Pagine

martedì 21 giugno 2011

Il liturgista della diocesi di San Marino ci spiega la Messa papale






Il giovane liturgista che ha curato le celebrazioni durante la visita papale dei giorni scorsi a San Marino [nella foto: la Messa di domenica con l'allestimento 'benedettiano' dell'altare] ha accettato di buon grado di rispondere ad alcune domande che gli abbiamo porto, incuriositi come siamo di approfondire il "dietro le quinte" di una grande Messa papale e, più ancora, di interrogarlo circa alcuni elementi che ha sapientemente inserito nel rito. A cominciare dalla "catechesi liturgica" circa le modalità di ricevere la Comunione e, fatto ancor più importante, evitare di accostarsi ad Essa senza essere in stato di grazia. Il nostro eroe si chiama don Marco [il primo in piedi a sinistra nella foto]. Ma passiamo all'intervista.
Enrico


- Don Marco, vuole avere l'amabilità di condividere con i lettori di Messainlatino le sue osservazioni generali sulla celebrazione eucaristica di domenica scorsa? Il Papa ha apprezzato?
È stata una splendida ed indimenticabile giornata! Come Delegato per la Liturgia della Visita del Santo Padre, mi è stato permesso di compiere, in sintonia con le indicazioni ricevute dalla Diocesi, alcune scelte ben precise che, sebbene potrebbero apparire piccole agli occhi dei molti, in realtà avevano un unico scopo: favorire l'educazione alla fede del popolo di Dio che si sarebbe radunato intorno al successore di Pietro in una situazione (uno Stadio di calcio) certamente non ottimale.
Dai commenti ricevuti dalle persone che tra ieri e oggi ho incontrato, penso che tale obiettivo sia stato centrato. Al di là della realizzazione più o meno perfetta di tali scelte.
Ma, valga per tutti, il commento sincero e spontaneo del Papa che, alla fine della Celebrazione, ha detto a mons. Negri: "Eccellenza, grazie per questa bella celebrazione e per la musica che avete scelto: mi sembrava di essere a casa!".
La parte musicale è stata seguita (ed in parte eseguita) da un caro confratello, che ha sapientemente amalgamato le migliori tradizioni del canto liturgico della Chiesa: il gregoriano (le antifone del Missale Romanum), i corali (come per esempio il "Te lodiamo Trinità", traduzione da un canto tedesco caro al Papa) e la musica strumentale (una Messa di Mozart).
Per quanto riguarda, invece, le scelte fatte per la Santa Messa, ci siamo avvalsi di ottimi giovani, provenienti sia dal Seminario di Bologna, ma anche tra ragazzi che normalmente servono Messa, compresa la forma straordinaria: questo ci ha permesso di essere certi dei movimenti e tranquilli per ciò che riguarda la gestualità che alcuni potranno paragonare ad un semplice orpello, ma che riteniamo essere altrettanto importante a tutto il resto. E così, vedere tutti i ministranti fare l'inchino, insieme al Papa e ai Vescovi concelebranti, quando veniva nominato il nome di Gesù Cristo è stato davvero commovente. Anche perché, al di là che un ragazzo possa comprendere determinati gesti, il fatto stesso di compierli lo aiuta a capire.
Non essendo tutti seminaristi, avevo dato anche indicazioni precise sul modo di vestire: una persona mi ha ringraziato per aver visto "tanti preti vestiti da prete".


- Nei limiti imposti dal pur elastico Novus ordo Missae, vi sono state ulteriori scelte liturgiche da lei operate che hanno infuso forti elementi di continuità tradizionale nel rito, in piena adesione peraltro al disegno liturgico restauratore di Papa Benedetto che, evidentemente proprio per questo, si è sentito "come a casa".
Altre scelte? Abbiamo deciso che si recitasse il Canone Romano (in latino, come chiede la Santa Sede) perché, oltre a ritenerlo un segno di omaggio al Santo Padre, è certamente ricco da un punto di vista teologico. Le critiche non sono mancate: "ma non si comprende, è troppo difficile per la gente normale". La risposta, certo un po’ sbrigativa, che abbiamo dato è stata: "Bene, in questo modo staranno più attenti!". E devo dire che in quello stadio, durante la Preghiera eucaristica, si sono sentite solo le parole dei Concelebranti e il rintocco della campana!
Ancora, abbiamo voluto che l'altare realizzato per l'occasione potesse risaltare come luogo: lo si è fatto in due modi. Anzitutto utilizzando un paliotto molto antico e di valore, ma soprattutto ponendovi sopra sette candelieri molto pregiati con il Crocifisso al centro. Devo dire, forse con una punta di superbia, che abbiamo anche qui centrato l'obiettivo, visto che in tanti mi hanno fermato dicendomi che il loro sguardo era attratto da quella bellezza, fisso in quel punto. E stiamo parlando, lo ripeto, di uno stadio, non di una Basilica romana!


- E' vero che si tratta della diocesi di mons. Negri ma... non le hanno rimproverato queste scelte?
A ben vedere, non penso che la mia commissione abbia fatto scelte “eccezionali”: io personalmente cerco solo di capire le indicazioni che i nostri Pastori, a cominciare dal Santo Padre, stanno prendendo e hanno preso. Purtroppo, fuori dal coro unanime e positivo, alcuni sacerdoti ci hanno rimproverato di "bardare l'altare in quel modo”. Ad uno di loro ho risposto: "Posso comprendere che lei non gradisca (la contro proposta era mettere due candelieri piccolini da un lato e dei fiori dall'altro), ma penso che, come me, dovrebbe almeno avere l’umiltà di farsi due domande: perché l’indicazione è quella di fare in questo modo? E la seconda: essendo sacerdoti, perché ci è così difficile capire queste scelte?".
E qui veniamo alla questione della comunione.
In particolare ha suscitato perplessità ad alcuni il fatto che, nelle monizioni preparate, si fosse inserita la seguente frase: "La Comunione, secondo le disposizioni universali vigenti, sarà distribuita solo ed esclusivamente sulla lingua...". Un sacerdote mi ha rimproverato dicendo che non potevamo dire una cosa del genere dal momento che in Italia si può ricevere la Comunione sulle mani.
Ho fatto notare, però, che la dicitura era corretta. Infatti, secondo le "disposizioni universali vigenti" la Santa Comunione può essere distribuita solo sulla lingua. Diversa è la situazione in Italia (e in altri paesi) in cui, attraverso un indulto della Santa Sede e su richiesta delle Conferenze Episcopali, si permette anche di riceverla sulle mani. Inoltre, ed è questo il caso, la scelta della Diocesi era ben ponderata a causa della straordinarietà della situazione…


- In effetti è la prima volta, a nostra conoscenza, in cui si dà un chiaro messaggio ai fedeli e li si invita a ricevere la comunione sulla lingua (e se possibile in ginocchio), dando pure una succinta catechesi eucaristica e ricordando l'obbligatorietà della previa confessione. Questo il testo diffuso dagli altoparlanti prima della Messa (insieme alle monizioni ad evitare applausi, striscioni e gesti scomposti durante la Messa): "I fedeli che, essendosi confessati, si trovano attualmente in stato di Grazia e che dunque, soli, possono ricevere il Corpo Santissimo del Signore, si avvicineranno al ministro loro più vicino. La Comunione, secondo le disposizioni universali vigenti, sarà distribuita solo ed esclusivamente sulla lingua, al fine di evitare profanazioni ma soprattutto per educarci ad avere una sempre maggiore e più alta considerazione del Santo Mistero che è la Presenza Reale di Nostro Signore Gesù Cristo. Non sarà pertanto consentito a nessuno di ricevere la Comunione sulle proprie mani. Dopo aver fatto la debita riverenza, adoreremo l’Ostia che viene successivamente appoggiata sulla lingua. Per chi non fosse impedito per motivi di spazio o di salute, la Comunione può essere ricevuta anche stando in ginocchio". Ci spieghi un po'.
Il motivo di questa scelta e il conseguente divieto di dare la Comunione sulla mano è scaturito da due riflessioni: la prima e contingente è stata quella di evitare che succedesse, come tante altre volte, di ritrovare su qualche "asta online" le Ostie consacrate da un Papa; ma soprattutto desideravamo con questo gesto che si potesse aiutare il popolo a comprendere la sublimità di tale Mistero e dunque ad averne un maggiore rispetto. Da un sacerdote mi è stato detto che "le mani non sono certo meno degne della lingua". Questo è pur vero, ma è certamente più difficile che le Ostie cadano, soprattutto in una situazione particolare come la Messa in uno Stadio!
Il popolo ha capito, ha apprezzato e in tanti sono venuti a ringraziare, anche tra chi non mi sarei mai aspettato! Mirabile dictu!


