Pagine

martedì 24 marzo 2015

"Da Leone XIII e San Pio X ai nostri giorni, cosa è cambiato nella Storia della Chiesa?"


Grande successo del convegno Da Leone XIII e San Pio X ai nostri giorni, cosa è cambiato nella storia della Chiesa? svoltosi sabato 21 marzo nel centro di Perugia nella prestigiosa Sala del Palazzo dei Priori. Il Prof Roberto de Mattei e la Dott.ssa Cristina Siccardi, veri e coraggiosi difensori e testimoni della Fede Cattolica, hanno esposto le loro conferenze relative al tema del convegno promosso ed organizzato dall’Associazione di fedeli San Michele Arcangelo di Perugia che difende e promuove la Dottrina e la S. Messa tradizionale.
Durante il convegno i relatori hanno presentato i loro ultimi libri: Il ralliement di Leone XIII (Le Lettere). Il fallimento di un progetto pastorale del Prof. de Mattei, e San Pio X. Vita del papa che ha ordinato e riformato la Chiesa (San Paolo) della Dott.ssa Siccardi.

 Il Prof. de Mattei ha svolto la sua conferenza dal titolo Dopo Leone XIII e San Pio X: cent’anni di modernismo illustrando l’azione di pastorale e di politica ecclesiastica compiuta da Leone XIII durante il suo pontificato nel travagliato periodo immediatamente successivo alla presa di Roma da parte dell’esercito piemontese, attuatore del piano di conquista del potere sulla penisola italica da parte della massoneria. Mentre il suo predecessore Pio IX, inizialmente manifestatosi non ostile ad un processo di unificazione amministrativa degli antichi stati della penisola, ad un certo momento si rese conto che dietro al Regno di Sardegna si nascondeva il piano diabolico della massoneria per scristianizzare i popoli italici ed assediare il soglio pontificio, e dunque agì di conseguenza e si oppose con tutte le forze ad esso. Leone XIII, pur rimanendo fermo sul piano dottrinale, come le sue importantissime encicliche testimoniano, preferì portare avanti, pur con buone intenzioni, una politica ecclesiastica di ammorbidimento (ralliement) diplomatico nei confronti del governo piemontese e soprattutto della terza Repubblica francese fortemente massonica. In cambio del riconoscimento della forma repubblicana di governo, Leone XIII sperava di ottenere un attenuamento della politica di secolarizzazione della società e di ostilità alla partecipazione educativa della Chiesa nella vita dei popoli, e magari anche il ripristino per via diplomatica dello Stato Pontificio, giustamente convinto che questo era stato e avrebbe dovuto continuare ad essere garanzia di autonomia del Papato.

In questo contesto sorse purtroppo una dicotomia tra teoria e prassi, tra Dottrina e pastorale che favorì il sorgere del modernismo, contenitore di più eresie, antiche e recenti, attraverso il quale si doveva procedere nell’avanzare in direzione dell’apertura al cosiddetto mondo moderno, ammorbidendo de facto la Dottrina rispetto al nuovo corso degli eventi storici. Purtroppo la politica di Leone XIII fu un fallimento, la terza Repubblica francese massonica inasprì ancora di più la sua azione contro la Chiesa, soprattutto mettendo al bando la presenza della religione nella dimensione pubblica e restringendola alla sfera privata. Dopo la morte di Leone XIII vi fu il luminoso pontificato di San Pio X che, per il bene delle anime, si oppose con tutte le sue forze al modernismo, ma alla sua morte, abbassata la guardia, il modernismo avanzò fino e riemergere e a riesplodere con il Vaticano II e soprattutto dopo, fino ai nostri giorni.
Infatti anche attualmente è sotto gli occhi di tutti come la dicotomia tra teoria e prassi, cioè tra Dottrina e pastorale, vada sempre più aumentando con danni incalcolabili per la salvezza della anime, che pure è stata e sempre sarà la missione soprannaturale affidata alla Chiesa dal suo Fondatore Gesù Cristo, Figlio di Dio e nostro Signore. 
La conferenza della Dott.ssa Siccardi, dal titolo San Pio X il papa che ha ordinato e riformato la Chiesa, è stata incentrata sulla figura e il pontificato di San Pio X, uno dei più grandi Pontefici della storia della Chiesa, un uomo di Dio, che ben aveva compreso la gravità del tempo in cui viveva e perciò mise in atto tutti gli sforzi necessari per opporre la Verità all’errore, la Fede al dubbio, perché le anime continuassero ad avere il nutrimento dei buoni pascoli della Fede per la loro salvezza. Diversamente da Leone XIII, San Pio X, che compiva miracoli già in vita, comprese che l’unica risposta alla deriva modernista e alla massoneria era la difesa della Verità senza compromessi, perché nel cuore di ogni fedele e nei popoli si mantenesse viva la Fede.

