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sabato 5 settembre 2009

I tradizionalisti e il caso Boffo


Pensavamo di non tornare più sull'argomento Boffo, specie ora che la questione si è almeno apparentemente conclusa nell'unico modo possibile, con le dimissioni (ed è un bene che siano avvenute rapidamente - fossero state fatte subito, sarebbe stato ancor meglio - anziché seguire il costume curiale, spesso controproducente, di lasciar sopire le polemiche e a distanza di mesi operare una promotio-amotio). Ma visto che questo dispaccio ASCA ci riguarda direttamente, non possiamo non chiosarlo.


AVVENIRE: CATTOLICI TRADIZIONALISTI SODDISFATTI, PER IL BENE DELLA CHIESA


Roma, 3 set - A dare il via era stato un 'grande vecchio' del cattolicesimo italiano come Vittorio Messori: sul Corriere della Sera di ieri ha criticato la dirigenza della Cei perche', informata della vicenda giudiziaria che aveva coinvolto il direttore di Avvenire, ha preferito lasciarlo al suo posto e non spostarlo ad altro incarico come avrebbe dettato la ''prudenza''. Nel mondo del cattolicesimo tradizionalista, non si stappa certo lo champagne per le dimissioni di Dino Boffo dalla guida del giornale dei vescovi e l'intera vicenda viene seguita con occhio critico, ma di certo per l'ex-direttore di Avvenire non c'e' solidarieta' assoluta e incondizionata. Scriveva ieri Roberto De Mattei, professore di storia, presidente della Fondazione Lepanto e direttore della rivista Radici Cristiane: ''Al di la' del disgusto per l'intera vicenda, quel che appare grave ai semplici fedeli, quali noi siamo, non e' l'attacco a Dino Boffo di Vittorio Feltri, che in fin da conti fa il suo mestiere di giornalista, ma il silenzio con cui lo scandalo giudiziario e' stato fino ad oggi coperto da chi aveva il dovere di intervenire e ha ora quello, impellente, di rimuovere dal suo incarico il direttore di Avvenire''. Parole confermate in pieno oggi: ''Provo molta soddisfazione - spiega all'ASCA - non tanto per la vicenda, quanto per la sua comprensione''. Preferisce non entrare sui dettagli della vicenda il direttore di Studi Cattolici, storica rivista del cattolicesimo conservatore, Cesare Cavalleri, che si dice ''molto addolorato di questa vicenda, di come e' nata, si e' svolta e si conclude'' e rinnova la sua ''massima stima per Boffo''.

Ma i toni critici nei confronti dell'ex-direttore di Avvenire si ritrovano anche su internet: su messainlatino.it, 'casa' online dei tradizionalisti legati alla messa in latino preconciliare, ricorda a Boffo la frase evangelica ''E' inevitabile che avvengano gli scandali; ma guai a colui per il quale avvengono!'' mentre sui blog [quali? su Messainlatino.it non abbiamo letto questi commenti] c'e' chi ricorda ''Nessuno puo' permettersi il lusso di lanciare la prima pietra...'' e c'e' addirittura chi scrive ''io sto con Feltri, con Berlusconi, e con il Papa, contro la Cei ed i suoi protetti che ancora una volta infangano la Chiesa Cattolica Una e Santa''.


Ed ecco quindi il nostro commento. In primo luogo una precisazione, circa l'interpretazione data al nostro precedente post sulla questione: 'oportet' vuol dire 'è opportuno', non 'è inevitabile'. E quel richiamo evangelico contro colui tramite il quale gli scandali avvengono non si riferiva primariamente a Boffo, ma a Feltri che ha sferrato un attacco "sotto la cintura" (è il caso di dirlo) e per di più espressamente motivato come ritorsione per le critiche al Presidente del Consiglio: un gesto inelegante, per usare un understatement. Ma al tempo stesso un gesto opportuno, per quanto l'affermazione possa sembrare contraddittoria con la frase precedente. Boffo ha grandi meriti: come direttore, ha risollevato Avvenire dall'anteriore livello di gazzettino parrocchiale scritto in curialese cattoprogressista; ha condiviso con il card. Ruini le grandi battaglie per la riaffermazione dell'identità cattolica in campo morale. Ma con quel precedente giudiziario, non poteva né doveva restare ancora al suo posto: e non lo diciamo per mero moralismo, ma perché: a) una persona con quei precedenti diviene ricattabile; b) la Chiesa non può pensare di affrontare certe battaglie (contro i matrimoni omosessuali, contro la legge sull'omofobia, per l'indissolubilità della famiglia) con un direttore di giornale che, nei fatti, pare abbia piuttosto cercato di sfasciarla, una singola famiglia... Sicché, Feltri ha provocato con molto danno e fracasso quello che i vescovi stessi, da tempo, avrebbero dovuto discretamente operare; specie dopo che cominciarono a girare quelle missive anonime, pervenute a molti vescovi e anche a Il Giornale; l'arcivescovo Betori ha definito quelle lettere, e giustamente, spazzatura: ma è mai possibile cestinare tranquillamente roba simile senza andare a fondo, visto che una simile lettera è già la prova in re ipsa che certe voci corrono, e soprattutto che quelle voci si basano su un decreto penale il cui capo di imputazione è inequivocabile? Lo riportiamo verbatim, quel capo di imputazione: "perché, effettuando ripetute chiamate sulle sue utenze telefoniche nel corso delle quali la ingiuriava anche alludendo ai rapporti sessuali con il suo compagno (condotta di reato per la quale è stata presentata remissione di querela) per petulanza e biasimevoli motivi recava molestia a '...omissis...'. In Terni dall'agosto 2001 al gennaio 2002".