- Ma non c'è stata solo la Messa di domenica, durante il viaggio del Papa...
A Pennabilli, pochi forse l'han visto in diretta, c'è stata almeno una particolarità degna di nota.
Preparando il libretto dell'incontro abbiamo cercato di scegliere i canti in modo da prendere in considerazione le proposte che la Commissione di Pastorale Giovanile aveva fatto. Così accanto a Jesus Christ di Frisina abbiamo inserito un canto di ascolto che potesse far rimanere a bocca aperta i giovani: "Gloria a Dios" della Missa Criolla. Comprendo che è stata una scelta azzardata anche in un contesto para-liturgico, ma alla fine il Santo Padre era così commosso da aver addirittura battuto le mani per la bellezza del canto. Infine un canto ciellino alla Vergine: "Ave Maria, Splendore del Mattino".
Come nell'ottimo pranzo fatto alla Casa San Giuseppe (l'albergo che ci ospitava e dove il Papa ha poi riposato), vi è stato un dulcis in fundo. Si è trattato di un canto che, a detta di un altissimo prelato presente sul Sagrato della Cattedrale, mentre lo cantava con tutto il fiato possibile, "non si sentiva da tantissimi anni".
Il canto è stato nientepopodimeno che "Bianco Padre"!
Avrebbero potuto cambiare tutto, ma  io personalmente desideravo che potesse essere cantato dal vivo: è stato straordinario vedere cinquemila giovani (secondo i quotidiani) cantare alla presenza del Papa questo canto a lui dedicato. E penso che, per l’educazione del nostro popolo, sia stato fondamentale per poter comprendere tutto l’amore che noi dobbiamo avere per il “dolce Cristo in terra”.


- Il Papa ha apprezzato?
Il Papa era entusiata: quando è stato il momento dei saluti mi ha ringraziato molto per il lavoro fatto, dicendo che tutta la giornata era stata caratterizzata dalla bellezza (o Bellezza?) che sola ha permesso di vivere con preghiera e devozione questa visita che, pur per la particolarità dell'ospite, è pur sempre una visita pastorale!
Io posso solo augurarmi che questa visita a San Marino-Montefeltro possa essere di esempio (certo non è l’unico e forse nemmeno il migliore, anche se mi auguro che lo "spirito" sia stato quello giusto) e dunque permetta di fare un passo in più verso quella sana visione teologico-liturgica alla quale il Papa sta cercando di educare la Chiesa di Cristo.
Perché è solo in questo modo che il circolo ermeneutico tra la lex credendi e la lex orandi si può realizzare senza intoppi!


Grazie don Marco. Dedichiamo anche noi un Bianco Padre a Benedetto XVI, in un arrangiamento della nostra Caterina:

116 commenti:

  1. Nell'augurare una buona giornata a tutti, particolarmente al bravo Liturgista, al quale rivolgo tutta la mia ammirazione, voglio fare un augurio : che questa interessante intervista non venga "impallinata" ( come spesso accade quando solo si accenna al Novus Ordo ) dalle schioppettate dei soliti "anonimi" che si accostano a questo sito quando sentono odore di liturgia benedettiana ecc ecc
    Verso le 10 leggerò il blog ...

    RispondiElimina
  2. dom. Marcello A. Cristofani della Magione21 giugno 2011 alle ore 06:53

    Caro Avvocato,
    bella l'intervista e bello il Suo commento. Grazie, anche per l'entusiasmante arrangiamento di "Bianco Padre" (che nella mia ormai lontana giovinezza ho cantato con forza nelle prime oceaniche adunate in Piazza San Pietro a Pio XII) con le immagini di tutti i recenti Successori di Pietro.
    Quanto si può fare, anche se gradatamente, per tornare ad una buona liturgia anche moderna: un po' di preparazione teologica, un po' di buon senso, un po' di coraggio e soprattutto la riscoperta dell'obbedienza al Papa.

    RispondiElimina
  3. ..... è triste pensare che questa sia un evento dovrebbe ESSERE LA NORMALITA'........

    RispondiElimina
  4. ma basta pensare alle cose tristi! rallegrati delle cose belle e non farti togliere la felicita di pensare sempre a quelle tristi, cavolo è una tantazione non da poco! chi ci potra separare dall'amore di Dio? i preti disobbedienti al Papa? le teologie progressiste? i bicchieri sempre mezzi vuoti? tutti e tre possono fare dei gran danni, ma la risposta è comunque no!

    RispondiElimina
  5. un'altra cosa triste è la domanda posta da questo sacerdote ad un altro prete che non capiva il perchè si "bardasse" l'altare in quel modo; perchè un prete non capisce il motivo per il quale si mette un paliotto e dei bei candelabri sull'altare? La devastazione liturgica, prima ancora che negli altari, è nelle menti e nella mentalità dei preti. Mentalità prigioniera dei due moccoletti da una parte e del vasettino di fiori dall'altra.
    a questo giovine sacerdote che ha organizzato la messa del papa io dico:
    Bravo, bravo, bravo. Benedetto XVI è fine osservatore, e non dimenticherò il nome di questo prete............

    RispondiElimina
  6. Celebrazione gigante eppure eseguita come ogni messa dovrebbe esserlo: come dice giustamente "mi intrometto"  questa è la normalità. Questo di Don Marco è un bellissimo esempio di come sia possibile vivere e esprimere la lex credendi cattolica nella sua lex orandi in un'ermenutica della continuità pratica, nell'obbedienza, senza essere sospesi a divinis, senza criticare negativamente a tutto spiano, senza dire eresie sulla Messa, sulla Chiesa, sul Magistero, senza calunniare Papi e Vescovi legittimi.
    Grazie Don Marco! Lei rincuora con il suo agire tutti coloro che vorrebbero cerimonie normali e ortodosse liturgicamente, sacramentalmente e dottrinalmente parlando. Lei ci mostra ancora una volta, ex actu exercito, che è sempre vivendo concretamente, come ha fattto lei, che Ubi Petrus Ibi Ecclesia, che si pienamente cattolici. I.P. 

    RispondiElimina
  7. Bravo Don Marco!

    E adesso occorre indire una bella crociata tra i vescovi italiani affinché sopprimano in tutto il "Bel Paese ove il sì suona" quell'orripilante nota stonata che è la comunione sulle mani!

    RispondiElimina
  8. Bellissimo! Viva il Papa che ha riportato delle Messe così belle! Viva Negri e Scola, che han fatto organizzare delle celebrazioni così significative! Più don Marco per tutti :)

    RispondiElimina
  9. Però non basta rifare il look per ridare piena dignità al Sacrificio.

    RispondiElimina
  10. Esegesi trad.di Luca XIII,1-921 giugno 2011 alle ore 10:52

    Dato che il buon Carradori, ha invitato coloro che dubitano del N.O., in quanto tale, a tacere, faccio tesoro di tale invito, e mi astengo da commenti.
    Mi limito a dire solo che :
    a) la Tradizone non è (o almeno non dovrebbe essere) solo una, per quanto importante, questione di estetica /decoro;
    b) rinnovo ciò che ho scritto sull'altro 3d, ovvero ho fatto notare che la concelebrazione si configura OGGETTIVAMENTE come una perdita delle grazie e dell'onore di Dio che nascerebbero da altrettante messe, quanti sono i concelebranti, meno 1. Es: TRE concelebranti, vogliono dire 2 Messe perse. 25 Concelebranti, corrispondono a 24 Messe perse. A meno che ogni concelebrante, non abbia di fronte una propria, DISTINTA materia. In tal caso, non si tratta di una Messa con x concelebranti, ma di x Messe SIMULTANEE.

    RispondiElimina
  11. bravo Don Marco , senza fretta ma senza tregua !!!!
    Viva Cristo RE !!

    RispondiElimina
  12. <span>Esegesi trad.di Luca XIII,1-9 </span><span></span><img></img>
    ma vedi , credo che qui nessuno affermi che i problemi della Chiesa siano finiti grazie ad una Messa ben detta , ma io direi che è altrettanto vero che questo è cmq un piccolo segno positivo che ci deve far gioire .
    Sulla concelebrazione sono d' accordo con te....

    RispondiElimina
  13. mi stavo giusto chiedendo quando sarebbero cominciate le lamentele di quelli ai quali non va mai bene niente e non riescono proprio a dire "grazie" (che è l'etimo di Eucaristia tra l'altro) e "bravo" al Papa. Va sempre tutto male, è sempre tutto poco. Se i primi cristiani avessero ragionato così....

