Pagine

venerdì 11 marzo 2011

Altari cattolici e comunione in ginocchio.

Chissà che a riproporre certi Decreti, qualcuno si ravveda...
*
“Decreto sul culto all’Eucaristia e degli altari”
.
"... Gli altari versus populum abbiano sempre, anche nel tempo in cui non si svolgono le azioni liturgiche i candelieri (non meno di due, o quattro, meglio sei) [...] Sono infatti i candelieri che distinguono l’altare cattolico dall’altare acattolico e ciò è della massima importanza. [...] Si consiglia, anche se la legge permette una maggiore libertà, di mantenere l’uso del Crocifisso sull’altare nella parte mediana in modo che il Celebrante e il popolo abbiano sempre visivamente ricordato che su quell’altare si celebra la rinnovazione dello stesso Sacrificio della Croce. [...] Tra i due modi consentiti dalla legge generale per accostarsi alla santa Comunione, quello più consentaneo alla mentalità delle nostre popolazioni, è quello di porsi in ginocchio. Si prescrive pertanto di distribuire la santa Comunione al fedele inginocchiato. Non è ammessa nella Archidiocesi la Comunione in piedi. Qualora si presentassero fedeli, abituati ad altro cerimoniale si invitano garbatamente, ma fermamente a uniformarsi alle disposizioni diocesane. "
.
[Citazioni tratte dal Decreto, emanato dal Cardinale Giuseppe Siri l'8 dicembre 1974].

20 commenti:

  1. Dannazione!!! ma perché un così grande Arcivescovo non lo abbiamo avuto a Milano????
    Quel loffio del card. piccione ci doveva capitare in quel periodo :'(

    RispondiElimina
  2. bassiano perini lodi11 marzo 2011 alle ore 14:40

    Non conosco un cardinal Piccione, conosco un cardinale Colombo che fu tutt'altro che loffio!
    Un signor cardinale a cui succedette una mina vagante della Societas Iesus rivelatosi ben più dannoso da vecchio che da giovane. questo sì dannoso. e di ciò credo che il cardinale Colombo avesse pieno sentore! MA DIO SA DIPINGERE ANCHE CON I CARBONI: la Sua Onnipotenza si manifesta pienamnete nel piegare al bene anch eil male

    RispondiElimina
  3. Per esempio nel periodo natalizio nella Basilica di S. Vittore a Varese i candelieri vengono disposti sui gradini di accesso al presbiterio e sull'altare prendo posto i fiori.... francamente questa disposizione non l'ho mai capita.

    RispondiElimina
  4. La differenza fra Genova e Milano si riallaccia direttamente allle influenze eretico-rivoluzionarie di due secoli fa.  Dopo la tormenta napoleonica, Genova partorì Mazzini (di spirito massonico/giansenistico/terroristico),  Milano partorì Manzoni (di spirito "democristiano": affezionato alla Chiesa, ma sostanzialmente convinto che il "mondo" dovesse seguire le logiche del Liberalismo).
    Milano non si rese conto, e fino a oggi sa ben poco, dell'autentica "officina alchemica" (rivoluzionaria ed esoterica) che veniva creata a Torino in quegli anni.
    Dall'influenza di tale "officina", ahinoi, venne il card. Martini (torinese).

    Genova, però, non ebbe solo il seguito massonico dell'invasione francese;  vi fu anche, e vi è, una reazione di segno realistico (in filosofia) e di segno italiano e mediterraneo (in politica).  Se vogliamo, Cavour voleva piemontesizzare (=protestantizzare)  l'Italia;  Genova (la sua anima "sana") vuole vivere italianamente, libera dallo strangolamento piemontese.

    RispondiElimina
  5. Siri è stato sicuramente un vescovo ortodosso e di sicura dottrina però al Concilio non si è molto esposto (era Presidente della CEI) e spesso ha lasciato soli tra gli italiani il Card. Ruffini e il Vescovo Carli tanto per citare due nomi. La sua cura per i candelieri è encomiabile lo sarebbe stata di più qualche intervento deciso nell'aula della nuova pentecoste ...

