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giovedì 13 novembre 2014

Il Vescovo di Fiesole Mons.Mario Meini nuovo Vice Presidente CEI per il Centro Italia

La Conferenza Episcopale Italiana nel pomeriggio dell'11 novembre scorso ha eletto il suo nuovo Vice Presidente per il Centro Italia: S.E.R. Mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole " che è stato preferito con 140 voti contro 60 a Bruno Forte, l’arcivescovo di Chieti-Vasto e Segretario speciale del Sinodo sulla Famiglia". 
 Nel congratularci vivamente con l'Ecc.mo Vescovo di Fiesole  per il suo nuovo incarico pastorale di Vice Presidente per il Centro Italia della Conferenza Episcopale Italiana,  formulando  voti augurali gli assicuriamo anche le nostre   devote e filiali preghiere.
In questa radiosa occasione ci piace rileggere ancora una volta la bellissima Lettera Pastorale ai Sacerdoti che nel 2005 Mons.Meini indirizzò ai Sacerdoti  quando era Vescovo della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello  di cui  postiamo volentieri un capitolo più sotto.
QUI tutta la Lettera pastorale
Επίσης, σε μας τους αμαρτωλούς
(A.C.)

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"Mons. Meini, toscano, è nato a Legoli di Peccioli il 17 novembre 1946. 
Ha compiuto gli studi ginnasiali nel Seminario Minore di Volterra e quelli liceali e teologici nel Pontificio Seminario Regionale "Pio XII" di Siena. 
Ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. 
È stato ordinato sacerdote per la diocesi di Volterra il 27 giugno 1971;  Vescovo della Diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello dal 1996; il 13 febbraio 2010 è stato traslato nella sede di Fiesole  facendo il suo ingresso in Diocesi il 18 aprile 2010. 
Attualmente è membro della Commissione della Conferenza episcopale italiana per la cultura e le comunicazioni sociali. 
Nella Conferenza episcopale toscana è delegato per la pastorale della Famiglia, membro della Commissione episcopale per la Facoltà teologica". 

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LETTERA PASTORALE
Ut Carne Carnem liberans... dalla carne del Verbo alla carne dei suoi ministri per la salvezza di tutti 

Lettera del Vescovo Mario Meini ai Sacerdoti per il Natale 2005

Il Natale della nostra Ordinazione 

Misteriosamente la solennità natalizia, celebrando l’incarnazione del Figlio di Dio, porta noi sacerdoti a far memoria della nostra ordinazione, a ricordare che un giorno sulla nostra testa si sono posate le mani del vescovo: mani stanche e fiduciose di aiuto, mani fragili e segnate dalla debolezza, mani consacrate e fatte degne di consacrare. 
Alle mani del vescovo si sono unite le mani dei sacerdoti, non solo quelle degli amici che ci avevano accompagnato nel tempo del seminario, ma quelle di tutti presbiteri della diocesi, per farci sentire aggregati nell’unico sacramento dell’ordine, per farci partecipi dell’unica missione di Cristo, comune in tutta la Chiesa. 
Da quel contatto noi siamo cambiati, siamo stati costituiti ministri del Signore a servizio del suo popolo e tutto ciò che è nostro, spirito, anima e corpo, tutto è offerto a Dio perché quanti oggi cercano il volto di Cristo lo possano trovare e percepire nella concretezza della nostra carne per ascoltare la sua parola e nei sacramenti trovare la sua salvezza. 
Quel giorno è stato il nostro nuovo Natale nel Signore. 
Se già per il battesimo, chi è in Cristo è nuova creatura, nell’ordinazione si è compiuto un ulteriore rinnovamento del nostro essere, abbiamo ricevuto una specifica abilitazione a impersonare Cristo, ad agire oggi in suo nome, ad attuare quanto egli ha fatto una volta per sempre nel corso della sua vita terrena. 
Non siamo più nostri, non ci apparteniamo: quel che siamo tutto è consacrato dal Signore, tutto è impegnato per il ministero. 
A un titolo tutto speciale nella nostra carne si esprime la carne del Verbo
E se già è ineffabile il mistero del Verbo di Dio in carne umana, tanto più è insondabile il mistero dell’operare del Verbo nella miseria della nostra carne personale. 
Grazie, Signore, creatore di tutti e di tutto, onnipotente, che hai voluto aver bisogno di noi, unigenito che ci hai fatti partecipi della tua missione, che hai associato la nostra carne di peccato alla tua carne di salvezza. 

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