No credo che lui rinneghi la sua storia di fede, rinneghi la Messa con cui è stato formato in seminario, lui non era Pontefice quando vennero apportati i cambiamenti... semplicemente, come tanti sacerdoti del suo tempo ormai anziani, ha creduto ad un'evoluzione della Chiesa e di certo non in una rivoluzione, ha sbagliato? Ha fatto bene? So solo che ora è il Vicario di Cristo e voglio sperare....
Fatta eccezione per la prima foto, dove dalla posizione della stola si intuisce che è già stato ordinato sacerdote, per le altre foto , in relazione ai paramenti liturgici indossati potrebbe essere suddiacono o diacono.
<span>Fatta eccezione per la prima foto, dove dalla posizione della stola si intuisce che è già stato ordinato sacerdote, per le altre foto, in relazione ai paramenti liturgici indossati, potrebbe essere suddiacono o diacono.</span>
Io nato nel "nuovo" non vedo altro che "l'antico", come unico veicolatore delle Verità immutabili e salutari! Ma io mi domando come han fatto chi è nato "nell'Antico" a pensare che nel "nuovo" ci fosse qualcosa di "buono"?
Anche una sola Messa detta bene può portare grandi conversioni. Se ci fu chi fu salvo per aver fatto bene la sua Prima comunione, chissà che queste prime Messe dei fratelli Ratzinger non siano il motivo di un cambiamento di rotta del Papa? E del ripristino della dottrina sana e vera della Chesa? Il buon Dio prende anche il poco buono per fare meraviglie (figuriamoci, fa meraviglie persino con il cattivo).
Ho capito. Pure io, nato nel 'nuovo' prediligo - di gran lunga! - l' 'antico' (non sono capitato a caso su questo blog), ma credo anche che 'nuovo' e 'antico' vadano visti in rapporto al rispetto della Tradizione. E, alla fine, mi pare che Benedetto XVI abbia le idee molto chiare in merito (perlomeno è questa l'impressione che mi ha lasciato la lettura del suo libro sulla liturgia 'Davanti al protagonista'). E' anche vero che il panorma attuale - causa qualche decennio di 'leggerezze' (chiamiamole così') - non è dei migliori , ma secondo me le premesse di una seria riforma ci sono; bisogna anche vedere quanti ostacoli troverrà lungo il suo cammino... Sbaglio?
<span>Ho capito. Pure io, nato nel 'nuovo' prediligo - di gran lunga! - l' 'antico' (non sono capitato a caso su questo blog), ma credo anche che 'nuovo' e 'antico' vadano visti in rapporto al rispetto della Tradizione. E, alla fine, mi pare che Benedetto XVI abbia le idee molto chiare in merito (perlomeno è questa l'impressione che mi ha lasciato la lettura del suo libro sulla liturgia 'Davanti al Protagonista'). E' anche vero che il panorma attuale - causa qualche decennio di 'leggerezze' (chiamiamole così') - non è dei migliori , ma secondo me le premesse di una seria riforma ci sono; bisogna anche vedere quanti ostacoli troverrà lungo il suo cammino... Sbaglio?</span>
<span>Ho capito. Pure io, nato nel 'nuovo' prediligo - di gran lunga! - l' 'antico' (non sono capitato per caso su questo blog), ma credo anche che 'nuovo' e 'antico' vadano visti in rapporto al rispetto della Tradizione. E, alla fine, mi pare che Benedetto XVI abbia le idee molto chiare in merito (perlomeno è questa l'impressione che mi ha lasciato la lettura del suo libro sulla liturgia 'Davanti al protagonista'). E' anche vero che il panorama attuale - causa qualche decennio di 'leggerezze' (chiamiamole così') - non è dei migliori, ma secondo me le premesse di una seria riforma ci sono; bisogna anche vedere quanti ostacoli troverrà lungo il suo cammino... Sbaglio?</span>
OT dal Blog di Marco Tosatti: "<span>Ubi est, maneat: con questa frase latina Benedetto XVI avrebbe risposto al suo segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, che in una conversazione faceva emergere il nome dell’illustre biblista come successore del card. Tettamanzi alla diocesi ambrosiana. Il presidente del pontificio Consiglio per la Cultura, che ha ricevuto la berretta cardinalizia nell’ultimo Concistoro, continuerà nel suo lavoro in Curia, che svolge dal settembre 2007. Il Papa avrebbe infatti escluso anche un trasferimento a Venezia, nel caso che si rendesse libero il seggio patriarcale. Che potrebbe, eventualmente, rendersi disponibile se il Pontefice decidesse di chiedere al Patriarca, il card. Angelo Scola, di assumere il non facile compito di gestire la diocesi ambrosiana. L’esclusione di Ravasi, che sembrava un candidato “naturale” sotto la Madonnina, e che godeva appunto della simpatia del braccio destro di Benedetto XVI, rende più complicato il puzzle della sostituzione." </span>
Non direi che papa Ratzinger rinnega il suo passato preconciliare.
Direi piuttosto che non ha il coraggio di dare una spallata decisa al presente postconciliare. E' la tragedia di chi vuol fare contenti tutti e finisce per lasciare le cose a meta'.
Purtroppo non avete capito. Papa benedetto XVI non ha mai rinnegato nulla, anzi.... Quando è stato eletto Papa, aveva tutte le buone intenzioni di aggiustare tutti i guasti che aveva provocato il concilio e il postconcilio. Purtroppo, questo non è stato possibile, perchè è circondato da tanti giuda. Quando ha revocato la scomunica alla fsspx, qualcuno aveva nel freezer l'intervista del famoso vescovo, e appena ritirata la scomunica, ad orologeria l'intervista è finita sui media. Avviso mafioso al Papa: attento a quello che fai. Ricordate tutti gli attacchi mediatici subiti dal Santo Padre nei primi mesi del 2010??? Ebbene, molti sono convinti che venivano dal mondo laicista. Io ,invece, sono fermamente convinto che quelle aggressioni, circa supposte complicità del Papa nell'occultamento di fantomatici casi di pedofilia nella chiesa, siano venute dal cuore della chiesa stessa, dal mondo cattolico progressista per la precisione. Questo per fermare il Papa, in quanto lui era reo di tradizionalismo. Oggi purtroppo Benedetto XVI è costretto a subire questo ricatto: o fai come diciamo noi, oppure ti distruggiamo mediaticamente. I diabolici progressisti ora possono tranquillamente continuare la loro opera di sistematica distruzione della chiesa. Ecco che è spuntata Assisi 3, ecco il riconoscimento degli statuti del cammino neocat , ecco l'annaquamento del motu proprio. Quando espongo queste mie teorie, i miei amici mi danno del pazzo.....ma io continuo a pensare che le cose stanno proprio così. Invece di criticare il Papa, preghiamo per lui, affinchè Dio lo liberi dai diabolici progressisti che gli stanno attorno.
mi chiedo quanto possa essere al Signore non impossibile (perché nulla è impossibile a Dio), ma difficile liberarci, per il fatto che rispetta la nostra libertà, quando siamo noi tante volte ad alimentare le cose da cui vorremmo o dovremmo essere liberati...
Il nostro nemico e' questo......bisogna renderlo pubblico, cosi' come non si nasconde l'esistenza del diavolo, cosi' occorre non nascondere l'esistenda della massoneria e dei suoi giuda che hanno venduto Gesu' al sinedrio ancora una volta. Ed il Sinedrio vuole distruggere la Chiesa.
Dire che il papa è vittima di un ricatto significa metterlo alla pari di un politico qualsiasi: corruttibile o, perlomeno, 'influenzabile'. E' vero che ha bisogno di tempo (già, fosse facile alla sua età...) per mettere in pratica la sua riforma. Papa Benedetto XVI ha posto Cristo e la Sua Croce al centro della propria vita e sa benissimo che questo può significare martirio, e per me non si tirerà indietro.
Mi sono procurato il libro "Orgoglio e pregiudizio in Vaticano- il potere, la politica, gli scandali, le crociate contro la modernità" che riporta un'intervista di Olivier Legendre ( 2009 ) con un anonimo cardinale "aperto". La mia prima impressione è che l'analisi sia affetta da un semplicismo che vorrebbe essere "evangelico". Estraggo un tratto a pag. 351 "La Chiesa ha per vocazione l'annuncio della buona novella. può formare, come fece all'inizio, piccole comunità riunite attorno al Vangelo. oppure può. come in un'altra epoca, convertire i monarchi affinchè essi arruolino sotto il vessillo cristiano i loro popoli, secondo quello che viene chiamato il principio di Costantino. E ancora, può salire sulle caravelle spagnole e approdare sulle rive del continente americano al seguito dei conquistadores."
