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mercoledì 13 marzo 2013

Il problema principale di certi cardinali? Evitare il papa 'lefebvriano'


Su Il Foglio, non propriamente un quotidiano cattolico, questo articolo in sé assai poco informativo, ma rivelatore dei mal di pancia di certi porporati. Mentre la Fede si spegne nel mondo avanzato (e non facciamoci illusioni: se il primo mondo si scristianizza, il terzo e quarto mondo - dove ancora c'è vitalità religiosa - seguirà l'esempio in una o due generazioni); mentre gli scandali hanno ridotto al minimo il prestigio dei sacerdoti; la preoccupazione principale di non pochi i cardinali in conclave è - orrore degli orrori! - dover assistere un giorno ad una liturgia tridentina celebrata dal Papa.

Enrico


Conclave, Sant’Egidio teme, CL spera. La paura di tutti? Un Papa “lefebvriano
 
Più dei casi pedofilia ad angosciare i cardinali sono le possibili retromarce sulla liturgia dopo le aperture di Ratzinger. Intanto movimenti e congregazioni (gesuiti, salesiani, cappuccini) cercano di capire quale influenza avranno. In pole position i ciellini che puntano su Scola 
di Francesco Antonio Grana

Il Papa lefebvriano no. Più della “pedofilia ecclesiale” è la liturgia ad angosciare in questi giorni di preconclave i 115 cardinali elettori che entreranno nella clausura della Cappella Sistina. Dopo che Benedetto XVI, nel 2007, ha liberalizzato la Messa tridentina, ovvero quella in latino del Concilio di Trento, i porporati amanti del rito post riforma liturgica del Vaticano II, ovvero nelle lingue locali, sono terrorizzati dal ritorno definitivo alla balaustra, al pulpito e al sacerdote che celebra di spalle al popolo con paramenti riesumati dalla naftalina.

Gli oppositori dei cardinali legati al rito “ultratradizionale” preferiscono definire “lefebvriani” i loro confratelli piuttosto che usare la dicitura corretta di “tridentini”. Nelle loro cartelline ufficiose si moltiplicano le fotografie, per lo più scaricate da internet e stampate su semplicissimi fogli A4, dei porporati rivestiti di paramenti “da museo” e intenti a celebrare l’antico rito. “Pensi come sarebbe assistere a un Messa celebrata in questo modo dal Papa”, sussurra un cardinale che rimpiange i paramenti semplicissimi [come quelli da mago Otelma del Giubileo 2000?] utilizzati da Giovanni Paolo II e la struttura snella e solenne allo stesso tempo delle celebrazioni da lui presiedute sotto l’attenta regia “ecumenica” del suo cerimoniere, monsignor Piero Marini, da Benedetto XVI spedito rapidamente alla guida del Pontificio Comitato per i congressi eucaristici internazionali. A dire il vero per lui il Papa avrebbe preferito una modesta diocesi del centro nord della Penisola, ma Marini optò per rimanere a Roma. Il cerimoniere di Benedetto XVI, anche lui Marini, ma Guido di nome, è calato da Genova a Roma per soddisfare i gusti “da museo” di Joseph Ratzinger: troni altissimi e paramenti di Pio IX rispolverati dalla sagrestia pontificia. I suoi detrattori lo definiscono “un salice piangente” che il nuovo Papa “dovrebbe rispedire in Liguria”. 

Alla guida della “squadra” degli amanti della Messa più antiquata che antica c’è il 65enne cardinale arcivescovo di Colombo in Sri Lanka, Albert Malcolm Ranjith Patabendige Don. Nella sua diocesi, il porporato che ha ricevuto la berretta rossa da Benedetto XVI nel 2010, è un acceso difensore degli abusi liturgici [??!!]. La sua visione in materia è in piena armonia con il pensiero e gli scritti di Benedetto XVI, che al tema della liturgia ha dedicato il primo tomo della sua opera omnia. Ranjith, allontanato dalla Curia romana dopo nemmeno tre anni trascorsi come segretario aggiunto di Propaganda Fide, all’epoca guidata dal “Papa rosso” Crescenzio Sepe, fu richiamato a Roma da Benedetto XVI, pochi mesi dopo la sua elezione al pontificato, come segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Il record degli abiti cardinalizi rispolverati dai musei lo detiene, però, lo statunitense Raymond Leo Burke, prefetto del Supremo Tribunale della segnatura apostolica. Tutt’altro che allineato ai dieci tecnologici confratelli elettori d’Oltreoceano, le sue foto con chilometrici strascichi di seta rossa moiré sono le più gettonate dai cardinali elettori [e qui, effettivamente, non si può non convenire sull'imprudenza del card. Burke, basti pensare ai suoi galeri - come nella foto - e cappemagne].