Instaurare omnia in Christo (restaurare tutte le cose in Cristo) è stato il motto di San Pio X, e tutto il suo Pontificato si è svolto attraverso un impegno costante e senza riserve di battaglia contro gli errori del modernismo, affinché la dimensione pubblica della Fede non venisse meno, riordinando e riformando la Chiesa nel senso di riaffermare che solo nella Tradizione vi è la certezza di seguire Cristo buon Pastore, Figlio di Dio, smascherando i mercenari. Giuseppe Sarto prima di essere eletto Pontefice, riprendendo, anche attraverso il nome, la linea di Pio IX, fu un sacerdote di grande virtù e visse tutte le dimensioni del vero pastore d’anime divenendo poi Patriarca di Venezia, perciò la sua formazione e il suo animo furono profondamente segnati dalla convinzione che l’unico fine della Chiesa è il bene e la salvezza delle anime per le quali il buon Pastore è pronto a dare la vita e, come un buon padre, alle volte deve necessariamente esprimere con fermezza e durezza questo amore verso i suoi figli nel richiamarli a camminare sulla retta via. Una delle sue principali premure fu quella di colmare l’ignoranza religiosa (oggi dilagante) e di rafforzare la formazione religiosa nei credenti fin dalla tenera età, perché quanto prima le anime potessero cominciare a conoscere amare e servire Dio in questa vita per goderLo poi nell’altra, in Paradiso, fu così che venne alla luce il Catechismo di San Pio X che ancora oggi rifulge per essenzialità ed efficacia.

San Pio X aveva ben chiaro che era la forza della Verità e della Fede ben radicata nel cuore dei popoli a costituire l’unica vera ed autentica difesa nei confronti dei nemici di Cristo e della Chiesa, cioè la massoneria e il modernismo e non la via diplomatica di dialogo e di ammorbidimento con i governi anticattolici, che aveva manifestato tutto il suo fallimento durante il pontificato di Leone XIII. Durante e dopo il Concilio Vaticano II il modernismo è riesploso con la sua caratteristica fondamentale di dicotomia tra Dottrina e pastorale, tra pensiero e vita, riportando alla ribalta antiche eresie, come l’arianesimo che nega la divinità di Cristo, o recenti eresie, come la cosiddetta teologia della liberazione, condannata da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che piega il Cristianesimo alla ideologia atea del comunismo.

Attraverso questa dicotomia modernista, ben illustrata sia dal Prof. de Mattei che dalla Dott.ssa Siccardi, e in nome di una falsa carità, che piuttosto è buonismo o sentimentalismo, oggi si vorrebbe cambiare la Dottrina dogmatica della Chiesa sul Matrimonio e la disciplina dei Sacramenti anche utilizzando il prossimo Sinodo di ottobre sulla famiglia; ma nessuno ha l’autorità per farlo poiché il mandato di Cristo è solo quello di custodire e trasmettere integri i Suoi insegnamenti perché le anime si salvino e non si perdano all’inferno. Al centro del modernismo non vi è più Dio ma l’uomo, e ciò è evidente anche nella nuova liturgia introdotta dopo il Vaticano II per avvicinarsi ai protestanti, in cui il Sacerdote non è più orientato verso Dio (coram Deo), ma verso gli uomini (coram populo). E dunque proprio per amore di Cristo, Figlio di Dio, e della Sua Chiesa, ed avendo come unico fine la salvezza delle anime siamo chiamati a resistere e ad opporci a chiunque dovesse infrangere la Dottrina della Chiesa, attingendo forza dalla grande opera di San Pio X ed avendo come riferimento e guida, nel tempo presente, veri Pastori della Chiesa, pronti resistere con fermezza e determinazione.

Leonardo Lolli
Associazione San Michele Arcangelo - Perugia

21 commenti:

  1. Era tempo che a Perugia fossero arrivati dei così efficaci esegeti della cattolica dottrina e difensori del papato ( escluso questo attuale). Non importa se la sala fosse semi vuota perchè la grazia santificante della coppia ha riempito tutta la città e consacrato il giovane che estasiato è stato immortalato nella foto. Godi città di Perugia per questo giubileo de matteiano.

