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sabato 24 agosto 2013

"Noi abbiamo bisogno di un Papa pronto al martirio". Lettera aperta a Papa Francesco (De Mari)

Senza alcun nostro commento. Non serve. (Sottolineature e corsivo nostri).

                                                                                                                                                   Roberto 

Lettera a Papa Francesco:
noi abbiamo bisogno di un Papa pronto al martirio per salvare i cristiani perseguitati nel mondo, non dedito alla ricerca della popolarità persino tra i tifosi del calcio

di Silvana De Mari, da IoAmol'Italia del 14.08.2013



 
      Carissimo Papa Francesco,

    mi rivolgo a lei in maniera così familiare perché ormai mi sono resa conto di quanto lei ami essere una persona comune, senza orpelli, senza ori e senza ermellini, una persona comune, come tante.
Una persona comune che come tante guarda il calcio.
Una persona comune che come tante chiacchiera amenamente in aeroplano.
Una persona comune come tante.
     Noi abbiamo bisogno di un Papa.
     Mi perdoni caro Papa Francesco, non viene nemmeno di chiamarla Santità, credo che Lei sia una persona deliziosa, il vicino di casa ideale, ma noi abbiamo bisogno di un Papa.
Ammazzano i cristiani come cani, Santità, tra una partita di calcio l’altra, tra un bacio a un bimbo disabile e l’altro, potrebbe fare qualcosa di un po’ più in tinta col suo ruolo? Solo nelle ultime ore sono 10 le chiese  bruciate in Egitto. Lei potrebbe fare qualcosa? Potrebbe mettersi addosso i suoi orpelli, gli ori e gli ermellini, che non sono spazzatura Santità, sono simboli di 2000 anni di storia e con quella roba addosso andare in Egitto invece che guardare il calcio? Non c’è solo Balotelli che desidera tanto parlare con Lei, ci sono anche i parroci delle chiese cattoliche in Nigeria che avrebbero qualcosa da raccontarle, quelli sopravvissuti voglio dire, quelli già defunti a Lei non hanno più niente da dire.
    In un momento in cui la cristianità è sotto attacco come non mai, noi Santità abbiamo bisogno di un Papa. Abbiamo bisogno di qualcuno che come primo problema nomini i cristiani massacrati Nigeria e i cristiani massacrati in Pakistan nell’omelia di Pasqua, perché quei morti Santità erano uomini e perché nell’ucciderli è stata uccisa la libertà alla dignità dell’uomo. Santità non vorrei insegnarle il mestiere, capisco che Lei sia un professionista in fatto di cristianesimo e io un implume dilettante, ma a volte capita che dilettanti siano più lucidi nel giudizio. L’arca di Noè, per esempio, è stata costruita e guidata da dilettanti, il Titanic costruito guidato da professionisti. Non vorrei portare iella con il paragone, ma la cristianità mi dà l’impressione del Titanic. L’iceberg si chiama islam, lei dice che è tanto buono e spirituale, se lo dice lei che è un esperto, sarà anche così, ma, insisto, era tanto  esperto, uno dei migliori, anche il capitano del Titanic. Chi era un dilettante invece era San Pietro, per metà della sua vita aveva fatto il pescatore, studi teologici zero, un anatroccolo se paragonato a lei. San Pietro ai romani ha detto che loro, in quanto esseri umani, certo, erano fratelli, figli dello stesso Dio, ma che la loro religione era falsa. Il suo compito era convertirli o morire nel tentativo di convertirli all’unica vera fede, non trovare pregi a una fede falsa così che coloro che ci sono nati dentro non la abbandonino mai. E’ morto nel tentativo, ma alla fine li ha convertiti. Non dovrebbe essere questo il Suo ruolo? Convertire al cristianesimo. O morire nel tentativo.
      A Lampedusa lei doveva pronunciare una sola frase Vi porto l’amore di Dio.
      In tutto il Corano la parola amore non è nominata una sola volta. Sarebbe bastato.
     Lei a Lampedusa si è inchinato davanti alla “spiritualità” del Ramadan, Lei si è inchinato all’islam, e lei rappresenta Cristo. Chi rappresenta Cristo non si inchina davanti a nessuno.
Io sono la Vita, la Verità e la Via.
Io sono la Vita, la Verità e la Via, ma non importa che vi diate da fare per evangelizzare, anzi per fare proseliti, perché tanto tutte le religioni sono uguali, Santità, sul mio Vangelo non c’è scritto. O lei ne ha uno diverso, o c’è un eccesso di professionalità che la sta schiacciando.
      San Pietro ai romani aveva detto che loro, certo, erano fratelli, ma che la loro religione era falsa. Si è fatto uccidere pur di dirlo.
     Santità la gente muore. La gente muore ammazzata. La gente muore ammazzati maniera orrenda. Lei va a  guardare il calcio.
    Abbiamo bisogno di un Papa. Qualcuno che sia l’erede di Gesù Cristo e San Pietro, qualcuno che sia disposto a farsi odiare. Perché è tutto qui. Gesù Cristo è stato ucciso da gente che lo odiava. San Pietro è stato ucciso da gente che lo odiava. Chi si batte per una causa, sarà odiato. Odiati sono stati Martin Luther King e Gandhi, talmente odiati che li hanno uccisi. Profeti disarmati certo, non leader tolleranti. Chi tollera tutto il contrario di tutto con il solito lieto sulla faccia è un connivente. Non possiamo essere amati da tutti, se ci battiamo per qualcosa. Se non ricordo male è scritto anche sui Vangeli. Non abbiate paura di essere odiati. Il suo predecessore è stato  parecchio odiato. Anche condannato a morte, da una fatwa dopo il discorso di Ratisbona, Osama Bin Laden ne aveva decretato la morte.
     Lei è amato da tutti, Santità. È sicuro che sia un pregio? Credo che il momento sia venuto di farsi detestare. Si metta addosso tutti i suoi orpelli, non sono spazzatura ma simbolo di 2000 anni di storia, danno il peso di quei 2000 anni, e vada al Cairo, e al Cairo si batta per i cristiani copti, e pianga sulle loro chiese bruciate e poi vada in Siria e poi in Pakistan. Poi, se avanza tempo, può anche andare alla partita ma non credo che il tempo le avanzerà. È il momento più buio della cristianità dall’inizio dei tempi. Noi abbiamo bisogno di un Papa.

