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domenica 15 gennaio 2012

Pane al pane e – propriamente – sterco allo sterco!
di don G. Mangiarotti, da CulturaCattolica del 8.01.2012



Scenario n. 1: Maometto imbrattato di sterco. Indescrivibile reazione. Poveretti coloro che hanno pensato ed eseguito tale ignobile gesto. Vedranno l’erba «dalle radici»!
Scenario n. 2: Napolitano imbrattato allo stesso modo. Disgusto per l’offesa (in termini esatti «vilipendio») alla più alta carica dello Stato. Galera assicurata.
Scenario n. 3: stesso trattamento all’immagine di Gesù. Applausi per l’altissima e benemerita opera d’arte postmoderna. Disprezzo per gli oscurantisti / integralisti / fanatici fondamentalisti che non capiscono la libertà di espressione. Per essi accusa, multa, prigione. Ed esclusione da ogni possibile beneficio.State tranquilli.
Il primo e il secondo caso non si verificheranno mai, perché, da un lato, i paladini della libertà di espressione (i soliti, quelli finocchi col c…o degli altri) non permetterebbero questo delitto. Lo chiamano rispetto, mascherando viltà e paura (si sa, gli islamici non scherzano facilmente). Dall’altro – dopo gli onori al Re Giorgio, incoronato uomo dell’anno da Wired e Famiglia Cristiana – mica si può essere così incivili da non sapere riconoscere i campioni della libertà. Suvvia, Budapest ed Eluana sono solo inezie di cui un uomo serio non può tenere seriamente conto.
Purtroppo quello che abbiamo di fronte è lo scenario n. 3. E qui non conta che la legge punisca il vilipendio di immagini religiose (si sa, poi, che non è vero sterco, forse è crema al cioccolato, non sottilizziamo). Non conta che quando si parla di dialogo, bisogna avere stima dell’interlocutore (che, se non capisce l’arte, non è colpa nostra. E poi, se è così suscettibile, beh, si faccia curare). E se poi osa reagire con fermezza, allora non fa che dare ragione a chi afferma che la religione, ma soprattutto la Chiesa (ovviamente Kattolica), sono solo covi di intolleranza.E se si realizzasse un altro scenario? Se gli uomini liberi, di buon senso, amanti del vero e del bello e della libertà di espressione trovassero il coraggio – dicendo pane al pane e vino al vino – di fare finire quello “spettacolo” nel luogo deputato allo sterco, e cioè la fogna? Di sicuro si respirerebbe un’aria migliore. E forse i nostri giovani troverebbero che aveva ragione Andersen, nella famosa favola I vestiti nuovi dell’imperatore, a dire che i bambini ci libereranno dall’ovvio dei popoli, dicendo pane al pane e – propriamente – sterco allo sterco!


di don Gabriele Mangiarotti

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