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giovedì 12 gennaio 2017

L’ORDINE DI MALTA RIBADISCE: NESSUNA COOPERAZIONE CON LA COMMISSIONE VATICANA. SIAMO UNO STATO INDIPENDENTE.


 Da vedere anche Tosatti QUI, Corrispondenza Romana QUI.  Per il riassunto della vicenda vedere QUI.
Ormai siamo come in Corea del Nord....
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Il Gran Magistero del Sovrano Ordine di Malta, in relazione all’attività che sta svolgendo il Gruppo nominato dalla Segreteria di Stato Vaticana, ritiene opportuno ribadire che la sostituzione del Gran Cancelliere è stato atto interno del governo dell’Ordine.
Pertanto, attesa l’irrilevanza giuridica del Gruppo e dei suoi atti nell’ambito dell’ordinamento giuridico melitense, l’Ordine ha ritenuto di non dover collaborare, anche al fine di tutelare la propria sfera di sovranità rispetto ad iniziative che si atteggiano quali forme volte obiettivamente (e quindi al di là delle intenzioni, che sono giuridicamente irrilevanti) a porre in discussione o comunque a limitare detta sfera.
L’art. 4 par. 6 della Carta Costituzionale del Sovrano Ordine di Malta è chiaro nello statuire che “la natura religiosa non esclude l’esercizio delle prerogative sovrane spettanti all’Ordine in quanto soggetto di diritto internazionale riconosciuto dagli Stati” e il par. 5 ribadisce che “l’Ordine ha una rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede, secondo le norme del diritto internazionale”.
La conferma di tale status di diritto internazionale anche nei confronti della Santa Sede è nell’Annuario Pontificio, là dove l’Ordine è citato un’unica volta e non già tra gli Ordini religiosi, quanto piuttosto tra le Ambasciate degli Stati, accreditate presso la Santa Sede.

Va inoltre ricordato il diverso status dei membri dell’Ordine appartenenti ai diversi ceti e quindi i rapporti di gerarchia che sussistono tra gli stessi membri e i propri Superiori. Al secondo ceto, in cui figura il Gran Cancelliere sostituito, appartengono i membri in Obbedienza che pronunciano la promessa di cui all’art. 9 par.2 della Carta Costituzionale (art.8 par. 1 B, Carta Costituzionale). Questa promessa nulla ha a che vedere con il Voto di Obbedienza pronunciato dai Cavalieri di Giustizia, appartenenti al primo ceto. Dunque i Cavalieri di Giustizia “sono religiosi a tutti gli effetti” (art.9 par.1, Carta Costituzionale), mentre tali non sono i Cavalieri in Obbedienza.
Inoltre l’art. 4 par .2, Carta Costituzionale statuisce che i membri del secondo ceto con la Promessa di Obbedienza sono subordinati soltanto ai propri Superiori nell’Ordine.
Alla luce di queste norme fondamentali è evidente che, in punto di stretto diritto, il rifiuto di obbedienza non giustifica in alcun modo il coinvolgimento di “Superiori religiosi”, tanto più in quanto essi non appartengano all’Ordine.
Detto coinvolgimento, oltre che giuridicamente impossibile, è anche superfluo in chiave garantista, dal momento che i membri del secondo e del terzo ceto, i quali intendano tutelare i propri diritti reputati lesi da provvedimenti disciplinari, possono impugnarli innanzi i Tribunali magistrali, secondo quanto previsto dall’art. 129 del Codice.
La mancata collaborazione con il Gruppo ha pertanto motivazioni strettamente giuridiche, sicché non è e non può essere in alcun modo giudicata quale mancanza di riguardo nei confronti del Gruppo stesso, né tanto meno dell’Ecc.ma Segreteria di Stato.
Ferma questa posizione del Gran Magistero, le testimonianze che i singoli membri ritenessero di poter rendere al Gruppo, non potranno per le loro modalità e per i contenuti espressivi di giudizi, porsi in contrasto, direttamente o indirettamente, con la decisione del Gran Maestro e del Sovrano Consiglio relativa alla sostituzione del Gran Cancelliere.

23 commenti:

  1. Ecco un'altra setta da mantenere. Non ci bastano i politi, le banche fallite, il clero, il Vaticano, ci vuole anche Malta con Gran maestri e Gran Cancellieri. Sì dei cancelli con telecomando.

