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mercoledì 10 febbraio 2016

Mons. Lauro Tisi (attuale Vicario Generale) nuovo Arcivescovo di Trento

Mons. Lauro Tisi (foto), dal 2007 Vicario Generale dell'Arcidiocesi, è stato nominato dal Papa Arcivescovo-Metropolita di Trento.
Succede a Mons. Luigi Bressan che poco fa ( Mercoledì delle Ceneri) ha dato l'annuncio alla Diocesi. 

Mons.Bressan ha specificato che l'ordinazione episcopale del suo successore avverrà dopo Pasqua. 
Ecco le prime parole del nuovo Arcivescovo , monsignor Lauro Tisi raccolte da Il Trentino : "Mai avrei immaginato di diventare vescovo e chi mi conosce sa che il desiderio della mia vita è sempre stato quello di essere parroco. 
 Di fatto, di volta in volta mi sono stati affidati compiti che non avevo minimamente chiesto e che non corrispondevano con l'ufficio del parroco. 
E con questo stesso spirito ho accettato la nomina del Santo Padre a guidare la nostra Chiesa, convinto che nell'obbedienza viene la pace e la forza". 

"Davanti alla proporzione tra questo compito e le mie capacità mi affido al Signore che manifesta la sua forza nella debolezza. 
Conto su di voi, sulla vostra cordiale collaborazione e fin d'ora sulla vostra paziente comprensione. 
Ma sono fiducioso: in Trentino in questi anni ho incontrato persone buone e generose. 
La nostra terra, insieme e prima ancora delle bellezze naturali, annovera uomini e donne belli, che sanno piegarsi con tenerezza per soccorrere i tanti feriti dalla vita. 
Su queste persone conto tantissimo". 
"Adesso permettete un grazie dal profondo del cuore all'arcivescovo Luigi, per la fiducia e la stima immensa che mi ha sempre accordato, come per la speranza con cui lui ha svolto in questi anni il suo ministero, cercando sempre di valorizzare e incoraggiare il positivo. Cercherò di fare la stessa cosa: valorizzare il positivo e invitare la speranza. 
L'augurio è che possa servire ancora per tanto tempo la Chiesa". 
... 
"Il mio sguardo ha davanti a sè tutto il popolo di Dio che vive nella Chiesa di Trento. Insieme, io accanto ad ogni battezzato, siamo chiamati ad affrontare la sfida di un mondo che sembra disinteressato al Vangelo, in cui dobbiamo riconoscere tutti come figli dello stesso Dio. 
La mia vicinanza va innanzitutto ai sacerdoti anziani e ammalati, ai parroci provati da un carico di lavoro sempre maggiore, ai giovani preti e ai seminaristi, così come ai religiosi e alle religiose, testimoni della radicalità evangelica, ai nostri missionari e ai vescovi di origine trentina, segno eloquente di una Chiesa che ha davanti come prospettiva il mondo, ai diaconi e agli operatori pastorali, a tutti coloro che in modi diversi si rivelano costruttori preziosi di comunità".
"A quanti si occupano del bene pubblico assicuro fin d'ora la mia disponibilità a condividere la responsabilità nel promuovere il bene comune. 
E in quest'orizzonte mi impegno a camminare con quanti sono provati dal disagio e dalla malattia, con chi si sente privo di futuro perché escluso dal mondo del lavoro, con le famiglie, soprattutto quelle ferite, anch'esse vitali per la società tutta, grazie alla loro straordinaria capacità di educare, custodire e accompagnare. 
Il Padre dell'umanità di Gesù Cristo ci ha rivelato il volto di un Dio inedito e sorprendente, che nel suo figlio Gesù Cristo entra dalla porta di servizio per indicarci la gioia di farsi umili scomparendo, come unica e autentica via per amare. 
A lui chiedo il dono dello spirito, perché io possa vivere il ministero episcopale nell'umiltà di chi sa che tutto gli è donato, di chi non vuole attirare l'attenzione su di sè, ma la orienta a colui che è la fonte della vita". 
"Grazie. Pregate per me".