Pagine

giovedì 29 marzo 2012

Mons. Moraglia: basta con i preti impresari, docenti, intellettuali ecc.






Monsignor Francesco Moraglia, da pochi giorni Patriarca di Venezia (nelle foto alcuni momenti del suo insediamento di domenica scorsa, prese dal Flickr del Patriarcato) conferma le positive aspettative sul suo conto. Certo non perde tempo e al primo discorso rivolto oggi ai preti della diocesi non rinuncia a parlare in modo chiaro.

"Amiamo più le nostre reti e le nostre barche che non il pescare, la fatica e l’impegno della pesca. Fuori di metafora, si rischia d’amare più le opere, i titoli accademici, le nostre pubblicazioni, le strutture che abbiamo costituito e ci circondano e servono alla nostra attività pastorale che non il fine per cui quelle cose sono state costituite, ossia le anime. Il rischio è essere organizzatori, impresari, docenti, intellettuali, psicologi, assistenti sociali e non pastori. Altri atteggiamenti che configgono con la carità pastorale sono quelli che fanno in modo che il pastore si serva del pulpito per dire qualcosa che non ha o ha poco a che fare col Vangelo: per esempio parlare di sé, “togliersi dei sassolini dalle scarpe”; con il desiderio di correggere l’errore, si finisce invece per offendere l’errante. Insomma ogni pastore, proprio in nome della carità pastorale, deve interrogarsi se il suo silenzio è di comodo o addirittura colpevole e se il suo parlare è mancanza d’amore, di pazienza o di fortezza o, ancora, espressione di malumore interiore. Questo esame di coscienza franco, sereno, con un po’ di misericordia nei nostri confronti, ci aiuta a comprendere se siamo uomini e preti liberi; tale revisione potrebbe iniziarsi chiedendo aiuto a un confratello del quale abbiamo stima e che sappiamo persona capace di dire la verità con amore e che sa amare con verità (...)"
Il discorso integrale si può leggere qui.



2 commenti:

  1. Ammiro Mons. Moraglia che vorrei vedere insignito del cardinalato ma mi sembra dalle foto che le sue vesti abbiano precorso i tempi...o sbaglio? Non dovrebbe vestire in violaceo, da Arcivescovo non Cardinale?

    RispondiElimina
  2. Il patriarca di Venezia ha il privilegio della veste cardinalizia. L'unica differenza è il "pon-pon" rosso sulla berretta, mentre quella dei cardinali non ce l'hanno.

    RispondiElimina