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lunedì 27 giugno 2016

I 7 vantaggi della tonaca





di Don Jaime Tovar Patrón

Articolo pubblicato sul sito Aleteia

Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti


Il sacerdote spagnolo Jaime Tovar Patrón è stato colonnello cappellano e ha compiuto importanti missioni nel Vicariato  Castrense. Grande oratore, è stato anche storico del sacerdozio castrense e ha scritto il libro Los Curas de la Cruzada, sui sacerdoti che hanno rischiato eroicamente la propria vita per portare avanti la loro opera pastorale durante la Guerra Civile spagnola, iniziata nel 1936. Sacerdoti, religiosi e religiose furono tra le vittime preferite di questo capitolo sanguinoso della storia della Chiesa in Spagna. Padre Jaime è morto nel gennaio 2004.

Nel testo che riportiamo, ricorda l’importanza dell’“uniforme sacerdotale”, la tonaca o abito talare, il cui impatto sulla società è così grande che molti regimi anticristiani l’hanno proibita espressamente. L’uso della tonaca, tradizione antichissima, è stato dimenticato e perfino disprezzato negli ultimi decenni, ma ciò non vuol dire che la tonaca abbia perso la sua forza come testimonianza di consacrazione e appartenenza a Dio e non al mondo.


1 – Promemoria costante del sacerdote

Sicuramente una volta ricevuto l’Ordine sacerdotale non si dimentica facilmente, ma un promemoria non fa mai male: qualcosa di visibile, un simbolo costante, una sveglia silenziosa, un segnale o una bandiera. Chi va vestito in modo secolare è uno tra i tanti, chi indossa la tonaca no. È un sacerdote ed è lui la prima persona a rendersene conto. Non può rimanere neutrale, l’abito lo denuncia. O diventa un martire o un traditore, se se ne presenta l’occasione. Quello che non può fare è restare nell’anonimato, come una persona qualunque. Non c’è impegno quando a livello esteriore nulla dice cosa si è. Quando si disprezza l’uniforme, si disprezza la categoria o la classe che questa rappresenta.

2 – Presenza del soprannaturale nel mondo

È indubbio che siamo circondati da simboli: segnali, bandiere, insegne, uniformi… Uno di quelli che hanno più influenza è l’uniforme. Un poliziotto, un vigile, deve agire, fermare, fare multe, ecc. La sua mera presenza influisce sugli altri: conforta, dà sicurezza, irrita o innervosisce, in base alle intenzioni e alla condotta dei cittadini. Una tonaca suscita sempre qualcosa in chi circonda la persona che la porta. Risveglia il senso del soprannaturale.

Non serve predicare, e neanche aprir bocca. Incoraggia chi è in buoni rapporti con Dio, avvisa chi ha la coscienza pesante, fa pentire chi vive lontano da Dio. I rapporti dell’anima con Dio non sono riservati al tempio. Moltissima gente non va in chiesa. Quale modo migliore per portare il messaggio di Cristo a queste persone di un sacerdote consacrato che indossa la sua tonaca? I fedeli lamentano la desacralizzazione e i suoi effetti devastanti. I modernisti criticano il presunto trionfalismo, eliminano gli abiti, respingono le tradizioni e poi si lamentano dei seminari vuoti e della mancanza di vocazioni. Spengono il fuoco e poi si lamentano del freddo. Non c’è dubbio: togliere la tonaca porta alla desacralizzazione.

3 – Grande utilità per i fedeli

Il sacerdote è tale non solo quando è in chiesa ad amministrare i sacramenti, ma 24 al giorno. Il sacerdozio non è una professione, con un orario stabilito; è una vita, una donazione totale e senza riserve a Dio. Il popolo di Dio ha diritto all’aiuto del sacerdote. Ciò è più facile se si può riconoscere il sacerdote tra le altre persone, se questi porta un segno esteriore. Chi desidera lavorare come sacerdote di Cristo deve poter essere identificato come tale a beneficio dei fedeli e per svolgere meglio la sua missione.

4 – Serve a preservare da molti pericoli

Quante cose farebbero chierici e religiosi se non avessero l’abito! Questa avvertenza, che era solamente teorica quando scriveva padre Eduardo F. Regatillo, S.I., è oggi una terribile realtà. Prima sono state cose di poco conto: entrare nei bar, nei luoghi ricreativi, divertirsi, convivere con i secolari, ma a poco a poco si è passati a cose più importanti.

I modernisti vogliono farci credere che la tonaca sia un ostacolo all’ingresso del messaggio di Cristo nel mondo, ma sopprimendola scompaiono le credenziali e il messaggio stesso. In questo modo, molti già pensano che la prima cosa che si debba salvare sia il sacerdote stesso che si è spogliato della tonaca presumibilmente per salvare gli altri. Si deve riconoscere che la tonaca rafforza la vocazione e diminuisce le occasioni di peccato per chi la indossa e per chi lo circonda. Delle migliaia di uomini che hanno abbandonato il sacerdozio dopo il Concilio Vaticano II, praticamente nessuno ha lasciato la tonaca il giorno prima di andarsene; lo avevano fatto molto prima.

5 – Aiuto disinteressato agli altri

Il popolo cristiano vede nel sacerdote l’uomo di Dio, che non cerca il suo bene personale, ma quello dei suoi parrocchiani. Il popolo spalanca le porte del cuore per ascoltare il sacerdote, che è lo stesso per il povero e per il potente. Le porte, per quanto alte possano essere, si aprono davanti alle tonache e agli abiti religiosi. Chi nega a una suora il pane che chiede per i suoi poveri o i suoi anziani? Tutto questo è tradizionalmente legato ad alcuni abiti. Il prestigio della tonaca si è accumulato con tempo, sacrifici e abnegazione. E ora ci si libera della tonaca come se si trattasse di una seccatura?

6 – Impone moderazione nel vestire

La Chiesa ha sempre preservato i suoi sacerdoti dal vizio di sembrare più di ciò che si è e dall’ostentazione dando loro un abito semplice che non lascia spazio al lusso. La tonaca è tutta d’un pezzo (dal collo ai piedi), di un solo colore (nero) e con una sola forma (sacco). Gli ornamenti vengono riservati al tempio, perché non adornano la persona ma il ministro di Dio perché sottolinei le cerimonie sacre della Chiesa. Vestendosi in modo secolare, la vanità può influenzare il sacerdote come qualsiasi mortale: le marche, la qualità della stoffa, i colori… Collocandosi al livello del mondo, la persona sarà alla mercè dei suoi gusti e dei suoi capricci. Bisognerà procedere in base alla moda, e la voce del sacerdote non si udirà più come quella del profeta che gridava nel deserto vestito di peli di cammello.

7 – Esempio di obbedienza allo spirito e alla legislazione

Come qualcuno che prende parte al Santo Sacerdozio di Cristo, il sacerdote dev’essere un esempio dell’umiltà, dell’obbedienza e dell’abnegazione del Salvatore. La tonaca lo aiuta a mettere in pratica la povertà, l’umiltà nel vestire, l’obbedienza alla disciplina della Chiesa e il disprezzo delle cose del mondo. Indossando la tonaca, il sacerdote dimenticherà difficilmente il suo ruolo importante e la sua missione sacra, e non confonderà il suo abito e la sua vita con quelli del mondo.

A questi sette vantaggi della tonaca potranno aggiungersene altri che vi verranno in mente, ma qualunque essi siano la tonaca sarà sempre il simbolo inconfondibile del sacerdozio, perché la Chiesa, nella sua immensa saggezza, ha disposto così, e ciò ha dato frutti meravigliosi nel corso dei secoli.