Ora, Boffo ha dichiarato trattarsi di patacca, ma non ha fornito alcuna spiegazione alternativa dei fatti. Lasciamo la questione sul vero svolgimento della faccenda al suo foro interno; ma in foro esterno, dato che un decreto penale non opposto vale come sentenza definitiva di condanna (e quindi non c'è più alcuna presunzione costituzionale di innocenza, ma anzi affermazione giudiziale di colpevolezza), la prudenza avrebbe consigliato di provvedere discretamente prima che lo scandalo scoppiasse. E una volta che esso è scoppiato, sempre la più elementare prudenza avrebbe consigliato di evitare di far quadrato con stentoree dichiarazioni di solidarietà e difesa ad oltranza, che su questo blog abbiamo criticato se non altro perché analoga, pugnace compattezza ecclesiale fece clamorosamente difetto allorché sotto attacco c'era niente meno che il Papa, aggredito dopo la revoca delle scomuniche per un comportamento assai più nobile (ne converranno tutti, tranne certi modernisti), di quello imputato a Boffo.

Ora la vicenda si chiude. Con uno strascico di dietrologie. Si dice che sia stato il Papa, colui che dopo decenni di coperture curiali ha sanzionato un Maciel e ha affrontato con decisione gli scandali dei preti pedofili, ad imporre le dimissioni. Se così fosse, se cioè solo il Papa avesse avuto la lucidità di accorgersi di una necessità tanto evidente, significherebbe che la Chiesa italiana è afflitta da una cecità sconvolgente. E, questo, ci appare inverosimile. Si osserva pure come dalla vicenda ne esca grandemente indebolita la CEI e, quindi, rafforzata la presa del Vaticano su di essa: ancora l'anno scorso, la frase di Bertone che garantiva alla CEI una 'guida rispettosa' venne sdegnosamente rispedita al mittente; ora invece sarà più difficile per la Conferenza Episcopale, sottrarsi a quel controllo. Il che significa più potere al Papa rispetto ai vescovi; e questa, in fondo, non può che essere un'evoluzione positiva.

37 commenti:

  1. Cecità aggravata... per conoronare
    di dignità la vicenda: ho letto in giro sul web che Boffo si sarebbe iscritto al Partito radicale: qualcuno può confermare o smentire?
    (ed eventualmente...interpretare?)
    I radicali sono capaci di riabilitare un "incompreso" del mondo cattolico?

    Fedele sconcertato
    nello smog ecclesiale
    (sempre più venefico...)

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  2. Non conosco la vicenda, ma mi pare che il richiamo di Messori sia inappuntabile: prudenza.
    Io stesso sono testimone di un grave fatto: un vescovo, informato da me sulle frequentazioni di un prete, con fotografie inoppugnabili che ha fatto? Ha steso una coltre di silenzio. Il prete continua a fare il prete e.... a frequentare certi ambienti.
    Mia suocera, che nonostante abbia 70 anni è esperta cibernetica ed aveva scoperto su internet le foto compromettenti di quel prete che diverse volte aveva invitato a pranzo ha trovato, da buona cattolica "adulta", una giustificazione al silenzio episcopale; ma io che "adulto" non lo sono pur essendo cattolico, giustificazioni non ne trovo.

    Manca la virtù della prudenza; e pure quella della giustizia.


    Antonello

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  3. Misericordia per tutti, tranne che per noi...
    Nike

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  4. Nike, arriverà, arriverà. Sono certa che arriverà, nonostante l’ostacolo di tanti vescovi. Ci basta sapere che è il Signore ad ascoltare i nostri gridi e sta portando in Lui ogni nostra sofferenza di tante attuale incoerenze. La gerarchia lo sa, ma ci tiene al potere. Ci basti sapere che Lui ascolta e Lui capovolge.

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  5. Premesso che apprezzo Avvenire e che quindi bisogna riconoscere il lavoro del suo ex-direttore

    (parentesi: tranne nell'aver silenziato il tentativo di riforma messo in atto dal Papa riguardo il "cristianesimo moderno", aver snobbato le voci critiche contro questa deriva secolarizzante e dato voce alle resistenze del potere curiale; chiusa parentesi, ma comunque il mondo non finisce qui e molte battaglie cattoliche Avvenire le fa eccome...),

    mi permetto di dire che la CEI ha commesso almeno tre errori:
    -non aver avuto il sentore che Boffo fosse ricattabile
    -aver sposato la linea moralistica di giornalacci come Repubblica puntando il dito contro il peccatore-bersaglio-mondiale per assecondare certi parroci a disagio coi propri parrocchiani su questo e non -evidentemente- su molte altre cose
    -aver atteso che qualcuno si ponesse certe domande in Vaticano, prima di porsele da soli e trarne immediate conseguenze.

    La brutta figura fatta dalla Chiesa è la sola che mi interessa, anche se il giornalismo l'ha fatta pessima. E un ridimensionamento delle conferenze episcopali, ovunque siano, farebbe solo bene, perchè "democraticamente" questi zittiscono quei singoli vescovi che ragionano meglio della "linea ufficiale"... Anche quelli meno "comodi" per il Papa, presi uno alla volta, sono meno indigesti di una conferenza...

    Anche Avvenire ha un'ottima occasione per dare voce a voci cattoliche, sinceramente ed appassionatamente cattoliche, senza emarginarle in nome del politicamente corretto che non ha nulla a vedere con il Vangelo.

    Tanti auguri a Dino Boffo, vittima, per quanto peccatore, di un imbarbarimento e di una secolarizzazione che investono il mondo e la Sposa.

    E anche chi in fondo è soddisfatto delle decisioni prese, ha ora l'occasione di dimostrare sciocco l'ostracismo, evidando certe becere sparate, aiutando davvero il Santo Padre a realizzare quel che innegabilmente sta mostrando di desiderare...

    un lettore di Avvenire e del blog

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  6. Caro anonimo delle 14.47,
    mi permetto di dire che tutti quei
    "tranne" che lei ha messo in parentesi sono una fetta ben consistente e di non secondaria importanza di quello che dovrebbe essere il lavoro serio e sostanzioso - e affidabile - del direttore di un giornale cattolico, che voglia godere di credito inossidabiile dai suoi lettori, lungo il passare degli anni e delle mode!
    O sbaglio?
    E ho dunque detto l'ennesima politica-scorrettezza che può oggi suonare offensiva ai sostenitori del principio logico-morale che suona così:
    "è vero e giusto tutto e il suo contrario"?