    Sappiamo tutti che la strada è lunga e difficile, ma non è proprio possibile, e consolante, tra un battaglia e l'altra, vedere questi raggi di luce, e portati dal dolce Cristo in terra? Certo, se uno pensa che il problema è proprio il Papa, si spiega tutto.

    Gli davano addosso quando il Motu proprio doveva uscire, e dicevano che non l'avrebbe mai fatto davvero. Poi è uscito, e allora si lamentavano che era troppo poco e scritto male. Allora hanno cominciato a dire che l'avrebbe lasciato equivoco per fare finta di servire la tradizione a chiacchiere. Poi hanno ululato per mesi che l'istruzione non sarebbe mai uscita, e che comunque l'avrebbero scritta i modernisti. poi è uscita, ma nemmeno questa va bene. Dicevano che non avrebbe mai avuto il coraggio di compiere gesti significativi in Liturgia. Lui cominciò a celebrare ad orientem alla Sistina. E allora naturalmente la lamentela fu "perchè non lo fa sempre?". Strillavano (giustamente) per la comunione sulle mani. E lui cominciò a farla dare in ginocchio alle sue Messe, belle o brutte che fossero. Ma nemmeno quesot è abbastanza. Adesso c'è pure chi lo accusa di non assistere ad una S. Messa Usus Antiquior per dare un segno visibile di apporovazione. Quando lo farà, si lamenteranno perchè non l'avrà celebrata lui stesso. Quando la celebrerà lui stesso, diranno che poteva scegliere una data più significativa, che i paramenti erano sciatti, che ha sbagliato questo e quello, che il coro faceva schifo, e così via. Quando la S. Messa antica tornerà la norma, diranno che ormai è tardi e loro preferiscono Econe, o peggio, in attesa di millenaristici rivolgimenti della storia. Come i catari, o i tesitmoni di Geova. O i marxisti.

    RispondiElimina
  14. Carissimo, trovo che quando dici che bisogna riscoprire l'obbedienza al Papa, centri il problema nel suo cuore.
    Ognuno di noi è chiamato dal buon Dio a svolgere un compito su questa terra e per quello che non spetta a lui si deve fidare dell'autorità superiore.
    Io non ho assolutamente la sensibilità e la pretesa di dire la mia sulla liturgia perciò seguo il Papa e coloro che aderiscono totalmente alla sua proposta e lo faccio molto volentieri e col cuore lieto, perchè ho la consapevolezza che sia un bene per me.
    W il Papa

    RispondiElimina
  15. :-D  con questo video il Bianco Padre è più aggiornato....
    http://www.gloria.tv/?media=76822 

    RispondiElimina
  16. Grazie per il bellissimo canto "Bianco Padre" che mi ha fatto tornare indietro agli anni della mia giovinezza ed alla visione del Bianco Padre Pio XII con le braccia aperte in un grande abbraccio che tutti comprendeva,dinanzi al quale cantavamo  quelle bellissime parole. Speriamo che anche oggi,ci siano fra i giovani e meno giovani,  arditi della Fede ed araldi della Croce. Grazie agli insegnamenti del mio vecchio arciprete io mi sento ancora tale.

    RispondiElimina
  17. Avanti così. Una domanda: ma come mai non si usano mai le chiese, magari cattedrali o basiliche, per le messe papali? 

    RispondiElimina
  18. dom. Marcello A. Cristofani della Magione21 giugno 2011 alle ore 11:57

    Cavalier Adilardi, buongiorno! Chissà che non abbiamo cantato insieme "Bianco Padre" qualche decennio fa!
    Auguri.

    RispondiElimina
  19. ..... siccome le Celebrazioni Papali vanno in TV ....Internet ecc ecc.....nessuno potrà dire che non sapeva.....quindi cari preti basta con celebrazioni simili o paragonabili al banchetto protestante.....basta dissacrare con abiti ( vedi celebrare con camice monacale e stolone..)non consoni, basta con musiche oscene e basta a prediche filo discorsi sindacali o da capo di un centro sociale.....i nostri Tempi devono ave re il meglio che si possa avere...

    RispondiElimina
  20. Forse perchè non ci sono tantissime cattedrali che possano contenere due terzi della popolazione dello stato che si visita? In questo caso 20.000 persone, in altri centinaia di migliaia? Comunque il problema delle mega-Messe fu posto dallo stesso Card. Ratzinger a suo tempo, specialmente per quanto riguarda la effettiva parteciapzione al mistero che sembra inadeguata in questi contesti.

    Non è stata ancora individuata una soluzione definitiva, ma è certo che quando il livello della Liturgia sale come è successo a San Marino, anche Messe celebrate in condizioni sub-ottimali sono seguite in silenzio religioso e con piena attenzione anche da masse spropositate. 

    RispondiElimina
  21. Guardi, che qui si menzionano sopratutto i comportamenti, i magisteri paralleli sovente al limite dell`eresia se non in pieno nell`eresia, dei vescovi, dei succesori degli apostoli che sembrano considerare retta Dottrina e sacralità della Liturgia degli optional, che sembrano avere altre priorità.
    Del resto quando la REDAZIONE dedica dei thread a questi chierici ribelli, sedicenti in unione con il Successore di Pietro, come per incanto i vari censori, i critici scompaiono...

    RispondiElimina
  22. Poi sono d`accordo che bisogna salutare ogni passo in avanti, ogni raggio di luce in questo orizzonte oscuro, senza però cadere in quell`ottimismo conciliare e postconciliare, di cui stiamo pagando le conseguenze, senza far prova di un ingenuità che ci farebbe credere che siamo fuori dal caos.
    Ma un raggio di sole non lo si può rifiutare, lo si accoglie con gioia.
    Tutti i miei complimenti e incoraggiamenti a don Marco Scandelli, che il suo esempio possa essere seguito e ispirare altri liturgisti diocesani.

    RispondiElimina
  23. O.T. Ma non tanto: un altro esempio di espansione di amanti della  vera Tradizione, sempre cum Petro et sub Petro:
    <span>http://fssp.org/fr/chiffres.htm</span>
    Altro che stato di necessità nella Chiesa!
    Ubi Petrus Ibi Ecclesia. I.P.
    (P.S.:<span><span> perchè MIL non dà più spesso notizie circa queste realtà ecclesiali in vera unione colla Santa Chiesa e il suo Magistero invece che fare troppos pesso propaganda per gruppi che rimangono extra Ecclesiam e che cadono sotto l'articolo 19 ?)</span></span>

    RispondiElimina
  24. un complimento a Don Marco ma un complimento anche al bravissimo Don Andrea che curato la parte musicale

    RispondiElimina
  25. Grazie della risposta, in effetti la mia domanda era relativa proprio alla curiosità se vi fosse un dibattito aperto su questo: insomma se si fosse mai pensato a un "contenimento" del "volume" dei fedeli per fare in modo che le ottime liturgie benedettiane possano essere diventare anche un punto di riferimento per l'utilizzo dello spazio chiesastico oltre alle grandi solennità in San Pietro, ma anche nelle chiese/cattedrali/basiliche delle diocesi ove si reca in visita (per non far dire, come ho sentito dire a qualche prete, sciocchezze come che quello che fa il Papa va bene per le messe celebrate davananti a 50.000 persone in stadi, piazze ed arene, non nelle chiese, e anche perchè mi immagino che abituarsi a vedere "liturgie benedettiane" nelle chiese potrebbe essere un buon antibiotico anche a certa architettura moderna/modernista).

    RispondiElimina
  26. Un grazie commosso ai tanti giovani e valorosi sacerdoti che con il loro esempio stanno risanando, secondo la linea del Papa, la Chiesa Cattolica del Terzo Millennio. Se ne sta formando una meravigliosa nidiata tra Bologna e alcune diocesi della Romagna. Cosa hanno in comune? Amano il Papa, hanno veri e buoni pastori. Celebrano regolarmente anche la Messa Tradizionale.
    Vorremmo nominarli tutti ma, visto che è stato sopra citato, vi rimandiamo a questo "Noi vogliam Dio" avanti alla BV di S.Luca a Bologna, al termine della Messa Tradizionale celebrata da D.Andrea Bosio. (il curatore dei canti papali a S.Marino)
    http://all.gloria.tv/?media=104441

    RispondiElimina
  27. Mi sembra che sia lei ad ampificare, e molto, esagerando e insistendo su un commento, approffittandone per generalizzare, sembra quasi che lo aspettasse quel commento, o un altro, per farci la sua lezioncina.
    Mi sembra che i commenti vadano nel senso della soddisfazione e ringraziamento a quel liturgista e al Papa, facendo acnhe osservare che quella dovrebbe essere la normalità.
    Stia attento al suo fegato.