Responsabili e membri dei movimenti laicali e delle congregazioni religiose sono ansiosi di conoscere il volto del nuovo Papa per capire se la loro influenza all’interno dei Sacri Palazzi diminuirà o aumenterà dopo la fumata bianca. Dopo l’idillio perfetto con Giovanni Paolo II, la Comunità di sant’Egidio con il suo fondatore Andrea Riccardi, ministro del governo tecnico di Mario Monti, si prepara ad affrontare una nuova doccia fredda. Con Benedetto XVI e le sue forti perplessità sui meeting interreligiosi organizzati annualmente dal 1987 dall’Onu di Trastevere, gli uomini di Riccardi e del presidente della comunità Marco Impagliazzo si preparano a fronteggiare l’elezione di un Pontefice che potrebbe arginare notevolmente il loro ruolo di mediazione tra confessioni assai diverse, spesso bypassando completamente le gerarchie vaticane incaricate del dialogo ecumenico e interreligioso.

Pregano fiduciosi dentro Comunione e Liberazione, invece. I “figli” di don Luigi Giussani, ben rappresentati sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, con l’elezione di Angelo Scola potrebbero essere il primo movimento nella storia della Chiesa ad avere un Papa. I neocatecumenali del pittore spagnolo Kiko Argüello con Benedetto XVI sono andati a nozze. Già prima della sua elezione, l’allora cardinale Ratzinger guardava con favore al loro impegno per la “missio ad gentes” e la nuova evangelizzazione, quest’ultima rivelatasi la chiave di lettura degli otto anni di pontificato di Benedetto XVI. Difficilmente con il nuovo Papa i seguaci di Kiko potranno replicare la stessa benedizione ottenuta dalla Santa Sede, ma sono quelli che hanno di meno da perdere. Nel 2008, infatti, con Ratzinger felicemente regnante, hanno ottenuto l’approvazione definitiva del loro statuto da parte del Pontificio Consiglio per i Laici e nel 2010, da parte dello stesso dicastero vaticano, il placet per il loro “Direttorio catechetico”. Il tutto, ovviamente, con benedizione papale.

I salesiani dalla fine del regno del “premier” di Ratzinger, Tarcisio Bertone, hanno solo da guadagnare. L’immagine del segretario di Stato di Sua Santità e il suo ruolo di potere, esercitato senza la nota raffinatezza diplomatica vaticana in particolare nelle nomine dei vescovi e nello Ior, ha annebbiato la congregazione religiosa fondata da san Giovanni Bosco. E mentre i cappuccini sperano che il papabile con il saio Seán Patrick O’Malley venga eletto nella Sistina e prenda il nome di Francesco I, in onore del santo fondatore del suo ordine religioso, i gesuiti sperano che con il nuovo Papa aumenti il loro peso nel collegio cardinalizio profondamente diminuito con la scomparsa del biblista ed ex Arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini. Del resto, come scriveva nel V secolo san Vincenzo di Lérins, “Dio alcuni Papi li dona, altri li tollera, altri ancora li infligge”.

61 commenti:

  1. Mi pare che l'articolo fosse de " Il fatto quotidiano ".
    Comunque il " galero " fu regalato da un fedele al Cardinale in occasione della visita dell'Eminentissimo fece ad un'associazione ecclesiale ( che ha ospitato anche ecclesiastici d'ogni risma fra cui il "capo" del R n S Martinez - quindi NON è una congrega tradizionalista ). Così ... per ischerzo chiesero al Cardinale novello di indossarlo per qualche minuto ... e voilà fra telefonini e macchine fotografiche l'immagine del povero Cardinale reca appiccicato il galero( piccolo capolavoro artigianale ). Anch'io ho indossato un vecchio galero di un cardinale di famiglia ma l'ho fatto standomene da solo nella stanza ricordando sempre quel che accadde al povero Cardinale Burke in terra campana.