    RispondiElimina
  6. che zuppe!...
    ma il cardinale Siri non vive già in Dio?

    RispondiElimina
  7. Non lo so. Spero proprio di si e che da lassù preghi per tutti noi!

    RispondiElimina
  8. Anche se questo articolo non c'entra molto faccio una domanda che ho in mente da tempo.
    Per ciò che concerne la liturgia, quali differenti sfumature vi sono fra Gricigliano, Frat. San Pietro e Francescani dell'Immacolata? 
    E per ciò che concerne la vicinanza con la Frat. San Pio X? A livello di rigore nei seminari sono tutte e tre equiparabili?

    Grazie a tutti coloro che mi vorranno rispondere,
    Luigi.

    RispondiElimina
  9. Su tali ipotesi al limite del fanta-politico, avrei molte riserve....

    RispondiElimina
  10. APPELLO A TUTTI VOI, FORUMISTI E REDAZIOME: HO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO!!!!
    STO CERCANDO DI RIAVVICINARE UN AMICO VENTENNE CREDENTE MA NON PRATICANTE COI SOLITI PREGIUDIZI SULLA CHIESA ALLA RELIGIONE, E STO TENTANDO DI PORTARLO ALLA MESSA. QUALCUNO SA CONSIGLIARMI QUALCHE LIBELLO O OPUSCOLO CHE POSSA REGALARGLI PER FARGLI CAPIRE L'IMPORTANZA DELLA MESSA E DEI SACRAMENTI E DELLA CHIESA??? DEVE ESSERE BREVE, PRIVO DI QUELLA RETORICA PRECONCILIARE CHE CI PIACE TANTO MA CHE PURTROPPO OGGI NON E' APPREZZATA E SOPRATTUTTO COMPRENSIBILISSIMO E SEMPLICISSIMO: CAPITE BENE CHE NON VA ALLA MESSA DA DOPO A CRESIMA, E CHE NON SA NEMMENO COSA SIA LA MESSA IN RITO ANTICO!!! QUINDI NON VOGLIO STRAFARE E CERCARE DI PROPORGLI DA SUBITO LA MESSA VETUS ORDO, QUELLA AL MASSIMO LA CERCHERA' LUI COME L'HO CERCATA IO QUANDO MI SONO CONVERTITO E ANDAVO SOLO ALLA MESSA NOVUS ORDO, E DOPO ANNI HO VISTO CHE NON C'ERA LA SACRALITA' CHE CERCAVO IN QUEL RITO. AVVICINARLO E' QUELLO CHE VOGLIO, CON L'AIUTO DI DIO, E DOVRA' ESSERE PER FORZA UNA COSA GRADUALE: ECCO, A ME SERVE UNA BASE.

    RispondiElimina
  11. Concordo sostanzialmente con quanto ha detto Bassiano. Il card. Colombo fu in qualche modo complementare a Siri. Se vogliamo fu meno "ruvido" nei modi, ma fu altrettanto indomito nel ricoprire il ruolo di custode dell'ortodossia nella sua archidiocesi. Fu in card. Colombo a riformare (e non ad abolire come alcuni pur vollero) il rito ambrosiano ed alla sua scuola crebbero personalità come il futuro card. Biffi. E la riforma del rito ambrosiano per molti aspetti fu meglio gestita di quella del rito romano.
    Circa l'episcopato di Martini non saprei, mi pare che anni fa fosse acriticamente esaltato e oggi altrettanto acriticamente bollato (almeno in certi ambienti). Forse è il caso di rispolverare l'antico distingue frequenter... A mio parere è indubbio che il Martini arcivescovo "in carica" fu quanto meno più cauto del Martini emerito.

