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mercoledì 27 giugno 2018

Divieto di intercomunione con i luterani: i Vescovi tedeschi vanno avanti lo stesso

Da una traduzione di OnePeterFive (che trovate QUI anche con aggiornamenti) del blog di Sabino Paciolla.
Malgrado quello che dice Il Foglio (QUI) e le ennesime ragioni teologiche (QUI). 
QUI vari articoli di MiL e QUI il testo integrale della CDF, del 25 maggio scorso e pervenuto ai vescovi tedeschi il 5 giugno, approvato esplicitamente dal S. Padre,  in cui si ribadisce il divieto.
Speriamo e contiamo di essere smentiti dalla S. Sede e dalla solerte Sala Stampa Vaticana.
L

PS. Il Vescovo Feige: "Durante la cosiddetta visita Ad Limina dei vescovi tedeschi a Roma [nel novembre 2015], ho chiesto direttamente al Papa una settimana dopo [dopo i commenti del Papa nella Chiesa luterana di Roma] come dobbiamo capire le sue parole. Ha poi ripetuto, quasi alla lettera, ciò che aveva detto nella Christuskirche: "In generale, non posso cambiare nulla, ma parlare con il Signore e andare avanti". Il vescovo Feige conclude dicendo: "Con la nostra dispensa, abbiamo solo preso il Papa con le sue parole".



Sabino Paciolla, 27 giugno 2018
vescovi tedeschi, di fatto, se ne sono infischiati della lettera del neo card. Ladaria, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, con la quale si imponeva di non pubblicare l’opuscolo che introduceva l’intercomunione. Ma,il 21 giugno scorso, era stato lo stesso papa Francesco a dire: “Non c’è stata nessuna frenata”…..e i vescovi tedeschi lo hanno preso in parola!

Ecco l’articolo di Maike Hickson, nella mia traduzione.

Card. Reinhard Marx



I vescovi tedeschi hanno pubblicato oggi la loro controversa dispensa pastorale che permette ai coniugi protestanti di sposi cattolici di ricevere, in alcuni casi, la Santa Comunione. Poiché il 21 giugno papa Francesco si è opposto (qui)  alla pubblicazione di un tale testo ufficiale da parte di una Conferenza episcopale nazionale, i vescovi tedeschi ora si limitano a dichiarare, con un trucco retorico, che questo documento appena pubblicato non è un documento della Conferenza episcopale tedesca.

Oggi, 27 giugno, è stato finalmente pubblicato e diffuso il controverso opuscolo che i vescovi tedeschi avevano approvato con la maggioranza dei due terzi nel febbraio di quest’anno (qui). E questo nonostante l’opposizione internazionale e di alto livello (qui), e (qui)

Come riporta il sito della Conferenza Episcopale Tedesca Katholisch.de, il cardinale Reinhard Marx – presidente della Conferenza episcopale tedesca – ha potuto recentemente parlare della questione con papa Francesco, presumibilmente durante il suo incontro dell’11-13 giugno nell’ambito della riunione del Consiglio dei nove cardinali (C-9, ndr) e con il Papa. In questo colloquio con il Papa, il cardinale Marx ha potuto chiarireche il testo non è un documento della Conferenza episcopale, perché riguarda anche una dimensione [sic] della Chiesa universale“. Queste le recenti parole del Consiglio permanente dei vescovi tedeschi, riunitosi dal 25 al 27 giugno a Bonn, che ha poi deciso, dopo tutto, di pubblicare questo testo. Si suppone che i sette vescovi tedeschi che avversavano la proposta (tra cui il cardinale Rainer Woelki) (qui) e che avevano contattato Roma e chiesto aiuto al Vaticano in questa vicenda, abbiano ora rinunciato alla loro resistenza.

La dispensa è stata pubblicata e può essere letta qui, sul sito web della Conferenza Episcopale Tedesca.  Curiosamente, questo opuscolo pastorale non ha alcun autore o nome di organizzazione ad esso collegato.  Nessuno, quindi, se ne assume ufficialmente la responsabilità.

Come dichiara ora il Consiglio Permanente, questo testo è ora disponibile come guida orientativa e viene posto sotto la responsabilità dei singoli vescovi. Il Consiglio Permanente dichiara inoltre, in relazione alla pubblicazione di quel documento, che “ci sentiamo in dovere di andare avanti con coraggio“. La lettera del 25 maggio della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) (qui)  è menzionata anche come “cornice interpretativa” per questa dispensa. Quella lettera, firmata dal prefetto della CDF, l’arcivescovo Luis Ladaria, disse ai vescovi tedeschi, tuttavia, di non pubblicare la loro dispensa per l’intercomunione. Dopo quella lettera, il cardinale Marx poté ancora incontrare papa Francesco (durante la sua visita per l’incontro dell’11-13 giugno C9) e ovviamente convincerlo ad approvare la dispensa.