 *

Questa lettera ci ricorda la bellissima e struggente lettera del Servo di Dio Enrico Medi sul sacerdote e sul suo ministero. (Fonte: enrico medi.it)

1981

LETTERA APERTA AL CLERO

Sacerdoti,
io non sono un Prete e non sono mai stato degno neppure di fare il chierichetto. Sappiate che mi sono sempre chiesto come fate voi a vivere dopo aver detto Messa. Ogni giorno avete DIO tra le vostre mani. Come diceva il gran re San Luigi di Francia, avete «nelle vostre mani il re dei Cieli, ai vostri piedi il re della terra». Ogni giorno avete una potenza che Michele Arcangelo non ha. Con le vostre parole trasformate la sostanza di un pezzo di pane in quella del Corpo di Gesù Cristo in persona. VOI OBBLIGATE DIO A SCENDERE IN TERRA! SIETE GRANDI! SIETE CREATURE IMMENSE! LE PIU' POTENTI CHE POSSANO ESISTERE. Chi dice che avete energie angeliche, in un certo senso, si può dire che sbaglia per difetto.
Sacerdoti, vi scongiuriamo: SIATE SANTI! Se siete santi voi, noi siamo salvi. Se non siete santi voi, noi siamo perduti!
Sacerdoti, noi vi vogliamo ai piedi dell'Altare. A costruire opere, fabbriche, giornali, lavoro, a correre qua e là in Lambretta o in Millecento, siamo capaci noi. Ma a rendere Cristo presente ed a rimettere i peccati, siete capaci SOLO VOI!
Siate accanto all'Altare. Andate a tenere compagnia al SIGNORE. La vostra giornata sia: preghiera e Tabernacolo, Tabernacolo e preghiera. Di questo abbiamo bisogno. Nostro Signore è solo, è abbandonato. Le chiese si riempiono [si fa per dire] soltanto per la Messa. Ma Gesù sta là 24 su 24 e chiama le anime. A tutti, anche a noi, ma in particolare a te, sacerdote, dice di continuo: «Tienimi compagnia. Dimmi una parola. Dammi un sorriso. Ricordati che t'amo. Dimmi soltanto "Amore mio, ti voglio bene": ti coprirò di ogni consolazione e di ogni conforto».
Sacerdoti, parlateci di DIO! Come ne parlavano Gesù, Paolo Apostolo, Benedetto da Norcia, Francesco Saverio, Santa Teresina. IL MONDO HA BISOGNO DI DIO! DIO, DIO, DIO Vogliamo. E non se ne parla. Si ha paura a parlare di DIO. Si parla di problemi sociali, del pane. Ve lo dice uno scienziato: nel mondo C'E' PANE! CI SONO RISORSE CHE, se ben distribuite, possono garantire una vita, forse modesta, ma CERTAMENTE PIU' CHE DIGNITOSA A 100 MILIARDI DI UOMINI! L'UOMO HA FAME DI DIO! E si uccide per disperazione. Dobbiamo credere, ecco il compito delle Missioni: donare DIO al mondo!
Suore, scusate se vi parlo così: tornate ad abituarvi al silenzio!
Bello tutto, la preghiera collettiva è potentissima davanti al Signore. Ricordatevi, però, che si può fare una preghiera insieme anche lontani 100.000 km. La vicinanza è nel cuore di DIO, non nel contatto dei gomiti. Anzi, anche a contatto di gomiti, perché noi non disprezziamo le realtà concrete, visibili e materiali. Ma attenti a non esagerare. Chi volesse dire solitudine soltanto sbaglia, ma chi dice solo appiccicamento di cuore sbaglia. Sbagliano l'uno e l'altro.

