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domenica 13 marzo 2011

"Attacco a Ratzinger": Pisa venerdì 18 marzo


Il Comitato San Pio V (vedi qui) invita tutti a partecipare alla conferenza di Andrea Tornielli su "Attacco a Ratzinger" che si terrà:

venerdì 18 Marzo
alle ore 21:30
presso
l’Aula Magna del Seminario Arcivescovile
a Pisa, in via San Zeno 8



10 commenti:

  1. Chi difende noi da Tornielli?

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  2. Chi difende noi da Tornielli?

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  3. Chi difende noi da Tornielli?

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  4. Non ho capito per che cosa e in che cosa dovremmo guardarci da Andrea Tornielli. Anni fa ho letto i suoi libri in difesa di Pio XII e li ho trovati molto validi per precisione della ricerca e forza argomentativa. Ho letto recentemente anche "Attacco a Ratzinger" che mi è sembrato pittosto utile, soprattutto per cogliere la tematica delle "defaillances" dell'entourage, causa di diverse "tempeste mediatiche" scatenate da quelli che sono interessati a mettere il papa in difficoltà. Credo che la sua laurea in Lettere Antiche gli abbia fornito l'acribia filologica necessaria per cogliere particolari e sfumature
    tanto linguistiche quanto concettuali.

    Domanda fuori tema: perchè il prof. pastorelli non interviene ( a me sembra ) da molto?

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  5. Dice S. Paolo che lo zelo amaro è di Satana. E il cattolico non deve essere acido

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  6. La tesi sostenuta dal libro (con la sola testimonianza contraria del direttore della redazione italiana della agenzia russa di Stato Itar-Tass) è che assolutamente non esistono manovre mediatiche rivolte contro al Papa, ma la maggiore responsabilità sia da ascriversi all'insufficienza della sala stampa vaticana; in definitiva, andrebbe tutto bene se solo si organizzasse meglio l'attività dei portavoce del Papa ... Inegenuità invincibile, o collateralismo rispetto alle forze avversarie della Chiesa? Questo, relativamente a questo libero, calando comunque un velo pietoso sulle omissioni e le interpretazioni alquanto artefatte di Tornielli circa la figura di Paolo VI, sulla quale il giornalista parrebbe proprio aver voluto comporre un'opera di assoluta "apologia a prescindere".
    Da non dimenticare, infine, gli attacchi diretti sferrati, sempre da Tornielli, alla tradizione (in parte riportati anche su questo blog) ed alla Messa Vetus Ordo (nei confronti della quale, onestamente, ha sempre apertamente ammesso di non avvertire alcuna simpatia).
    Se questi sono gli autori promossi dai circoli vicini alla tradizione, siamo davvero ben messi (di questo passo, per la prossima volta, mi aspetto un bel convegno elogiativo sull'opera di Mons. Capovilla o Mons. Macchi); infine, assolutamente non intendo giudicare le esigenze contingenti che possano muovere qualcuno a fare qualcosa, ma cerchiamo, per favore, di usare almeno la decenza di non fingere di confondere il livello minimo possibile di coerenza spirituale altrui, frainetndendolo con lo zelo amaro.

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  7. <span>La tesi sostenuta dal libro (con la sola testimonianza contraria del direttore della redazione italiana della agenzia russa di Stato Itar-Tass) è che assolutamente non esistono manovre mediatiche rivolte contro al Papa, ma la maggiore responsabilità sia da ascriversi all'insufficienza della sala stampa vaticana; in definitiva, andrebbe tutto bene se solo si organizzasse meglio l'attività dei portavoce del Papa ... Inegenuità invincibile, o collateralismo rispetto alle forze avversarie della Chiesa? Questo, relativamente al libro in questione, calando comunque un velo pietoso sulle omissioni e le interpretazioni alquanto artefatte di Tornielli circa la figura di Paolo VI, sulla quale il giornalista parrebbe proprio aver voluto comporre un'opera di assoluta "apologia a prescindere".  
    Da non dimenticare, infine, gli attacchi diretti sferrati, sempre da Tornielli, alla tradizione (in parte riportati anche su questo blog) ed alla Messa Vetus Ordo (nei confronti della quale, onestamente, ha sempre apertamente ammesso di non avvertire alcuna simpatia).  
    Se questi sono gli autori promossi dai circoli vicini alla tradizione, siamo davvero ben messi (di questo passo, per la prossima volta, mi aspetto un bel convegno elogiativo sull'opera di Mons. Capovilla o Mons. Macchi); infine, assolutamente non intendo giudicare le esigenze contingenti che possano muovere qualcuno a fare qualcosa, ma cerchiamo, per favore, di usare almeno la decenza di non fingere di confondere il livello minimo possibile di coerenza spirituale altrui, frainetndendolo con lo zelo amaro.</span>

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  8. Filippo il Cacostomo14 marzo 2011 alle ore 13:34

    Si è scocciato.

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  9. E' possibile che nel mondo tradizionalista non si sappia usare la furbizia dei serpenti, ma si voglia a tutti i costi sempre e comunque fare i 'Don Chisciotte' della situazione? E' possibile che si sappia agire con un sano pragmatismo, al di là di tutte le riserve (pur giuste) di cui qui sopra? Secondo questo signore qui sopra, a Pisa, diocesi che evidentemente egli non conosce, la tale associazione avrebbe dovuto chiamare a parlare Cristina Siccardi oppure un sacerdote della Fraternità San Pio X. Che avrebbe parlato nella macchia e con una decina di presenti, ma puri e duri, perfetti tradizionalisti e coscienti del loro ruolo elitario. Non pensa, ad esempio, che un libro del genere, pur giustamente criticabile, possa esser uno strumento per far conoscere il motu proprio Summorum pontificum ed i suoi contenuti in una diocesi in cui magari esso è posto sotto una coltre impenetrabile di silenzio?

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  10. Tornielli e' anche troppo tradizionalista per una citta' come Pisa...

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