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sabato 24 gennaio 2009

Sulle affermazioni di Mons. Williamson

Sono state fonte di preoccupazioni le già (tristemente) note e farneticanti dichiarazioni di un singolo Vescovo, Williamson, che nega non solo le camere a gas, ma pure il vergognoso sterminio di sei milioni di persone!!!
In un'intervista infatti egli asserì che non si poteva credere alle verità faziose diffuse dai vincitori del secondo terribile conflitto mondiale (si veda discorso a Sherbrooke, in Quebec, nel 1989, in cui affermò: “Neppure un ebreo è stato ucciso nelle camere a gas, sono tutte menzogne inventate dagli ebrei perchè noi ci inginocchiassimo davanti a loro e riconoscessimo lo Stato di Israele").
Queste scelleratezze (di cui il Vescovo è il solo responsabile) non furono la causa della scomunica, lanciata contro i quattro prelati, per essere stati ordinati da Mons. M. Lefebvre contro il volere del Papa. E la amorevole revoca della pena inflitta loro nel lontano 1988 riguarda un aspetto interno alla Chiesa (in materia di dottrina e liturgia) e non avalla nel modo più assoluto nè ratifica le spregevoli teorie negazionistiche e antistoriche di Williamson. Però, c'è un però.
Pur essendo due cose diverse, come ha ribadito Mons. Lombardi, portavoce della Sala Stampa della Santa Sede, queste deplorevoli affermazioni, cadono come macigni sulla Fraternità, in un momento delicato come questo, in cui si celebra la giornata della memoria dell'Olocausto.
Non è stato pertanto sufficiente l'intervento di Mons. Fellay, il Superiore Generale della Fraternità circa le teorie negazioniste di Williamson .
Egli ha un bel dire quando, in una ambigua lettera all'emittente svedese che ha trasmesso di recente l'imputata intervista del vescovo inglese (si veda nostro blog), prende tiepidamente le distanze dalle aberranti opinioni personali del Vescovo affermando solo che: "egli è responsabile personalmente per le sue private opinioni", senza, per altro, entrare nel merito con una condanna esplicita di quelle opinioni che gettano l'infamante ombra di antisemitismo su tutta la Fraternità.
Oggi, intervistato dal Vaticanista Rai Fabio Zavattaro, (servizio andato in onda durante il TG2 delle 20:30 del 24 gennaio 2009), il superiore del Distretto Italia della Fraternità di S. Pio X, don D. Pagliarani, dopo aver cercato di evitare il proprio giudizio sulle opinioni di Williamson, alla domanda diretta del giornalista: "ma Lei crede alle camere a gas", ha risposto: "Non sono uno storico, e non ho approfondito l'argomento e non so, non posso rispondere".
E no, questo non va bene! Non si può accettare un simile affronto alla Storia, ma soprattutto alla dignità dei milioni di persone sterminate nei campi di concentramenti, ed ai superstiti testimoni della furia omicida nazzista. No!
Peccato: oggi sarebbe potuto essere davvero un gran giorno per la Chiesa: il primo passo del lungo cammino verso la rinascita della Chiesa grazie all'indefessa e ottima azione ormai interna (e, da oggi, non più esterna) della Fraternità di San Pio X, custode per anni della tradizione e della dottrina millenarie della Chiesa.
Ma ahimè, come tutto si svuota se non si cancella ogni sospetto di antisemitismo.
Condannarlo con fermezza non vuol dire accettare passivamente ogni critica e ogni pretesa ingerenza da parte delle comunità rabbiniche contro la Chiesa Cattolica.
Sono due piani diversi. Sulle questioni religiose, dottrinali, liturgiche della Chiesa Cattolica gli ebrei non possono, non devono metterci becco. Sugli eventi storici (soprattutto su quelli terribili e disumani) nessuno deve chiudere gli occhi!! Nemmeno i "lefebvriani"!
Peccato davvero.

17 commenti:

  1. Sì una cosa molto triste davvero. Se volete guardare l'intervista in inglese l'ho trovata e inserita in un post nel mio blog. Un po' raccapricciante. Stavolta gli ebrei mi sa che hanno ragione a sbraitare.

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  2. Certo, vien voglia di prenderla a pugni con Williamson, ma non l'ha letta la carta della FSSPX sottolineando che quella è una sua opinione, non della fratenità?

    La prego di considerare prima i fatti, e poi di fare il fariseo. E se lo dice uno che non ha manco la L di Lefebvriano.

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  3. Trovo invece molto squallido il modo nel quale nell'articolo si sia trattato il Rev. Don Davide Pagliarani. Egli si è limitato a fornire una risposta prudente (non sono uno storico) invece che infiammare inutili e dannose polemiche in seno alla FSSPX, in umn momento estremamente delicato.
    Comunque, visto il titolo magniloquente del post, lasciatemi dire che noi stavamo bene anche prima....

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  4. Ma ti pare che un giornalista interessato al pensiero della Fraternità debba andare fino a Rimini per chiedere a Don Davide se crede nella persecuzione degli ebrei da parte dei nazisti !!!
    Che "centra" come si dice oggi che l'italiano lo sappiamo bene con la scomunica dei quattro Vescovi ?
    La risposta di don Pagliarani poteva essere (così avrei fatto io) Ma va a c...... lui, essendo un sacerdote, ha risposto con ironia !!! ed ha preferito non polemizzare.
    Almeno così a me è parso

    U Ciun

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  5. Si ricerca lo scandalo ad ogni costo.
    E' un pò il male dei media, che inevitabilemnte si tramuta anche in male per chi ne viene travolto.
    E spesso ad esserne travolta è la Chiesa.