Mi spiace, ma la mia visione tende sempre più a somigliare a quella di Pio XII: una modernizzazione ci vuole; ma guidata principalmente dall'alto, sulla base della competenza, dell'esperienza, della tradizione nei suoi elementi collaudati. Un esempio che potrebbe far sorridere, ma per me significativo: papa Pacelli, in previsione di un incontro con i lavoratori del settore gas, si premurò di leggere tutto il possibile su butano, propano e via dicendo. Per un "aggiornamento" di questo tipo occorre ammazzarsi di fatica, altro che pacche sulle spalle e abbracci di pace! Lo stesso dicasi per il dialogo con le altre confessioni e religioni ( qui ricordo i bellissimi studi sul Protestantesimo di mons. Brunero Gherardini ). Non parliamo delle questioni relative alle scienze, alla tecnologia, alla biotecnologia, alle scienze umane, alle scienze bibliche... La società contemporanea è fatta di sistemi complessi e ultracomplessi tra loro intrecciati: come pensare di governarli per volgerli al bene se non con una competenza che non può essere dei dilettanti semicolti o incolti del tutto? Ci vogliono gerarchia, diritto canonico, università cattoliche non solo di nome ma anche di fatto, istituti di ricerca, risorse finanziarie per alimentare il tutto... Come realizzare tutto questo con una Chiesa-federazione di gruppetti?
Che belle immagini, tipicamente tedesche, infatti su già si usavano le casule e le dalmatiche dette all'epoca di''taglio medioevale'' e poi lo scialle sopra la cotta, tipico dei paesi freddi come la Germania. Una messa con prete assistente in terzo, il papa, allora diacono o suddiacono, fungeva da suddiacono, lo si vede mentre si accinge a cantare l'epistola e col velo omerale a sorreggere la patena durante il canone.La prima foto lo ritrae il giorno della sua ordinazione con il fratello che èpiù in là del prete di mezzo. Il papa, ordinato nel'51, nato nel 1927 , aveva 38 anni quando, nel 1965, iniziò a cambiare la messa. Speriamo vorrà mettere mano su questa riforma attuale.
Forse era meglio non tradurre... soprattutto: "e non lo abbandoni alle intenzioni dei suoi nemici"... dovrebbe sonar occhio e croce così... meglio non tradurre.
Mi pare quindi di capire che quest'anno S.Santita' celebrera' il 60mo dell'Ordinazione. Mi sembrerebbe un occasione propizia (semel in anno...absit iniuria) per celebrare con il Messale dell'epoca. Si possono immaginare le ire dei progeressisti ma chi puo dire quale sara' il contesto di qui a qualche mese...
a mio modesto avviso chi ha coraggio non ha bisogno di aspettare di avere tempo. Come ognuno di noi, il Santo Padre avra' il tempo che a Dio piacera' concedergli e come per ognuno di noi, il fatto che ogni giorno possa essere l'ultimo non deve distrarlo dal fare piani e metterli in pratica.
Papa Ratzinger ha regnato per ormai quasi sei anni. Sisto V ne ha fatti solo cinque, ma ancora viene ricordato come un Papa determinato e non spaventato dal peso degli anni e Pio XII nei primi sei anni di pontificato aveva gia' affrontato una guerra mondiale sana.
In questi sei anni, Papa Ratzinger ha nominato un gran numero di vescovi, compresi quelli di molte delle diocesi piu' importanti o simboliche del mondo (San Francisco, Los Angeles, New York, Westminster per citarne solo alcune). Un profilo piu' marcato, con "duri e puri" mandati in queste sedi invece dei soliti appatchick della chiesa liberale e postsessantottina (Niederauer e' un mezzo disastro, e Nichols un disastro completo; taccio sul resto dell'Inghilterra perche' c'e' da piangere) avrebbe in soli sei anni cambiato la faccia della Chiesa e presentato un fronte compatto e combattivo alla societa' secolare e distratta e ubriaca di "diversita' ". Una grossa occasione persa.
A mio parere non e' mancato il tempo. E' mancato il coraggio.
Il caliciotto con l'ostione non è fine, no. Ma chiunque abbia minima scienza delle cose di chiesa sa che il cattivo gusto era in circolo ben prima del Vaticano II, anche se nei regimi democratici del secondo dopoguerra, con il loro mito della plebe al potere, ha conosciuto una progressione geometrica.
Bisogna acclarare quali siano gli strumenti di ricatto adoperati. Può anche darsi che il Papa abbia dovuto soggiacere a un male minore per scongiurarne uno maggiore.
la teoria del male minore può essere valida e usata dai politici e nella politica, quando noi cittadini andiamo a votare, e scegliamo "il meno peggio" ..... MA NON nella Chiesa, NON da consigliare ai pastori di anime , piccoli e grandi, che hanno come fine precipuo la SALUS ANIMARUM, come da espresso Mandato di Nostro Signore !
la gigantesca piaga della Chiesa di Cristo, dal CV2 in poi è precisamente questa: AVER ADOTTATO CRITERI POLITICI nel suo governo, anzichè quelli di sempre, seguiti da tutti i Papi fino al 1962, che miravano a coltivare la vita soprannaturale del Gregge di Cristo, insegnando e riaffermando la Verità eterna, la Dottrina di sempre, riconfermando sempre i fedeli nella Vera Fede -senza oscillazioni o compiacenti abbrracci e CONCESSIONI ALLE FILOSOFIE, alle diverse-credenze e allo spirito dei "tempi moderni" ormai "evoluti ed emancipati"- e perseguendo solo e soprattutto (<span>inseme con, ma molto più</span> che la salute economica e materiale) la SALVEZZA ETERNA delle anime dei cristiani cattolici, figli della Chiesa, figli di Dio, ricomprati a prezzo del Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo !
<span>la gigantesca piaga della Chiesa di Cristo, dal CV2 in poi è precisamente questa: AVER ADOTTATO CRITERI POLITICI nel suo governo, anzichè quelli di sempre, seguiti da tutti i Papi fino al 1962, che miravano a coltivare la vita soprannaturale del Gregge di Cristo, insegnando e riaffermando la Verità eterna, la Dottrina di sempre, riconfermando sempre i fedeli nella Vera Fede -senza oscillazioni o compiacenti/diplomatici/politici/ecumenici abbracci e CONCESSIONI ALLE FILOSOFIE, alle diverse-credenze e allo spirito dei "tempi moderni" ormai "evoluti ed emancipati"- e perseguendo solo e soprattutto (<span>inseme con, ma molto più</span> che la salute economica e materiale) la SALVEZZA ETERNA delle anime dei cristiani cattolici, figli della Chiesa, figli di Dio, ricomprati a prezzo del Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo !</span>
Genio della liturgia, genio della liturgia, poi usa il velo omerale bianco con i paramenti di colore diverso. E poi vuole insegnare la liturgia ai romani.
<span>La verità, a mio modestissimo parere, è che il Santo Padre teme uno scisma (formale, dato che dal punto di vista sostanziale forse è già avvenuto). Pensiamo, per un attimo, a quante pressioni e difficoltà il Papa deve affrontare. Il modernismo e le istanze rivoluzionarie hanno contaggiato ormai da tempo diversi ambienti ecclesiali. Mi ricordo ancora la seguente frase: "Quanta sporcizia c’è nella Chiesa....." C'è bisogno di prudenza e di tempo per "ripulire" il tutto. Io penso che le scelte del Papa, anche quelle che adesso non capiamo e che ci sembrano contraddittorie, alla fine porteranno buoni frutti. Noi facciamo la nostra battaglia. Il resto lo farà Dio, come sempre a modo Suo. </span>
<span>la gigantesca piaga della Chiesa di Cristo, dal CV2 in poi è precisamente questa: AVER ADOTTATO CRITERI POLITICI nel suo governo, anzichè quelli di sempre, seguiti da tutti i Papi fino al 1962, che miravano a coltivare la vita soprannaturale del Gregge di Cristo, insegnando e riaffermando la Verità eterna, la Dottrina di sempre, riconfermando sempre i fedeli nella Vera Fede -senza oscillazioni o <span>compiacenti/diplomatici/politici/ecumenici abbracci</span> e CONCESSIONI ALLE FILOSOFIE, alle diverse-credenze e allo spirito dei "tempi moderni" ormai "evoluti ed emancipati"- e perseguendo solo e soprattutto (<span>inseme con, ma molto più</span> che la salute economica e materiale) la SALVEZZA ETERNA delle anime dei cristiani cattolici, figli della Chiesa, figli di Dio, ricomprati a prezzo del Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo !</span>
ma scusi, Ospite, qual è la nostra battaglia, se noi vediamo, come lei sta dicendo, esempi contraddittori ? se l'insegnante si contraddice, l'alunno lo vede, lo segue, lo imita e COSì si contraddice anche lui: O NO? l'alunno deve O non deve seguire l'esempio dell'insegnante ? mi spieghi Ospite, che cosa intende lei per "nostra" battaglia: uguale a quella del papa o diversa da essa ? SE uguale : come ? SE diversa : come ? Non si riesce proprio a capire (dal suo discorso, che gode di larga compagnia) se noi pecore dobbiamo o non dobbiamo seguire il pastore quando va in direzioni volta per volta divergenti tra loro.