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  7. Speriamo il prossimo direttore ... sia lui un indiscuttibile portavoce del Santo Padre e la Chiesa riscontrare quel 'non tutti i mali vengono per nuocere'.

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  8. Quoto l' ultimo anonimo, lettore di avvenire.

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  9. Ovviamente quotavo l' anonimo delle 14 e 47

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  10. Da questa vicenda ne escono tutti sconfitti:Berlusconi,Feltri,Boffo,C.E.I,meno uno:il Papa.La Chiesa italiana ha fatto una pessima figura nel suo corpo,non nel suo Capo(Primate).Sono sicuro che da un gran male ne uscira'un gran bene,cio' e' sicuramente gia' nei disegni della Divina Provvidenza.Eugenio

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  11. Vorrei rivolgere tre domande all'anonimo delle 14.47.
    - Che cosa sono esattamente le
    "voci cattoliche, sinceramente ed appassionatamente cattoliche"
    alle quali Avvenire dovrebbe "dare voce"?

    - e perchè finora non ha dato voce a quelle voci?

    - se il sig. Boffo e tanti di noi
    (o forse tutti?) siamo "vittime, per quanto peccatori, di un imbarbarimento e di una secolarizzazione....", DI CHI E' LA COLPA di tale imbarbarimento?
    E CHI salverà tutte queste vittime impotenti di fronte ai propri peccati che li schiacciano?
    CHI ESPIERA' le loro colpe?
    ?
    ------
    Resto in attesa di una cortese risposta
    (e spero non sia attesa vana, come spesso mi è capitato....)

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  12. A fedele sconcertato:

    sono l'anonimo delle 14.47 e vorrei invitarti a non vedere solo la contraddizione illogica, ma la logica complessa della vicenda umana.

    Noi commettiamo degli errori, ma -grazie a Dio- intanto qualcosa di buono lo facciamo.

    Lo smog ecclesiale è in parte diradato ora da un potente "ventilatore" (mi si passi l'accostamento) nella persona del Santo Padre, che dovremo aiutare più che mai, anche nuterendo fiducia nello Spirito santo (che soffia su di lui) e nella conversione dei peccatori, tra i quali noi stessi.

    Perciò ringrazio C.C. e straquoto Eugenio.

    Sursum corda! (sono sconcertato pure io)

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  13. Caro Ingenuo, provo a rispondre semplificando un po' (probabilmente troppo)

    - Che cosa sono esattamente le
    "voci cattoliche, sinceramente ed appassionatamente cattoliche"
    alle quali Avvenire dovrebbe "dare voce"?
    - e perchè finora non ha dato voce a quelle voci?

    Sono le voci di chi, da tempo, suggerisce, sussurra o urla un disagio per la percezione della presenza di "due chiese" e per l'assenza di dibattito su questa percezione; sono voci critiche verso un certo cattolicesimo secolarizzato; credo che non abbiano avuto spazio per l'eccessivo potere che ha "l'altra voce" e perchè "l'altra voce" (che per di più è critica verso lo stesso Avvenire, considerato "di destra") è ritenuta meglio spendibile nel dialogo con "i lontani", pur essendosi un po' persa la finalità di tale dialogo (l'annuncio del kerygma) confusa con un volemose bene generalizzato e senza porre troppi puntini sulle i...

    - se il sig. Boffo e tanti di noi
    (o forse tutti?) siamo "vittime, per quanto peccatori, di un imbarbarimento e di una secolarizzazione....", DI CHI E' LA COLPA di tale imbarbarimento?
    E CHI salverà tutte queste vittime impotenti di fronte ai propri peccati che li schiacciano?
    CHI ESPIERA' le loro colpe?
    ?

    Ingenuo, non essere tale: ha già espiato per tutti Gesù. Lui ci salva, guardando a Lui ci salviamo.
    Per "loro" e per "noi". Per i molti che vogliono esserlo.
    Per i Suoi meriti e non per i nostri (comunque la pensiamo ed agiamo) noi offriamo
    Gesù presente in Corpo Sangue Anima e Divinità in riparazione...
    Al Padre chiediamo misericordia per la Sua dolorosa passione.

    Gli errori commessi devono essere emendati dalla conversione. Il perdono è certo per chi si pente. Ma a volte pentirsi passa da un dialogo che ti schiude l'orizzonte. Almeno si iniziasse a prendere in considerazione di essersi sbagliati, non tanto nelle buone intenzioni, ma dall'evidenza
    dei frutti "marciti"... Credo che un malato sia il primo a volersi curare. Poi serve un buon medico e pure gli infermieri...

    Anonimo 14.47 (gioco l'ambo?

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  14. tutti, sia preti che laici, dovremmo guardare alla figura esemplare del curato d'ars, il quale con la sua docile obbedienza allo Spirito ha favorito che l'azione dello spirito Santo realizzasse quanto è avvenuto nello sperduto paesino delle Dombes. Viva il papa che ci ha invitati a riflettere sulla sua memoria

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  15. Dovremmo tutti, sacerdoti e laici, guardare la figura del santo curato d'ars. Egli docile all'azione dello Spirito Santo ha favorito la nascita di una autentica comunità in quello che era un piccolo paesino sperduto delle Dombes. Viva il papa che ci ha invitati, soprattutto ai sacerdoti, a guardare alla figura di questo santo sacerdote. sappiamo tutti che solo ciò garantisce la felicità dell'uomo ed il trionfo di Cristo sulle nostre miserie

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  16. All'anonimo delle 15,47 vorrei domandare che cosa c'entra Berlusconi e perchè dalla vicenda Boffo dovrebbe uscirne sconfitto, lui che da mesi e mesi è attaccato e vilipeso da tutta la stampa italiane, aiutata da quella progressista d'oltralpe, senza che vi sia uno straccio di prova se non le mitomanie di una "escort"(ai miei tempi si chiamavano in altro modo). Salvo pochi nessuno ha difeso la privacy del Presidente del consiglio.Vorrei sapere inoltre perchè dovrebbe uscirne sconfitto Feltri che ha evidenziato un fatto vero e risaputo. Certamente sconfitta ne esce la CEI che pur sapendo ha tollerato per anni di avere per direttore del suo giornale una persona ricattabile. Ma sconfitto è anche lo spirito del Vaticano II che ha voluto mettere in mano la Chiesa ad un episcopato progressista che non conosce le virtù pricipali: obbedienza al papa e carità verso il prossimo, specialmente se attaccato alla trasizione, sia in campo morale che liturgico.