Enrico Medi

27 commenti:

  1. Silvana De Mari è una brava scrittrice, che si è sempre dichiarata non credente. Come Magdi Allam - del cui partito fa parte - ragiona in una logica politica, che non è e non può essere la logica della fede

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    1. Ma scrive, in quest'occasione, cose più che corrette.

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  2. Che arroganza! Papa Francesco e' sempre andato incontro a tutti, nelle favelas, nelle carceri, nei centri per rifugiati. Questo tipo di gesti porta l'amore di Dio alle persone. Ha spesso invitato I preti a uscire dalle sacrestie e andare alle periferie esistenziali, che sarebbero laddove la gente non conosce Cristo.
    Avere buone relazioni con musulmani e altri non significa approvarne la religione come vera via verso Dio, ma solo in quanto ricerca di Dio, onesta nel migliore dei casi.
    Il tono della lettera qua sopra e' disgustoso.
    Suppongo che altri proveranno a insegnare al Papa come si fa il Papa.
    PS: penso che le sofferenze dei cristiani nel medio oriente siano nel cuore di Papa Francesco.

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    1. Bene! E allora che continui a farlo: vada incontro ai fratelli perseguitati in Egitto o in Pakistan!

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  3. Chiedo scusa se continuo a ripetere la stessa solfa, ma credo che la questione sia fondamentale. Non c'è nulla di male ad essere cordiali e amichevoli nei confronti di chi la pensa diversamente, ma il vero problema della cristianità attuale, in termini umani, è quello della grande crisi dottrinale, seguita automaticamente da quella disciplinare, che verte essenzialmente su due punti.

    Anzitutto la questione dell'autenticità storica degli eventi narrati nella Bibbia, dell' esistenza di un piano di salvezza storico - cosmico guidato provvidenzialmente da Dio, dell' UNICITA' di Gesù Cristo come salvatore, assolutamente al di sopra di tutti gli altri profeti e fondatori di religioni, della necessità del SACRIFICIO della croce per ESPIARE il Peccato Originale, da trattare non come una favola, ma come un evento effettivo e spaventoso, se ha richiesto la sofferenza atroce dell'Uomo-Dio.

    In secondo luogo la questione della bioetica e della biopolitica. Alla quasi totalità della gente comune le leggi "ufficiali" della Chiesa come il no assoluto alla contraccezione e all'aborto anche in caso di malformazioni gravi appaiono eccessivamente restrittive e tali da compromettere il benessere psicofisico a cui si ritiene di aver diritto dopo che le macchine hanno liberato l'uomo dall'oppressione della fatica fisica.

    Nel 2005 salutai l'elezione di Benedetto XVI come la scelta di un personaggio che era perfettamente consapevole di questa problematica; tant'è vero che si impegnò nella stesura dei volumi in cui rivendicava con grandissima acribia erudita l'affidabilità storica della vicenda narrata dai Vangeli.

