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lunedì 16 gennaio 2017

Maria non era vergine e Giuseppe neanche Parola di gesuita spagnolo. Che dice ora la severa Congregazione per i religiosi?


Qualche serena domanda di Tosatti alla Congregazione dei Religiosi.
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A Natale, come era ovvio e prevedibile, non potevamo farci mancare qualche sorpresa, nella Chiesa del 2016, creativa e misericordiosa. Così vediamo che dalla Spagna, sul sito molto noto Periodista Digital, un padre gesuita, Juan Masia, dedica un lungo articolo al tema della verginità, e a quella della Madonna in particolare.
Chi legge lo spagnolo può trovare il testo QUI:
Ne traduciamo solo qualche frase fondamentale, sperando di non tradire la riflessione del padre gesuita. Tanto per cominciare “l’annunciazione a Maria, e l’annuncio fatto a Giuseppe…sono entrambi inquadrati in un sogno e non solo né una lezione di biologia, né una sessione di sessuologia, né la cronaca storica di un matrimonio eccezionale, e neanche di una nascita sovrannaturale”.
Dopo questa premessa incoraggiante, Juan Masia critica gli antichi catechismi, perché “dicevano inappropriatamente ‘vergine, prima, dopo e durante il parto’; oggi non possiamo pensare così”.
Perché? Perché “non rompe la verginità di Maria, né la macchia, ma anzi la realizza, il fatto che Giuseppe entri con amore per questa porta”. Non solo: “La maternità carnale, biologica e umana di Giuseppe e Maria non è incompatibile con il fatto che entrambi siano vergini e che realizzino e consumino la propria verginità generando Gesù con il soffio dello Spirito di Vita che agisce all’interno di Giuseppe e Maria”.
Secondo Masia, sj, la narrazione di Matteo e Luca è “mitopoietica”.

“Ogni creatura nasce dallo Spirito Santo”, afferma il gesuita, concludendo che non solo “ogni padre e madre possono chiamarsi con proprietà co-creatori della nuova vita nata da maschio e femmina con la benedizione dello Spirito di Vita, e accolta da coloro che le danno nome, (come promessa di creazione continua durante l’educazione) sia che se nacque da questa coppia col processo abituale, sia che sia nata tramite la riproduzione assistita, o se fu adottata in altre circostanze (un’altra coppia, una maternità surrogata, un’adozione da parte di cuna coppia LGBT ecc.).
Ecco. Adesso ci attendiamo che, trattandosi di un religioso, la Congregazione per i Religiosi, così attenta e mordace nel caso dei Francescani dell’Immacolata, tanto per dirne uno, cominci a tempestare di lettere fulminanti la Curia generalizia dei Gesuiti, il Papa e la Congregazione della Fede per verificare se gli scritti pubblici di Juan Masia, sj, siano conformi alla Chiesa cattolica. Attendiamo fiduciosi.

2 commenti:

  1. Le proposizioni moderniste di questo gesuita sono tanto sconnesse e dissociate da far temere una situazione psicopatologica tipo 'fuga delle idee' poiché non si accorge che sono così assurde da non avere una possibilità di essere dimostrate. Il suo è un cervello mitopietico.

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  2. Mi chiedo se è vero. Se lo fosse, siamo alla chiesa in mano a Satana

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