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  17. Mi stupiscono non tanto le critiche a Boffo e alla CEI (tutti sono criticabili e possona sbagliare), ma che alcuni di voi cerchino ancora di salvare il premier ... Sembra quasi che teniate più a lui che al Papa.

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  18. Come al solito l'anonimo succitato si è dimostrato per quello che è:un ipocrita : condanna il premier dando credito ai pettegolezzi di una "escort". Difendendo il premier si difende il trionfo della verità e del concetto che sino a giudizio definitivo ogni cittadino è innocente. In questo caso non ci sono nè reati nè denunce nè procedimenti aperti dalla magistratura: Boffo si è dato la zappa sui piedi da se. Invece di negare e di dire che quella pubblicata da Feltri era una patacca, avrebbe dovuto ammettere una colpa che riaffiorava da un torbido passato e tutto sarebbe finito lì. Ricordiamoci inoltre che il direttore del giornale dei vescovi NIENTE fece per difendere il Papa dalle offese rivoltegli da tutta la stampa progressista e da alcuni influenti esponenti dell'eèpiscopato italiano (Martini, Plotti, il vescovo di Segni, ecc.) per aver tolto le scomuniche ai vescovi della FSSPX o dopo la pubblicazione del motu proprio Summorum pontificum. Solo per questi due atti coraggiosi dovremmo difendere a spada tratta il Sommo Pontefice. . Caro signore porti il suo cattocomunismo altrove.

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  19. La direzione ha avviato Avvenire sulla linea di Repubblica e del Corriere della Sera. Cioè far politica scagliando la prima pietra per colpire la persona. E' questo che è inaccettabile per un giornale "dei vescovi". Quando i Pastori, o chi per loro, entrando in politica scelgono chi pascere e chi colpire, la Chiesa di Dio ne soffre perchè si perdono anime,. Ripetiamo con BXVI,vero obbiettivo dell'operazione di Repubblica,: "Dio persegue le colpe ma protegge i peccatori"
    Da ALMA PREX
    P.S.
    Abbiamo proposto De Mattei come direttore di Avvenire.

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  20. Lo spettacolo dato dalla Cei è stato inverecondo...hanno difeso un molestatore.
    Il resto è irrilevante.
    Quando il Signore tornerà...troverà la Fede sulla terra?

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  21. Quoto l'anonimo delle 20,25: la CEI ha gestito la questione in maniera assolutamente dilettantesca oltre che antievangelica, ha ragione Messori.
    D'altra parte le ultimissime uscite di questo pomeriggio non fanno affatto bene sperare dato che Mons. Crociata ha testualmente dichiarato che priorità della chiesa italiana deve essere l'accoglienza agli immigrati.
    Stiamo vicini al Santo Padre e preghiamo per lui....han da venire tempi oscuri!

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  22. Lasciamo stare De Mattei dov'è.
    E restino i vescovi dove sono: nelle diocesi, ma a curar il loro gregge che nella maggior parte dei casi è senza guida e senza foraggio sano.
    Non capisco cosa pensano di ottenere, loro ed il loro nuovo portavoce di Avvenire, a rimestar nella vicenda nauseabonda.
    Proseguan pure per tale strada e si troveran con altri casi d'immoralità che riemergon dal pèassato o emergon dal presente.
    La strategia dell'occultamento e della difesa dell'indefendibile sino ad oggi non ha dato buoni frutti, ma soltanto armi taglienti e velenose in mano ai nemici, che non han remore a svelar certo marciume.
    S'affannino invece, le alte gerarchie, a ripulir la Chiesa, com'era nel programma del card. Ratzinger nel discorso ai conclavisti.
    Noi manifestiamo il nostro sdegno ed il nostro dolore per la situazione della Chiesa, che amiamo perché è la nostra Santa madre, che può far a meno di moralisiti con l'armadio pieno di scheletri non presunti ma riconosciuti e
    condannati dalla magistratura penale.

    Il blog, a mio avviso, è stato fin troppo delicato nel trattar la faccenda. Quindi certe accuse son segno di malafede. Che si cerchi in queste pagine un capro espiatorio?

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  23. Penso anch'io che si sia stati in generale fin troppo delicati. Nella vicenda Boffo la Cei, ma non solo, ha dato una delle peggiori prove di sé, e bene ha fatto Messori a scrivere quanto ha scritto. I tempi dello spirito di congrega son tramontati almeno quanto quelli del parlare - e del pensare - obliquo. E' invece tempo di sì sì, no no, stile di cui, peraltro, i nostri cari vescovi sembrano capaci quando si tratta di mettere i bastoni tra le ruote alla Messa more antiquo. La politica ecclesiastica degli insabbiamenti ha coperto talvolta situazioni non sciagurate ma sciaguratissime, e ciò al fedele schietto e sincero non sta più bene. Ecco perché per alcuni di noi, se non per tutti, la presa di posizione del cardinale Bagnasco appare non solo inopportuna ma inqualificabile. E se queste parole possono apparire molto dure, si sappia che sono anche molto ponderate. Ci fermiamo qui per non infierire, anche se ce ne sarebbero tutti gli estremi, con buona pace di chi ciancia sul mondo del tradizionalismo cattolico senza averne capito le istanze, lo spirito e la profonda mitezza.

    Sullo

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  24. ...iscritto al partito radicale?
    ...mistero Boffo!
    A.H.

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  25. Se non rammento male, allorquando un peccato si manifesti con "pubblico scandalo" costituisce dovere del sacerdote la pubblica ammonizione del peccatore,il che, come ciascuno ben conosce (e come ribadisce,fra l'altro, anche l'ultimo Catechismo della Chiesa Cattolica), rappresenta opera di misericordia spirituale.