    RispondiElimina
  12. Colombo fu teologo personale di Paolo VI durante il Concilio...credo che oltre hai "modi" (più ruvidi, men ruvidi) ben altre impostazioni lo dividessero dal Card. Siri, teologo completamente formato alla scuola romana.

    RispondiElimina
  13. assicuro la preghiera.....

    RispondiElimina
  14. A proposito di candelieri e croce sull'altare: http://www.liturgiaculmenetfons.it/

    RispondiElimina
  15. Iddio te ne renda merito

    RispondiElimina
  16. ......per caso sono capitato per l'ultimo dell'anno nella basilica a Varese....per il Te Deum!!!! Un teatro unico!!!! Un vero concerto..con la finale della battuta di mani da parte i fedeli.....cantori collocati sull'Altare Grande?????.....che poi alla fine della celebrazione....sembrava un mercato...di auguri,..chiacchere...un casino!!!!!

    RispondiElimina
  17. leggendo il libro...il concilio vaticano secondo....di Roberto De Mattei....noto che il cardinale Siri e il cardinale Ottaviani erano in minoranza..rispetto...ai furbetti e lupi che divoravano la Chiesa....anzi quando il cardinale Ottaviani e' intervenuto in difesa della Messa Tridentina...il famoso..cardinale Alfrink...gli ha tolto la parola....che poi gli ha staccato anche il microfono!!!! ECCo chi erano i padri del Concilio.....FARRABUTI!!!

    RispondiElimina
  18. ..potresti regalargli il libro..la Santa Liturgia..della nova millenium romae...di Dom Gerard Calvet...oppure...La Santa Messa....di P.M. Gabriele M. Roschini....

    RispondiElimina
  19. Girolamo Savonarola12 marzo 2011 alle ore 11:39

    Regalagli un libro di Alberto Maggi....visto che siamo in Quaresima  ti cosniglio "Il Mandante"

    RispondiElimina
  20. Al Placentinum

    Se dentro di sè l'amico è pronto verrà alla Santa Messa.
    La prima volta probabilmente riuscirà ad entrare solo se accompagnato e farà -farà fare- una fatica immensa.
    La sua attenzione ai diversi spazi-simboli-aspetti della liturgia sono inizialmente molto limitati. Potrebbe vedere soltanto l'acqua benedetta e il sacerdote sull'altare senza poter ascoltare quel che dice. Potrebbe immediatamente essere pronto per tutta la Santa Messa. Se l'ambiente in cui ha vissuto è stato "neutro" avrà bisogno di poco, se ha vissuto in un ambiente satanista più o meno velatamente, l'ingresso sarà caratterizzato da una prima disponibilità, quindi da invenzione di impedimenti vari, attacchi immotivati, rifiuto persino della vostra amicizia.
    Se entrasse in Chiesa anche solo per un minuto sarebbe un buon inizio.
    Un'insistenza porta al rifiuto. Se lei è paziente i frutti potrebbero arrivare. E' il suo esempio che conta più che le parole, l'insegnamento della sofferenza e molto spesso quello del vedere la morte in faccia.
    Se il suo amico non dovesse essere convinto lasci perdere. Se lo è consiglio di portarlo in pellegrinaggio (a Medjugorie, Placanica, San Giovanni Rotondo, ecc....)o ad assistere ad una Santa Messa con un sacerdote saldo nella fede.
    Ogni persona è un mondo a sè, anche spiritualmente. Lo ascolti e capirà da dove partire. Lasci la possibilità di scelta, libera scelta.

    Per altri argomenti: sono spiacente, ma non posso pronunciarmi su personalità che non conosco.
    Dopo tanti anni serviti a riavvicinarmi a Dio ho compreso che la liturgia antica sarebbe preziosa. Sarebbe una cosa molto buona che vescovi e sacerdoti ascoltassero il Papa.....ma c'è bisogno che lo dica io?
    Saluti

    RispondiElimina