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    1. Un ecclesiastico si deve vergognare quindi di indossare abiti ecclesiastici???

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    2. Non si tratta di vergogna, ma di leggerezza. Se Burke non capì che, con quel galero in testa, sarebbe stato preda facilissima delle critiche, allora si può dire che fu imprudente e sprovveduto.

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    3. Ricordo, comunque, che l'immagine di Burke è stata rovinata proprio dai tradizionalisti: se non lo avessero trasformato nel loro portabandiera, accorrendo ad ogni celebrazione adatta per travestirlo come volevano, se non lo avessero fatto diventare un prelato ambulante, conosciuto solo perché celebra pontificali in rito antico a destra e a manca, e se non lo avessero (suo malgrado) ingabbiato in una determinata ristretta prospettiva, forse sarebbe potuto risultare gradito a parte del Collegio Cardinalizio, e, chissà, avrebbe avuto qualche minina possibilità di essere eletto...

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  2. http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/10/conclave-santegidio-teme-cl-spera-paura-tutti-papa-lefebvriano/525769/

    Certissimamente l'articolo è stato " ispirato " da una mente vaticana.
    Mentre "qualcuno" sta indagando altri non hanno dubbi : il super-attivo ( specie in questi giorni ) Pierino a cui dopo le dimissioni di Papa Benedetto XVI sono ritornate le sopite energie. Così fra consigli e promesse ...

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  3. Una visione molto terrena del Conclave. La verità è che il Conclave sarà lungo e lo Spirito Santo dovrà lavorare abbastanza.

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    1. Forse volevi dire "fara' lavorare abbastanza".
      Lo Spirito Santo", quello in cui io credo ha le idee molto chiare a differenza di quello tuo.

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    2. Bravo Anonimo delle 12.24 ...l'ovo el novo delle 8.22 è il portavoce dell'eretica setta modernista, il quale spera anciora in un futuro sempre più aureo per se e la sua setta.....ma....ci stiamo avvicinando alla resa dei conti con Dio....e poi vedremo.....l'ovo el novo a quale spiritello si raccomanderà....

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  4. Perchè Burke sarebbe imprudente ad indossare galeri e cappemagne? fino a 50 anni fa era assoluta normalità che un cardinale indossasse tali abiti, ergo, se si parla di continuità non dovrebbe esserci alcuno scandalo ad indossare tali paramenti.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. La mia personale speranza sarebbe di vedere il Card. Burke affacciarsi da quella finestra... In ogni caso questo articolo è davvero superficiale e poco rispondente al vero... I neocatecumenali sarebbero "andati a nozze" con Benedetto XVI? Mi risulta diversamente.

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  7. Secondo me,la feccia progressista preferisce persino un Card.Burke o un Card.Ranjith (che parlano italiano quindi sono papabili) piuttosto che un sano santo Papa Italiano.
    atronge

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    1. Quanta rabbia e livore nei tuoi post. Prega atronge, prega tanto....

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    2. Scusa Signor Il Nuovo,
      comincio a sospettare che faccia comodo anche a te un Papa da parata che non capisce nulla di quello che gli succede intorno nella curia degenerata e simoniaca.
      Ci vuole il Papa Italiano.
      atronge

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    3. atronge tu sei un ateo di fatto!!!!, lo Spirito Santo di quello che dici tu se ne strafotte ,quindi prega e taci!!!

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  8. " ... Nelle loro cartelline ufficiose si moltiplicano le fotografie, per lo più scaricate da internet e stampate su semplicissimi fogli A4, dei porporati rivestiti di paramenti “da museo” e intenti a celebrare l’antico rito. “Pensi come sarebbe assistere a un Messa celebrata in questo modo dal Papa”, sussurra un cardinale che rimpiange i paramenti semplicissimi ... "