    Circa il caso in questione, riterrei fatto inequivocabile che un regolare decreto di condanna configuri una di quelle forme di pubblicità idonee ad esternare al pubblico,tanto l'atto scandaloso che il suo autore.

    Possibile che proprio nessuno dei vescovi indirizzatari del "dossier" (che, a quanto riportato dalla stampa, includeva anche una fotocopia del documento giudiziario di condanna) abbia sentito il dovere morale di porre in opera quel comportamento che la sua stessa qualità di cristiano, insieme all'obbligo derivante dal suo ministero sacerdotale, gli avrebbero imposto la carità di dover compiere?

    Al più, se, in ipotesi, l'anonimato della denunzia avesse potuto indurre l'indirizzatario a dubitare della veridicità del documento, la Virtù Cardinale della Prudenza lo avrebbe dovuto indurre ad una verifica della notizia; il che, come ogni persona di mondo ben conosce, costituisce impresa assai facilmente esperibile .

    Molto stupisce, quindi, la reazione generalizzata dei presuli informati; uno di questi, nel proposito, ha voluto evocare la figura mafiosa dell'"avvertimento", alla quale (probabilmente per inconscia reazione "freundiana") ha ritenuto di dover replicare, mantenendosi nella stessa gamma di toni culturali, attraverso un rimarchevole esercizio di "omertà"...

    Debbo essere sincero, l'intiero dipanarsi della vicenda non è riuscito a sorprendermi in alcunché, ma,anzi! Giacché altro non ha fatto se non confermarmi in quanto già il nostro amatissimo Santo Padre aveva avuto (Lui sì!) la Carità di pubblicamente riprovare, appena prima di entrare in Conclave.

    Come tutti ben sappiamo, l'albero può essere giudicato dai suoi frutti e, quindi, che mai concludere circa la qualità di troppi fra i pastori donatici dallo spirito del "postconcilio"?

    Codialmente.

    P.S.: ciò che vale per detto relativamente ai pastori, non riguarda certamente i Pastorelli del nostro blog che, ovviamente, costituiscono un fenomeno di tutt'altro livello e caratura!

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  26. Tanta parte della Gerarchia ancor non ha capito che comportamenti omertosi trasforman il tumore in metastasi. Lo scandalo dei fedeli porta alla sfiducia ed all'allontanamento. Questo quadrato intorno ad una persona di non comune influenza foetet.

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  27. "Lo spettacolo dato dalla Cei è stato inverecondo...hanno difeso un molestatore.
    Il resto è irrilevante."

    Esattamente. Le dimissioni di Boffo sono arrivate. E' incomprensibile che non abbia ancora avuto il buon gusto di uscire di scena l'altro grande protagonista di questa squallida difesa d'ufficio dell'indifendibile, cioè BAGNASCO, che con la vampata di stizza espressa a paramenti caldi si è giocato, riteniamo in non pochi, ogni residua autorevolezza. Il danno che il cardinale ha così recato alla Chiesa è incalcolabile e, quand'anche involontario, bastevole a motivare l'immediato abbandono dell'incarico.

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  28. Sconcertato, sconvolto dalla vicenda Boffo-CEI, ecco cosa scrissi il 2 settembre:
    Caro dott. De Mattei,
    finalmente una riflessione chiara e condivisibile, dalla prima all'ultima parola. Le confesso che sono moralmente a terra da qualche giorno e non faccio che pensare a questa bruttissima storia. Non tanto e non solo per il comportamento di quello "sciagurato" (uso l'aggettivo del Manzoni, perché quello che mi verrebbe spontaneo sarebbe offensivo), ma per la condotta degli uomini di Chiesa, dei prelati che sembrano fare quadrato attorno allo sciagurato. Per quale ragione? Questa è una domanda atroce. Non è che questo "poveraccio" custodisce dei segreti che devono rimanere tali per non far uscire il "marcio" che c'è nella Chiesa e di cui chiedeva perdono il Papa durante la Via Crucis di qualche anno fa? Ma la cosa che mi ha mandato più in "depressione" e quasi in "disperazione" è stata la presa di posizione di Benedetto XVI di ieri. Speravo che almeno il Papa prendesse le distanze, coraggiosamente, da questa melma che ci sta sommergendo, una specie di suicidio di gruppo. Credevo che il fattaccio fosse per il Papa un'occasione d'oro per un repulisti nella Chiesa italiana: eliminare i "sepolcri imbiancati" almeno dalle cariche di maggiore responsabilità. Non tutto il male vien per nuocere, dice il proverbio. Invece niente. Allora chiedersi il perché della disaffezione della gente alla Chiesa cattolica diventerà una domanda oziosa. Quello sciagurato ha fatto un danno enorme al cattolicesimo e altrettanto, o forse più, l'hanno fatto tutti coloro che l'hanno coperto in quindici anni di direzione del quotidiano cattolico e anche ora che il bubbone è venuto a suppurazione.
    Grazie per aver detto finalmente una parola chiara e netta. Purtroppo molti prelati sono ancora quelli di cui parla il Manzoni: tacere e sopire. E molti cattolici sono usi a "obbedir tacendo". Gravissimi errori: a volte bisogna rovesciare il tavolo, come fece Gesù nel Tempio.
    Grazie per l'attenzione e cordiali saluti.
    Ora, trascorse tre settimane, sono ancora in grave crisi: non riesco più a credere una parola di quello che dicono il card. Bagnasco, don Crociata et sim., mi sembrano una congrega di farisei. E non penso di essere il solo. Per fortuna vedo, leggendo qui i commenti, che molti cattolici sanno ancora usare la testa. Il gregge, a volte, può essere migliore del pastore. Vi ringrazio tutti (o quasi). Ma non so se riuscirò ad avere ancora fiducia nella Gerarchia. [Anche se figurerò come Anonimo - che non mi piace per niente - il mio nick è Myosotis].