    RispondiElimina
  28. Filmato della S. Messa21 giugno 2011 alle ore 14:20

    Ecco il filmato della Santa Messa a San Marino:
    http://www.ktotv.com/videos-chretiennes/emissions/nouveautes/direct-celebration-eucharistique/00059884
    Grazie a don Marco per questa bella intervista e a mons. Negri per l'esemplare accoglienza riservata al Santo Padre.

    RispondiElimina
  29. Avrei dovuto dire e dico: gioisco per questa notizia. Ma torno a ripetere che non basta rifare il look per preservare il Sacrificio.
    E chi ama la Chiesa sa cosa intendo dire e di certo non si scandalizza.

    RispondiElimina
  30. Ciao
    Frequento l'Università Cattolica di Milano e diversi movimenti cattolici.
    Alcuni giorni fa alla Cappella del Sacro Cuore dove a volte si celebra la Messa Tridentina (non sono mai andata ma a settembre andrò per la prima volta) ho trovato in due casi sulle panche copie della rivista "SODALITIUM" sotto alcuni aspetti interessante.
    Per caso ha a che che fare con voi?

    RispondiElimina
  31. Carissimo dom Marcello chi lo sa?

    RispondiElimina
  32. "...quella sana visione teologico-liturgica alla quale il Papa sta cercando di educare la Chiesa di Cristo."

    questo é predicare bene razzolare male!   La prima cosa da fare allora era NON beatificare GPII per aver diseducato per 27 anni la Chiesa di Cristo <span>dottrinalmente E liturgucamente </span>

    RispondiElimina
  33. caro Ospite, mi trova perfettamente daccordo con lei. 
    Seppur sia daccordo anche con chi dice che, giustamente, c è ancora molto da lavorare e su più punti (il primo tra tutti, secondo me, è decidersi ad abbandonare quel melasso, inacetito e ammuffito linguaggio evocativo ecclesiale/curiale infarcito di luoghi comuni, aria fritta e politically corrictness in favore del buon vecchio linguaggio diretto dogmatico e chiaro), ma è anche vero che non si può sempre essere negativi come farisei che stanno sempre lì a cercare il pelo nell'uovo.

    Oltretutto, sarei curioso di sapere quanti di questi aspiranti papi/esse, che vorrebbero insegnare al Papa, preghino poi effettivamente per lui..

    RispondiElimina
  34. <span>caro Ospite, mi trova perfettamente daccordo con lei.   
    Seppur sia daccordo anche con chi dice che, giustamente, c è ancora molto da lavorare e su più punti (il primo tra tutti, secondo me, è decidersi ad abbandonare quel melasso, inacetito e ammuffito linguaggio evocativo ecclesiale/curiale infarcito di luoghi comuni, aria fritta e politically corrictness in favore del buon vecchio linguaggio diretto dogmatico e chiaro), ma è anche vero che non si può sempre essere negativi come farisei che stanno sempre lì a cercare un occasione per criticare.  
     </span>

    RispondiElimina
  35. è una rivista dei sedevacantisti e non capisco che cosa ci stesse a fare li .
    Lasciali perdere quelli li...

    RispondiElimina
  36. Magnifico! Prego che si prenda sempre più questa linea nelle nostre parrocchie.

    RispondiElimina
  37. Ma poi alla fine il chitarrista al termine dell'esibizione è passato col piattino delle offerte per conto del coro ?

    Ci son pezzi indubbiamente peggiori , ma...

    RispondiElimina
  38. ma secondo lei, CHI di fatto dovrebbe <span>comandare </span>che si prenda questa linea ?

    RispondiElimina
  39. noi possiamo solo dire "prego": una preghiera che forse in un futuro lontano sarà esaudita, dall'Alto, anzichè dall'"alto".

    RispondiElimina
  40. Ho l'enorme privilegio di partecipare alla S. Messa di rito tridentino che settimanalmente viene celebrata da don Stefano Canonico quì a Trieste. Essa mi ha riavvicinato alla S. Chiesa ed ha rafforzato la mia fede. La Messa del S. Padre, celebrata a San Marino, è stata molto bella e, secondo me, sarebbe opportuno che divenisse il modello della S. Messa cosiddetta di Paolo VI.

    RispondiElimina
  41. Esegesi trad.di Luca XIII,1-921 giugno 2011 alle ore 16:18

    Si può o meno dissentire dalle loro tesi, ma non si può negare l'alto valore culturale di Sodalitium. Nè la FSSPX, nè i c.d."regolari" hanno figure dello spessore intelletuale degli autori di Sodalitium (senza entrare nel merito delle loro tesi). L'unico del loro livello è don Nitoglia, che è un ex di Sodalitium. Ripeto: questo riguardo il loro rigore tomistico ed il loro impegno. Ciò che ho scritto non vuole essere un giudizio di valore sulle loro tesi, ma solo il riferire oggettivamente il valore della forma, con la quale sono espresse.

    RispondiElimina
  42. Caro Sanfedista,

    se ci fosse un minimo di decoro liturgico (e di buon senso), certi orrori architettonici riuscirebbero semplicemente insopportabili. La buona liturgia celebrata in certi garage/bowling chaimati "chiese" farebbe vedere ai fedeli più di mille discorsi 2 cose: 1) cosa c'è nella testa di certi architetti e soprattutto di chi approva i loro progetti e non è un pensiero cattolico sulla Liturgia e sulla Eucarestia 2) che sono stati derubati di un patrimonio immenso per costringerli ad assistere a squallori indicibili attorno al Stantissmo Sacramento, oltretutto al costo di milioni di euri dati ad architetti atei o semplicemente incompetenti. Poi mi fanno 365 giorni l'anno la predica sul consumismo e sui poveri e la "solidarietà". Comincino loro a sprecare meno quattrini per certe porcate! Una bella chiesa a croce latina con presbiterio e balaustra e transetto, navata unica, di mattoni, con un minimo di gusto e riempita dei tesori che invece ammuffiscono nei musei diocesani costerebbe 10 volte meno delle schifezze che abbruttiscono le periferie - e a volte i ccentri! - di tante città che non avevano bisogno di ulteriori scempi!

    RispondiElimina
  43. <span>Caro Sanfedista,  
     
    se ci fosse un minimo di decoro liturgico (e di buon senso), certi orrori architettonici riuscirebbero semplicemente insopportabili. La buona liturgia celebrata in certi garage/bowling chaimati "chiese" farebbe vedere ai fedeli più di mille discorsi 2 cose: 1) cosa c'è nella testa di certi architetti e soprattutto di chi approva i loro progetti, e quello che hanno in testa non è un pensiero cattolico sulla Liturgia e sulla Eucarestia 2) che sono stati derubati di un patrimonio immenso per costringerli ad assistere a squallori indicibili attorno al Santissimo Sacramento, oltretutto al costo di milioni di euri dati ad architetti atei o semplicemente incompetenti. Poi mi fanno 365 giorni l'anno la predica sul consumismo e sui poveri e la "solidarietà". Comincino loro a sprecare meno quattrini per certe porcate! Una bella chiesa a croce latina con presbiterio e balaustra e transetto, navata unica, di mattoni, con un minimo di gusto e riempita dei tesori che invece ammuffiscono nei musei diocesani costerebbe 10 volte meno delle schifezze che abbruttiscono le periferie di tante città che non avevano bisogno di ulteriori scempi! Glie lo faccio io il disegno, a gratis!</span>

    RispondiElimina
  44. <span>molti fedeli-spettatori-lettori, edificati dalle incoraggianti novità qui mostrate, in contro-tendenza, dicono (o pensano):
    ...quindi cari preti basta con celebrazioni simili o paragonabili al banchetto protestante...</span>
    <span>.....basta dissacrare con abiti non consoni, basta con musiche oscene ... ecc.....</span>
    quanti   BASTA   si dovrebbero dire con FATTI E PAROLE !....
    ma CHI mai   potrà dire tutti questi   BASTA, A VOCE ALTA E FORTE, con vera autorità, e in modo che la sua parola  "BASTA" a questo e quell'altro abuso o dissacrazione diventi immediamente   COGENTE ED EFFICACE ?
    CHI mai potrà di nuovo, dopo 45 anni di lassismo, dall'"alto" di un'Autorità suprema che si faccia obbedire, pronunciare il suo  perentorio  BASTA, che sia soprattutto  UNIVOCO, CHIARO, FERMO   E NON PIU' variamente interpretabile ?
    CHI POTRA' ridare   autorevolezza e potere effettivo  all'Autorità   decaduta da mezzo secolo , in modo che ciò che vediamo in questa bella celebrazione sia qualcosa che viene   DISPOSTO,   anzichè soltanto PROPOSTO  in modo facoltativo, a discrezione dei tanti   celebranti sparsi nell'orbe  ?