    Vi porto una confermazione. Mi è successo ad fine ottobre 2012 mentre stavo a cena con un cardinale nel Borgo Pio. Mentre stavamo ordinando e aspettando l'antipasto. Il cardinale mi do una cartella chiendendo mi di sfoglarla e dargli la mio opinione. Nella catella c'erano dei fogli A4 stampati in colore. Erano fotografie di un cardinale vestito al modo tridentino, Quel cardinale era Sua Em. il Cardinale Burke. Su una ventina di fogli eravano stati stampati tutte le fotografie prese da diversi siti tridentini del web ma che per la maggiore parte era state scatate da piu di 2 anni. Quando le disse che erano vecchio fotografie che avevo gia viste alcuni anni fa mi diesse quella risposta: "E' vestito da pagliacio. Dove è la semplicità e la poverta di Gesù Cristo?". - Il più terribile, è che quel mio amico cardinale elettore oggi al conclave è considerato come un conservatore e defensore del Concilio Vaticano II. Molti di questi cardinali non hanno accesso ad internet perchè sono di una generazione pre-internet. Dunque sono totalmente dipendente dalla TV et dai quotidiano nazionali e vanno solo a prendere le loro informazioni ascoltando i telegiornali.

    Mgr. N.S.

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    1. Che ignoranza grassa hanno certi cardinali!
      Nostro Signore forse non fu vestito da re da burla e cioè mantello rosso da Messia ect ect?
      Ci vuole il Papa Italiano perchè la feccia luterana non ha paura dei tradizionalisti (tanto sono disobbedienti),ma ha paura di qualcuno che ci capisca qualcosa nella cloaca da sturare.
      Al Papa straniero(specialmente O Malley che non parla nemmeno italiano) gli fanno firmare qualche nomina folle o motu proprio eretico dicendo che è la bolletta del gas della Cappella Sistina.
      atronge.

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    2. Monsignore,
      in parte il card. conservatore ha ragione...ma nel vero spirito del Vat. II c'è la pluralità e la libertà dei figli di Dio mi pare. Occorre ricordare questo ai progressisti vestiti da conservatori....lupi vestiti da agnelli.
      Comunque più che voce di 3a loggia direi voce di taverna romana...o da congregazione vaticana, monsignore!

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    3. Atrongeeeee
      lo abbiamo capito tutti che non hai altri argomenti.
      Ma non se ne puo' piu' delle tue farneticazioni.
      Aspetta in santa pace il prossimo papa di qualunque colore, lingua, altezza, bellezza, cultura esso sia. Mi auguro (sicuramente sara' cosi') che abbia tanta di quella fede da farti vergognare cosi' tanto da non uscire piu' di casa e non scrivere piu' mezza sillaba, per quello che continuamente sostieni.

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    4. Mgr, si dice "conferma", confermazione è un francesismo da osteria.

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  9. INVITO ALLA PREGHIERA....la COSA PIu' UTILE E URGENTE
    dal blog Rorate, via blog chiesa e pos concilio:

    Il Dr. Moynihan ha scritto ieri di una conversazione con un Cardinale senza nome in un angolo di strada a Roma. Molto sobrio, quasi impaurito: "Eminenza," dissi, "ho dimenticato. ha già più di 80 anni, o no?"
    "Non ne ho ancora 80," mi ha detto.
    "Così domani voterà."
    Lui annuì, e i suoi occhi sembravano pieni di ombre e preoccupazioni. Sono rimasto sorpreso dalla sua intensità. Sono rimasto sorpreso da tutta la conversazione. Mi ha strettola mano. "C'è qualcos'altro che posso fare?" Ho chiesto. "Pregate per noi", ha detto. "Pregate per noi". Si è voltato come se avesse bisogno di andare. "Devo andare." Ha fatto un passo, poi si è voltato di nuovo. "E' un momento pericoloso. Pregate per noi." Penso che dovremmo fare come ha chiesto.


    ...la conversazione del Dr. Moynihan con un cardinale anonimo fa riflettere. Con molta probabilità anche gli stessi cardinali sanno che nonostante l'articolato giuramento i pericoli ci sono!
    Solo la preghiera ha la forza di contrastare i piani loschi dei nemici della Chiesa che sono dentro - come ricordava papa Benedetto... - ...dentro...il conclave!

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  10. Risposte
    1. Era stata predetta dalla beata Genoveffa di Saint-Etienne, dalla quarta apparizione di Narbonne e anche dalla profezia di Pedra de Rio Bravo!

