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mercoledì 30 gennaio 2019

La piccola martire che sfidò i crudeli comunisti cinesi per "salvare" il Santissimo Sacramento

Fra i crudelissimi racconti che hanno contrassegnato le persecuzioni anti cattoliche degli anni '50 nella Cina comunista spicca quello di una Martire di appena dieci anni  che per 32 giorni senza toccare con le mani le Ostie ha salvato dalla profanazione altrettante particole gettate a terra  dai miliziani  la profanazione della chiesa di una fervente comunità cattolica cinese.
I santi gesti riparatori della piccola Martire ripetuti per ben 32 giorni sono stati anche frutto del buon catechismo in preparazione della sua Prima Comunione. 
Le considerazioni  conclusive ( v.sotto) di Mons. Fulton Sheen  sono incredibilmente quanto mai attuali! 
AC
LA PICCOLA LI

Quando nel 1979 Dio ha chiamato a sé il suo servo Fulton Sheen, milioni di americani lo hanno pianto e si sono sentiti orfani. 
Per anni, su tutti i mezzi mediatici possibili, lo avevano ascoltato attentamente, affascinati. Dotato di un carisma rarissimo, Mons. Sheen abbinava l’arte di parlare alla potenza che gli veniva dallo Spirito Santo. 
Lo si ascoltava? 
Si sapeva allora che Dio era vivo, magnifico e desiderabile. 
Bishop Sheen diffondeva una tale luce che tutte le radio se lo contendevano, certe che avrebbe fatto superare di gran lunga tutti gli indici di ascolto registrati fino ad allora. 
La sua famosa serie televisiva "La vita vale la pena di essere vissuta" raggiungeva circa trenta milioni di telespettatori ogni settimana. 
Questo grande arcivescovo, questo gigante dell’evangelizzazione aveva un segreto.
Come tutti i grandi uomini, quelli veri, era affezionato segretamente a un incontro, a un episodio della sua vita in cui la Grazia lo aveva sconvolto e non avrebbe mai deviato da esso per tutto l’oro del mondo. 
Ma per capire dobbiamo trasferirci in Cina, nell’epoca più dura delle repressione comunista, negli anni cinquanta…  

PASSETTINI DA CINESE 

 In una scuola parrocchiale, i bambini recitano solennemente le loro preghiere e suor Euphrasie è contenta: due mesi prima molti hanno potuto fare la comunione, e l’hanno fatta con serietà, dal profondo del cuore. Sorride alla domanda della piccola Li, di dieci anni: “Perché il Signore Gesù non ci ha insegnato a dire:Dacci oggi il nostro riso quotidiano’?”. 
I bambini mangiano riso al mattino, a mezzogiorno e alla sera, come rispondere a una simile domanda? “È che… pane vuol dire Eucaristia”, aveva risposto la religiosa. 
È vero che suor Euphrasie brillava più per il suo cuore che per la sua teologia! “Tu chiedi al buon Gesù la comunione quotidiana. Per il tuo corpo hai bisogno del riso. la la tua anima, che vale più del corpo, ha fame di questo pane che è il Pane di Vita!”. 
Nel mese di Maggio, quando Li fa la prima comunione, dice a Gesù nel suo cuore: “Dammi sempre il pane quotidiano, perché la mia anima viva e stia bene!”. 
Da allora Li va a fare la comunione tutti i giorni. 
Ma si rende conto che i “cattivi” (i senza Dio fra i comunisti) possono in ogni istante impedirle di ricevere Gesù nella comunione. 