    RispondiElimina
  45. Mi consenta... "mi intrometto" dice, giustamente, che questa DOVREBBE essere la normalità, non che questa E' la normalità; ché se questa fosse la normalità, né Lei, né io, né altri saremmo a scrivere su un blog di nome "Messainlatino", il quale, semplicemente, non esisterebbe.
    Per il resto, condivido le sue osservazioni.

    RispondiElimina
  46. caro Simon, la FSSP è sospetta di "modernismo" da queste parti, non lo sapevi? Non parlano male del Papa, a Wigratzbad o a Lincoln. I Francescani dell'Immacolata si salvano perchè (una parte di loro) si sono fatti abbindolare dal tradimodernismo degli "ultimi esponenti della Scuola Romana" e da "storici" improvvisatisi teologi che farebbero meglio a tornare al loro mestiere.

    RispondiElimina
  47. Segnalo che la musica di questo video forse è coperta da copyright. Pertanto è magari opportuno che si cancelli il video.

    RispondiElimina
  48. Prove. Dove sono le prove? Per quali fatti la Fraternità San Pietro è accusata di modernismo? E chi sarebbero gli accusatori? Forse quelli che molto cristianamente chiamano gli istituti Ecclesia Dei "ralliès" o "traditori pseudo tradizionalisti" e proibiscono di andare alle loro messe?

    RispondiElimina
  49. Lei continui a pregare e a stare addosso al suo parroco: io farò lo stesso con il mio e gli altri con il loro. Quando il caso è disperato, la Provvidenza è vicina, dicevano i nostri saggi avi.

    RispondiElimina
  50. Effettivamente la FSSP (quella senza la X, tanto per esser chiari) in questo blog tende ad esser considerata un po' come la figlia della serva.
    Meno male che c'è Caterina, sempre prodiga di lodi per il parroco di San Simon Piccolo.

    RispondiElimina
  51. ECCOLO; AL MINUTO 36!!!! http://www.ktotv.com/videos-chretiennes/emissions/nouveautes/direct-rencontre-avec-les-jeunes-du-diocese-de-saint-marin/00059887

    RispondiElimina
  52. va bene va bene, l'importante è che se ne parli e ci si confronti.

    RispondiElimina
  53. mi scusi luisa, va bene, siamo d'accordo, però non mi sembra il caso di essere sempre lì a tirar fuori sti paroloni, eresie, tragedie, drammi... alla fine èp controproducente

    RispondiElimina
  54. @ paraliturgo "<span>Meno male che c'è Caterina, sempre prodiga di lodi per il parroco di San Simon Piccolo". Mah, se è quello che ha celebrato lunedì scorso alla Cattolica, devo dire che sono rimasto piuttosto deluso da quella celebrazione, come ho accennato in un post. Una celebrazione formalmente ineccepibile, per carità (a parte la musica), ma gelida, una fredda e asettica "esecuzione" di gesti e parole, una predica altrettanto gelida (una sorta di "autopsia" dello Spirito santo mediante una sequela di citazioni teologiche in latino, fortunatamente tradotte anche in italiano...). ero andato con grande entusiasmo, anche perché avevo assisitito a roma a una bella messa alla Trinità dei Pellegrini, ma sono rimasto proprio deluso. Nulla a che vedere, per fare un esempio, con la cordiale umanità, la naturale confidenza col rito, la perfezione celebrativa unita al calore umano di un tipico vero prete ambrosiano come mons. Amodeo (è un esempio ripeto, perché non ci sia qualcuno che mi venga a criticare l'esempio spiegandomi che quella era una celebrazione in rito romano ehehe).
    </span>

    RispondiElimina
  55. @ paraliturgo <span>"Meno male che c'è Caterina, sempre prodiga di lodi per il parroco di San Simon Piccolo". Se è lo stesso che ha celebrato lunedì scorso in Cattolica a Milano, a dire il vero sono rimasto un po' sopreso e deluso. Celebrazione formalmente impeccabile per carità (a parte il coro!), ma gelida, un'asettica "esecuzione", un'altrettanto gelida predica (una sorta di "autopsia" dello Spirito santo mediante una sequela di citazioni in latino di trattati teologici, fortunanatemente seguite da traduzione italiana). ero andato con grand eentusiasmo, anche perché reduce da una bella messa alla Trinità dei Pellegrini a Roma, ma sono rimasto davvero deluso. Chissà perché.
    </span>

    RispondiElimina
  56. Angelo, tenga conto che don Konrad è anglo-tedesco, è naturale che possa apparire un pò freddino a noi italiani, abituati ad un modo di parlare più aperto e caloroso. Certamente non sarebbe male se l'omelia, oltre ad esporre la dottrina cattolica con rigore ed ortodossia, potesse spaziare e aprirsi maggiormente anche alla vita di tutti i giorni e all'uso di qualche esempio. La catechesi è importantissima ma andrebbe integrata con qualche tematica attuale.

    RispondiElimina
  57. COMPLIMENTI AL GIOVANE CERIMONIERE DI SAN MARINO MENO COMPLIMENTI AL MAESTRO DELLE CERIMONIE PAPALI CHE HA PENSATO BENE, CHISSA PERCHE', PROPRIO IN QUESTA CIRCOSTANZA DI UTILIZZARE UNA COTTA STILE MARINI SENIOR. HO NOTATO CHE CIO' E' COERENTE CON LA SUA ATTITUDINE CERCHIOBOTTISTA.

    RispondiElimina
  58. Caro Para-Liturgo, sul fondo diciamo lo stesso.
    Ma ci sono abusi nel linguaggio comune ai quali dobbiamo essere attenti: la "normalità" è quel che è definito dalla norma il che è differente dall'"usuale": cioè bisogna sempre aver chiaro che quel che è abituale non è per forza la normalità.
    Questa confusione linguistica ha un riscontro ideologico, dove ci si vuol far credere che comportamenti abituali siano per forza normali,
    Ad esempio, è usuale che la messa sia spesso abusata, ma questo non rende l'abuso "normale" anche se fosse il caso in tutte le messe dette nel mondo: la messa normale è quella celebrata senza abuso e il Santo Padre, come anche tanti ottimi sacerdoti umili celebrano messe normali.
    Se  lei e io siamo su questo blog, caro Para-Liturgo è perchè non si celebra abbastanza sovente la messa normale. I.P.

    RispondiElimina
  59. Giusto.

    Però....Perchè lei Cireneo, invece di lanciare strali uguali e contrari a quelli di alcuni della SPX, non considera le loro ragioni (cosa che invece ha fatto il Papa) e non si impegna a pregare di più per loro in vista di una sperata ricomposizione della frattura CANONICA?

    RispondiElimina
  60. Se volete partecipare ad una celebrazione PERFETTA con musiche sublimi, venite a Trieste, alla chiesa della Beata Vergine del Rosario. Il sito è tradizionetrieste.

    RispondiElimina
  61. Certo. Più che altro sa perché mi sono dispiaciuto? Non tanto per me, che amo la Messa tradizionale e che d'altra parte mi rendo conto che, come la Messa NO, anch'essa può essere celebrata bene, male, così e così, in modo che uno sente più o meno consono ecc. (sebbene lasci meno spazio all'iniziativa indiviudale e quindi sia maggiormente preservata dalla "qualità" del singolo celebrante). Mi è spiaciuto più che altro perché ho pensato che se a quella Messa fosse stata presente qualche persona che si accostava per la prima volta alla Messa tradizionale, ne avrebbe tratto un'impressione di freddezza e di lontananza; peggio ancora, una persona prevenuta avrebbe avuto buon gioco ad accusarci di formalismo.

    RispondiElimina
  62. e lo so! peccato che trieste non sia dietro l'angolo!

    RispondiElimina
  63. Complimenti a Caterina/Dorotea anche per la scelta delle foto di Benedetto XVI, decisamente in linea con la tradizione.

