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giovedì 24 gennaio 2019

Onore e preghiera alle vittime dell' Ostpolitk vaticana: 1973 Mindszenty /2019 Zhuang

"Le retour de l'Église catholique dans les années '70" è quasi completo. 
Come nel 1973 quando il grandissimo eroe della fede e della dignità umana  il Cardinale ungherese József Mindszenty venne esautorato dalla Santa Sede  dalla sede primaziale di Esztergom così nel 2019 un altro degno Successore degli Apostoli il Vescovo cinese  Mons. Zhuang che dopo la prigionia ha retto nell'ortoddossia di fede una diocesi di 130mila fedeli nel nome dell' Ostpolitk vaticana è stato messo a riposo, lasciando il posto al vescovo ex scomunicato Huang Bingzhang. 
Onore e preghiera per lui! 
AC

 Shantou, l’addio a mons. Zhuang Jianjian. 
Ma lui non partecipa alla messa 

Mons. Zhuang, anziano vescovo sotterraneo, aveva resistito all’idea di lasciare il posto a mons. Huang Bingzhang, ex scomunicato. 
Alla cerimonia di saluto ha partecipato il vice-presidente del Consiglio dei vescovi cinesi. L’attenzione di Pechino per il passaggio di consegne. Motivi “di salute” per non partecipare alla messa. Shantou (AsiaNews) - 
Si è svolta ieri a Jieyang (Guangdong) una cerimonia per il ritiro di mons. Pietro Zhuang Jianjian  da vescovo della diocesi di Shantou - riconosciuto dal Vaticano, ma non dal governo - che verrà sostituito da mons. Giuseppe Huang Bingzhang (foto 2), uno dei sette vescovi a cui papa Francesco ha tolto la scomunica in occasione della firma dell’accordo provvisorio fra Cina e Santa Sede. 
Mons. Zhuang ha partecipato alla cerimonia, ma non ha concelebrato con gli altri vescovi
alla messa che ne è seguita. 
Alla fine del 2017, l’arcivescovo Carlo Maria Celli aveva chiesto a mons. Zhuang di ritirarsi, per lasciare il posto a mons. Huang. L’anziano vescovo di 88 anni, è sembrato non accettare e aveva scritto una lettera al card. Joseph Zen di Hong Kong. 
Il card. Zen si è mosso per andare a Roma e presentare a papa Francesco una lettera in cui metteva in guardia il pontefice dal voler “svendere” la Chiesa sotterranea di Shantou. Secondo le parole del card. Zen, il papa non voleva "un altro caso Mindszenty", a ricordo del cardinale ungherese, inviso al governo di Budapest, che papa Paolo VI sollevò dalla carica di arcivescovo di Esztergom. ( Sottolineatura nostra N.d.R.
Dopo la firma dell’accordo, mons. Celli è ritornato in Cina lo scorso dicembre per garantire il passaggio di consegne. 
La cerimonia è stata presieduta da mons. Su Yong di Zhanjiang, alla presenza di altri vescovi del Guangdong: mons. Gan Junqiu di Guangzhou; mons. Liao Hongqing di Meizhou; mons. Liang Jiansen di Jiangmen. 
Ma la presenza che ha fatto più scalpore è quella di mons. Shen Bin, che è vice-presidente del Consiglio dei vescovi cinesi (un organismo non riconosciuto dalla Santa Sede perché mancante dei vescovi sotterranei, non riconosciuti da Pechino). 
Lo stupore è dovuto al fatto mons. Zhuang è un vescovo non riconosciuto dal governo e non appartiene al Consiglio dei vescovi cinesi. Secondo alcuni osservatori, la presenza di mons. Shen Bin – insieme ad altre personalità da Pechino – significa che il ritiro dell’anziano prelato è considerato molto importante dal governo. 
Mons. Shen Bin ha tenuto un discorso in cui ha spiegato i motivi del ritiro del vecchio pastore, lasciando poi la parola a mons. Zhuang e a mons. Huang. 
Subito dopo ha avuto luogo una "messa di ringraziamento", a cui il vescovo di Shantou appena ritirato, non ha partecipato. Secondo alcuni fedeli, il motivo di tale non partecipazione è che “il vescovo ha detto di non sentirsi bene”. 
La diocesi di Shantou conta più di 130mila fedeli. 

Fonte: Asia News QUI