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  29. ...e invece la vicenda non si era affatto conclusa a settembre, ma ha avuto una clamorosa coda, attesa e prevista da chi si è fatto guidare da una retta coscienza, inopinata e imbarazzante per i cattocensori affetti da insaziabile cannibalismo, quelli - per intenderci - che anzichè sostenere il fratello vilmente calunniato hanno pensato bene cavalcare la tigre feltriana per sostenere evidentemente la solita linea dividente che tente di contrapporre il Papa ai Vescovi, nell'illusione che l'amore al Papa si possa meglio esprimere con l'odio ai Vescovi, come se il Papa sino a cinque minuti prima non fosse uno dei vescovi anche lui.
    Infatti Feltri ha dovuto suo malgrado ritrattare e riconoscere che in quelle famose carte processuali non c'era niente ma proprio niente di compromettente: bagattelle, quisquilie e pinzillacchere, una multa per divieto di sosta opoco più. E quindi questo dimostra a posteriori che i Vescovi italiani avevano fatto benissimo a lasciare Boffo al suo posto perchè già sapevano che di sciocchezze si trattasse, e che avevano fatto benissimo a ignorare una lettera anonima come qualunque persona saggia farebbe altrimenti chiunque potrebbe costringere un gentiluomo a dimettersi da qualunque carica e buonanotte (a proposito, resta la curiosità di sapere chi è il birichino che ha diffuso tutto quell'insieme di panzane, non è che voi ne sapete qualcosa?). Dimostra inoltre che i cattoliconi tradizionaloni e bravoni hanno preso una bella cantonata lasciandosi guidare anzichè dai pastori (vescovi e papa insieme non dimentichiamolo perchè il papa ha appoggiato espressamente l'operato della CEI)da un lestofante anonimo redattore di nefandezze e da un direttore di giornale non esattamente ispirato a principi di correttezza deontologica e tantomeno di cristiana condotta.
    Dimostra infine che la verità alla fine viene a galla e che i giusti sono nelle mani di Dio e che i troppi amici di Giobbe che circolano nei sottoscala del mondo cattolico alla fine vengono sbugiardati dalla verità stessa nel suo splendore e nella sua inarrestabile marcia silenziosa.
    E adesso, a parte le risicate scuse a denti stretti di Feltri, ci farebbe piacere leggere anche le scuse, chessò, di un Franceschiello Cossiga sempre pronto alla stilettata, ma non altrettanto all'ammissione di colpa, o da un Vittorio Messori abile venditore di prodotti ecclesiastici firmati ma altrettanto abile a sputare nel piatto dove mangia, o magari dall'esimio professore Roberto De Mattei che si picca di essere un "povero semplice fedele abbandonato dai Pastori cattivi e mercenari" nonostante il suo pedigree accademico che lo farebbe annoverare piuttosto, se non vigila sulla propria superbia, tra quei dotti e sapienti ai quali è preclusa la comprensione del Vangelo e che aveva violentemente chiuso il suo poco magistrale intervento chiedendo alla CEI la testa mozzata di Boffo su un piatto d'argento e che adesso, se fosse coerente con sè stesso, dovrebbe lasciare la cattedra universitaria, perchè, abbiate pazienza, non possiamo tollerare che una persona sfiorata anche dal benchè minimo sospetto di essere un fiancheggiatore dei calunniatori rimanga lì tranquillo al suo posto a pontificare in un ateneo cattolico, eh no questo no !!!
    E magari, dulcis in fundo, anche qualche parola non dico di scusa o di resipiscenza ma almeno di affetto e di riconoscimento verso Dino Boffo dai curatori di questo blog forse non guasterebbe.
    Speranza vana? Non lo credo, non lo credo...
    Luigi Murtas

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  30. Si rilegga il nostro commento nel post, caro Luigi Murtas, e dica che cosa ci sarebbe da rettificare da parte nostra. Noi la riconoscenza a Boffo, per quanto aveva fatto all'epoca di Ruini, l'abbiamo espressa in questo post fin da quando egli era nella bufera.

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  31. Il vostro commento l'avevo riletto e proprio per questo mi sono deciso a scrivere. Ora l'ho ulteriormente rivisto e confermo quanto ho scritto.
    Intanto si dice che l'allusione a "chi provoca scandali" non è riferita "primariamente" a Boffo ma a Feltri. Ne deduco che "secondariamente" è riferita anche a Boffo. Dagli atti giudiziari non emerge alcuno scandalo sessuale ma solo molestie telefoniche.

    Leggo po: "Ma con quel precedente giudiziario, non poteva né doveva restare ancora al suo posto: e non lo diciamo per mero moralismo, ma perché: a) una persona con quei precedenti diviene ricattabile; b) la Chiesa non può pensare di affrontare certe battaglie (contro i matrimoni omosessuali, contro la legge sull'omofobia, per l'indissolubilità della famiglia) con un direttore di giornale che, nei fatti, pare abbia piuttosto cercato di sfasciarla, una singola famiglia... Sicché, Feltri ha provocato con molto danno e fracasso quello che i vescovi stessi, da tempo, avrebbero dovuto discretamente operare; specie dopo che cominciarono a girare quelle missive anonime, pervenute a molti vescovi e anche a Il Giornale"

    Mi domando: quali sono questi precedenti con i quali Boffo veniva squalificato e non avrebbe più potuto esporre la morale sessuale cattolica? Molestie telefoniche? E cosa c'entra? In realtà il vostro commento lascia intendere (arbitrariamente sulla base degli atti giudiziari che come confermato prima dai magistrati e ora dallo stesso Feltri non contengono riferimenti a relazioni sessuali di Boffo) che Boffo con le sue telefonate avesse inteso convincere la donna a lasciare il compagno perchè lo voleva lui. Falso. I magistrati e ora Feltri affermano che nelle carte processuali non c'è niente di tutto questo e nella realtà dei fatti tanto meno. Non vi vergognate a calunniare e diffamare così disinvoltamente persone e famiglie innocenti??!!