e a tal proposito riposto qui due commenti con ciò che alcuni hanno opportunamente ricordato: <span>Se uno dice: "I Papi possono sbagliare"........ certo ! allora diciamo : </span> <span>Errare umanum est, ma perseverare nell'errore è.......(sappiamo...). "E Tu Pietro: una volta ravveduto conferma i tuoi fratelli." Un criterio infallibile per non sbagliare o sbagliare il meno possibile è la conformità alla Tradizione."</span> -------------------- <span>Nei Padri c'è l'infallibilità...nei Pontefici c'è se restano SU QUELLE INTERPRETAZIONI SENZA MODIFICARLE....senza dimenticare che essendo stato Pietro a confermare questi PADRI, va da sè che </span> <span>oggi e domani anche noi e il Papa odierno, tutti dobbiamo restare IN QUEI BINARI, altrimenti è così che si "esce" ! </span> <span>(....si esce dal binario della VERA continuità con la Tradizione e quindi dall'ORTODOSSIA: si deraglia....).</span>
<span>e a tal proposito riposto qui due commenti con ciò che alcuni hanno opportunamente ricordato: <span>Se uno dice: "I Papi possono sbagliare"........ certo ! allora diciamo : </span> <span>Errare humanum est, ma perseverare nell'errore è.......(sappiamo...). "E Tu Pietro: una volta ravveduto conferma i tuoi fratelli." Un criterio infallibile per non sbagliare o sbagliare il meno possibile è la conformità alla Tradizione."</span> -------------------- <span>Nei Padri c'è l'infallibilità...nei Pontefici c'è se restano SU QUELLEINTERPRETAZIONI SENZA MODIFICARLE....senza dimenticare che essendo stato Pietro a confermare questi PADRI, va da sè che </span> <span>oggi e domani anche noi e il Papa odierno, tutti dobbiamo restare IN QUEI BINARI, altrimenti è così che si "esce" ! </span> <span>(....si esce dal binario della VERA continuità con la Tradizione e quindi dall'ORTODOSSIA: si deraglia....).</span></span>
Non ritrova mai il tempo per celebrare la Messa dela sua ordinazione! La Messa di sempre! ....però i tempo per Assisi lo trova: viaggio più preghiera(?) con le false religioni. Micca poco!
Purtroppo sentendo i commenti di oggi riguardanti il Santo Padre e il suo operato, si può dire solo una cosa su molti commentatori: BRANCO DI INGRATI PRESUNTUOSI. Senza questo papa e il summorum pontificum gli estimatori della liturgia antica sarebbero rimasti confinati chissa per quanti anni nelle catacombe,invece ora senza nascondersi i problemi che ci sono ovviamente, si può dire che la tradizione e la conseguente ortodossia cattolica stanno diffondendosi beneficamente nella chiesa,con lentezza certo,ma quarant anni di danni non si risanano con quattro decreti ma con la perseverenza, l unità e la fedeltà al magistero. .Grazie Santità! ,alla faccia dei saputelli ingrati.
<span>Non essendo molto bravo ad esprimermi, spero non le dispiacerà se per rispondere alla sua domanda (cosa intendo per "nostra battaglia") utilizzerò le parole finali dell'ultimo articolo pubblicato qui su MIL:</span> <p><span>“l'atto d'amore e d'unità del Santo Padre ha aperto alla liturgia tradizionale delle porte che non potranno mai essere richiuse tanto numerosi sono i sacerdoti, i seminaristi, i fedeli, le comunità, e gli stessi vescovi che le hanno già oltrepassate con entusiasmo e speranza”</span> </p><p><span>Penso che la nostra battaglia sia quella di tenere queste porte, per quanto possibile, ancora più aperte.</span> </p><p><span>Tutti quelli che hanno a cuore la Tradizione fanno parte dello stesso accampamento (mi si passi il termine). Il problema è capire quale è la giusta strada da percorrere<span> </span>per tutelare al meglio questo immeritato dono che abbiamo ricevuto. </span>
Poverino,poverino B16, sta aspettando il momento propizio per dare dimostrazione di forza papale. Intanto si dileguano spiriti all'inferno per non aver potuto discernere la vera dottrina ed aver scelto eresie più comode e consone al proprio vissuto...già ma poi il papa provvederà con un clamoroso colpo di mano restaurando la vera messa e la vera dottrina...sopra milioni di anime intanto perse. :( Non mi sembra una visione ottimista, ma desolante!
<span>Tutti quelli che hanno a cuore la Tradizione fanno parte dello stesso accampamento (mi si passi il termine). Il problema è capire quale è la giusta strada da percorrere<span> </span>per tutelare al meglio questo immeritato dono che abbiamo ricevuto.</span>
<span>Non essendo molto bravo ad esprimermi, spero non le dispiacerà se per rispondere alla sua domanda (cosa intendo per "nostra battaglia") utilizzerò le parole finali dell'ultimo articolo pubblicato qui su MIL:</span> <span>“l'atto d'amore e d'unità del Santo Padre ha aperto alla liturgia tradizionale delle porte che non potranno mai essere richiuse tanto numerosi sono i sacerdoti, i seminaristi, i fedeli, le comunità, e gli stessi vescovi che le hanno già oltrepassate con entusiasmo e speranza”</span> <span>Penso che la nostra battaglia sia quella di tenere queste porte, per quanto possibile, ancora più aperte.</span></span></span>
Forse la risposta potrà sembrare banale e troppo semplicistica ma solo la preghiera può dare una giusta risposta alle sue domande.
<span>Tutti quelli che hanno a cuore la Tradizione fanno parte dello stesso accampamento (mi si passi il termine). Il problema è capire quale è la giusta strada da percorrere<span> </span>per difendere e diffondere questo immeritato Dono che abbiamo ricevuto.</span>
<span>Non essendo molto bravo ad esprimermi, spero non le dispiacerà se per rispondere alla sua domanda (cosa intendo per "nostra battaglia") utilizzerò le parole finali dell'ultimo articolo pubblicato qui su MIL:</span> <span>“l'atto d'amore e d'unità del Santo Padre ha aperto alla liturgia tradizionale delle porte che non potranno mai essere richiuse tanto numerosi sono i sacerdoti, i seminaristi, i fedeli, le comunità, e gli stessi vescovi che le hanno già oltrepassate con entusiasmo e speranza”</span> <span>Penso che la nostra battaglia sia quella di tenere queste porte, per quanto possibile, ancora più aperte.</span>
Forse la risposta potrà sembrare banale e troppo semplicistica ma solo la preghiera può dare una giusta risposta alle sue domande.