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  11. scola penso abbia raggiunto il massimo dei voti possibili.Alla fine credo che vinca dolan

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  12. Le accuse e le stimmatizzazioni pesanti verso il Cardinal Burke sono profonde quanto lo zucchero a velo su una fetta di strudel.
    Rovesciamo l'ottica e si guardi come sia ideoligicizzato, brutto e poco dignitoso e sovente veramente pagliaccesco e da buffoni il modo di pararsi o di abbigliarsi di altri porporati. (in rete c'è una "antologia" di immagini da far rizzare i capelli al tenente Kojak). Il Card. Burke ha mostrato di aver poco rispetto umano, poca propensione al calcolo e all'opportunismo di bassa lega che sono inversamente proporzionali alla devozione, alla carità e all'ortodossia cattolica. Che tali giudizi partano addirittura da confratelli nel cardinalato dànno a noi fedeli la misura di quanta carità abbiano i modernisti verso il prossimo. Moddernisti e conservatori sono i veri pericolosi farisei. I soli Tradizionalisti sono amici della vera Fede. L. Moscardò

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    1. Spero che con il prossimo papa ci sia un ritorno al francescanesimo e si abbandonino l'uso delle trine e dei merletti.
      Una delle poche cose saggie del nuovo.
      Mi dispiace Moscardo', in questo momento storico della chiesa tu ti preoccupi troopo della forma e ti disinteressi completamente della sostanza.

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    2. Senza forma non c'è sostanza, e dov'è sostanza essa ha anche forma.

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    3. Se per forma intendi l'uso di cui ho parlato a proposito delle trine e merletti, ti dico che, secondo me sbagli.
      I francescani, i cappuccini, i benedettini, i camaldolesi, i missionari in genere INSEGNANO!
      Essere e' molto piu' importante di apparire.
      Comunque non voglio convincere nessuno.
      Se questi concetti elementari non sono chiari, che ognuno sia quel che sia. Voi continuate a pensare ai pizzi, io mi soffermero' piu' sulla Parola.

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    4. il tuo peccato è proprio quello di ritenere incompatibili le due cose.
      Noi siamo convinti che forma e sostanza siano due facce della stessa medaglia e che in assenza di una delle due venga meno anche l'altra.
      Il Verbo si è fatto carne, ma per voi un merletto offerto alla maestà divina è sinonimo di ipocrisia. La cosa non può escludersi a priori, ma appunto condannare aprioristicamente la cosa assolutizzandola è necessariamente un eccesso ideologico che un cattolico non può permettersi.
      Ovvio che con la cura della forma la tradizione intenda e sottintenda anche la cura della sostanza.
      Quindi, riassumendo, è inaccettabile creare divisioni all'interno della Chiesa, giudicando aprioristicamente come fallace ed ipocrita la cura della forma, tanto meno che chi auspica la cura formale intenda implicitamente la denigrazione dei contenuti dottrinali, a maggior ragione la svalutazione della Parola. Un abominio al solo pensiero.
      Gesù è vero Dio e vero uomo, non solo una o l'altra cosa.
      Chi non comprende questo è solo un provocatore.

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  13. L'anonimo delle 12,43, tra le varie cose, non ha evidentemente capito che la forma si lega alla sostanza, quando addirittura in essa non si palesi coessenziale.
    Come egli sia in grado di sapere di che cosa io mi preoccupi, rimane un mistero della supposizione (o meglio della supposta).
    L.Mò

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    1. Una visione a dir poco magica, superficiale e formalistica della fede, che trova eco in pochissimi nostalgici. Cambi supposte Moscardò.

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    2. Risposta efficace!!
      Moscardo' ti consiglio anch'io di cambiare supposte!

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    3. Placet a Moscardò, non si preoccupi dei trolls sodomiti, la loro è solo invidia del pene.

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    4. Il Nuovo evidentemente valuta la bontà delle cose sulla quantità, e non sulla qualità... contento lui!

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    5. Per anonimo 13:54
      Sodomita sarai tu e quelli della tua setta che siccome non ne avete abbastanza pensate anche alle supposte.
      Tu e il tuo amico Moscardo'
      Complimenti!!! Bella coppia.

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    6. Per moscardo'
      Sei cosi' attaccato alle trine e ai merletti che della Parola non hai scritto un rigo.
      Cristo non e' andato in giro a fare sfilate ma ad insegnare.
      Tu ti preoccupi delle sfilate. Ad insegnare lascia che ci pensino altri.
      Io ho bisogno di preti che parlino di Cristo e non di sfilate di pizzo, che saranno anche importanti come decoro ma nulla di piu'.