    RispondiElimina
  64. eh sì. Più che altro mi spiace xè se fosse stato presente qualcuno che x la prima volta si accostava alla messa tradizionale, ne avrebbe ricevuto un'impressione di lontananza; e un prevenuto avrebbe avuto buon gioco ad accusarci di formalismo.

    RispondiElimina
  65. sì vabbé in tutta quella bella Messa Lei trova da ridire su una cotta?! ma per favore... non continuiamo a farciu del male da soli (e a renderci ridicoli, soprattutto!). Mi scusi, ma insomma...

    RispondiElimina
  66. Complimenti a questo sacedote liturgista, grazie di cuore per quello che hai saputo fare, nonostante i troppi freni !! Vorrei dirti , sai, si potrebbe fare molto di più, come ad es. incensare durante il Kirye, invece di rimanere ''impalati'': si potrebbe usare la maniera vecchia d'incensare con i diaconi che reggono la casula, poi si potevano usare due cardinali diaconi come a Roma, fosse dipeso da te si sarebbe sicuramente fatto. Si potrebbero mettere i diaconi in colonna, avere attenzione ai gesti liturgici, ripristinare un diacono con dalmatica , prima era il suddiacono, a far da crocifero; si potrebbero reintrodurre i piviali per i chierici del libro, del microfono e delle insegne. La messa di Paolo VI  deve trovare un suo rito più rito. I paramenti erano belli, ma si sarebbe potuto trovare molto, ma molto, di meglio. Grazie di nuovo e rallegramenti vivissimi per il tuo spirito liturgico''Benedettiano'': Marini impara!!!

    RispondiElimina
  67. Stefano 78, lei qui è proprio di malafede: se ce n'è uno che mai cessa di dire di pregare per la conversione della FSSPX e per il suo ritorno al Santo Ovile, senza se e senza ma, sono proprio io.
    Ovviamente, non mi faccia processi d'intenti: se dico agli altri di farlo è perchè lo faccio ad ogni modo.
    Quanto a quel che lei chiama "strali", non sono altro che un richiamare alla realtà, da buon tomista e aristotelico quale sono. I.P.

    RispondiElimina
  68. Francesco,
    spezzo una lancia a favore di don Konrad zu Loewenstein (che è inglese al 100%, mirabilissima biografia peraltro).
    E' vero che le sue omelie in Cattolica sono spesso strardinariamente catechetiche e dogmatiche.
    E' anche vero che celebra in quella chiesa solo una mercoledì al mese e, con tale frequenza, è un perfetto 'controaltare' a tante omelie cui siamo abituati nelle nostre parrocchie e Milano (fortunatamente, non tutte).
    Una volta al mese fa bene ascoltare una simile catechesi e, comunque, ricordiamoci che non è l'omelia il centro della messa. Piuttosto, se ti capita nuovamente, soffermati sul rispetto commovente che ha nei confronti dell'eucarestia, difficile da trovare in tanti altri sacerdoti, che celibrino in V.O o meno.
    Insomma, ad ognuno il suo carisma :)
    Peraltro, l'unica volta che l'ho visto nella sua San Simon Piccolo a Venezia, è stato assai meno dogmatico.
    T.M.

    RispondiElimina
  69. Caro Maurizio,
    sono assolutamente d'accordo con quanto scrive.
    Credo però di avere una spiegazione in merito.
    Faccio una premessa.
    Le liturgie papali sono cambiate radicalmente in questi ultimi 4 anni (chi l' avrebbe immaginato?) e credo che tutto il merito vada ascritto  a mons. Guido Marini.
    Tanto più se pensiamo - e vengo al dunque - che egli lavora con una "squadra" di cerimonieri in parte ereditata da mons. Piero Marini (ma si immagina che guerra gli faranno?).
    I cerimonieri "in seconda" (a destra del Papa) ruotano in continuazione e credo che alcuni di loro si rifiutino di indossare il rocchetto in  pizzo.   Fra questi - di sicuro - mons. Enrico Viganò, che guarda a caso era alla destra del Papa nella liturgia di San Marino.

    RispondiElimina
  70. Da musicista e corista (che purtroppo si occupa di curia) non vorrei sminuire la figura del bravissimo prete liturgista, ma se ho notato una novità è proprio la poposta musicale. Penso che se il papa si è espesso con gioia sia soprattutto per quello (casa sua è la patria della musica).
    Le liturgie romane sono sempre impeccabili, quindi, nessuna novità.
    Certo che ci siano giovani preti che seguono così la liturgia è una cosa meravigliosa e una grossa speranza per la Chiesa ma il problema musicale (vedi pseudosistina) è urgentissimo!
    Penso che sia l'unica messa papale (almeno nelle visite italiane) che abbia proposto buona musica: dal canto gregoriano, Mozart per arrivare ad un dignitosissimo (abbastanza nordico) canto d'assemblea.
    Vedo qui una grande novità...forse quello che il papa ha veramente gradito alla faccia di Palombelalala

    RispondiElimina
  71. da musicista e corista (che purtroppo si occupa di curia) non vorrei sminuire la figura del bravissimo prete liturgista, ma se ho notato una novità è proprio la poposta musicale. Penso che se il papa si è espesso con gioia sia soprattutto per quello (casa sua è la patria della musica).
    Le liturgie romane sono sempre impeccabili, quindi, nessuna novità.
    Certo che ci siano giovani preti che seguono così la liturgia è una cosa meravigliosa e una grossa speranza per la Chiesa ma il problema musicale (vedi pseudosistina) è urgentissimo!
    Penso che sia l'unica messa papale (almeno nelle visite italiane) che abbia proposto buona musica: dal canto gregoriano, Mozart per arrivare ad un dignitosissimo (abbastanza nordico) canto d'assemblea.
    Vedo qui una grande novità...forse quello che il papa ha veramente gradito alla faccia di Palombelalala

    RispondiElimina
  72. Chi ha tirato fuori paroloni, saltando come una furia su un commento di mic?
    Ho solo corretto, mi sembra, una visione esagerata che non trova appiglio in questo thread dove le lodi e i ringraziamenti abbondano, dove non vedo attacchi al Papa, precisando che in altri thread sono invece illustrati e commentati, a ragione, i comportamenti di chierici ribelli, dolente ma non li invento, non li inventa la REDAZIONE di MiL, li abbiamo sotto gli occhi, il più recente quello di mons, Grampa, ed è anche vero che in quei thread i vari censori brillano con la loro assenza.

    RispondiElimina
  73. Stia attento al suo fegato, ospite....quanta acidità!
    Se "da queste parti" non sta bene, se chi incontra da queste parti le provoca quelle reazioni, perchè insiste? Nessuno la obbliga a restare, salvo se è masochista.

    RispondiElimina
  74. E poi, chi sta deviando la discussione, approffittandone per colpire i soliti bersagli?
    Non stavamo parlando di un giovane liturgista ammirevole e coraggioso?

    RispondiElimina
  75. Pregare per la =-O "conversione" =-O   della FSSPX!!!
    Non dobbiamo fare la stessa preghiera !

    RispondiElimina
  76. Non vi sembra di averla fatta fin troppo lunga?

    RispondiElimina
  77. la cotta di monsignor Guido è davvero l'ultima cosa da guardare. era una cotta, punto e basta. Credo che il grande monsignore non abbia proprio problemi con le cotte, men che meno con le corrette celebrazioni che da quando c'è lui hanno ricuperato il sacro perduto

    RispondiElimina
  78. del "parroco" di san Simon piccolo si può dirne solo bene. E se ne può imitare l'umiltà e la povertà di vita. Se ci fosse un "parroco" così in ogni parrocchia................

    RispondiElimina
  79. Non mi sembra il caso di reagire in modo così piccato.
    Ognuno può esprimersi - se lo fa correttamente - sui dettagli che più gli piacciono
    D'altronde anche un camice è solo un camice, ma molti sono andati in brodo di giuggiole quando Benedetto XVI ha ricominciato a indossare il camice in pizzo.
    Cambiando tema: ho letto giorni fa un paio di suoi commenti (parlo con nonsolorapallo) dramamtici sulla situazione nella diocesi di Chiavari.
    Non mi permetto di giudicare ma mons Tanasini era canonico della cattedrale di Genova ai tempi di Siri (non credo che il grande Siri nominasse canonici dei sovversivi). Ho visto Tanasini in una celebrazione a Sestri Levante e mi è sembrato dignitosissimo.
    Sono stato in curia a Chiavari, per alcune informazioni di cui avevo bisogno e sono staco accolto con estrema gentilezza. Ho pure incrociato qualche sacerdote in talare. Punto!     