    Rimaneva da rinsaldare il concetto di Legge Naturale, pilastro dell'etica cattolica, che a mio parere è difficilissimo avvalorare nel vigente contesto evoluzionistico, con Darwin assunto a emblema della scientificità trionfante sull'oscurantismo creazionista - fissista.
    A meno che non si riesca a mostrare che la Legge naturale non è la legge dell'universo com'è attualmente, ma dell'universo come deve tornare ad essere per recuperare lo stato edenico devastato dalla caduta originale. Il che implica una riflessione sulla dimensione protologica ed escatologica ( origine e destino finale dell'Universo ) con un riallacciamento forte e inevitabilmente faticoso per chi vi si impegna dei legami tra teologia, filosofia, scienza ( compresa la storia naturale, la cosmologia e la fisica teorica ). In mancanza di ciò, la denuncia continuata del "relativismo" è destinata a rimanere sterile lamentela.

    Con fatica e un certo timore e tremore, essendo "obbediente" per principio, devo dire che comprendo lo stile "affettivo" di papa Francesco ( io stesso lo usavo abbondantemente e fruttuosamente con i miei alunni quindicenni ); tuttavia sento il bisogno di una guida dottrinale che non solo ribadisca i grandi principi con nettezza adamantina, ma offra le categorie attraverso cui l'uomo contemporaneo possa integrarli nel suo stile cognitivo.

    In questo senso non posso non condividere il "taglio" dell'articolo: ci sono stati molti santi dallo stile affettuoso e perfino a tratti giullaresco ( penso a san Filippo Neri ); ma dall'autorità occorre aspettarsi anche l'autorevolezza dottrinale, presupposto di quella disciplinare. Benedetto XIV, papa Lambertini, dalla bonomia proverbiale, fu anche il pontefice che fissò i criteri rigorosi per la procedura della cause di canonizzazione dei santi. Pio XII, presentato come l'ultimo papa-re iperaccentratore, aveva quasi certamente un carattere molto più tenero di quanto desse a vedere; il che non gli impediva di esercitare la sua autorità dottrinale per un RINNOVAMENTO CONTROLLATO, e di esercitare anche le arti della diplomazia, con la reticenza e la riservatezza richiesta dalla durezza e complicazione della circostanze.


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  4. VOI OBBLIGATE DIO A SCENDERE IN TERRA!

    è che è? teurgia? ma dài, vediamo di non utilizzare espressioni troppo esaltate...

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    1. vorrei solo ricordarti che la frase non è dell'articolista ma di un Servo di Dio, riconosciuto come tale dalla Chiesa.

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    2. ...embè? La Chiesa ormai riconosce e disconosce di tutto...

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  5. In riferimento all'Articolo "Colpo da Maestro dell'Immacolata" di Don Alfredo Maria Morselli


    Ave Maria !


    Carissimi Amici,

    è sempre un Amaro risveglio del Sabato, leggere su "MIL", Articoli come: "Il Colpo da Maestro dell'Immacolata", in cui Don Alfredo Maria Morselli, che credevo mio Amico, rispolvera la sua tiritera, che da 25 anni propina a chi lo conosce, verrebbe da dire, con Sua Santità Benedetto XIV (Prospero Lambertini) Bologna, 31 marzo 1675 –Roma, 3 maggio 1758): "Mischiando l'Anima con i Tortellini", dove in nome di un concetto di Obbedienza Cattolica Oppressiva e non corrispondente al Vero, questo Simpatico e Preparato Parroco Bolognese, prima Prete di Alleanza Cattolica, oggi "Free Lance" della Tradizione, almeno partime, usando Pizzi, Pianete e Messe Tridentine Latino-Felsinee, porta Cattolici che si svegliano alla triste alba di abusi ed eresie della "nuova chiesa" del Post-Concilio Vaticano II, nell'alveo di essa stessa, come se essa fosse "l'Ovile Santo di Nostro Signore Gesù Cristo", come se vivessimo in un Eterno 800.


