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venerdì 30 agosto 2019

Francisco Franco, critiche dall’ex nunzio per la rimozione delle spoglie. La Santa Sede: parlava a titolo personale


Sulle vicende spagnole vedere anche QUI Giovanni Formicola alla Bussola Quotidiana.
Ormai a Roma, dalle parti di S. Marta,  si stanno alleando - e non solo in Spagna - con i peggiori nemici della Chiesa.
Il sottoscritto, tanti anni fa di ritorno dall'Escorial, visito il sacrario con i morti della guerra civile spagnola (tutti, di destra e di sinistra) e annesso monastero benedettino che vegliava con la preghiera le anime dei caduti: fu un'esperienza indimenticabile disporsi in orazione nella basilica all'ombra  dell'altissima  croce che vegliava su tutto.
Solo degli stolti possono pensare di cambiare qualcosa in questo luogo di pace e di preghiera
Luigi

IACOPO SCARAMUZZI 18 Luglio 2019, Vatican Insider

CITTA’ DEL VATICANO. La Santa Sede prende le distanze dall’ormai ex nunzio apostolico uscente in Spagna, monsignor Renzo Fratini, che, all’avvicinarsi della fine del suo mandato, aveva pubblicamente criticato il governo di Pedro Sanchez per avere preso la decisione di rimuovere le spoglie di Francisco Franco (1892-1975) dal memoriale dei caduti durante la guerra civile, il Valle de los Caídos (Valle dei caduti), un complesso monumentale a cinquanta chilometri dalla capitale.
La decisione del governo socialista spagnolo, assunta già l’anno scorso, si è complicata quando la famiglia del «generalissimo» ha affermato di voler trasferire la salma nella cappella di famiglia della cattedrale di Madrid, La Almudena, così aumentando, anziché diminuendo, i pellegrinaggi dei nostalgici della dittatura. La vicepresidente del Consiglio, Carmen Calvo, volò a Roma a fine ottobre per cercare una sponda in Vaticano. Il cardinale Pietro Parolin che la ricevette garantendo ovviamente che la Santa Sede non si opponeva all’esumazione dei resti di Franco. «Quanto all’inumazione, entrambi sono stati d’accordo sulla necessità di trovare una soluzione e continuare a mantenere il dialogo», si leggeva poi nel comunicato diramato dalla Moneda con un passaggio che ebbe, però, due interpretazioni divergenti. Secondo la vicepresidente, il Segretario di Stato vaticano era d’accordo ad evitare la Almudena perché bisogna trovare «un luogo dignitoso ma che non possa essere oggetto di omaggi di alcun tipo».

A stretto giro di posta il Vaticano precisò però che Parolin non si era pronunciato «in alcun momento sul luogo dell’inumazione». 

Sulla stessa linea l’arcidiocesi di Madrid guidata dal cardinale Carlos Osorno, che ribadì la propria disponibilità ad accogliere la decisione alla quale fossero pervenuti esecutivo e famigliari di Franco.

Ora, in una intervista concessa all’agenzia Europa press il 30 giugno, prima di lasciare la Spagna per la raggiunta età di pensionamento, monsignor Fratini è tornato sulla delicata vicenda, affermando: «Onestamente ci sono così tanti problemi nel mondo e in Spagna, perché farlo risorgere? Lo hanno fatto risorgere. Sarebbe stato meglio lasciarlo in pace». E ancora: «Alcuni chiamano Franco dittatore, alcuni dicono che ha liberato la Spagna dalla guerra civile, che ha risolto un problema. Non continuiamo a discutere se avesse torto o ragione». A poco sono valse successive rettifiche dello stesso nunzio. Per il governo spagnolo una invasione di campo, peraltro senza sorpresa: la vicepremier Calvo, che ha preannunciato un reclamo ufficiale presso la Santa Sede, ha confidato di avere già avuto in passato «numerose conversazioni difficili» con il rappresentante pontificio. Del quale a inizio luglio il Papa, allo scoccare dei 75 anni, ha accettato le dimissioni per raggiunti limiti di età, come comunicato dalla sala stampa vaticana.

E «in occasione della partenza definitiva dalla Spagna di monsignor Renzo Fratini, dopo la conclusione del mandato», ha dichiarato oggi il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti, rispondendo alle domande di alcuni giornalisti, «sottolineiamo che le sue recenti dichiarazioni sulla questione dell’esumazione dei resti mortali di Francisco Franco sono state espresse a titolo personale. Ricordiamo inoltre che l’ex Nunzio Apostolico in Spagna ha già smentito, a mezzo stampa, ogni intenzione di esprimere un giudizio su questioni politiche interne. In tale circostanza, ribadiamo ancora una volta che la posizione della Santa Sede sulla vicenda dell’esumazione di Franco è chiara ed è stata già espressa ufficialmente nella lettera che il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, ha inviato nel mese di febbraio scorso alla Vice-Presidentessa del governo spagnolo, Carmen Calvo, ed ulteriormente ribadita dal segretario generale della Conferenza episcopale Spagnola. Tale posizione si basa sul pieno rispetto della sovranità dello Stato spagnolo e del suo ordinamento giuridico».