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  2. Evviva il SOVRANO Militare Ordine di Malta: un Ordine con le...

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  3. In questo caso devo dire che la Segreteria di Stato ha nettamente è clamorosamente toppato...l'ordine è uno stato indipendente anche se senza territorio. Sarebbe come commissariare l'Italia. Mi spiace ma errare umano è... Speriamo che capiscano la cavolata giuridica commessa.Davide83

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  4. Ma alla segreteria di Stato , non le sanno ste cose!? O Signur !

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  5. Alla segreteria di stato lo sanno bene...ma provarci è lecito...del resto se ci provano con la politica interna dei vari stati del mondo figuriamoci con uno stato dichiaratamente e ovviamente cattolico..il cui sovrano è vincolato dai voti.

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  6. Mi spiace, ma non la penso allo stesso modo. Mi spiego: magari nel merito della vicenda riguardante il cessato Gran Cancelliere, l'Ordine avrà anche ragione, ma la Santa Sede può certamente intervenire sulla questione. Provo a spiegarmi.
    L'Ordine non è uno Stato sovrano, è invece un soggetto di diritto internazionale, al quale buona parte degli Stati nel mondo attribuisce la prerogativa di sovranità, C'è differenza, direte voi? Sì che c'è e vi dico perché.
    Se leggiamo l'art. 1 della Costituzione italiana, scopriamo che "l'Italia è una Repubblica" e su ciò non vi è nulla da dire.
    Se, invece, leggiamo l'art. 1 della Carta Costituzionale dell'Ordine, scopriamo che "il Sovrano Militare Ordine ecc...detto di Rodi, detto di Malta ecc...(due o tre righe sulla storia dell'Ordine)...è un Ordine Religioso Laicale, tradizionalmente militare, cavalleresco e nobiliare". Per sua stessa ammissione, dunque, il S.M.O.M. si definisce Ordine Religioso e stop. Il fatto che, poi, esso eserciti (nei limiti in cui gli sono riconosciute dalla comunità degli Stati) le prerogative sovrane e ciò per il solo motivo del retaggio che gli viene dalla storia (l'Ordine infatti non ha alcun territorio: anche il palazzo magistrale, sede del suo governo, gode dell'extraterritorialità, ma giace sul suolo della Repubblica italiana) è un dato di fatto, ma per essere sovrani bisogna, prima di tutto, essere!!! E il S.M.O.M. che cos'è? Un Ordine Religioso, ma se è un Ordine Religioso, il Papa può ordinare al Gran Maestro (che è vincolato dal voto perpetuo di obbedienza) di dimettersi, se non obbedisce il Papa può rimuoverlo (del resto come è stato proprio del rimosso Gran Cancelliere, reo di non aver obbedito all'ordine di dimettersi datogli dal Gran Maestro, suo superiore); se il S.M.O.M. è, come è, un Ordine Religioso, alla fin fine il Papa può anche scioglierlo, con buona pace dell'asserita sovranità.
    Per come l'Ordine stesso si definisce, il S.M.O.M. potrebbe anche decidere di abbandonare ogni tradizione cavalleresca, potrebbe rimuovere ogni connotazione militare, potrebbe cancellare ogni distinzione tra i suoi membri oggi suddivisi in vari ceti, alcuni nobiliari e altri no, potrebbe fare tutto ciò e continuerebbe a esistere (e a esercitare la sua sovranità). Se, invece, il S.M.O.M. (fosse anche per scioglimento da parte della Santa Sede) perdesse la sua essenza di Ordine Religioso, cesserebbe la sua esistenza e, con essa ovviamente, la sua sovranità.
    Tutto ciò per dire che, a prescindere dalle ragioni sul "fatto scatenante" (che potrebbero anche essere a favore dell'Ordine), il S.M.O.M., lamentando l'ingerenza da parte della Santa Sede nei suoi atti interni (quando sembrerebbe, da quanto si legge, che il Papa non volesse che il cessato Gran Cancelliere lasciasse il suo incarico), rischia di infilarsi, in un pericolosissimo "cul de sac", visti i tempi che corrono oggi nella Chiesa e che tutti noi ben conosciamo.