Allora prega ardentemente perché questo non accada mai. 
Orbene, un giorno sono entrati in classe e seduta stante si sono rivolti ai bambini: “Dateci subito i vostri idoli!”. 
Li sapeva bene cosa voleva dire questo. 
I bambini, terrorizzati, hanno dovuto consegnare le loro immagini sacre accuratamente dipinte. 
Poi il commissario ha strappato il crocifisso dal muro con un gesto pieno di collera, lo ha gettato per terra e lo ha calpestato gridando: “La nuova Cina non tollererà più queste superstizioni grossolane!”. 
La piccola Li, che amava tanto la sua immagine del Buon Pastore, ha cercato di nasconderla nel corpetto, era l’immagine della sua prima comunione! 
Uno schiaffo sonoro le ha fatto perdere l’equilibrio ed è caduta per terra. 
Il commissario ha chiamato il padre della bambina e ha fatto in modo di umiliarlo prima di legarlo saldamente. 
Quello stesso giorno, tutti gli abitanti del villaggio catturati dalla polizia si sono stipati in chiesa per un nuovo tipo di “sermone” urlato dal commissario, che ridicolizzava le missionarie e gli “agenti dell’imperialismo americano”… 
Poi con voce rimbombante ha ordinato ai miliziani di sfondare il tabernacolo. 
L’assemblea ha trattenuto il fiato e ha pregato ardentemente. 
 Voltato verso la folla l’uomo ha gridato: “Vedremo ora se il vostro Cristo sa difendersi. 
Ecco che cosa ne faccio della vostra ‘presenza reale’. Trucchi del Vaticano per sfruttarvi meglio!”. 
Così dicendo ha afferrato il ciborio e ha gettato tutte le ostie sulle mattonelle. 
I fedeli, frastornati, sono indietreggiati soffocando un grido. 
La piccola Li resta raggelata. Oh, cosa hanno fatto del Pane? 
Il suo cuoricino retto e innocente inizia a sanguinare dinanzi alle ostie sparse sul pavimento. Non ci sarà nessuno per difendere Gesù? 
Il commissario se ne fa beffe, una risata grassa inframmezza le sue bestemmie. 
Li piange in silenzio. “E ora fuori, andatevene!”, urla il commissario, “e guai a chi osa tornare in quest’antro di superstizioni!”. 
La chiesa si svuota. 
Ma, oltre agli angeli adoratori sempre presenti attorno a Gesù Ostia, un testimone si trova lì e non perde niente della scena che si svolge sotto i suoi occhi. 
È padre Luc, delle Missioni Estere. 
Nascosto dai parrocchiani in un bugigattolo del coro, dispone di una finestrella che dà sulla chiesa. 
Sprofonda in una preghiera riparatrice e soffre perché non può muoversi: un gesto da parte sua e i parrocchiani, che l’hanno nascosto lì, sarebbero arrestati per tradimento. 
Signore Gesù, abbi pietà di te stesso”, prega con angoscia, “impedisci questo sacrilegio! Signore Gesù!” 
A un tratto uno scricchiolio rompe il silenzio pesante della Chiesa. 
La porta si apre lentamente. 
È la piccola lì. 
Ha appena dieci anni ed ecco che si avvicina all’altare, con i suoi passettini da cinese. 
Padre Luc trema per lei: può farsi uccidere in ogni istante! 
Ma non può comunicare con lei, può solo guardare e supplicare tutti i santi del cielo di risparmiare quella bambina. 
La piccola si prosterna e adora in silenzio, come le ha insegnato suor Euphrasie. 
Sa che occorre preparare il proprio cuore prima di ricevere Gesù. Con le mani giunte, rivolge una preghiera misteriosa al suo caro Gesù maltrattato e abbandonato. 
Poi padre Luc vede che si abbassa e, carponi, raccoglie un’ostia con la lingua. 
Eccola ora in ginocchio, con gli occhi chiusi e rivolti all’interno verso il suo visitatore celeste. 
Ogni secondo è assai pesante, padre Luc teme il peggio… 
Se solo potesse parlarle! 
Ma la bambina se ne va lentamente com’è arrivata, quasi saltellando. 
 Le “epurazioni” continuano e la brigata mobile dei servizi d’ordine perlustra tutto il villaggio e dintorni. Quella è la sorte della “Nuova Cina”. 
Fra i contadini, nessuno osa muoversi. 
Rincantucciati nelle loro capanne di bambù, ignorano tutto del futuro. 
Eppure la nostra piccola Li scappa per ritrovare il suo Pane Vivo in chiesa e, riproducendo esattamente la scena del giorno prima, prende un’ostia con la lingua e scompare. 
Padre Luc morde il freno. 
Perché non le prende tutte? 
Lui conosce il numero delle ostie: trentadue. 
Li non sa dunque che può raccoglierne parecchie contemporaneamente? 
No, non lo sa. Suor Euphrasie era stata molto chiara: “Una sola ostia al giorno è sufficiente. E non si tocca l’ostia, la si riceve sulla lingua!”. 
La piccola si conforma alle regole. 
Un giorno resta ormai solo un’ostia. 
All’alba la bambina si infila come al solito in chiesa e si avvicina all’altare. 
Si inginocchia e prega vicino all’ostia. 
Allora padre Luc soffoca un grido. 
Un miliziano, in piedi nel vano della porta, punta la rivoltella. 
Si sente solo un colpo secco, seguito da un grosso scoppio di risa. 
La bambina si accascia subito. 
Padre Luc la crede morta, ma no, vede che striscia con difficoltà verso l’ostia e ci preme sopra la bocca. 
Qualche soprassalto convulso, seguito dall’improvviso rilassamento. 
La piccola Li è morta. Ha salvato tutte le ostie! 