    E chiudete con una inspiegabile soddisfazione per la condanna di Boffo: "l'arcivescovo Betori ha definito quelle lettere, e giustamente, spazzatura: ma è mai possibile cestinare tranquillamente roba simile senza andare a fondo, visto che una simile lettera è già la prova in re ipsa che certe voci corrono, e soprattutto che quelle voci si basano su un decreto penale il cui capo di imputazione è inequivocabile?" Il capo d'imputazione è "molestie telefoniche", bagatella minuscola e minimale, cosa volete che abbia di inequivocabile? E secondo voi un foglietto anonimo e pieno di invenzioni smentite da tutti quelli che le avrebbero potute confermare, un fogletto di quelli che girano a centinaia negli uffici, nei giornali e in tutti i posti dovrebbe essere suffuciente a distruggere la carriera di una persona che si sa integerrima? Sono questi i criteri morali tradizionalisti?

    E quando ho auspicato una vostra dichiarazione di rettifica, non mi riferivo ai riconoscimenti dei meriti professionali di Boffo, li ho visti, ma cosa c'entrano? Io vorrei da voi (liberissimi di farlo o no, è solo un mio desiderio) una rettifica che dicesse più o meno "era tutto falso, Boffo non ha fatto nulla che meritasse la perdita della direzione di Avvenire, non aveva relazioni immorali, non era omo e niente di simile". Se avete dedicato spazio alle accuse poi rivelatesi infondate, perchè non darne alcuno alla piena riabilitazione dell'ingiustamente accusato?
    LM

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  32. Premesso che noi non conosciamo i fatti né le carte processuali, conosciamo però il capo di imputazione del decreto penale divenuto definitivo:
    "perché, effettuando ripetute chiamate sulle sue utenze telefoniche nel corso delle quali la ingiuriava anche alludendo ai rapporti sessuali con il suo compagno..."

    Lei sa che un decreto penale non opposto equivale a una sentenza definitiva di condanna. Ora, come vede, la sfera sessuale c'entra: è riportata nel capo di imputazione. Non c'entra l'omosessualità, parrebbe di capire da quel che dice ora Feltri. In quanto giurista, io non ho mai dato alcun credito al foglio in cui si parla di omosessuale attenzionato (manco ai tempi del duce si occupavan di quella roba: siamo un paese da sempre sessualmente tollerante, e per fortuna). Ma al decreto, sì. E se rilegge ancora una volta, vedrà che parliamo all'indicativo quando si tratta dei fatti assodati in base al decreto, al condizionale e de relato sul resto. Quindi, nessuna accusa (se non quella giudizialmente confermata) o calunnia da parte nostra!

    Come ci ha dato fastidio l'attacco (colpo basso, l'abbiamo definito), ci hanno dato ancor più fastidio le difese ipocrite e aprioristiche del genere: non è vero niente. Il decreto, c'è, e resta.

    La posizione migliore, secondo noi? Ammettere che ha sbagliato e, se non è come si accusa, spiegare il fatto ridimensionandolo (Boffo invece ha fatto segretare gli atti), ricordare che nessuno è senza peccato, e stop.

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  33. Come giurista avrà anche ascoltato il magistrato di Terni precisare che la frase “alludendo ai rapporti sessuali con il suo compagno” non si riferiva affatto a rapporti tra Boffo e la signora e tantomeno col suo fidanzato. Quindi la vostra tremenda affermazione (vedi post nel blog) “un direttore di giornale che, nei fatti, pare abbia piuttosto cercato di sfasciarla, una singola famiglia…” è mostruosamente calunniosa, diffamatoria ed esige riparazione come insegna il Catechismo.
    Saprà anche che trascorsi tre anni dalla condanna senza che vi siano reiterazioni interviene la riabilitazione e il reato è estinto e con esso ogni effetto penale e pertanto il reo ritorna candido come una colomba e quindi lei – come giurista – non può fare nessun uso di quel decreto. Anche i certificati del casellario non sono fatti per svergognare pubblicamente gli imputati ma per altri fini amministrativi. Un buon giurista e un buon giornalista dovrebbero saperlo.
    Se invece vuole semplicemente utilizzare il decreto come documento storiografico, allora è tenuto a leggerlo insieme ad altre fonti e dichiarazioni, a partire da quelle dell’interessato che ha fornito una spiegazione dei fatti circostanziata e attendibilissima. Un buono storico dovrebbe sapere queste cose. E come cristiano lei è tenuto a prestare fede a quanto dichiarato da un suo fratello di fede e confermato dai vescovi, le persone meglio informate dei fatti e per un cristiano molto più attendibili di quelle di un giornalista pagano.
    Boffo ha fatto segretare gli atti? Dice di averlo fatto per riguardo alle altre persone coinvolte. Non le sembra una spiegazione adeguata alla luce della carità cristiana? Lei come avrebbe agito? Inoltre questa “segregazione” non ha impedito a Feltri di prendere visione di quegli atti, come appare dalla sua ultima presa di posizione in cui afferma di aver potuto “rendersi conto”. Quindi anche questa sua esigente richiesta è stata soddisfatta, evidentemente rendendo ciò compatibile con le esigenze della carità.
    Non dimentichi inoltre che le telefonate sono state fatte da un’altra persona, anche se poi è stato condannato Boffo, colpevole solo di non aver vigilato attentamente..
    In conclusione, penso che lei, come amministratore di questo blog che ha contribuito a diffamare Boffo, dovrebbe pubblicare almeno due righe in cui da conto della ritrattazione di Feltri. Il risarcimento sarebbe più completo se vi aggiungesse le sue scuse personali, ma se la sua superbia glielo rende eccessivamente oneroso, almeno la prima formalità non dovrebbe costarle troppo.
    Luigi Murtas

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  34. Spiacente per lei, resto della mia idea. Una sentenza (o decreto penale) di condanna capovolge la presunzione di innocenza. La annulla. Se poi fosse vera la storia che quelle telefonate le fece un terzo (un tossicodipendente morto nelle more, mi sembra) mi fa piacere per Boffo, ma è mio dovere, fino alla revisione del processo, non credervi. Tanto più che la versione di Boffo è ben poco credibile e che Feltri, che ha letto le carte processuali, ha ridimensionato il fatto, ma non ha detto che Boffo non lo commise.

    Sicché, in foro esterno, finché i fatti non son chiariti (e Boffo nulla ha fatto per chiarirli), le dimissioni erano l'unica scelta opportuna.