    Come nel Suo solito stile, Don Alfredo, mischia la Santa Messa Cattolica Tridentina, l'Unico Rito Latino della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, con il protestante "novus ordo" del 1969, creando nelle Anime confusione, allo scopo di ridurre le Anime Fedeli a docili a "vescovi eretici" ed a pseudo-sacerdoti in pantaloni corti. Le citazioni Latine e la solita aperta critica a Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Marcel Lefebvre, di Santa e Venerata Memoria, tacciandolo come "disobbediente", quando invece, Leggendo le Sue Opere: "Accuso il Concilio", "Il Colpo da Maestro di Satana" e "Itinerario Spirituale", si percepisce sempre di più le Sue Intuizioni Profetiche, sulle Situazioni di Crisi della Chiesa, che viviamo ed abbiamo vissuto, a dispetto del Buon Parroco Bolognese, che potrebbe sembrare, equilibristico-ipocrita, schiavo di una visione Fideista e Quietista della Fede Cattolica e dell'Obbedienza Cristiana.


    La citazione della Lettera del Molto Reverendo Padre Stefano Maria Manelli, creando un parallelo tra lui e S.E.R. Mons. Lefebvre, mostrando l'arrendevolezza del primo e la ribellione del secondo "Ad Argomentum", è semplicemente ridicolo, in quanto se oggi esiste ancora una Battaglia per il Cattlicesimo Autentico e per la Santa Messa Cattolica Tridentina, lo dobbiamo solo al "ribelle" Mons. Lefebvre, che disobbedì ad eretici, cripto-protetanti e scismatici, per conservare la Fedeltà Stessa a Nostro Signore Gesù Cristo ed al Deposito della Fede Cattolica ed alla Sua Autentica Liturgia, l'arrendevole Padre Stefano Maria Manelli ed i Suoi Frati Francescani dell'Immacolata, non ha fatto altro che prendere Atto di una Verità difesa da altri, ed i loro inchini, che potrebbero sembrare essere, "alla pecorina", in nome di una malintesa obbedienza, servile, oppressiva ed a tratti davvero malata, ad un "commissario" presunto Cappuccino, con cui ho parlato. personalmente al telefono, in difesa dei Frati Francescani dell'Immacolata, tastandone, quella che potrebbe essere definita, assoluta mancanza di ogni minima Educazione oltre che di ogni Carità Religiosa, e ripieno invece di supponenza e di tronfio orgoglio, non fanno la Storia, né hanno salvato nulla e nessuno ed anzi proprio questa obbedienza, che potrebbe essere definita: Gesuitico-Ottocentesco-Ipocrita, saranno la rovina dell'Istituto dei Frati Francescani dell'Immacolata e delle Stesse Suore Francescane dell'Immacolata, che verranno risucchiate dal caos anticristico-bergogliano, che porta la Chiesa alla parodia di Se Stessa, contro Nostro Signore Gesù Cristo e la Santissima Immacolata Corredentrice.


    Dio ci Protegga !

    IN TE DOMINE SPERAVI ! NON CONFUNDAR IN AETERNUM !


    Succi Leonelli Marco (IL VANDEANO)

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    1. Vandeano, che Filippica!
      Ma.... l'ha davvero letto e capito l'articolo di Don Morselli?
      Dico questo perchè, di solito, se si vuole discutere, prima di aprire la bocca si cerca di capire quel che l'altro ha scritto..
      Capir non vuol dire essere d'accordo: ma forse questo è il problema: Lei ha paura che, capendo, debba essere d'accordo.
      In Pace

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  6. Ma perché c'è sempre qualcuno che vuole insegnare ad altri cosa fare, come essere?!
    E qui la correzione fraterna e l'ammonire i peccatori non c'entrano un fico secco!

    La De Mari fa le pulci al comportamento del papa (che fa fatica a chiamare Santità, sottolineo), parla al plurale ("abbiamo bisogno") ma se ha ragione uno dei commentatori, secondo il quale ella non sarebbe nemmeno credente, per chi parla? A quale gruppo si riferisce? Avete mai visto degli agnostici, supponiamo, dire che hanno bisogno di un papa? E se anche fosse cattolica, con che diritto parlare a nome di tutti i cattolici? Ma come si permette di dire quel che dice?! E lei la sua vita per testimoniare Cristo la darebbe?!
    Lo stile di Francesco I potrà anche non piacere -a me non piace nemmeno un po', ad esempio- ma non mi sogno di scrivere che, siccome il papa non fa quel che voglio io, o ciò che io immagino debba fare, allora sbaglia. Allora è meno papa. Allora rinnega Cristo.
    Comunque non mi stupisce troppo che l'autrice scriva simili cose, militando con Magdi (Ex)Cristiano Allam. Quello, anche se ha lasciato Hallah per Cristo, è rimasto un musulmano inside. Come tutti gli islamici ortodossi: la mia (idea di) religione è quella giusta, e se tu non la pensi come me tanto peggio per te.
    Quell'altro poi quando esorta i sacerdoti ad essere santi... mi chiedo: ma lui sarà santo? Non sarebbe meglio che pensasse ad esserlo prima lui?