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
    2. Con cognizione di causa. Abbiam capito il mestiere che fa.
      Una vergogna inqualificabile.

      Elimina
    3. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
    4. Ecco un modo per offendere il papa fingendo di difenderlo.
      Una banda di pazzi.

      Elimina
    5. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
    6. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
    7. Non ci caschiamo!!!!!, perchè tali modi ingiuriosi di esprimersi indica solo la volontà di squalificare Messainlatino e quanti amano la Tradizione.
      Vergognatevi: comunque Dio sa chi siete anche se vi qualificate anonimi.

      Elimina
    8. Ti ho già detto tre volte, vecchia, che non conosco quel Galileo!
      Come si fa ad amare la tradizione(che non significa niente)e poi fare i leccapiedi di qualcuno che ha affermato che non esiste un Dio cattolico?
      Se non esiste un Dio Cattolico bergoglio che cosa è?
      Il Vicario di cosa?
      Come fate voi a dare la patente di Cattolico se non esiste il Dio Cattolico.
      Tiepidi!
      Verrete vomitati!

      Elimina
    9. Per favore,smettila di vomitarci addosso le tue psicosi.

      Elimina
  3. Grande successo una conferenza di de Mattei? Ma se al pià ci sono 45 persone!

    RispondiElimina
  4. Multi sunt vocati,sed pauci electi.

    RispondiElimina
  5. Che Dio ci conservi a lungo De Mattei e Siccardi. Mi hanno aiutato molto coi loro scritti nel mio cammino di ritorno alla Vera Fede.

    RispondiElimina
  6. Il solito equivoco "tradizionalista": il "legittimismo" non c'entra niente con la fede cristiana. Oltretutto nel caso francese il legittimismo aveva fondamento, nel caso italiano no (i vari duchi di Parma e granduchi di Toscana erano giurisdizionalisti e favorivano le innovazioni sia dottrinali sia liturgiche, vedi p. es. un certo Scipione de' Ricci, antesignano degli odierni vescovi italiani).

    RispondiElimina
  7. "Instaurare omnia in Christo" (espressione biblica presa da Ef 1,10) si traduce "rinnovare in Cristo tutte le cose" non "restaurare". La redenzione di Gesù Cristo non è restaurazione. E' rinnovamento: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose" (Ap 21,5).

    RispondiElimina
  8. Il problema più grave della causa tradizionale è che ci sono tanti che si dicono tradizionali ma le loro affermazioni e i loro comportamenti li contraddicono: in realtà sono dei falsi tradizionali, semplicemente esteti del canto gregoriano o della lingua latina, lecca piedi ad ogni occasione dei vescovi e dei preti modernisti che ideologicamente si oppongono alla Tradizione (e che in vari modi impediscono la S. Messa Tradizionale e conferenze in difesa della Dottrina), ma non indugiano, questi falsi tradizionali, ad attaccare con estrema arroganza e perfidia coloro che dimostrano più serietà e determinazione nel difendere e promuovere pubblicamente la Dottrina e la S. Messa di sempre. Coloro che hanno criticato con argomentazioni alquanto futili, se non idiote, l'articolo sul convegno a Perugia farebbero meglio a farsi un esame di coscienza, e smettere di pretendere di volere dettare la linea a tutta la realtà tradizionale, perché la linea dell'obbedienza e dell'unità a tutti i costi quella si che un suicidio! E i fatti lo dimostrano ampiamente! E l'affermazione "sbagliare con la chiesa è meglio che far bene da soli è una falsità e una follia: ricordatevi di S. Atanasio e S. Ilario di Poitiers! Vescovi coraggiosi che si opposero all'eresia ariana, con il sostegno dei loro fedeli, anche contro il Pontefice che purtroppo favoriva l'eresia, ed ora li veneriamo come Santi! Inoltre Cristo con la sua redenzione "restaura", e non rinnova, lo stato originario della Creazione prima del peccato originale! Fareste meglio a mettervi a pregare in ginocchio davanti al Santissimo Sacramento anziché perdere tempo a scrivere stupidaggini sul blog di messa in latino!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il poveraccio che ha scritto l'ultimo intervento è socialmente e ecclesiasticamente pericoloso.
      Preghiamo per i bravi pastori che, nonostante le sue infinite intemperanze, non smettono di pregare per lui.

      Elimina
  9. Lei non sa argomentare nulla, è capace solo di offendere, dunque vuol dire che è in mala fede e sostiene solo falsità.

    RispondiElimina