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mercoledì 18 gennaio 2012


Per certa "buona stampa" noi cattolici indignati siamo fatti così (vedi foto)?

Riflessioni di Paolo Deotto per fare il punto
e precisare alcune cosette, visto che
la stampa bara un po'.


Il sessantotto in Italia non finisce mai? E' una riflessione che sorge inevitabilmente, perché qui si sta barando, col classico sistema sessantottino. L'unica variante è che nel sessantotto se dissentivi dal bigottismo sinistrorso dilagante eri bollato come “fascista”, mentre ora, se cerchi di opporti al bigottismo laicista, non meno prepotente e altezzoso di quello sinistrorso (del resto, sono parenti stretti), vieni additato alla pubblica esecrazione come “integralista”, “oltranzista”, “ultrà cattolico” e così via.
Ma poi c'è un altro comportamento tipico sessantottino: chi ha fatto il primo atto di violenza, e scopre con rammarico che magari qualcuno reagisce, subito si dichiara lui stesso “vittima”. Il giovine rivoluzionario sessantottino poteva spaccare un po' di vetrine, rovesciare auto, occupare scuole e università, rompere la testa a qualche avversario politico, ma se poi arrivava la Polizia e ci scappava anche qualche colpo di sfollagente, ecco che il rivoluzionario si dichiarava vittima della repressione, brutalizzato da forze poliziesche assetate di sangue, mentre lui, ottimo figliolo, aveva agito con un po', forse, di vivacità, perché “provocato”.
Vittimismo, squallida arma dei pusillanimi, che sono forti solo se sono in dieci contro uno. Come ovvio, il vittimismo comporta una totale assenza di senso della responsabilità. La “vittima” non si chiede mai se, per caso, la sua azione non sia stata ingiusta. No: piange e si lamenta, perché è maltrattata.
Ora si programma a Milano uno spettacolo che, a parere non solo mio, ma di firme ben più illustri della mia, è blasfemo. I sentimenti religiosi esistono e, guarda caso, per molti sono i più importanti. È quindi logico, ovvio, naturale e inevitabile che ci siano molti cattolici che protestano per questo spettacolo. Tanto più la protesta è giusta e inevitabile in un Paese che ha fatto del rispetto di alcuni totem un sacro precetto. Se dobbiamo rispettare la Costituzione, la Resistenza, il Presidente della Repubblica, la Legalità Repubblicana, i Sacri Obblighi Fiscali, eccetera eccetera, perché non dovremmo rispettare anche la religione cattolica?
E qui viene il bello. Coloro che hanno preparato e programmato lo spettacolo, che quindi si apprestano a mettere in scena una rappresentazione blasfema, scoprono di essere vittime di un terribile clima di intimidazione, e chiedono aiuto alle Autorità, civili, religiose e magari anche militari. Perfetto. Il sessantottino che dava fuoco alla sede del MSI invocava l'intervento delle Autorità contro i minacciosi fascisti (parlo di cose viste coi miei occhi. Ai tempi ero ventenne).
Signori, qui si sta barando. L'autore e regista Castellucci pubblica sul Corriere di Bologna una lettera per spiegare il suo spettacolo a noi, poveri mortali. Potete leggerla cliccando su http://controscene.corrieredibologna.corriere.it/2012/01/romeo_castellucci_interviene_s.html .
Vedrete così che il cronista, diligente e politicamente corretto, introduce la lettera spiegando che il Castellucci ha addirittura ricevuto minacce di morte, che gruppi di “cattolici integralisti” minacciano di interrompere lo spettacolo. Segue poi la lettera del Castellucci, che lasciamo al diletto dei lettori. Invece Andrée Ruth Shammah, direttrice del Teatro Parenti, scrive una accorata lettera aperta alle Autorità religiose e civili, chiedendo di intervenire per riportare serenità e pacatezza, poiché teme addirittura che siano minacciate la sicurezza del Teatro e l'incolumità delle persone.
Insomma, stiamo barando.
Riscossa Cristiana, come tanti altri siti che si sono impegnati in questa protesta, mai ha usato toni incivili, intimidatori, mai ha minacciato interruzioni dello spettacolo, né ha mai minacciato di far del male a chicchessia. Se chi parla e straparla di cattolici integralisti, oltranzisti, ultrà, avesse un minimo di onestà e andasse, almeno, a leggere quanto abbiamo pubblicato nei nostri Siti, vedrebbe una protesta che può essere anche accesa, ma mai “minacciosa” e vedrebbe un lungo elenco di Rosari e Sante Messe, che si celebreranno in tante città italiane, in riparazione dell'offesa che viene fatta a Nostro Signore Gesù Cristo.
Signori che tanto tremate per la libertà di espressione, secondo voi riunirsi per pregare e celebrare Sante Messe è un comportamento minaccioso? E secondo voi, se un cattolico protesta contro uno spettacolo blasfemo e organizza preghiere comuni, è “integralista”? Scusate, ma dovete insegnarci voi a essere cattolici? Vi ringraziamo per la preoccupazione, ma abbiamo ottimi sacerdoti che ci seguono e ci istruiscono e vi assicuriamo che sotto la veste non portano la mitragliatrice.
Perché non la piantate di fare le vittime?
Cari signori, nessuno vi impedirà di fare il vostro spettacolo, con relativo incasso dei biglietti (che va ad aggiungersi ai finanziamenti pubblici, soldi di tutti, che già percepite). Ma per caso voi godete di una speciale franchigia, in base alla quale potete mettere in scena qualsiasi cosa e nessuno deve protestare?
Se poi qualche imbecille vi ha davvero mandato addirittura minacce di morte, se qualche squinternato ha scritto sciocchezze sul suo blog, non sappiamo che farci. Andate a rileggere, insisto, l'elenco di quanti hanno aderito alle proteste. Andate a rileggervi il lungo elenco di iniziative di preghiere e Sante Messe, e diteci chi di noi vi “minaccia”. Se invece avete dei riferimenti precisi, magari anche dei nomi e cognomi, fateli, invece di parlare così genericamente di “minacce” e di “clima intimidatorio”. Tirerò volentieri io il primo calcio nel sedere al cretino che vi abbia minacciato di morte o di qualsiasi altra cosa.
Ma, per favore, smettetela di atteggiarvi a vittime. Se si è creato un clima di protesta, provate per un attimo a riflettere sulle cause di questo singolare fenomeno. E provate a leggere il comunicato della Curia di Milano. Vi troverete proprio un serio richiamo al senso di responsabilità...
Per caso, definite “integralista” e “oltranzista” anche l'Arcivescovo di Milano?

Paolo Deotto, da Riscossa Cristiana

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