<span><span>Tutti quelli che hanno a cuore la Tradizione fanno parte dello stesso accampamento (mi si passi il termine). Il problema è capire quale è la giusta strada da percorrere<span> </span>per difendere e diffondere questo immeritato Dono che abbiamo ricevuto.</span>
<span>Non essendo molto bravo ad esprimermi, spero non le dispiacerà se per rispondere alla sua domanda (cosa intendo per "nostra battaglia") utilizzerò le parole finali dell'ultimo articolo pubblicato qui su MIL:</span> <span>“l'atto d'amore e d'unità del Santo Padre ha aperto alla liturgia tradizionale delle porte che non potranno mai essere richiuse tanto numerosi sono i sacerdoti, i seminaristi, i fedeli, le comunità, e gli stessi vescovi che le hanno già oltrepassate con entusiasmo e speranza”</span> <span>Penso che la nostra battaglia sia quella di tenere queste porte, per quanto possibile, ancora più aperte.</span>
Forse la risposta potrà sembrare banale e troppo semplicistica ma solo la preghiera può dare una giusta risposta alle sue domande.</span>
circa le porte che il Papa <span><span>provvidenzialmente ha aperto, concordo con lei, Ospite; resta da aspettare che egli voglia chiudere -decisamente e definitivamente- quelle porte che mai dovevano essere aperte, (e che lo furono vari decenni orsono) : quelle dell'ambiguità dialoghista e lassista (tutto è permesso, senza controlli e correzioni) che ha favorito eresie e scempi dottrinali e liturgici; sulla preghiera dedicata a tali fini, sono d'accordissimo.</span></span>
circa le porte che il Papa ha provvidenzialmente aperto, concordo con lei, Ospite; resta da aspettare che egli voglia chiudere -decisamente e definitivamente- quelle porte che mai dovevano essere aperte ( e che lo furono vari decenni orsono ) : quelle dell'ambiguità e del dialoghismo e lassismo (tutto è permesso, dire e fare, senza correzioni e senza controlli) che ha favorito eresie e scempi liturgici e dottrinali. E' urgente e improrogabile provvedere a chiudere quelle porte sbagliate, dopo aver aperto quelle giuste, altrimenti si rimarrà sempre a mezza strada del riassestamento dell'Edificio: gli errori continueranno a diffondersi e a lesionarlo, dall'interno, e il crollo sarà inevitabile. Sulla preghiera dedicata a tali fini, sono d'accordissimo. (La porta più disastrosa che NON DEVE essere APERTA, ma rapidamente chiusa e sprangata, è quella che spinge verso Assisi3: non ce lo nascondiamo, caro Ospite).
<span>circa le porte che il Papa ha provvidenzialmente aperto, concordo con lei, Ospite; resta da aspettare che egli voglia chiudere -decisamente e definitivamente- quelle porte che mai dovevano essere aperte ( e che lo furono vari decenni orsono ) : quelle dell'ambiguità e del dialoghismo e lassismo (tutto è permesso, dire e fare, senza correzioni e senza controlli) che ha favorito eresie e scempi liturgici e dottrinali. E' urgente e improrogabile provvedere a chiudere quelle porte sbagliate, dopo aver aperto quelle giuste, altrimenti si rimarrà sempre a mezza strada del riassestamento dell'Edificio: gli errori continueranno a diffondersi e a lesionarlo, dall'interno, e il crollo sarà inevitabile. Sulla preghiera dedicata a tali fini, sono d'accordissimo. La porta più <span>disastrosa </span>che NON DEVE essere APERTA, ma rapidamente chiusa e sprangata, è quella che spinge verso Assisi3: non ce lo nascondiamo, caro Ospite.</span>
<p><span>E' urgente e improrogabile provvedere a chiudere quelle porte sbagliate, dopo aver aperto quelle giuste, altrimenti si rimarrà sempre a mezza strada nel riassestamento dell'Edificio: entrando da quelle, gli errori continueranno a diffondersi e a lesionarlo, dall'interno, e il crollo sarà inevitabile. </span><span> </span><span>La porta più disastrosa che NON doveva e non DEVE essere APERTA, ma rapidamente chiusa e sprangata, è quella che spinge ill Vicario e la Chiesa verso Assisi3: non ce lo nascondiamo, caro Ospite.</span><span></span> </p>
<span><span>E' urgente e improrogabile provvedere a chiudere quelle porte sbagliate, dopo aver aperto quelle giuste, altrimenti si rimarrà sempre a mezza strada nel riassestamento dell'Edificio: entrando da quelle, gli errori continueranno a diffondersi e a lesionarlo, dall'interno, e il crollo sarà inevitabile. </span><span> </span><span>La porta più disastrosa che NON doveva e non DEVE essere APERTA, ma rapidamente chiusa e sprangata, è quella che spinge il Vicario e la Chiesa verso Assisi3: non ce lo nascondiamo, caro Ospite.</span></span>
<p><span>Di fronte a molti di questi interventi sono rimasto perplesso: spesso non molto rispettosi nei confronti del Santo Padre, anche se basati il più delle volte su <span>opinioni personali </span>(quantomeno opinabili). Trascurando il particolare che non ha ancora concluso il suo mandato, lo si valuta come fosse già morto. Oltre a questo, personalmente non trovo nemmeno molto sensati i frequenti confronti con altri papati di altre epoche - anche se relativamente recenti - che comunque si sono svolti in contesti completamente differenti. E' sufficiente leggere uno qualsiasi dei suoi libri in cui tratta della Liturgia per capire che se una riforma è possibile questa non può che nascere da lui. Nascere: forse che il suo compito consiste ‘solamente’ nel mettere le basi per questa riforma? La <span>nostra </span>volontà, a quanto pare, è che ciò accada <span>ora.</span> Ora o mai più. Benedetto XVI ha una profonda esperienza ed una rara preparazione culturale radicata alla Tradizione; ha tutta l’esperienza e la conoscenza per ripulire il Concilio Vaticano II dalle errate e deleterie interpretazioni e riproporlo quindi nella giusta luce ovvero – di nuovo – ancorato alla Tradizione. Perché lo ritengo capace di questo? Perché è uno che tra i vari carismi, ha quello di saper leggere il proprio tempo: carisma che nelle Scritture viene tradotto con la parola ‘Profeta’. Oltre a questo, io non sono affatto convinto che questa riforma vada in porto e che il futuro della Chiesa sia come – giustamente – speriamo.</span></p>
se l'analisi del dietrologo è vera, non è che va all'onore di Benedetto XVI... essere ricattabili, subire pressioni e cedere, non essere in grado di imporsi, non seguire la propria coscienza fino alle estreme conseguenze, non mi sembrano motivi di lode
questa dove l'avete trovata? l'oro (non il dorato), sostituisce TRE colori, ovvero bianco, rosso e verde. Se in casu l'oro sostituiva il bianco, si può capire che in mancanza di meglio usino un velo bianco. Ma insomma è una soluzione di ripiego da chiesa di campagna, come molte cose nelle foto sono da parrocchia bavarese dell'epoca, non da basiliche romane del Settecento. Tutto qui
Ci vuol un bel coraggio a rinnegare tutto questo passato.
RispondiEliminaNo credo che lui rinneghi la sua storia di fede, rinneghi la Messa con cui è stato formato in seminario, lui non era Pontefice quando vennero apportati i cambiamenti... semplicemente, come tanti sacerdoti del suo tempo ormai anziani, ha creduto ad un'evoluzione della Chiesa e di certo non in una rivoluzione, ha sbagliato? Ha fatto bene? So solo che ora è il Vicario di Cristo e voglio sperare....
RispondiEliminaC'è qualcosa che non quadra.... "fine anni quaranta" ?
RispondiEliminaPapa Benedetto è stato ordinato sacerdote 19 giugno 1951.
Scusate l'ignoranza: in cosa consisterebbe questo ipotetico rinnegamento?
RispondiEliminaFatta eccezione per la prima foto, dove dalla posizione della stola si intuisce che è già stato ordinato sacerdote, per le altre foto , in relazione ai paramenti liturgici indossati potrebbe essere suddiacono o diacono.
RispondiElimina<span>Fatta eccezione per la prima foto, dove dalla posizione della stola si intuisce che è già stato ordinato sacerdote, per le altre foto, in relazione ai paramenti liturgici indossati, potrebbe essere suddiacono o diacono.</span>
RispondiEliminaIo nato nel "nuovo" non vedo altro che "l'antico", come unico veicolatore delle Verità immutabili e salutari! Ma io mi domando come han fatto chi è nato "nell'Antico" a pensare che nel "nuovo" ci fosse qualcosa di "buono"?
RispondiEliminaDite tutto quello che vi pare, ma quell'altare è una vera pacchianata!!
RispondiEliminaAnche una sola Messa detta bene può portare grandi conversioni. Se ci fu chi fu salvo per aver fatto bene la sua Prima comunione, chissà che queste prime Messe dei fratelli Ratzinger non siano il motivo di un cambiamento di rotta del Papa? E del ripristino della dottrina sana e vera della Chesa? Il buon Dio prende anche il poco buono per fare meraviglie (figuriamoci, fa meraviglie persino con il cattivo).