I vescovi tedeschi, nella loro dichiarazione, ora insistono sul fatto che si tratti di coniugi protestanti di sposi cattolici “in singoli casi” e che vogliono preservare il legame tra “comunità ecclesiale e comunità eucaristica”, e, pertanto, non ammetteranno, in generale, i cristiani protestanti alla Santa Comunione.

Il titolo della dispensa pastorale tedesca è: “Camminare con Cristo – Sulle orme dell’unità. Matrimoni misti e partecipazione comune all’Eucaristia”. I vescovi tedeschi hanno chiarito di essere aperti a ulteriori riflessioni, come era stato proposto dalla CDF in maggio. “Offriamo qui la nostra collaborazione al Santo Padre e alla Curia romana“, scrive il Consiglio Permanente.


La dichiarazione del Concilio Pemanente insiste sul fatto che i vescovi tedeschi desiderano permettere ad alcuni coniugi protestanti di sposi cattolici di ricevere la Santa Comunione quando hanno unserio desiderio spirituale”.



Il vescovo Gerhard Feige (Magdeburgo), uno dei principali autori di questo documento dichiaratamente ecumenico, ha appena ribadito in un’intervista che i vescovi tedeschi con la loro nuova dispensa si sono ispirati a papa Francesco e alle sue parole del 2015 a una sposa protestante che desiderava ricevere la Santa Comunione. Il Papa l’aveva poi incoraggiata a “parlare con il Signore e ad andare avanti. Non oso dire di più“.  Ora il vescovo Feige spiega di aver parlato personalmente con il Papa, nel 2015, di queste parole papali:



Durante la cosiddetta visita ad limina dei vescovi tedeschi a Roma (nel novembre del 2015), ho chiesto direttamente al Papa una settimana dopo (dopo le parole del papa nella Chiesa luterana di Roma) come avremmo dovuto interpretare le sue parole. Allora lui ha ripetuto, quasi alla lettera, ciò che aveva detto nella Christuskirche: “Generalmente, non posso cambiare nulla, ma parlare con il Signore e andare avanti“.

Il vescovo Feige conclude dicendo:  “Con la nostra dispensa abbiamo solo preso il Papa alla lettera”.

Fonte: OnePeterFive

11 commenti:

  1. "I vescovi tedeschi vanno avanti lo stesso": che ci si può aspettare da una chiesa vaticanosecondista, democratica, anarchica che... mette al centro la persona? Se al centro c'è la persona tutto è possibile.

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    1. Paolo VI e la "collegialità", dove i vescovi hanno lo stesso potere del Papa. La "Pastor Aeternus" e la "Satis Cognitum" andate a farsi friggere!

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  2. I cosiddetti vescovi tedeschi non sono più cattolici. Se avessero un minimo di dignità lascerebbero la Chiesa cattolica per aderire ufficialmente all'eresia protestante. Ma sono solo degli infiltrati.

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  3. Questi ben pasciuti 'vescovi', invece di distribuire il corpo di Cristo a chi, come loro, non ci crede, potrebbero servire birra e salcicce all'Octoberfest.

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  4. E tempo che cadano le vecchie barriere il comandamento di Gesù é l'amore tutto il resto non conta

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    1. ???????????????????????????????????????????????????????

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    2. Ma sì, avanti con la dissoluzione, con lo sbragamento della morale, lo svaccamento totale... Solo tre parole: LOVE LOVE LOVE...

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    3. Bisogna vedere cosa s'intende con "amore". Nel Vangelo ci sono 7 significati diversi relativi alla parola "amore", il primo dei quali è "sete di giustizia" (e qui bisogna vedere cosa s'intende con "giustizia"). Di sicuro all'epoca con "amore" non ci si riferiva a quel sentimento dolciastro che viene propinato oggi, ad esempio negli spot pubblicitari. Non esisteva proprio un concetto del genere, Gesù non può aver alluso a questo atteggiamento emozionale e transitorio.

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    4. Da dove è uscito sto Hippie sfigato?

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  5. Certo! Bisogna far casere le vecchie barriere cioè la Verità, come comanda Bergoglio. Il comandamento di Gesù non è quello di rinnegare il Corpus Domini.

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