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    7. A te che invece hai letto la Parola non sarà certo sfuggito che per l'Ultima Cena Gesù non chiede di infilarsi in uno squallido sottoscala.

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    8. Non ha nemmeno intimato ai discepoli il frack.
      Ma si e' soffermato a spiegare cosa sarebbe successo di li a poco.
      Infatti nei vangeli si parla della sostanza "Pane e Vino" e di quello che rappresentano.
      Non una parola sugli arredi o sul vestiario degli apostoli che s'intuisce fossero vestiti in modo decoroso, ma non parla ne' di pizzi ne' di merletti ne tantomeno di mantelline o di ermellini.
      Le apparenze sono apparenze.
      Che me ne faccio di un prete in arredo che non sa che cosa sta combinando?
      Che significato ha un tridentino tutto infiocchettato e premuroso se durante la messa pensa alle vacche nella sua stalla? Che non sappia parlare ai fedeli oltre che a Dio?
      Buon proseguimento per la sfilata.

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    9. Che acidone che siete, il pregiudizio ve se magna er core, state bene come state.

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  14. Sapete chi è l'autore dell'articolo? Francesco Antonio Grana, napoletano. Fa il chierichetto alla Messa VO che si celebra la II domenica del mese a Napoli presso la Chiesa c.d. del "cenacolo", filiale della parrocchia di S. Maria Apparente al Corso Vittorio Emanuele. Inutile dire che la Messa è uno scandalo per la quantità e la qualità degli abusi e per le omelie finalizzate alla "conversione" delle tante persone che si recano in quella chiesa nella speranza (vana) di assistere alla Messa di sempre e che il buon Grana serve Messa assieme ad un diacono permanente, in camice e stola, che legge il,Vangelo, infonde acqua e vino nel calice, ripone la pisside nel tabernacolo e purifica il calice. Le genuflessioni sono tassativamente omesse. Non c'è da meravigliarsi che scriva tali castronerie!

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    1. Scrive anche sul blog di minch, LESSA E POI SCOMPIGLIO?

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    2. girando su internet13 marzo 2013 alle ore 15:42

      Caro anonimo delle 14:41 anch'io nutro forti sospetti circa quel 'blog' da lei citato. Ho notato che vi è una strana censura, tutto deve apparire secondo l'ideologia dei responsabili come nelle migliori sette che si rispettino...qualunque voce fuori campo, fosse solo per rispondere a certe cretinate postate da certe 'signore o signori' loro amici, non deve passare, anche se non contengono nessun tipo di offesa, ma un linguaggio trasparente da pane al pane vino al vino.

      Ho conosciuto persone che fanno parte del movimentismo che sono all'interno di questa specie di chiesa uscita dal CVII e devo dire la verità, si comportano allo stesso modo. Tutto deve essere inteso come da linea e pensiero del guru, le voci critiche sono trattate a pesci in faccia e censurate senza pietà.

      Diffidare quindi di personaggi che 'curano' e tengono certi 'blog', i quali si ritengono cattolici migliori degli altri, costoro fanno dei danni ai più piccoli nella fede, coloro che ancora sono nel limbo dell'ignoranza perchè mal istruiti dalla falsa 'catechesi' postconcilaire.

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  15. Mi sembra la scoperta dell'acqua calda! Ovvio che non si voglia un papa lefebvriano, visto che i lefebvriani sono a tutt'oggi in comunione non piena con la Chiesa cattolica. Ciò non significa però che non si possa sperare in un papa amico della Tradizione.

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  16. Se un giornale -e sia pure laico- non riesce ad alzarsi sopra il livello di "analisi" di questo spessore, tanto valeva lasciare la carta intonsa...
    antiquario

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  17. Francesco Antonio Grana è ben conosciuto a queste latitudini, inutile formulare alcun commento perchè si qualifica da se ogni volta che appare in pubblico e che il pubblico ha il (dis-)piacere di leggere un suo articolo o sentire un suo discorso. Inutile anche perchè molti di voi hanno già capito la sua identità ed appartenenza.
    Piuttosto un consiglio, al Grana, se ci legge: migliori come ministrante, perchè non è un granchè neanche quando serve alle messe novus ordo.