RispondiEliminaHo capito. Pure io, nato nel 'nuovo' prediligo - di gran lunga! - l' 'antico' (non sono capitato a caso su questo blog), ma credo anche che 'nuovo' e 'antico' vadano visti in rapporto al rispetto della Tradizione. E, alla fine, mi pare che Benedetto XVI abbia le idee molto chiare in merito (perlomeno è questa l'impressione che mi ha lasciato la lettura del suo libro sulla liturgia 'Davanti al protagonista'). E' anche vero che il panorma attuale - causa qualche decennio di 'leggerezze' (chiamiamole così') - non è dei migliori , ma secondo me le premesse di una seria riforma ci sono; bisogna anche vedere quanti ostacoli troverrà lungo il suo cammino... Sbaglio?
RispondiElimina<span>Ho capito. Pure io, nato nel 'nuovo' prediligo - di gran lunga! - l' 'antico' (non sono capitato a caso su questo blog), ma credo anche che 'nuovo' e 'antico' vadano visti in rapporto al rispetto della Tradizione. E, alla fine, mi pare che Benedetto XVI abbia le idee molto chiare in merito (perlomeno è questa l'impressione che mi ha lasciato la lettura del suo libro sulla liturgia 'Davanti al Protagonista'). E' anche vero che il panorma attuale - causa qualche decennio di 'leggerezze' (chiamiamole così') - non è dei migliori , ma secondo me le premesse di una seria riforma ci sono; bisogna anche vedere quanti ostacoli troverrà lungo il suo cammino... Sbaglio?</span>
RispondiElimina<span>Ho capito. Pure io, nato nel 'nuovo' prediligo - di gran lunga! - l' 'antico' (non sono capitato per caso su questo blog), ma credo anche che 'nuovo' e 'antico' vadano visti in rapporto al rispetto della Tradizione. E, alla fine, mi pare che Benedetto XVI abbia le idee molto chiare in merito (perlomeno è questa l'impressione che mi ha lasciato la lettura del suo libro sulla liturgia 'Davanti al protagonista'). E' anche vero che il panorama attuale - causa qualche decennio di 'leggerezze' (chiamiamole così') - non è dei migliori, ma secondo me le premesse di una seria riforma ci sono; bisogna anche vedere quanti ostacoli troverrà lungo il suo cammino... Sbaglio?</span>
RispondiEliminaErrata Corrige: 'Davanti al Protagonista' ('P' maiuscola, il Protagonista della Liturgia è Lui ...).
RispondiElimina<span>Errata Corrige: 'Davanti al Protagonista' ('P' maiuscola, il Protagonista della Liturgia è Lui ...).</span>
RispondiEliminaOT dal Blog di Marco Tosatti:
RispondiElimina"<span>Ubi est, maneat: con questa frase latina Benedetto XVI avrebbe risposto al suo segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, che in una conversazione faceva emergere il nome dell’illustre biblista come successore del card. Tettamanzi alla diocesi ambrosiana. Il presidente del pontificio Consiglio per la Cultura, che ha ricevuto la berretta cardinalizia nell’ultimo Concistoro, continuerà nel suo lavoro in Curia, che svolge dal settembre 2007.
Il Papa avrebbe infatti escluso anche un trasferimento a Venezia, nel caso che si rendesse libero il seggio patriarcale. Che potrebbe, eventualmente, rendersi disponibile se il Pontefice decidesse di chiedere al Patriarca, il card. Angelo Scola, di assumere il non facile compito di gestire la diocesi ambrosiana. L’esclusione di Ravasi, che sembrava un candidato “naturale” sotto la Madonnina, e che godeva appunto della simpatia del braccio destro di Benedetto XVI, rende più complicato il puzzle della sostituzione."
</span>
HOC PLACET
RispondiEliminaBellissimo quell'altare.......
RispondiEliminaBellissimo quell'altare.......
RispondiEliminaBellissimo quell'altare.......
RispondiEliminaNon direi che papa Ratzinger rinnega il suo passato preconciliare.
RispondiEliminaDirei piuttosto che non ha il coraggio di dare una spallata decisa al presente postconciliare. E' la tragedia di chi vuol fare contenti tutti e finisce per lasciare le cose a meta'.
Mundabor
ottima analisi invero, riassume tutti questi anni di pontificato di Benedetto XVI
RispondiEliminaPurtroppo non avete capito. Papa benedetto XVI non ha mai rinnegato nulla, anzi....
RispondiEliminaQuando è stato eletto Papa, aveva tutte le buone intenzioni di aggiustare tutti i guasti che aveva provocato il concilio e il postconcilio.
Purtroppo, questo non è stato possibile, perchè è circondato da tanti giuda.
Quando ha revocato la scomunica alla fsspx, qualcuno aveva nel freezer l'intervista del famoso vescovo, e appena ritirata la scomunica, ad orologeria l'intervista è finita sui media. Avviso mafioso al Papa: attento a quello che fai.
Ricordate tutti gli attacchi mediatici subiti dal Santo Padre nei primi mesi del 2010???
Ebbene, molti sono convinti che venivano dal mondo laicista.
Io ,invece, sono fermamente convinto che quelle aggressioni, circa supposte complicità del Papa nell'occultamento di fantomatici casi di pedofilia nella chiesa, siano venute dal cuore della chiesa stessa, dal mondo cattolico progressista per la precisione. Questo per fermare il Papa, in quanto lui era reo di tradizionalismo.
Oggi purtroppo Benedetto XVI è costretto a subire questo ricatto: o fai come diciamo noi, oppure ti distruggiamo mediaticamente. I diabolici progressisti ora possono tranquillamente continuare la loro opera di sistematica distruzione della chiesa. Ecco che è spuntata Assisi 3, ecco il riconoscimento degli statuti del cammino neocat , ecco l'annaquamento del motu proprio.
Quando espongo queste mie teorie, i miei amici mi danno del pazzo.....ma io continuo a pensare che le cose stanno proprio così.
Invece di criticare il Papa, preghiamo per lui, affinchè Dio lo liberi dai diabolici progressisti che gli stanno attorno.
mi chiedo quanto possa essere al Signore non impossibile (perché nulla è impossibile a Dio), ma difficile liberarci, per il fatto che rispetta la nostra libertà, quando siamo noi tante volte ad alimentare le cose da cui vorremmo o dovremmo essere liberati...
RispondiEliminaIl nostro nemico e' questo......bisogna renderlo pubblico, cosi' come non si nasconde l'esistenza del diavolo, cosi' occorre non nascondere l'esistenda della massoneria e dei suoi giuda che hanno venduto Gesu' al sinedrio ancora una volta. Ed il Sinedrio vuole distruggere la Chiesa.
RispondiEliminaDire che il papa è vittima di un ricatto significa metterlo alla pari di un politico qualsiasi: corruttibile o, perlomeno, 'influenzabile'. E' vero che ha bisogno di tempo (già, fosse facile alla sua età...) per mettere in pratica la sua riforma. Papa Benedetto XVI ha posto Cristo e la Sua Croce al centro della propria vita e sa benissimo che questo può significare martirio, e per me non si tirerà indietro.
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo anche se mi auguro che le cose cambino! La mia fiducia è nello Spirito Santo. Lui saprà come agire per il bene della Chiesa.
RispondiEliminaIl rito è uno strumento non il fine.
RispondiEliminaMi sono procurato il libro "Orgoglio e pregiudizio in Vaticano- il potere, la politica, gli scandali, le crociate contro la modernità" che riporta un'intervista di Olivier Legendre ( 2009 ) con un anonimo cardinale "aperto".
RispondiEliminaLa mia prima impressione è che l'analisi sia affetta da un semplicismo che vorrebbe essere "evangelico". Estraggo un tratto a pag. 351 "La Chiesa ha per vocazione l'annuncio della buona novella. può formare, come fece all'inizio, piccole comunità riunite attorno al Vangelo. oppure può. come in un'altra epoca, convertire i monarchi affinchè essi arruolino sotto il vessillo cristiano i loro popoli, secondo quello che viene chiamato il principio di Costantino. E ancora, può salire sulle caravelle spagnole e approdare sulle rive del continente americano al seguito dei conquistadores."
Mi spiace, ma la mia visione tende sempre più a somigliare a quella di Pio XII: una modernizzazione ci vuole; ma guidata principalmente dall'alto, sulla base della competenza, dell'esperienza, della tradizione nei suoi elementi collaudati. Un esempio che potrebbe far sorridere, ma per me significativo: papa Pacelli, in previsione di un incontro con i lavoratori del settore gas, si premurò di leggere tutto il possibile su butano, propano e via dicendo. Per un "aggiornamento" di questo tipo occorre ammazzarsi di fatica, altro che pacche sulle spalle e abbracci di pace! Lo stesso dicasi per il dialogo con le altre confessioni e religioni ( qui ricordo i bellissimi studi sul Protestantesimo di mons. Brunero Gherardini ). Non parliamo delle questioni relative alle scienze, alla tecnologia, alla biotecnologia, alle scienze umane, alle scienze bibliche... La società contemporanea è fatta di sistemi complessi e ultracomplessi tra loro intrecciati: come pensare di governarli per volgerli al bene se non con una competenza che non può essere dei dilettanti semicolti o incolti del tutto? Ci vogliono gerarchia, diritto canonico, università cattoliche non solo di nome ma anche di fatto, istituti di ricerca, risorse finanziarie per alimentare il tutto...
