionevoli: occorre anche fare 10.490 aborti come la grande italiana per essere “buoni”? Altrimenti siamo ipocriti? Occorre dissanguare una nazione allo sfascio non in grado di soccorrere i propri terremotati per spalancare le porte alla mafia nigeriana, come ci consiglia la grande italiana? Se siamo perplessi davanti a questa necessità siamo ipocriti? O siamo odiatori, gente che odia. Ebbene, siamo odiatori. Noi odiamo vedere spacciatori nigeriani vendere eroina ai quindicenni, odiamo anche vedere i terremotati passare il terzo inverno in campi dove, se avessimo messo i migranti, giustamente, sarebbe intervenuta l’ONU. Se siamo allibiti davanti a gerarchie ecclesiastiche che dicono immani fesserie tradiscono, siamo ipocriti maldicenti? Questa compassione fatta di zucchero filato e panna montata avvolge gli atei, gli abitanti di Sodoma, sorvola con eleganza e diplomazia su terroristi islamici, assassini di cristiani e gentili regimi comunisti, ma si scatena ad azzannare in faccia noi poveri ipocriti e maldicenti. Perché a noi un po’ di tenerezza non ce la date mai? Aver affermato ascoltando Padre Martin, il gesuita arcobaleno, che Sant’ Ignazio da Loyola si sta rivoltando nella tomba, ci ha spianato le porte dell’inferno più che aver bruciato i cristiani vivi nelle loro chiese in Nigeria o aver messo una ragazzina in due trolley? La maldicenza nei peccati che gridano vendetta a Dio non c’è, a me risulta un peccato veniale, senza contare che il limite tra maldicenza e il sacrosanto diritto di critica è molto sottile, e il divieto alla maldicenza, inventarsi che è un peccato mortale, sembra proprio un banale imbavagliare, un ulteriore calcio alla libertà di parola già sotto attacco, soprattutto quando si parla di abitanti di Sodoma e migranti. .

Se non andassimo in Chiesa saremmo peggio. Dio ci ordina di andare in Chiesa perché ascoltare la Parola e assistere al Sacrificio ci rende migliori o se preferite meno peggio di come saremmo se non lo facessimo. Quando abbiamo smesso di andare in Chiesa, siamo diventati peggiori: in Unione Sovietica e nella Germania nazista i morti si sono contati a metri cubi, così ora contiamo a milioni e interruzioni volontarie di gravidanza, un gesto di compassione: metri cubi di di piccoli corpi, milioni di piccoli migranti che non sono riusciti a traversare il mare salato perché non sono stati accolti e sono diventati scarti insieme alle garze sporche. . Andate in Chiesa perché Cristo ve lo ha ordinato per essere migliori. Chi contraddice Cristo non è con Cristo. Andateci più che potete . Alzatevi alle 5 per andarci. Ne vale la pena. Se poi vi addormentate con la testa sul banco non è grave. Il vostro angelo custode risponderà per voi e la messa varrà doppio. Se un attimo prima di morire qualunque sia la categoria di appartenenza , ci pentiremo, saremo salvi, ma senza quell’attimo finale di contrizione siamo fuori. Niente zucchero filato, ma vera misericordia.

9 commenti:

  1. Silvana De Mari Presidente del Consiglio subito!

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  2. A me l'articolo, con tutto il rispetto, non piace proprio. Il centro della Messa è il Sacrificio di Cristo e non ha la funzione di favorire il sentimentalismo che tutto è tranne che fine della liturgia. Per fortuna che nella Messa non ci sono più Bach o Mozart e non perché l'ultimo Concilio (che opportunamente ha ribadito la centralità del canto gregoriano) li abbia estromessi ma perché sostituiti da "amenità" musicali quali il Pater dei Beatles, etc.. Molto meglio il gregoriano e ciò che ad esso si avvicina. Molto meglio i componimenti di Frescobaldi nati proprio per onorare il Signore nei magnifici silenzi prescritti nell'antico come, in parte, nel nuovo messale. Non voglio offendere la Sig.ra, per carità, però la liturgia ha una bellezza propria che non deve essere contaminata con cose degne ma che non le appartengono o che comunque non le sono consone (es. classicismo di Mozart). Un papa, mi sembra San Pio X, si dice non sopportasse una moda dei suoi tempi ovvero le messe sinfoniche... ed aveva ragione!

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  3. Il Santo Sacrificio della Messa di sempre è il nostro tesoro, di una ricchezza inestimable, di una bellezza indicibile, il tesoro che Satana ha tentato di rubarci, senza riuscirvi. Amiamo la Santa Messa di sempre ardentemente! Al bando le "riforme" di ogni sorta!

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  4. Il Santo Sacrificio della Messa di sempre è il nostro tesoro, di una ricchezza inestimable, di una bellezza indicibile, il tesoro che Satana ha tentato di rubarci, senza riuscirvi. Amiamo la Santa Messa di sempre ardentemente! Al bando le "riforme" di ogni sorta!

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  5. Che persona meravigliosa.

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  6. Non condivisibile il paragone Messa con partita di calcio e meditazione buddista. Se poi quindi partecipo al rito laico non ho bisogno della religione? E quindi i sacramenti non servono o solo collante sociale? E quindi la religione è immanentista, ridotto a bisogno di emozioni?
    Articolo non all'altezza!

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  7. Sempre grande e inarrivabile Alessandro Gnocchi, quando fa articoli di apostolato cattolico, di vera edificazione cristiana: http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV3130_Gnocchi_Angeli_e_demoni.html
    Il tema trattato mi riporta alla mente lo scandalo suscitato (nei soli cattolici tout court, non nei cattolici adulti) dal cardinal Ravasi che faceva la danza in onore di Pacha Mama, alcuni anni or sono; niente di nuovo sotto il sole, quindi, tutto conferma la veridicità del pensiero del bravo Alerssandro su questa "chiesaccia" di vescovi miscredenti e blasfemi, oltre che apostati, al cui confronto quel cappellano caduto sull'Ortigara brilla come una stella del firmamento su una cisterna di letame !

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  8. Il card. Ratzinger, poi papa Benedetto, già decenni or sono, aveva individuato quale causa determinante
    della terribile crisi della Chiesa, scioccamente negata da una gerarchia sempre più composta da sovversivi infiltrati e da apostati, nel drastico rovesciamento dei fondamenti teologici e spirituali della liturgia, divenuta nel NO invenzione dell'uomo che la gestisce ereticamente come cosa propria.

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