    RispondiElimina
  80. Posta la cosa nei termini esposti, allora anche su questo concordo.
    Tuttavia, per il medesimo motivo, converrà che, nelle odierne celebrazioni liturgiche, né il "normale" è "usuale" né l'"usuale" è "normale".

    RispondiElimina
  81. vabbé, se uno va in brodo di giuggiole o fa un dramma per un camice, sono problemi suoi eheheh. Ciò che dispiace è il tono acido e il giudizio sprezzante che caratterizzavano il post di Maurizio. 'sto Marini e 'sto Papa fanno sforzi che meriterebbero un movimento e qui andiamo a usare toni del genere per una cotta (che oltretutto non ho ancora capito che diavolo avesse di tanto inguardabile). Mah...

    RispondiElimina
  82. <span>vabbé, se uno va in brodo di giuggiole o fa un dramma per un camice, sono problemi suoi (e pure seri eheheh). Ciò che dispiace è il tono acido e il giudizio sprezzante che caratterizzavano il post di Maurizio. 'sto Marini e 'sto Papa fanno sforzi che meriterebbero un movimento e qui andiamo a usare toni del genere per una cotta (che oltretutto non ho ancora capito che diavolo avesse di tanto inguardabile). Mah...</span>

    RispondiElimina
  83. <span>vabbé, se uno va in brodo di giuggiole o fa un dramma per un camice, sono problemi suoi (e pure seri eheheh). Ciò che dispiace è il tono acido e il giudizio sprezzante che caratterizzavano il post di Maurizio. 'sto Marini e 'sto Papa fanno sforzi che meriterebbero un monumento e qui andiamo a usare toni del genere per una cotta (che oltretutto non ho ancora capito che diavolo avesse di tanto inguardabile). Mah...</span>

    RispondiElimina
  84. Un brivido ed una commozione che saliva dal cuore mi hanno pervaso quando alla fine della meravigliosa cerimonia ho sentito l'"ite missa est" "Deo gratias". 
    In poco più di un mese, due visite pastorali di BXVI, due cerimonie meravigliose, sintesi sublime delle oramai irreversibili messe all'aperto, coram populo et televisionem, e di un incoraggiante recupero della Bellezza di alcune parti (almeno) della liturgia tradizionale.
    Il recupero dei grandi valori della celebrazione deve avvenire senza fratture, in quanto "gutta cavat lapidem", e alla Bellezza si è educati.
    Quanto al giovane liturgista, auguro a lui (e anche a noi!) di vederlo presto assurto al ruolo che gli compete!

    RispondiElimina
  85. :-[ bè non esageriamo dai.... il Papa in visita Pastorale è pur sempre un evento, e l'evento c'è stato... e non sarebbe possibile celebrare ogni domenica in quel modo specifico come quando si muove un Papa, lo vediamo anche nelle rare foto di san Pio X alla Sistina o in san Pietro, quando c'era il Papa, c'era "l'evento"....certo è che non dovrebbe essere un evento CELEBRARE la Messa in quel modo anche se in 30 persone... questo è il punto...

    RispondiElimina
  86. Ma caro Simon de Cyren, dobbiamo pregare anche per la SUA e nostra conversione....ogni giorno.... ;)
    non ci si salva perchè siamo di tizio, di caio o di sempronio.... certo è che le due Fraternite in questione stanno molto a cuore AL PONTEFICE di ieri e di oggi.... il primo non abbandono quelli con la X finale, l'attuale e regnante Pontefice volle quelli con la P finale perchè si preparassero Sacerdoti che sapessero celebrare la Messa antica...e non solo la Messa, ma anche TUTTA LA DOTTRINA che comporta....
    NON C'E' CONCORRENZA, ma fraternità....
    lei forse è abituato a gestire il suo orticello e le sue opinioni, queste due Fraternite invece combattono PER L'OPINIONE DI CRISTO E DELLA CHIESA, la Chiesa quella PURA, SANTA ED IMMACOLATA...c'è chi lo fa controppo zelo e quindi resta con una X finale, come a dire un PAREGGIO.... un equilibrio che interpella san Pio X quale intercessore PER L'AIUTO.... :-D  e c'è l'altra Fraternità che termina con una P a ricordarci l'affetto filiale di PIETRO.... ma sempre NELLA STESSA BARCA STANNO E STIAMO...

    E pregate il Signore affinchè moltiplichi sacerdoti come il nostro Padre Konrad.... chi non prega, neppure merita...

    RispondiElimina
  87. gentile ospite, parla del video segnalato dalla Redazione con il canto Bianco Padre? :)
    è lei che mi ha scritto su Gloria TV oggi?
    ad ogni modo come ho chiarito, ho avuto l'autorizzazione da parte del Coro ad usare i canti del loro CD e qui
    http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9522204
     ho postato un ringraziamento per Don Bellani, purtroppo deceduto.... e che era davvero un santo Sacerdote....
    ;)

    RispondiElimina
  88. Molto bravo Don Andrea Bosio che ha diretto il coro assembleare, ma c'erano anche altri due cori indipendenti non segnalati: quello specifico gregoriano e quello dell'orchestra Camerata del Titano.

    RispondiElimina
  89.  Anch'io c'ero a cantare "bianco Padre "!

    RispondiElimina
  90. Cara Caterina, la ringrazio di pregare per la mia conversione: continui sempre a farlo e lo smetta mai! E preghi anche per la mi perseveranza finale, che non venga a morire scomunicato o mancando di fede in Cristo e nella Sua Santissima Chiesa quella Ubi Petrus Ibi Ecclesia. Grazie ancora. In Pace

    RispondiElimina
  91. Mi spiace ma qui pecchi in obbedienza perchè l'agire di un Papa parte da decisioni prese da un punto di vista che nessuno di noi può conoscere. Perciò è necessaria l'obbedienza, perchè bisogna fidarsi dell'Autorità, amandola.

    RispondiElimina
  92. Il clima liturgico sta cambiando: si sta fecondando con l'antico il nuovo!!!

    RispondiElimina
  93. ti faccio solo notare che dal giorno della beatificazione qualunque sacerdote che volesse celebrare una messa scandalo (come una delle tante che hanno caratterizzato il pontificato di GPII, per es quella della donna in topless che legge l'epistola) PUO' FARLO, con la certezza che cosi' facendo egli va CERTAMENTE in Paradiso!

    é questo infatti il senso delle beatificazioni: dare ai fedeli dei modelli certi da imitare in tutto per salvare l'anima...

    RispondiElimina
  94. mi ripeto ma...

    cio' che caratterizza un beato é che 1) eccelle in qualche grande virtu' 2) anche l'ultima virtu' da lui esercitata (qualla che ha esercitato mano bene) é stata vissuta eroicamente
    non esiste il santo a metà...

    RispondiElimina
  95. A dire il vero don Konrad si autodefinisce un bavarese cresciuto in Inghilterra. Guai a chiamarlo "inglese": ci abbiamo provato e per poco non ci linciava!

    RispondiElimina
  96. Sono sedevacantisti (o sedeprivazionisti): pensano che la sede papale sia vacante (o occupata solo materialmente). Sono fuori dalla Chiesa

    RispondiElimina
  97. ....un'altro scandalo da dire nato da dopo la riforma liturgica del concilio è la messa prefestiva del sabato..........

    c'è qualcuno tra gli illustri del blog che può spiegarmi il significato di questo??....

    RispondiElimina
  98. nascita e sviluppo turismo di massa.

    RispondiElimina
  99. Angelo (non degli illustri, ma pazienta!)22 giugno 2011 alle ore 11:27

    nascita e sviluppo tursimo di massa ;-)

    RispondiElimina
  100. Ma quale scandalo. Allora sono uno scandalo pure i primi vespri della domenica o delle solennità che si dicono il sabato o nella vigilia? Era uno scandalo quando prima della disgraziatissima riforma della Settimana Santa nel 56 la Messa di Pasqua che ora si celebra a mezzanotte si diceva il sabato mattina e le campane venivano suonate a mezzogiorno dello stesso sabato?? I tempi liturgici non sono quelli del segnale orario della RAI. Il giorno liturgico comincia la sera prima, dai vespri in poi. E gli orari della Messa dipendono (o dovrebbero dipendere) da molte cose, che però bisogna sapere, prma di parlare

    Il problema è che tutto il contorno di sciatteria e ambiguità dottrinale e liturgica (e canonica) di questi tempi fa diventare questa non-novità della Messa prefestiva un altro di quegli equivoci che fanno diminuire l'importanza del Giorno del Signore invece di aumentarla come era nelle intenzioni. Ma di per se non è uno scandalo. Anzi per tanti anziani che non hanno nessuno ad accompagnarli la domenica è un aiuto, e los tesso per tante familgie in difficoltà logistiche. Certo bisognerebbe spiegare che la messa prefestiva va usata in caso di VERA necessità. Ma se prima non si riforma il modo di celebrare in generale, di formare i fedeli, di selezionare e formare il clero, hai voglia a mettere regole e regolette...