    Il suo discorso sulla riabilitazione è un completo nonsense giuridico.

    Infine: alludendo ai rapporti sessuali col suo compagno, che cosa significa per lei in lingua italiana?

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  35. Dimenticavo: quanto alle fede che si dovrebbe prestare alle assicurazioni dei vescovi(non ce l'ha aggiunto il tipico "successori degli apostoli" che piace tanto a voi cattoepiscopaliani?) in merito alla moralità del loro entourage, lo vada a chiedere ai collegiali, seminaristi e ragazzini irlandesi!

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  36. Il mio discorso sulla riabilitazione è quello che si ricava dal nostro ordinamento penale, se per lei nonha senso non so che farci.

    Invece mi addolora molto il suo discorso sul giudizio che dobbiamo formarci sull'operato altrui. Sto parlando del giudizio morale, ovviamente, non di quello giudiziale, per il quale bisognerà consultare i precedenti e ovviamente non si potrà tenere conto di ricostruzioni diverse. Ma Lei in questa sede è forse un giudice che deve emettere una sentenza penale? Non mi pare, allora perchè dice che "ha il dovere di non credere alla versione di Boffo"? E' forse diventato un positivista kelseniano? Guardi che questo non fa onore al suo nitore tradizionalista! Con questo bel criterio oltretutto dovrebbe rinunciare a venerare - chessò - Tommaso Moro sol perchè questi è stato condannato da un regolare tribunale pubblico.

    La versione di Boffo è la più credibile, e tutte le altre si sono sgonfiate via via col tempo. Anche Feltri ha dovuto ammetterlo.

    "Alludendo ai rapporti sessuali col suo compagno" in italiano significa "facendo considerazioni relative ai rapporti sessuali tra la signora e il suo compagno". Il dettaglio di queste considerazioni ci sfugge, e purtroppo l'autore delle telefonate non può spiegarcele. Ma potrebbe, ad esempio, essersi trattato di rimostranze morali concernenti il fatto che i due, pur non essendo sposati, avessero rapporti: è ovvio che non si devono importunare le persone nemmeno per far valere un principo morale. (A proposito, lei ha parlato di sfasciare famiglie, ma i due non erano sposati, qui l'aderenz aai fatti non conta più?).

    Sono d'accordo sul fatto che le dimissioni ormai fossero inevitabili, nonostante il sostegno del Santo Padre e dei Vescovi, perchè ormai con quel cannone puntato Boffo non avrebbe più potuto lavorare serenamente e l'Avvenire sarebbe stato costretto a occuparsi tutti i giorni di quella vicenda. Per non parlare dei riflessi sulla vita privata di altre persone. Ma di questo ovviamente a Lei non importa nulla, a Lei interessa solo l'ordinato svolgimento della liturgia , della carità chissenefrega.

    Credevo che anche per Lei i Vescovi fossero i successori degli apostoli, il Catechismo dice così, per Lei invece come è?

    Non chiederò informazioni agli irlandesi, preferisco chiederle ai fedeli delle migliaia di Vescovi che servono fedelmente la Chiesa e magari vengono anche incarcerati e perseguitati. Lei ovviamente chieda pure a chi vuole.

    LM

    P.S. e dai, chieda scusa, è un gesto nobile, il card. Canizares lo apprezzerebbe moltissimo, son sicuro...

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  37. Il mio discorso sulla riabilitazione è quello che si ricava dal nostro ordinamento penale, se per lei nonha senso non so che farci.

    Invece mi addolora molto il suo discorso sul giudizio che dobbiamo formarci sull'operato altrui. Sto parlando del giudizio morale, ovviamente, non di quello giudiziale, per il quale bisognerà consultare i precedenti e ovviamente non si potrà tenere conto di ricostruzioni diverse. Ma Lei in questa sede è forse un giudice che deve emettere una sentenza penale? Non mi pare, allora perchè dice che "ha il dovere di non credere alla versione di Boffo"? E' forse diventato un positivista kelseniano? Guardi che questo non fa onore al suo nitore tradizionalista! Con questo bel criterio oltretutto dovrebbe rinunciare a venerare - chessò - Tommaso Moro sol perchè questi è stato condannato da un regolare tribunale pubblico.

    La versione di Boffo è la più credibile, e tutte le altre si sono sgonfiate via via col tempo. Anche Feltri ha dovuto ammetterlo.

    "Alludendo ai rapporti sessuali col suo compagno" in italiano significa "facendo considerazioni relative ai rapporti sessuali tra la signora e il suo compagno". Il dettaglio di queste considerazioni ci sfugge, e purtroppo l'autore delle telefonate non può spiegarcele. Ma potrebbe, ad esempio, essersi trattato di rimostranze morali concernenti il fatto che i due, pur non essendo sposati, avessero rapporti: è ovvio che non si devono importunare le persone nemmeno per far valere un principo morale. (A proposito, lei ha parlato di sfasciare famiglie, ma i due non erano sposati, qui l'aderenz aai fatti non conta più?).

    Sono d'accordo sul fatto che le dimissioni ormai fossero inevitabili, nonostante il sostegno del Santo Padre e dei Vescovi, perchè ormai con quel cannone puntato Boffo non avrebbe più potuto lavorare serenamente e l'Avvenire sarebbe stato costretto a occuparsi tutti i giorni di quella vicenda. Per non parlare dei riflessi sulla vita privata di altre persone. Ma di questo ovviamente a Lei non importa nulla, a Lei interessa solo l'ordinato svolgimento della liturgia , della carità chissenefrega.

    Credevo che anche per Lei i Vescovi fossero i successori degli apostoli, il Catechismo dice così, per Lei invece come è?

    Non chiederò informazioni agli irlandesi, preferisco chiederle ai fedeli delle migliaia di Vescovi che servono fedelmente la Chiesa e magari vengono anche incarcerati e perseguitati. Lei ovviamente chieda pure a chi vuole.

    LM

    P.S. e dai, chieda scusa, è un gesto nobile, il card. Canizares lo apprezzerebbe moltissimo, son sicuro...

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