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    1. E anche se non fosse credente? Ciò non significa che non potrebbe scrivere cose sensate. E sensatissimo è infatti il suo appello a un papa che sembra non voler (non saper?) essere papa. Non è solo questione di stile (Francesco, fra l'altro, è senza dubbio un gran simpaticone), ma di ruolo, di mandato, di missione, di investitura, di dovere.

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  7. Purtroppo io la penso come ha scritto Hierro in altro post,anch'io credo che si attenda invano che faccia il papa,con tutto il rispetto,secondo il mio modesto parere,lui si sente vescovo fra i vescovi,al massino un'primus inter pares' e già sarebbe tanto,l'impostazione che vuole dare al suo mandato è chiara,una chenosi completa di tutto quanto per secoli ha rappresentato il ministero petrino,non è solo questione di pizzi, merletti,messe latino o liturgie,si vuole 'trasformare'la CC dalle fondamenta,basta leggere i commenti di radiovaticana,vari siti'cattolici',basta non nominare il predecessore neppure per sbaglio,vengono insultati e derisi coloro che rimpiangono papa Benedetto ed il suo essere Papa,presto di lui sarà proibito parlare, verranno tutti silenziati,anche i siti tradi,è il nuovo corso e credo non ci sia nulla da fare...io prego che il Padrone della Chiesa si faccia presto sentire,sarò pessimista,ma la vedo brutta per tutti quelli che non seguono il 'pensiero dominante'.Ne derelinquas me,Domine!

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    1. Ti sbagli. Vedrai che quando verrà il momento di esercitare il potere materiale che l'alta carica gli conferisce, non si tirerà indietro. Lo ha già mostrato firmando la porcheria contro i Frati dell'Immacolata.

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  8. bisogna essere comprensivi con i pontefici...ragionano a modo loro...anche Pio XII rimase abbastanza immobile e zitto quando i nazisti portavano nei campi di concentramento gli omosessuali (cristiani), i malati di mente (cristiani), gli zingari (cristiani)...tralascio gli ebrei (figli del solito Dio dei cristiani) per i quali la questione è più complessa

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    1. Gli zingari cristiani?! Hahahaha che buffonata, questa è meravigliosa!

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    2. studia un po' di storia, prima di scrivere certe cavolate

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    3. Li infornava in quanto asociali, cioè non integrabili nel corpo del Volk, non in quanto cristiani.

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  9. Valerio, leggiti un po' di testi su Pio XII per apprendere quanto Egli operasse per la salvezza e l'assistenza dei perseguitati. Dovresti almeno leggere le testrionianze, vecchie e nuove di studiosi ebrei, di quelli che fanno davvero storia e non damnatio memoriae.

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  10. Se un vescovo di roma non vuole fare il papa nessuno lo può costringere, ma almeno faccia il vescovo invece di andare a baloccarsi con palle, palloni e pallonari, cappelli cappellini e cappellate.

    Per il papa bisognerà aspettare temo.

    dopofrancesco

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    1. Almeno un passo avanti è stato fatto, però: certi comparti dei sacri palazzi passano dai pedofili alle vamp!

