



Domenica 22 aprile 2012, come avevamo mestamente annunciato (qui), durante la S. Messa delle 18:00 celebrata dal Vescovo Mons. Fontana, sono stati compiuti i sacri riti di dedicazione del nuovo "altare" della Cattedrale di San Donato. La nuova "mensa" (che fa a pugni con il bellissimo altar maggiore) è la ciliegina sulla torta di criticabili lavori di rinnovazione dell'intero presbiterio della chiesa cattedrale.
Se ne è già parlato a lungo (qui da Fides et Forma l'ottimo articolo ben argomentato di F. Colafemmina) e con sentito rammarico: la brutta modernità delle nuove opere, e il loro contrasto eccessivo con lo stile architettonico della chiesa sono proprio una ferita non solo per la Cattedrale, ma anche per il cuore del Papa che - o lui sventurato! - la visiterà in privato, in occasione della Visita Pastorale, il prossimo 13 Maggio 2012 (qui la sezione dedicata sul sito diocesano, per l'occasione).
Non stiamo di nuovo qui a parlare del danno che questi lavori (che non tengono minimamente in considerazione della esigenze liturgiche, della funzione trascendentale degli spazi sacri e del Bello) recano alla fede: ci limitiano solo
a porre poche e provocatorie domande:
1) Dov'è il Crocefisso? Nè nelle foto sopra, nè in quelle che sono state pubblicate sul sito della diocesi (qui) si vede traccia del Crocefisso, che dovrebbe essere sopra o nelle immediate vicinanze dell'altare. Ma forse siamo noi che non riusciamo a scovarlo o a riconoscerlo. In entrambi i casi: non va bene: esso esse deve essere ben visibile agli occhi e al cuore del sacerdote e dei fedeli! (Cfr. n. 122 Ordinamento Generale del Messale Romano: "Inoltre, sull'altare, o vicino ad esso, si collochi la croce con l'immagine di Cristo crocifisso").
E sì che durante la preghiera di dedicazione che precede l'unzione dell'altare, il Vescovo pronuncia parole che rievocano il sacrificio della Croce: "Anche Mosè, mediatore della legge antica, costruì un altare, che asperso con il sangue dell’agnello, fu annunzio profetico dell’altare della croce. Infine il Cristo nel mistero della sua Pa

AGGIORNAMENTO: un lettore ci segnala che, in effetti, dopo i riti di vestizione dell'altare (con tovaglie, candele e messale) è stata collocato anche il Crocefisso: esso è costituito da una croce astile con basamento in marmo (si intravede nella foto qui a lato). Nella moltitudine di fotografie, ci era scappata: ce ne scusiamo. Ma a nostra parziale giustificazione sia il fatto che un po' si mimetizza e non è di immediato rinvenimento.
2) Sia sui giornali, sia nei comunicati ufficiali della Diocesi si parla di "inaugurazione" del nuovo presbiterio. Davvero infelice l'uso di un termine così "pagano", più consono a un teatro o a una fiera di vin santo, che svuota di sacralità sia il significato di cui si è appena detto, sia riti, sia "l'ara del Sacrificio di Cristo" (dalla preghiera di Dedicazione dell'altare) sia il luogo tutto adibito alla venuta della Santissima Trinità in terra;
3) Era proprio necessario, con tutti i sacerdoti, diaconi, accoliti, ministranti e chierichetti presenti alla dedicazione, incaricare due fanciulle alla vestizione del nuovo altare (che lo ricordiamo non è -solo- una mensa di un -comune- banchetto)?
4) Il bellissimo coro ligneo che incoronata l'altar maggiore, dove è finito?
C'è ancora tanto da lavorare!
Santo Padre, coraggio! E magari, durante la visita privata della Cattedrale, tirate un po' le orecchie a Mons. Fontana.
3) Era proprio necessario, con tutti i sacerdoti, diaconi, accoliti, ministranti e chierichetti presenti alla dedicazione, incaricare due fanciulle alla vestizione del nuovo altare (che lo ricordiamo non è -solo- una mensa di un -comune- banchetto)?
4) Il bellissimo coro ligneo che incoronata l'altar maggiore, dove è finito?
C'è ancora tanto da lavorare!
Santo Padre, coraggio! E magari, durante la visita privata della Cattedrale, tirate un po' le orecchie a Mons. Fontana.
Roberto
Nessun commento:
Posta un commento