Come realizzare tutto questo con una Chiesa-federazione di gruppetti?
Che belle immagini, tipicamente tedesche, infatti su già si usavano le casule e le dalmatiche dette all'epoca di''taglio medioevale'' e poi lo scialle sopra la cotta, tipico dei paesi freddi come la Germania. Una messa con prete assistente in terzo, il papa, allora diacono o suddiacono, fungeva da suddiacono, lo si vede mentre si accinge a cantare l'epistola e col velo omerale a sorreggere la patena durante il canone.La prima foto lo ritrae il giorno della sua ordinazione con il fratello che èpiù in là del prete di mezzo. Il papa, ordinato nel'51, nato nel 1927 , aveva 38 anni quando, nel 1965, iniziò a cambiare la messa. Speriamo vorrà mettere mano su questa riforma attuale.
RispondiEliminaOremus pro Pontifice nostro Benedicto
RispondiEliminaDominus conservet eum et vivificet eum et
beatum faciat eum in terra
et non tradat eum in animam inimicorum eius
Preghiamo per il Papa Benedetto.
Il Signore Lo conservi, Gli doni vita e salute,
Lo renda felice sulla terra
e Lo preservi da ogni male.
Amen.
Forse era meglio non tradurre...
RispondiEliminasoprattutto: "e non lo abbandoni alle intenzioni dei suoi nemici"... dovrebbe sonar occhio e croce così... meglio non tradurre.
Mi pare quindi di capire che quest'anno S.Santita' celebrera' il 60mo dell'Ordinazione. Mi sembrerebbe un occasione propizia (semel in anno...absit iniuria) per celebrare con il Messale dell'epoca.
RispondiEliminaSi possono immaginare le ire dei progeressisti ma chi puo dire quale sara' il contesto di qui a qualche mese...
FdS
Blue,
RispondiEliminaa mio modesto avviso chi ha coraggio non ha bisogno di aspettare di avere tempo. Come ognuno di noi, il Santo Padre avra' il tempo che a Dio piacera' concedergli e come per ognuno di noi, il fatto che ogni giorno possa essere l'ultimo non deve distrarlo dal fare piani e metterli in pratica.
Papa Ratzinger ha regnato per ormai quasi sei anni. Sisto V ne ha fatti solo cinque, ma ancora viene ricordato come un Papa determinato e non spaventato dal peso degli anni e Pio XII nei primi sei anni di pontificato aveva gia' affrontato una guerra mondiale sana.
In questi sei anni, Papa Ratzinger ha nominato un gran numero di vescovi, compresi quelli di molte delle diocesi piu' importanti o simboliche del mondo (San Francisco, Los Angeles, New York, Westminster per citarne solo alcune). Un profilo piu' marcato, con "duri e puri" mandati in queste sedi invece dei soliti appatchick della chiesa liberale e postsessantottina (Niederauer e' un mezzo disastro, e Nichols un disastro completo; taccio sul resto dell'Inghilterra perche' c'e' da piangere) avrebbe in soli sei anni cambiato la faccia della Chiesa e presentato un fronte compatto e combattivo alla societa' secolare e distratta e ubriaca di "diversita' ".
Una grossa occasione persa.
A mio parere non e' mancato il tempo.
E' mancato il coraggio.
Mundabor
Il caliciotto con l'ostione non è fine, no. Ma chiunque abbia minima scienza delle cose di chiesa sa che il cattivo gusto era in circolo ben prima del Vaticano II, anche se nei regimi democratici del secondo dopoguerra, con il loro mito della plebe al potere, ha conosciuto una progressione geometrica.
RispondiEliminaBisogna acclarare quali siano gli strumenti di ricatto adoperati. Può anche darsi che il Papa abbia dovuto soggiacere a un male minore per scongiurarne uno maggiore.
RispondiEliminaTesto e traduzione copiati ed incollati da "Maranathà" :)
RispondiEliminala teoria del male minore può essere valida e usata dai politici e nella politica, quando noi cittadini andiamo a votare, e scegliamo "il meno peggio" .....
RispondiEliminaMA NON nella Chiesa, NON da consigliare ai pastori di anime , piccoli e grandi, che hanno come fine precipuo la SALUS ANIMARUM, come da espresso Mandato di Nostro Signore !
la gigantesca piaga della Chiesa di Cristo, dal CV2 in poi è precisamente questa:
RispondiEliminaAVER ADOTTATO CRITERI POLITICI nel suo governo, anzichè quelli di sempre, seguiti da tutti i Papi fino al 1962, che miravano a coltivare la vita soprannaturale del Gregge di Cristo, insegnando e riaffermando la Verità eterna, la Dottrina di sempre, riconfermando sempre i fedeli nella Vera Fede -senza oscillazioni o compiacenti abbrracci e CONCESSIONI ALLE FILOSOFIE, alle diverse-credenze e allo spirito dei "tempi moderni" ormai "evoluti ed emancipati"- e perseguendo solo e soprattutto (<span>inseme con, ma molto più</span> che la salute economica e materiale) la SALVEZZA ETERNA delle anime dei cristiani cattolici, figli della Chiesa, figli di Dio, ricomprati a prezzo del Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo !
<span>la gigantesca piaga della Chiesa di Cristo, dal CV2 in poi è precisamente questa:
RispondiEliminaAVER ADOTTATO CRITERI POLITICI nel suo governo, anzichè quelli di sempre, seguiti da tutti i Papi fino al 1962, che miravano a coltivare la vita soprannaturale del Gregge di Cristo, insegnando e riaffermando la Verità eterna, la Dottrina di sempre, riconfermando sempre i fedeli nella Vera Fede -senza oscillazioni o compiacenti/diplomatici/politici/ecumenici abbracci e CONCESSIONI ALLE FILOSOFIE, alle diverse-credenze e allo spirito dei "tempi moderni" ormai "evoluti ed emancipati"- e perseguendo solo e soprattutto (<span>inseme con, ma molto più</span> che la salute economica e materiale) la SALVEZZA ETERNA delle anime dei cristiani cattolici, figli della Chiesa, figli di Dio, ricomprati a prezzo del Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo !</span>
Infatti si vedono i "fini"-ti risultati del nuovo MAL-FATTO(OVVIAMENTE)!!!
RispondiEliminaGenio della liturgia, genio della liturgia, poi usa il velo omerale bianco con i paramenti di colore diverso. E poi vuole insegnare la liturgia ai romani.
RispondiEliminaLa verità, a mio modestissimo parere, è che il Santo Padre teme uno scissa (formale, dato che dal punto di vista sostanziale forse è già avvenuto)
RispondiEliminaNon le pare di esagerare?
RispondiEliminaFZ
<span>La verità, a mio modestissimo parere, è che il Santo Padre teme uno scisma (formale, dato che dal punto di vista sostanziale forse è già avvenuto). Pensiamo, per un attimo, a quante pressioni e difficoltà il Papa deve affrontare. Il modernismo e le istanze rivoluzionarie hanno contaggiato ormai da tempo diversi ambienti ecclesiali. Mi ricordo ancora la seguente frase: "Quanta sporcizia c’è nella Chiesa....." C'è bisogno di prudenza e di tempo per "ripulire" il tutto. Io penso che le scelte del Papa, anche quelle che adesso non capiamo e che ci sembrano contraddittorie, alla fine porteranno buoni frutti. Noi facciamo la nostra battaglia. Il resto lo farà Dio, come sempre a modo Suo. </span>
RispondiElimina<span>la gigantesca piaga della Chiesa di Cristo, dal CV2 in poi è precisamente questa:
RispondiEliminaAVER ADOTTATO CRITERI POLITICI nel suo governo, anzichè quelli di sempre, seguiti da tutti i Papi fino al 1962, che miravano a coltivare la vita soprannaturale del Gregge di Cristo, insegnando e riaffermando la Verità eterna, la Dottrina di sempre, riconfermando sempre i fedeli nella Vera Fede -senza oscillazioni o <span>compiacenti/diplomatici/politici/ecumenici abbracci</span> e CONCESSIONI ALLE FILOSOFIE, alle diverse-credenze e allo spirito dei "tempi moderni" ormai "evoluti ed emancipati"- e perseguendo solo e soprattutto (<span>inseme con, ma molto più</span> che la salute economica e materiale) la SALVEZZA ETERNA delle anime dei cristiani cattolici, figli della Chiesa, figli di Dio, ricomprati a prezzo del Sangue Preziosissimo di Gesù Cristo !</span>
ma scusi, Ospite, qual è la nostra battaglia, se noi vediamo, come lei sta dicendo, esempi contraddittori ?