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  18. la citazione finale non è certo di san Vincenzo di Lerino, ma di san Pio X. Che cultura questi giornalisti

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  19. "Ricordo, comunque, che l'immagine di Burke è stata rovinata proprio dai tradizionalisti: se non lo avessero trasformato nel loro portabandiera, accorrendo ad ogni celebrazione adatta per travestirlo come volevano, se non lo avessero fatto diventare un prelato ambulante, conosciuto solo perché celebra pontificali in rito antico a destra e a manca, e se non lo avessero (suo malgrado) ingabbiato in una determinata ristretta prospettiva, forse sarebbe potuto risultare gradito a parte del Collegio Cardinalizio, e, chissà, avrebbe avuto qualche minina possibilità di essere eletto... "

    Non è che si ricordi niente, si rischiano giudizi e si fanno affermazioni piene di dabbenaggine e mentalità umana. Il Card. Burke è un entusiasta ed instancabile promotore della Divina Liturgia, quella vera, e non si è mai "travestito" da niente, ha sempre indossato i paramenti che gli competono. I travestiti in senso etimologico e figurato son ben altri. Del resto se la Provvidenza gli ha stabilito questo compito e se questo dovesse costargli l'eleggibilità a causa dei giudizi umani, non è la nostra, ma ben più alta Volontà. L.Mò

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    1. E' certo che Burke sia stato ingabbiato dentro una determinata ottica, così come è certo che Burke (forse per eccessiva gentilezza o forse per sprovvedutezza) non sia mai riuscito a sbarazzarsi di una determinata categoria di invasati, prontissimi ad accorrere a qualsiasi messa in rito antico per sfoggiare le proprie collezioni private di abiti e di paramenti. Situazioni del genere, create proprio dai tradizionalisti, non hanno fatto altro che danneggiare l'immagine di Burke, che ormai, agli occhi sia dei fedeli che degli altri cardinali, è visto solo come uno specialista in riti antichi, niente di più.

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    2. Il tuo commento mi ha preceduto di poco tempo. Ed è il più sensato che ho letto.
      Se il Card. Burke non viene eletto dov'è il problema? Si può servire la Santa Romana Chiesa anche (e forse soprattutto) da Cardinale. Non lo sapevate? Bisogna semmai pregare perchè Iddio ce lo conservi il più a lungo possibile.
      Saluti

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  20. "Il Nuovo13 marzo 2013 13:33
    Una visione a dir poco magica, superficiale e formalistica della fede, che trova eco in pochissimi nostalgici. Cambi supposte Moscardò.

    Anonimo13 marzo 2013 13:41
    Risposta efficace!!
    Moscardo' ti consiglio anch'io di cambiare supposte!

    Anonimo13 marzo 2013 14:33
    Per anonimo 13:54
    Sodomita sarai tu e quelli della tua setta che siccome non ne avete abbastanza pensate anche alle supposte.
    Tu e il tuo amico Moscardo'
    Complimenti!!! Bella coppia.

    Anonimo13 marzo 2013 14:42
    Per moscardo'
    Sei cosi' attaccato alle trine e ai merletti che della Parola non hai scritto un rigo.
    Cristo non e' andato in giro a fare sfilate ma ad insegnare.
    Tu ti preoccupi delle sfilate. Ad insegnare lascia che ci pensino altri.
    Io ho bisogno di preti che parlino di Cristo e non di sfilate di pizzo, che saranno anche importanti come decoro ma nulla di piu'.

    Anonimo13 marzo 2013 15:00
    A te che invece hai letto la Parola non sarà certo sfuggito che per l'Ultima Cena Gesù non chiede di infilarsi in uno squallido sottoscala.

    Anonimo13 marzo 2013 15:23
    Non ha nemmeno intimato ai discepoli il frack.
    Ma si e' soffermato a spiegare cosa sarebbe successo di li a poco.
    Infatti nei vangeli si parla della sostanza "Pane e Vino" e di quello che rappresentano.
    Non una parola sugli arredi o sul vestiario degli apostoli che s'intuisce fossero vestiti in modo decoroso, ma non parla ne' di pizzi ne' di merletti ne tantomeno di mantelline o di ermellini.
    Le apparenze sono apparenze.
    Che me ne faccio di un prete in arredo che non sa che cosa sta combinando?
    Che significato ha un tridentino tutto infiocchettato e premuroso se durante la messa pensa alle vacche nella sua stalla? Che non sappia parlare ai fedeli oltre che a Dio?
    Buon proseguimento per la sfilata."