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  11. carissima Silvana hai dimenticato di consigliare a papa Francesco di andare di andare d'avanti alle cliniche abortive del mondo dove dietro compenso si ammazzano i piu' innocenti dei bambini d'avanti agli ospedali che praticano l'eutanasia ma anche in cina dove non si contano i laogai che sfruttano l'essere umano fino allo sfinimento e per finire ne vendono gli organi per soldi in giappone che detiene il piu' alto tasso di suicidi giovanili la lista sarebbe piu' lunga ma mi limito a questo cosciente che ste chiacchiere non servono preghero' per la tua conversione meno male che il Signore ci ha detto che il suo regno non è di questo mondo

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  12. Vi immaginate cento persone (o cinquecento, o mille, o anche solo dieci, non importa..) che si sognassero, una per una, di dare il proprio consiglio al Santo Padre? E' quello che succede, in scala minore, nelle diocesi, dove ogni prete consiglia il vescovo, o nelle parrocchie, dove ogni fedele consiglia il suo parroco. Ma anche a scuola dove ogni genitore valuta la maestrina in base ai suoi gusti personali, ecc... E ovviamente il gerarca è bravo se fa quello che dico io.
    L'articolo della signora, poi, fa passare papa Francesco come uno sfaccendato fannullone che passa tutto il suo tempo tra un pallone da firmare e una t-shirt da sbandierare. Immagine assai condivisa e rilanciata da molti commenti.. Anche i pontefici precedenti ricevevano le squadre di calcio e applaudivano in aula Nervi gli artisti circensi. E allora?
    Anche Benedetto rivolgeva ai mussulmani un pensiero in occasione del Ramadan. E dunque?
    Anche Benedetto non ha passato otto anni a ripetere sempre le stesse cose che l'articolista rimprovera a Francesco di non dire. Grazie a Dio ha parlato anche di altro.
    Se Benedetto inizia l'indagine sui Francescani dell'Immacolata va bene, se Francesco la conclude non va più bene!
    Se parla l'agnostico Cacciari: chi è lui per parlare di Chiesa? Senza la fede non si comprende la natura vera della Chiesa!
    Se parla l'agnostica De Mari: guardate, persino i laici intuiscono le lacune di questo vescovo romano!!
    Lei la fede non ce l'ha, però la natura vera della Chiesa lei sì che la comprende, eccome!
    Per fortuna che voi rappresentate il primato dell'"oggettivo". Qui mi sa che siamo sul "soggettivo" andante spinto...
    Francesco, non fare questo, fai quest'altro... e via di questo passo! Ma è il papa o è il vostro bisnipotino da bacchettare?
    E ancora: non parla di aborto, eutanasia, divorzio, bioetica, ecc... Non vi pare che se ne sia parlato abbastanza da trent'anni in qua? Lo sanno ormai anche le galline che sono peccati mortali.
    Probabilmente è ora di gridare che anche l'oppressione è peccato mortale, che anche lo sfruttamento è peccato mortale, che anche la politica corrotta è peccato mortale, che anche il capitalismo selvaggio è peccato mortale, che anche la mafia è peccato mortale.. Perché questo le galline non lo sanno ancora e, forse, nemmeno noi come dovremmo.
    Francesco, "futtaténne", si dice nella mia città, e ascolta ciò che lo Spirito dice alla Chiesa.
    Sai parlare della bellezza di Dio come ne parlava Gesù, con la trasparenza di un ruscello, l'incisività di un bisturi, lo schiocco di un mattino di sole. E la la gente ti capisce per questo. Ed è per lo stesso motivo che a qualcuno stai un po' sul gozzo!

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    1. a maronna ti deve abbuffare di grazie per il tuo intervento

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  13. Ma che dite di Giovanni XXIII che, transitando in automobile, benedisse gli ebrei che uscivano dalla sinagoga di Roma?
    Ma che dite di Giovanni Paolo II cha ha baciato il Corano?
    Ma che dite di Benedetto che a Istanbul ha pregato con l'iman dentro una moschea, a piedi scalzi e rivolto verso la Mecca?
    Ma che dite del suo discorso agli ambasciatori dei paesi islamici del 2006 e di tutti i suoi post-angelus nei quali esprimeva gli auguri per il ramadan?
    Ma che dite del silenzio dei lefebvriani (e del vostro) rispetto a tutte queste precedenti esternazioni pontificie verso l'islam?
    Non dite nulla?
    Su, avanti, esprimetevi!

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  14. Non diceva, il Papa, "andare controcorrente"?
    Essere disposto a farsi odiare, come recita questa splendida lettera: ecco cos'è "andare controcorrente"!!!!
    Tommaso Pellegrino - Torino

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    1. Piacere a tutti è una grande tentazione, ma per piacere a tutti non si può prendere posizione. Ecco come personalmente vedo Francesco (non chiamatelo Papa, per favore....)
      La lettera mi pare dia spunti molto interessanti sul tema.

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