RispondiEliminase l'insegnante si contraddice, l'alunno lo vede, lo segue, lo imita e COSì si contraddice anche lui: O NO?
l'alunno deve O non deve seguire l'esempio dell'insegnante ?
mi spieghi Ospite, che cosa intende lei per "nostra" battaglia:
uguale a quella del papa o diversa da essa ?
SE uguale : come ?
SE diversa : come ?
Non si riesce proprio a capire (dal suo discorso, che gode di larga compagnia) se noi pecore dobbiamo o non dobbiamo seguire il pastore quando va in direzioni volta per volta divergenti tra loro.
e a tal proposito riposto qui due commenti con ciò che alcuni hanno opportunamente ricordato:
RispondiElimina<span>Se uno dice: "I Papi possono sbagliare"........ certo ! allora diciamo : </span>
<span>Errare umanum est, ma perseverare nell'errore è.......(sappiamo...).
"E Tu Pietro: una volta ravveduto conferma i tuoi fratelli."
Un criterio infallibile per non sbagliare o sbagliare il meno possibile è la conformità alla Tradizione."</span>
--------------------
<span>Nei Padri c'è l'infallibilità...nei Pontefici c'è se restano SU QUELLE INTERPRETAZIONI SENZA MODIFICARLE....senza dimenticare che essendo stato Pietro a confermare questi PADRI, va da sè che </span>
<span>oggi e domani anche noi e il Papa odierno, tutti dobbiamo restare IN QUEI BINARI, altrimenti è così che si "esce" ! </span>
<span> (....si esce dal binario della VERA continuità con la Tradizione e quindi dall'ORTODOSSIA: si deraglia....).</span>
<span>e a tal proposito riposto qui due commenti con ciò che alcuni hanno opportunamente ricordato:
RispondiElimina<span>Se uno dice: "I Papi possono sbagliare"........ certo ! allora diciamo : </span>
<span>Errare humanum est, ma perseverare nell'errore è.......(sappiamo...).
"E Tu Pietro: una volta ravveduto conferma i tuoi fratelli."
Un criterio infallibile per non sbagliare o sbagliare il meno possibile è la conformità alla Tradizione."</span>
--------------------
<span>Nei Padri c'è l'infallibilità...nei Pontefici c'è se restano SU QUELLEINTERPRETAZIONI SENZA MODIFICARLE....senza dimenticare che essendo stato Pietro a confermare questi PADRI, va da sè che </span>
<span>oggi e domani anche noi e il Papa odierno, tutti dobbiamo restare IN QUEI BINARI, altrimenti è così che si "esce" ! </span>
<span> (....si esce dal binario della VERA continuità con la Tradizione e quindi dall'ORTODOSSIA: si deraglia....).</span></span>
Che dire!
RispondiEliminaNon ritrova mai il tempo per celebrare la Messa dela sua ordinazione! La Messa di sempre!
....però i tempo per Assisi lo trova: viaggio più preghiera(?) con le false religioni. Micca poco!
il 1° è di Areki, il 2° di Caterina: grazie ad entrambi.
RispondiEliminano
RispondiEliminaPurtroppo sentendo i commenti di oggi riguardanti il Santo Padre e il suo operato, si può dire solo una cosa su molti commentatori: BRANCO DI INGRATI PRESUNTUOSI. Senza questo papa e il summorum pontificum gli estimatori della liturgia antica sarebbero rimasti confinati chissa per quanti anni nelle catacombe,invece ora senza nascondersi i problemi che ci sono ovviamente, si può dire che la tradizione e la conseguente ortodossia cattolica stanno diffondendosi beneficamente nella chiesa,con lentezza certo,ma quarant anni di danni non si risanano con quattro decreti ma con la perseverenza, l unità e la fedeltà al magistero. .Grazie Santità! ,alla faccia dei saputelli ingrati.
RispondiEliminaPiù vedo razzingher più rivaluto Paolo sesto
RispondiEliminaQuello a destra con il libro in mano cosa sarebbe, lo scrondo?
RispondiEliminaI went there, on site. very interesting ,indeed! Thank you for share. Compliment for translation to italian language, dear Gregor
RispondiEliminaSe è notizia vera non c'è che avere tripudio e somma gioia che un "biblista"laico ed incredulo, se pur porporato, non arrivi a Milano. :) :) :)
RispondiElimina<span>
RispondiElimina<span>Non essendo molto bravo ad esprimermi, spero non le dispiacerà se per rispondere alla sua domanda (cosa intendo per "nostra battaglia") utilizzerò le parole finali dell'ultimo articolo pubblicato qui su MIL:</span>
<p><span>“l'atto d'amore e d'unità del Santo Padre ha aperto alla liturgia tradizionale delle porte che non potranno mai essere richiuse tanto numerosi sono i sacerdoti, i seminaristi, i fedeli, le comunità, e gli stessi vescovi che le hanno già oltrepassate con entusiasmo e speranza”</span>
</p><p><span>Penso che la nostra battaglia sia quella di tenere queste porte, per quanto possibile, ancora più aperte.</span>
</p><p><span>Tutti quelli che hanno a cuore la Tradizione fanno parte dello stesso accampamento (mi si passi il termine). Il problema è capire quale è la giusta strada da percorrere<span> </span>per tutelare al meglio questo immeritato dono che abbiamo ricevuto. </span>
</p></span>
Ut inimicos Sanctæ Ecclesiæ, humiliare digneris. Te rogamus, audi nos!<span> </span>
RispondiEliminaPoverino,poverino B16, sta aspettando il momento propizio per dare dimostrazione di forza papale. Intanto si dileguano spiriti all'inferno per non aver potuto discernere la vera dottrina ed aver scelto eresie più comode e consone al proprio vissuto...già ma poi il papa provvederà con un clamoroso colpo di mano restaurando la vera messa e la vera dottrina...sopra milioni di anime intanto perse. :( Non mi sembra una visione ottimista, ma desolante!
RispondiEliminaPiù vedo Razzingher, più rivedo Paolo VI e Giovanni Paolo II: stesso stampo! Molta scena, poca sostanza, vari compromessi.
RispondiElimina<span><span>
RispondiElimina<span>Tutti quelli che hanno a cuore la Tradizione fanno parte dello stesso accampamento (mi si passi il termine). Il problema è capire quale è la giusta strada da percorrere<span> </span>per tutelare al meglio questo immeritato dono che abbiamo ricevuto.</span>
<span>Non essendo molto bravo ad esprimermi, spero non le dispiacerà se per rispondere alla sua domanda (cosa intendo per "nostra battaglia") utilizzerò le parole finali dell'ultimo articolo pubblicato qui su MIL:</span>
<span>“l'atto d'amore e d'unità del Santo Padre ha aperto alla liturgia tradizionale delle porte che non potranno mai essere richiuse tanto numerosi sono i sacerdoti, i seminaristi, i fedeli, le comunità, e gli stessi vescovi che le hanno già oltrepassate con entusiasmo e speranza”</span>
<span>Penso che la nostra battaglia sia quella di tenere queste porte, per quanto possibile, ancora più aperte.</span></span></span>
Forse la risposta potrà sembrare banale e troppo semplicistica ma solo la preghiera può dare una giusta risposta alle sue domande.
e se fosse mancata la volonta?