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    1. Mi risulta che l'Ordine di Malta non compaia tra gli ordini religiosi nell'Annuario Pontificio, così come non mi risulta che francescani o benedettini emettano passaporti così come non abbiano seggi come osservatori all'ONU. Seggio di osservatore che peraltro ha un altro soggetto di diritto internazionale: la S. Sede (e non lo SCV), il quale è soggetto di diritto internazionale indipendentemente dal fatto di avere un territorio sul quale esercitare la sovranità, così come lo era anche tra il 1870 e il 1929.
      Evidentemente l'Ordine di Malta non è un ordine religioso in senso stretto e pertanto non si possono automaticamente applicare norme di diritto canonico valide ad es. per gli ordini succitati.

      Michele

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  7. La non menzione nell'annuario pontificio non significa nulla. L'Ordine nasce come ordine religioso, una bolla di Papa Pasquale II del 1113 gli garantisce la protezione della Santa Sede, le sue attuali costituzioni prima di entrare in vigore sono state approvate dal Papa nel 1961 (e successivamente emendate qua e là nel 1996, ma non ricordo se in tale occasione dette modifiche furono solo concordate con la Santa Sede o anche approvate esplicitamente dal Papa. Per non parlare della famigerata sentenza del tribunale cardinalizio ai tempi di Pio XII. L'Ordine non è uno Stato (come non lo è la Santa Sede) proprio perché difetta di un territorio. Non esistono Ordini Religiosi "sui generis", ma solo Ordini Religiosi. Altra cosa sarebbe stata se le costituzioni dell'Ordine avessero definito il S.M.O.M. come un Ordine Sovrano in cui una parte dei suoi membri professa i voti religiosi (e un simile testo nelle costituzioni dell'Ordine la Santa Sede lo avrebbe mai consentito), mentre in realtà le sue costituzioni definiscono il S.M.O.M. come Ordine Religioso (art. 1) che (un articolo successivo che non rammento a memoria) esercita le funzioni sovrane. Può piacere o non piacere, ma la Santa Sede dell'Ordine può farsene un sol boccone (ve lo immaginate un Ordine di Malta col Gran Maestro scomunicato???)

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    1. Il Vaticano ha il nome giuridico di Stato della Città del Vaticano con un territorio benché piccolo extra territoriale. L'ordine di Malta è definito Sovrano perché anch'egli possiede un territorio minimo extraterritoriale ( vedi la Sede dell'Aventino e il Palazzo di via dei Condotti). Cerchiamo di essere più preparati e meno faziosi.

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    2. Se non è menzionato evidentemente il motivo è dato dal fatto che NON è un ordine religioso come gli altri, altrimenti si tratta di una dimenticanza difficilmente giustificabile.
      L'ordine di Malta si professa sovrano già nel nome e nell'art. 1 della loro carta costituzionale e ciò è ribadito all'art. 3; la sentenza del tribunale cardinalizio riconosce eccome la sovranità dell'ordine, riconoscendo la dipendenza dalla S. Sede per la vita religiosa dei cavalieri. Dal punto di vista del diritto internazionale dunque l'Ordine di Malta si trova nella stessa situazione della S. Sede, e quindi soggetto di diritto ma senza territorio su cui esercitare la sovranità.
      Non è quindi vero che dell'Ordine la S. Sede può fare un sol boccone, almeno non lo è de iure; che lo sia de facto, beh, da questo pontificato io mi aspetto di tutto..

      Michele

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    3. All'anonimo del 13 gennaio 18.42: qui non si tratta di essere faziosi, ma proprio (come dice lei) di essere informati. E nel caso di specie il disinformato è lei che non distingue tra territorio (dello Stato della Città del Vaticano) ed extraterritorialità. Il Vaticano è un Stato con un suo territorio, l'Ordine di Malta ha due sedi romane (il palazzo di via Condotti e la villa sull'Aventino) i cui locali godono dell'extraterritorialità (al pari di una qualsiasi ambasciata), ma che insistono su suolo italiano. O forse lei crede che il palazzo dell'ambasciata statunitense a Roma sia territorio USA? Ci vuole più precisione, prima di dare del fazioso, non crede?