    PER PRECISARE (uso il majuscolo e chiedo scusa non per alzare la voce ma per staccare dalla citazione): la "supposta" è appannaggio altrui; io sto benissimo, grazie, ed eventualmente mi curo in altre maniere. Certi argomenti, certe supposizioni si appropriano del rango di supposta in quanto non pajono uscire dai piani alti ma da altri oscuri orifizj cui si dà fiato con evidente e perniciosa imperizia (di farsela addosso, in poche parole: e così è stato). Questo per soddisfare la vena polemica di certi manfruìti.

    Venendo alle misere motivazioni che credo di capire riassumibili nell'accusa di un formalismo privo di sostanza, controbatto che sono affermazioni risibili, penosamente risibili: chi ha visto come operiamo, chi ci conosce sa che le trine orlano le albe usate per il Santo Sacrificio dell'altare, cotte e rocchetti per i sacri Offici, ma quando c'è da lavorare le scarpe son terrose e le talari da lavoro sono logore, sporche di fango e cinte dal semplice cuoio. Chi ha visto sa che le vere realtà scomode son queste, mica il conformismo comodo e ben accetto dei preti terital e zip che, finito l'orario d'ufficio (molto breve e fiaccato da un assenteismo), vengon ben riposte nell'armadio ma non per adempiere il lavoro manuale o lo studio, per una mediocre vita da parassiti. Questo è il "nuovo" di cinquant'anni fa.
    Con tanti bèi saluti.
    L.Mò

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    1. Caro MOSCARDO'
      Hai una tale faccia tosta e sei di una farlsita' Unica.
      Per che' non hai citato te stesso che parlavi di SUPPOSTE appena prima del copia incolla dando inizio a questa pagliacciata?
      MOSCARDO' DIRE CHE SEI FALSO, CHE SEI UN MISTIFICATORE SAREBBE FARTI UN COMPLIMENTO.
      Non ne hai mai avuta, ma quel poco di dignita' e di credibilita' te la sei giocata con l'attrezzo da te tanto amato. Cambia marca, quelle che usi ti hanno rovinato anche il cervello!!!!!!

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  21. Guardate cosa è accaduto oggi su TV2000 : http://traditiocatholica.blogspot.it/2013/03/direttore-dino-boffo-quia-perche.html

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    1. Non c'è da stupirsi. Dino Boffo è un cretino con tendenze omosessuali.
      Saluti

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    2. Libera nos a frocibus et dona nobis Papam italianum.
      atronge.

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  22. Sua Em. Rev.ma il Card. Burke può piacere o meno. Ma giova ricordare che fu ottimo vescovo diocesano, illuminato promotore di arte liturgica della sua diocesi. E' stato anche instancabile difensore della vita sin dal suo concepimento e nella curia benedettiana il suo nome brilla (non è poco) per assenza da alcun dossier scottante (di altri non si può dire lo stesso).
    Il card. Burke celebra con devozione in entrambe le forme del rito romano e senza vanità personale se è vero, come è vero, che ha celebrato anche in parrocchie di periferia (Modena)o durante pellegrinaggi popolari (in Francia). Lo stesso non si può dire di altri porporati vescovo residenziali che di residenziale hanno ben poco e che per il loro gregge sono conosciuti come l'araba fenice.
    A me non interessa se diverrà papa o meno, interessa che non se ne faccia la macchietta.
    Antiquario

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  23. Chiedo scusa ai frequentatori del blog (ma non ai trogloditi) se -non essendo attiva la funzione "rispondi"- ho dovuto fare un copia incolla dando evidentemente risalto a "ragionamenti" meramente offensivi e straordinariamente inconsistenti. Non ho alcun interesse a polemizzare a insulti con "interlocutori" del genere. Ricordo loro solamente che "La Terra d'Abissinia ci dà le frutta sane"... Luigi Moscardò: vi saluto e me ne vo.

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  24. Exultemus in Domino!Habemus Papam! come si ebbe a dire del serafico san Francesco di ASSISI...nel sogno di papa Innocenzo III....un piccolo uomo vestito semplicemente che sorreggeva le colonne del Laterano che cadeva in rovina! E cosi sia!

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