RispondiElimina<span>Tutti quelli che hanno a cuore la Tradizione fanno parte dello stesso accampamento (mi si passi il termine). Il problema è capire quale è la giusta strada da percorrere<span> </span>per difendere e diffondere questo immeritato Dono che abbiamo ricevuto.</span>
RispondiElimina<span>Non essendo molto bravo ad esprimermi, spero non le dispiacerà se per rispondere alla sua domanda (cosa intendo per "nostra battaglia") utilizzerò le parole finali dell'ultimo articolo pubblicato qui su MIL:</span>
<span>“l'atto d'amore e d'unità del Santo Padre ha aperto alla liturgia tradizionale delle porte che non potranno mai essere richiuse tanto numerosi sono i sacerdoti, i seminaristi, i fedeli, le comunità, e gli stessi vescovi che le hanno già oltrepassate con entusiasmo e speranza”</span>
<span>Penso che la nostra battaglia sia quella di tenere queste porte, per quanto possibile, ancora più aperte.</span>
Forse la risposta potrà sembrare banale e troppo semplicistica ma solo la preghiera può dare una giusta risposta alle sue domande.
il elo omerale può essere sempre dorato indipendentemente dal colore liturgico dei paramenti
RispondiElimina<span><span>Tutti quelli che hanno a cuore la Tradizione fanno parte dello stesso accampamento (mi si passi il termine). Il problema è capire quale è la giusta strada da percorrere<span> </span>per difendere e diffondere questo immeritato Dono che abbiamo ricevuto.</span>
RispondiElimina<span>Non essendo molto bravo ad esprimermi, spero non le dispiacerà se per rispondere alla sua domanda (cosa intendo per "nostra battaglia") utilizzerò le parole finali dell'ultimo articolo pubblicato qui su MIL:</span>
<span>“l'atto d'amore e d'unità del Santo Padre ha aperto alla liturgia tradizionale delle porte che non potranno mai essere richiuse tanto numerosi sono i sacerdoti, i seminaristi, i fedeli, le comunità, e gli stessi vescovi che le hanno già oltrepassate con entusiasmo e speranza”</span>
<span>Penso che la nostra battaglia sia quella di tenere queste porte, per quanto possibile, ancora più aperte.</span>
Forse la risposta potrà sembrare banale e troppo semplicistica ma solo la preghiera può dare una giusta risposta alle sue domande.</span>
Usanza barbarica.
RispondiEliminasono d'accordo, grazie, Ospite.
RispondiEliminacirca le porte che il Papa <span><span>provvidenzialmente ha aperto, concordo con lei, Ospite; resta da aspettare che egli voglia chiudere -decisamente e definitivamente- quelle porte che mai dovevano essere aperte, (e che lo furono vari decenni orsono) : quelle dell'ambiguità dialoghista e lassista (tutto è permesso, senza controlli e correzioni) che ha favorito eresie e scempi dottrinali e liturgici; sulla preghiera dedicata a tali fini, sono d'accordissimo.</span></span>
RispondiEliminacirca le porte che il Papa ha provvidenzialmente aperto, concordo con lei, Ospite; resta da aspettare che egli voglia chiudere -decisamente e definitivamente- quelle porte che mai dovevano essere aperte ( e che lo furono vari decenni orsono ) : quelle dell'ambiguità e del dialoghismo e lassismo (tutto è permesso, dire e fare, senza correzioni e senza controlli) che ha favorito eresie e scempi liturgici e dottrinali.
RispondiEliminaE' urgente e improrogabile provvedere a chiudere quelle porte sbagliate, dopo aver aperto quelle giuste, altrimenti si rimarrà sempre a mezza strada del riassestamento dell'Edificio: gli errori continueranno a diffondersi e a lesionarlo, dall'interno, e il crollo sarà inevitabile.
Sulla preghiera dedicata a tali fini, sono d'accordissimo.
(La porta più disastrosa che NON DEVE essere APERTA, ma rapidamente chiusa e sprangata, è quella che spinge verso Assisi3: non ce lo nascondiamo, caro Ospite).
<span>circa le porte che il Papa ha provvidenzialmente aperto, concordo con lei, Ospite; resta da aspettare che egli voglia chiudere -decisamente e definitivamente- quelle porte che mai dovevano essere aperte ( e che lo furono vari decenni orsono ) : quelle dell'ambiguità e del dialoghismo e lassismo (tutto è permesso, dire e fare, senza correzioni e senza controlli) che ha favorito eresie e scempi liturgici e dottrinali.
RispondiEliminaE' urgente e improrogabile provvedere a chiudere quelle porte sbagliate, dopo aver aperto quelle giuste, altrimenti si rimarrà sempre a mezza strada del riassestamento dell'Edificio: gli errori continueranno a diffondersi e a lesionarlo, dall'interno, e il crollo sarà inevitabile.
Sulla preghiera dedicata a tali fini, sono d'accordissimo.
La porta più <span>disastrosa </span>che NON DEVE essere APERTA, ma rapidamente chiusa e sprangata, è quella che spinge verso Assisi3: non ce lo nascondiamo, caro Ospite.</span>
<p><span>E' urgente e improrogabile provvedere a chiudere quelle porte sbagliate, dopo aver aperto quelle giuste, altrimenti si rimarrà sempre a mezza strada nel riassestamento dell'Edificio: entrando da quelle, gli errori continueranno a diffondersi e a lesionarlo, dall'interno, e il crollo sarà inevitabile. </span><span>
RispondiElimina</span><span>La porta più disastrosa che NON doveva e non DEVE essere APERTA, ma rapidamente chiusa e sprangata, è quella che spinge ill Vicario e la Chiesa verso Assisi3: non ce lo nascondiamo, caro Ospite.</span><span></span>
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<span><span>E' urgente e improrogabile provvedere a chiudere quelle porte sbagliate, dopo aver aperto quelle giuste, altrimenti si rimarrà sempre a mezza strada nel riassestamento dell'Edificio: entrando da quelle, gli errori continueranno a diffondersi e a lesionarlo, dall'interno, e il crollo sarà inevitabile. </span><span>
RispondiElimina</span><span>La porta più disastrosa che NON doveva e non DEVE essere APERTA, ma rapidamente chiusa e sprangata, è quella che spinge il Vicario e la Chiesa verso Assisi3: non ce lo nascondiamo, caro Ospite.</span></span>
<p><span>Di fronte a molti di questi interventi sono rimasto perplesso: spesso non molto rispettosi nei confronti del Santo Padre, anche se basati il più delle volte su <span>opinioni personali </span>(quantomeno opinabili). Trascurando il particolare che non ha ancora concluso il suo mandato, lo si valuta come fosse già morto. Oltre a questo, personalmente non trovo nemmeno molto sensati i frequenti confronti con altri papati di altre epoche - anche se relativamente recenti - che comunque si sono svolti in contesti completamente differenti. E' sufficiente leggere uno qualsiasi dei suoi libri in cui tratta della Liturgia per capire che se una riforma è possibile questa non può che nascere da lui. Nascere: forse che il suo compito consiste ‘solamente’ nel mettere le basi per questa riforma? La <span>nostra </span>volontà, a quanto pare, è che ciò accada <span>ora.</span> Ora o mai più. Benedetto XVI ha una profonda esperienza ed una rara preparazione culturale radicata alla Tradizione; ha tutta l’esperienza e la conoscenza per ripulire il Concilio Vaticano II dalle errate e deleterie interpretazioni e riproporlo quindi nella giusta luce ovvero – di nuovo – ancorato alla Tradizione. Perché lo ritengo capace di questo? Perché è uno che tra i vari carismi, ha quello di saper leggere il proprio tempo: carisma che nelle Scritture viene tradotto con la parola ‘Profeta’. Oltre a questo, io non sono affatto convinto che questa riforma vada in porto e che il futuro della Chiesa sia come – giustamente – speriamo.</span></p>
RispondiEliminaDalla foto, però, non sembra d'oro, bensì bianco.
RispondiEliminase l'analisi del dietrologo è vera, non è che va all'onore di Benedetto XVI... essere ricattabili, subire pressioni e cedere, non essere in grado di imporsi, non seguire la propria coscienza fino alle estreme conseguenze, non mi sembrano motivi di lode
RispondiEliminaquesta dove l'avete trovata? l'oro (non il dorato), sostituisce TRE colori, ovvero bianco, rosso e verde. Se in casu l'oro sostituiva il bianco, si può capire che in mancanza di meglio usino un velo bianco. Ma insomma è una soluzione di ripiego da chiesa di campagna, come molte cose nelle foto sono da parrocchia bavarese dell'epoca, non da basiliche romane del Settecento. Tutto qui
RispondiEliminaAppunto.
RispondiEliminaFZ
Per chi legge e non capisce: ho cancellato i commenti.
RispondiEliminaFZ
Chiedo scusa, ma non capisco. Quali commenti?
RispondiElimina"...<span><span>molti di questi interventi... spesso non molto rispettosi nei confronti del Santo Padre..."</span></span>
RispondiEliminaFZ