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    4. La Santa Sede può fare un sol boccone dell'Ordine sia "de jure" che "de facto". Che vuol dire quando qualcuno scrive che l'Ordine "non è un Ordine religioso come gli altri"? La professione dei voti religiosi non conosce mezze misure: potremmo anzi dire che "de jure" è stato scritto molto in diritto canonico sul voto di obbedienza e sul relativo suo esercizio da parte dei superiori, ma sappiamo bene che "de facto" questa letteratura è un passatempo da eruditi e nella Chiesa (ma anche nell'Ordine, fidatevi...!) l'imposizione dell'obbedienza da superiore a subalterno è intesa in senso assoluto (dalla questione davvero importante all'insignificante capriccio) e poi questa distinzione lascia il tempo che trova: sul "de facto" siamo intesi; sul "de jure": per sperare di mantenere una sovranità di fronte all'acuirsi fino all'estremo dello scontro con la Santa Sede, l'Ordine dovrebbe snaturare se stesso al punto tale di dover rinnegare la sua stessa natura primordiale, rinunciando a essere Ordine Religioso (per non dover essere costretta all'obbedienza nei confronti del Papa). A quel punto, con la Santa Sede contro e senza un territorio proprio, quale tra gli Stati (che oggi accreditano presso l'Ordine lo stesso ambasciatore che inviano alla Santa Sede) continuerebbe a "filarsi" l'Ordine di Malta? Senza aggiungere che, in un simile scenario, la Santa Sede userebbe tutta la sua influenza (e con Francesco sul trono ne ha tanta, fidatevi) per incamerare il patrimonio oggi dell'Ordine, mediante la devoluzione canonica.

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  8. Articolo 62 dello Statuto dello SMOM: i Cavalieri Professi devono obbedienza al Papa. Il gran Maestro dell'Ordine di Malta è un Cavaliere professo e se il Papa gli ordina di accogliere una commissione di inchiesta per essere informato su fatti specifici dell'Ordine, il Cavaliere professo Gran Maestro DEVE OBBEDIRE.

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    1. Articolo 62
      Il Voto di obbedienza
      Con il Voto di obbedienza i Cavalieri e i Cappellani Professi si
      obbligano a obbedire al Santo Padre e ai legittimi Superiori,
      secondo la Carta Costituzionale ed il Codice.

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    2. "Secondo la Carta Costituzionale ed il Codice", appunto. Codice che non è il CIC ma quello melitense, proprio dell'Ordine di Malta.
      Pertanto si può discutere se il Gran Maestro deve obbedire per forza ed accettare una commissione d'inchiesta da parte della S. Sede.
      Quel che è certo è che tale commissione può avere solo un ruolo di raccoglitore di informazioni su quanto accaduto da presentare al Papa, e non quello di modificare la decisione del Gran Maestro riguardo al Gran Cancelliere.

      Michele

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  9. Francesco I voleva ripetere il colpo che così bene gli è riuscito con i FI.Questa volta però gli è andata buca.L'uomo è sempre stato così,non riesce a non odiare qualcuno ed a passare il suo tempo cercando di distruggere nemici reali o immaginari .

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  10. Certamente la Santa Sede non può rimettere Boeselager al posto che occupava, ma altrettanto certamente può sanzionare il Gran Maestro se ritiene che lo abbia rimosso ingiustamente.

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    1. Non credo possa farlo. L'unica strada sarebbe sanzionare fra' Matthew Festing per aver commesso delle irregolarità a norma di diritto canonico nel suo ruolo di religioso professo, ma non come Gran Maestro, perché la rimozione è, come dice la nota, un atto interno al Governo dell'Ordine.

      Michele

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  11. Tutta fuffa, l'unica verità è che il vaticano è imbottito di peracottari e dovremo abituarci a questo bullismo internazionale o da psicopolizia

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  12. Ma poi di cosa si può accusare ed in cosa sbaglia il Gran Maestro? Francisco vuol forse rimettere al suo posto uno che ha fatto distribuire negli ospedali dell'Ordine preservativi e pillole del giorno dopo?Veramente son ripicche da bambini.Ma lo dica apertamente che odia il card Burke e che cerca in tutti i modi di metterlo in cattiva luce.Dopo Malta lo vuol forse mandare in Siberia?

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  13. Boeselager è stato rimosso perché dicono che abbia fatto distribuire preservativi e pillole del giorno dopo in Africa.Francesco 1° chi è per giudicare?

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  14. mi sembra una questione di secondaria importanza.

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