    RispondiElimina
  101. ospiti anonimi e ignavi attaccano la FSSPX e le forze che discutono il VatII, mai contenti e sempre pieni di fiele per chi non è appiattito sulle posizioni del filo modernismo imperante o del tacito assenso.

    RispondiElimina
  102. però cooperano per i loro scopi alla Messa in Cattolica. Non è che quindi questa ricade sotto l'art. 19 dell'Istruzione? Chiedo a Simon de Cyrène di organizzare un'inchiesta e far sospendere questa Messa per violazione dell'Universae Ecclesiae

    RispondiElimina
  103. Tanasini è vittima della cupola che da decenni imperversa nefanda nel clero chiavarese. Nulla contro la sua persona o il suo garbo personale o la ieraticità nel celebrare (anche se gli imitatori di Siri sono sempre copie malriuscite- piuttosto Lei scorda che il monsignore è salito in auge non con Siri ma con il sinistrorso Tettamanzi). Fino a quando vere e proprie eminenze grige non lasceranno i posti clou della Diocesi (cattedrale, seminario, vicario generale), le assicuro che molti si terranno a debita distanza. Il clima è insopportabile. E chi porta la talare, anche e soprattutto in curia, non sopportato e mai premiato, ovvero l'uomo giusto al posto giusto

    RispondiElimina
  104. Anche io sono d'accordo. Gli esponenti della Trahison devono essere additati ed esecrati, ma non vedo che cosa ci sia di male a preferire i post più construentes. Altrimenti si finisce per diventare dei piagnoni arrabbiati con il mondo. Non penso che chi ha qui espresso la sua opinione l'abbia fatta troppo lunga. Non più lunga delle tirate di altri.

    RispondiElimina
  105. Che obbrobrio di messa a Notre-Dame! Altare completamente spoglio, tovaglia non in regola (bordi corti), pastorale del cardinale in legno, turibolo deforme, ostia gigante, camicioni e casuloni bianchi, sospetta presenza di pastori protestanti e ortodossi. Non ci siamo proprio!

    RispondiElimina
  106. Sono degli ex tornati alla piena comunione, è naturale che siano malvisti da chi non lo ha fatto. In genere si tende a essere più feroci con chi è più prossimo che con chi è più remoto. Ecco perché tanti tradizionalisti moderati si beccano gragnuole di epiteti tipo 'pseudotradizionalista' o 'tradimodernista'. Da che mondo è mondo i Robespierre e i Lenin vogliono il monopolio della rivoluzione.

    RispondiElimina
  107. Qui c'è la tendenza a scandalizzarsi per ogni intervento di modifica percepito come post-Vaticano II. Nessuno si scandalizza per le chiese romaniche saccagnate a colpi di cappelle laterali in epoca barocca, eppure furono interventi in molti casi gravemente lesivi dell'integrità del tempio. Nessuno si scandalizza che in una chiesa cattolica venga eseguita la musica di un protestante. Si potrebbero fare mille esempi in questo senso. La messa in antico rito romano è un capolavoro di spiritualità da proteggere e promuovere. Ma trasformare la militanza tradizionalista in una forma di ideologia, come fanno in tanti, è un errore molto grave. Ed è un'ingenuità, che tale resta anche quando difesa a zampate da tigre inferocita.

    RispondiElimina
  108. Esegesi trad.di Luca XIII,1-922 giugno 2011 alle ore 19:51

    <span>Quanto a quel che lei chiama "strali", non sono altro che un richiamare alla realtà, da buon tomista e aristotelico quale sono.</span>
    E qua sta il busillis. Ella cerca di difendere una struttura ecclesiastica, (i "vaticanoDUISTI" come redita il neologismo coniato sul presente sito) applicando a tale difesa delle categorie (appunto aristoteliche e tomistiche), che tale struttura HA RINNEGATO. E' normale risulta spiazzato ed auto- messo alla berlina, poichè, ripeto, legge sotto tale luce eventi, concetti e modi di fare e che, con il tomismo, non vanno per nulla.
    Es: Ella è l'unico al mondo che interpreta i negoziati FSSPX- Vaticano, come se fossero un esame da parte dell'ex-Sant'Uffizio. Secondo un'ottica tomistica, ben difficilmente potrebbe essere altrimenti. Purtroppo, per certi aspetti e meno male per certi altri, le cose non stanno così. Per capire le faccende vatricane del post-VatII, più che San Tommaso o Aristotele è il caso di leggere Hegel, Kant, TdC e magari A.E. Van Vogt ( e forse anche Ursula K. Le Guin, non dico Akim Bey). I tomisti stanno dal lato FSSPX.

    RispondiElimina
  109. Esegesi trad.di Luca XIII,1-922 giugno 2011 alle ore 20:13

    <span><span>Quanto a quel che lei chiama "strali", non sono altro che un richiamare alla realtà, da buon tomista e aristotelico quale sono.</span> 
    E qua sta il busillis. Ella cerca di difendere una struttura ecclesiastica, (i "vaticanoDUISTI" come recita il neologismo coniato sul presente sito) applicando a tale difesa delle categorie (appunto aristoteliche e tomistiche), che tale struttura HA RINNEGATO. E' normale che risulta spiazzato e si ritrova auto- messo alla berlina, poichè, ripeto, legge sotto tale luce eventi, concetti e modi di fare e che, con il tomismo, non vanno per nulla.  Un tal modo di comportarsi, non solo è fatica sprecata, non solo è ridicolo, ma non è neppure certo che sia gradito/approvato da coloro che vuole difendere/sostenere. Costoro di una difesa come quella che Ella configura, ne farebbero volentieri a meno.
    Es: Ella è l'unico al mondo che interpreta i negoziati FSSPX- Vaticano, come se fossero un esame  da parte dell'ex-Sant'Uffizio, sulla FSSPX. Secondo un'ottica tomistica, ben difficilmente potrebbe essere altrimenti. Purtroppo, per certi aspetti e meno male per certi altri, le cose non stanno così. Per capire le faccende vatricane del post-VatII, più che San Tommaso o Aristotele è il caso di leggere Hegel, Kant, T.de Chardine e magari A.E. Van Vogt ( e forse anche Ursula K. Le Guin, non dico Akim Bey). I tomisti stanno dal lato FSSPX. ANZI, l'inquadramento tomistico più puro,(quanto meno circa il metodo) lo si trova nell'IMBC e nei testi di don Nitoglia. Infatti, ciò che si è svolto a Roma, non è un esame dell'ex-Sant'Uffizio sulla FSSPX.  Nessuno, neppure dal Vaticano, li ha mai letti/visti/ presentati per tali. Al massimo è la FSSPX che prende atto, quanto meno dei linguaggi mal sonanti che si usano in Vaticano.</span>
    Ci rifletta e, se è onesto con se stesso (nonchè se è realmento tomista) non potrà che essere concorde con ciò che scrivo.

    RispondiElimina
  110. Esegesi trad.di Luca XIII,1-923 giugno 2011 alle ore 08:13

    Chi tace, acconsente? Ho colto nel segno? Ovvero non ha argomenti? Ovviamente è nel pieno diritto di "appellarsi alla focoltà di NON RISPONDERE".

    RispondiElimina
  111. Anche lo scandalizzarsi per le novità non è nuovo. La Vergine di Loreto di Caravaggio o l'Assunta del Tiziano furono vituperate dai committenti, che con l'usuale perspicacia dei bigotti non ci capirono un fico.

    RispondiElimina
  112. <span>¿En qué estás pensando...?</span>

    RispondiElimina
  113. Pido a Dios que se termine el hecho de comulgar en la mano.Al Rey del Cielo y de la tierra debemos recibirlo en la boca, con reverencia y respeto. Y solo los sacerdotes tienen sus manos consagradas para repartir la Comunion, los laicos debemos recibirla de ellos, no darnosla a nosotros mismos.Y a Nuestro Señor no le gusta esa forma de Recibirlo. Aca en Argentina, lamento decir que el Cardenal Bergoglio no da buen ejemplo de ello, y hasta muchas monjas reciben la Comunion en la mano. Da mucha tristeza

    RispondiElimina