[La storia è narrata in Les voleurs de Dieu, di Maria Winowska, collaboratrice di Karol Wojtila prima della sua ascesa al trono di Pietro] 
OGNI GIORNO UN “ORA SANTA”  
Due mesi prima di morire, all’età di ottantaquattro anni, Mons. Fulton Sheen ha rivelato infine il suo segreto al grande pubblico, durante un’intervista su una catena televisiva internazionale. Sua Eccellenza – gli ha chiesto il giornalista – lei ha ispirato milioni di persone in tutto il mondo, ma lei da chi è stato ispirato? Da un papa? 
Non è un papa – ha risposto – né un cardinale, né un altro vescovo. 
Nemmeno un sacerdote o una religiosa! 
Mi ha ispirato una piccola cinese di dieci anni. Allora Mons. Sheen ha raccontato la storia della piccola Li. 
Consegnava così il suo testamento intimo. 
L’amore di quella bambina per Gesù nell’Eucaristia, ha aggiunto, lo aveva talmente impressionato che il giorno in cui la scoprì fece questa promessa al Signore: ogni giorno della sua vita, qualunque cosa fosse accaduta, avrebbe fatto un’ora di adorazione davanti al Santissimo Sacramento. 
Orbene, non solo Mons. Sheen ha mantenuto la promessa, ma non ha mai perso un’occasione per promuovere l’amore per Gesù nell’Eucaristia. 
Senza stancarsi, invitava i credenti a fare ogni giorno “un’ora santa” davanti al Santissimo Sacramento. 
Per lui non c’erano dubbi: quella bambina sconosciuta e povera del profondo della Cina era la scintilla che aveva permesso l’immensa fecondità del suo apostolato. 
Quel giorno, davanti agli schermi televisivi, tutta l’America ha capito che i milioni di cuori toccati da questo grande predicatore – era lei, la piccola Li! 
Le conversioni innumerevoli ottenute da quel gigante mediatico – era lei e il suo cuoricino puro! 
Quei milioni di adoratori “appostati” davanti al Santissimo Sacramento da quel vescovo santo – era lei e le sue trentadue visite eroiche a Gesù gettato sul pavimento! 
Quella fioritura di consacrazioni e vocazioni suscitate dal più popolare prelato americano – era lei, la piccola martire cinese, e le sue nozze di sangue con l’Agnello  
Cara piccola Li, se ti ho dedicato questo libro è perché sei la mia eroina preferita. 
Ma te lo confesso, ho un’altra ragione più interessata: non hai finito il tuo lavoro! 
Apri gli occhi e vedi, le ostie che giacciono oggi sul pavimento non sono più trentadue ma migliaia, milioni. 
Ogni giorno si spara su Gesù, si ride di lui, lo si calpesta. 
Il numero di sette che profanano l’Eucaristia va crescendo. 
Ogni domenica, in quasi tutte le parrocchie, certi fedeli fanno la comunione mentre vivono in peccati gravi, quelli chela Bibbia chiama “abomini” e che danno la morte all’anima. 
Gesù non è mai stato tanto torturato, piccola Li
Senza contare l’indifferenza di tanti suoi “prescelti”, fagocitati così spesso dalle faccende del mondo e inconsapevoli dell’immenso amore con cui sono amati. 
In Francia quanti tabernacoli sono abbandonati, impolverati! 
In America spesso si è relegato il tabernacolo in un angolo della chiesa, se non addirittura in sacrestia. 
Talvolta sono stati persino tolti gli inginocchiatoi, e guai a chi osa mettersi in ginocchio durante la consacrazione: è malvisto, rischia di farsi escludere. 
Al catechismo non trovi più persone come suor Euphrasie, spesso i bambini sono poco preparati a conoscere e ad amare Gesù. 
Nelle famiglie, sono rari i genitori che parlano apertamente di Gesù come del loro grande amico. 
Al contrario lo ignorano, e i bambini pensano che Dio non esista e si perdono nell’ateismo. Potrei continuare così per molto tempo, ma dall’alto del Cielo vedi talmente meglio di me. Non hai finito il tuo lavoro, piccola Li. 
A dire il vero, durante il tuo martirio in Cina, lo iniziavi soltanto. 
Vieni ad aiutarci! 
Come ti sei appostata al fianco del vescovo Sheen, vieni ad appostarti oggi accanto ad ogni sacerdote, a ogni vescovo, a ogni ministro ordinato e a ogni cristiano. 
Comunicaci il tuo amore puro per Gesù. L’amore radicale e tenero del tuo cuore innocente. 

Fonte: Il Bene vincerà QUI