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martedì 6 agosto 2019

Polonia, l'arcivescovo di Cracovia: “Non esiste più un’epidemia e piaga rossa, ma ne sta nascendo una nuova, quella creata dalla cultura Lgbt”


Per fortuna che ci sono ancora i polacchi nella Chiesa new wave.
QUI un resoconto di Lifesite.
Luigi

Addenda del 12 agosto: QUI le ultime notizie.

Il Fatto Quotidiano, di Luisiana Gaita | 4 AGOSTO 2019

“Non esiste più un’epidemia e piaga rossa (il riferimento è alla dittatura comunista, ndr) ma ne sta nascendo una nuova, quella creata dalla cultura degli Lgbt e delle bandiera arcobaleno, minaccia per i valori e per la solidità sociale e familiare della nostra nazione”. Sono le parole dell’arcivescovo di Cracovia, Marek Jedraszewski pronunciate durante il suo discorso in occasione dell’anniversario dell’insurrezione partigiana di Varsavia contro i nazisti, conclusasi con la distruzione della capitale polacca. Un duro attacco, l’ennesimo, contro il movimento Lgbt. Un attacco che ha anche una valenza
politica. I diritti degli omosessuali e, dall’altra parte, la loro negazione sono infatti uno dei temi più caldi della propaganda elettorale in vista delle prossime elezioni legislative, che si svolgeranno in Polonia il prossimo 13 ottobre. Basti pensare che, tra giugno e luglio, in almeno una ventina di città polacche, ci sono state marce in difesa dei diritti Lgbt. Una risposta al clima di intimidazione contro la comunità gay, lesbica, bisessuale e transgender.

LE PAROLE DELL’ARCIVESCOVO – L’ultimo esempio è stato, appunto, il discorso dell’arcivescovo di Cracovia, uno dei massimi esponenti della conferenza episcopale polacca, che in diversi discorsi commemorativi ha paragonato la comunità e la cultura Lgbt anche alla ‘peste nera’. Jedraszewski ha definito la “piaga Lgbt e arcobaleno” come un nuovo volto della minaccia bolscevica “alla nostra nazione e ai nostri valori”. “Chiunque promuova o difenda l’ideologia Lgbt – ha detto – nega la dignità della società della famiglia e di valori e tradizioni della nazione, come in una nuova e ancor più minacciosa sfida bolscevica alla nostra identità”. L’arcivescovo ha poi esortato a difendere “contro la nuova minaccia” il diritto alla vita e alla dignità di un uomo e di una donna “che costruiscono una famiglia per fare figli per la patria”.

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