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  6. Non c'è dubbio che le dichiarazioni di Williamson siano pure sciocchezze: però dall'altra parte c'è chi da anni ripete che Pio XII "coprì" e favorì l'Olocausto (come panzana è storicamente sullo stesso livello di quella di Williamson)... Bolliamo coloro che distorcono la storia a loro uso e consumo, ma bolliamoli tutti!

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  7. Poveri tradizionalisti: sono appena entrati e subito cominciano a criticarli...
    Cominciamo bene!!

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  8. Interessante quella parola nel titolo di questo post: "Cacciarli".

    Dunque per te bisogna cacciare via dalla Chiesa chi ha opinioni diverse dalla tua?

    Se Williamson avesse negato un articolo di fede, avresti ragione.

    Se almeno avesse concretamente minacciato di ordinare vescovi contro il consenso del Papa, avresti un po' (solo un po') ragione.

    Ma ha solo detto di non credere a determinate circostanze di un certo evento storico. Dunque, per questa opinione di Williamson, vorresti "cacciarli"?

    Forse che le "camere a gas" sono diventate un articolo del Credo?

    Forse che i "sei milioni" (6.000.000 precisi, non uno di più, non uno di meno) sono un Dogma di fede?

    Per la cronaca, ti farà piacere sapere che Williamson non crede neppure al Dogma dell'Attentato Islamico alle Torri Gemelle: secondo lui è un "inside job", uno sporco "lavoretto interno" di certi potentati USA.

    Se gli ebrei protestano, si può sempre ricordare loro la penosa situazione della Chiesa in Terra Santa (Israele viola continuamente l'Accordo Fondamentale stabilito a suo tempo con la Santa Sede)... e se protestano ancora, gli si può sempre ricordare la Strage degli Innocenti perpetrata in questi ultimi tempi ai danni dei palestinesi.

    Ma forse per te è più importante l'ossequio ai libri di storia del liceo che al sangue di un popolo.

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  9. Cerchiamo di puntualizzare quanto emerso nei commenti ad un post che, lo riconosciamo, è troppo "forte" nei toni. Non dimentichiamo che siamo tutti esultanti per la revoca delle scomuniche (se non altro, perché questo "sdogana" una parte, forse la più rilevante, del movimento tradizionalista; e toglie argomenti, capziosi ma efficaci, ai novatori); e poi bisogna sempre ricordarsi che senza la Fraternità, la Messa tridentina sarebbe pressoché dimenticata.

    I toni del post, del nostro collaboratore più giovane e, quindi, giustamente più focoso, rispondono però alla giusta indignazione di sentire certe affermazioni che sono un insulto gravissimo alla memoria di milioni di morti (Ebrei o Gentili, non importa), dei loro familiari, dei sopravvissuti. E sono ancora più gravi perché appaiono strumentali ad una strategia dell'ala oltranzista della Fraternità per evitare accordi con Roma.

    Detto questo, la nostra reazione è stata anche quella, per dire, di Damian Thompson del Telegraph, e di molti tradizionalisti. Se finora si diceva di noi che eravamo in odore di scisma, ora che non si potrà più dire quello, si dirà che siamo antisemiti. E questo proprio ci dà fastidio.

    Insomma, pur stimando e apprezzando molto don Pagliarani, di cui conosciamo la misura e l'equilibrio, una parolina in più non sarebbe stata di troppo. Quale? Quella che il Distretto tedesco della Fraternità ha detto senza mezzi termini, a suo onore ed a nostro sollievo, e già riportata in un post precedente:

    "Nostro Signore Gesù Cristo è nella sua natura umana un ebreo, la Sua Santa Madre un'ebrea e così tutti gli Apostoli. Pertanto, nessun vero cristiano può essere un antisemita. Noi non conosciamo l'intervista fatta al vescovo Williamson dalla televisione svedese. Appena la vedremo, l'analizzeremo e chiederemo consiglio ad avvocati. E' chiaro che l'unico responsabile per le dichiarazioni fatte dal vescovo, è il vescovo stesso e che le affermazioni non riflettono le idee della Società S. Pio X. Inoltre, Papa Pio XI nella sua enciclica Mit Brennender Sorge mise in guardia contro il regime nazista senza Dio e i suoi crimini"

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  10. "I toni del post, del nostro collaboratore più giovane e, quindi, giustamente più focoso, rispondono però alla giusta indignazione di sentire certe affermazioni"

    Il collaboratore più giovane fareste bene ad attendere che perda i denti da latte prima di permettergli di sputare sentenze e fargli definire cosa siano o non siano le vere dichiarazioni farneticanti, anche perché ad indignarsi e ad offendersi potrebbero essere anche altre persone, le quali -contro tutto e contro tutti- hanno mantenuto viva in tutti questi anni la fiammella della tradizione.

    Se oggi certi tradizionalisti da sagrestia possono giocare con pianete e camici col pizzo e/o disquisire sulla liceità o meno che un cappellano indossi il trasparente rosso sulle maniche del camice, non si dimentichino che devono ringraziare i cattivissimi e(ex)scomunicati lefebvriani (oltre al nostro ottimo Pontefice, naturalmente).

    Mi fa meraviglia -oltretutto- che un post così sprezzante arrivi proprio da un componente del Vostro gruppo, si, proprio meraviglia, considerato il fatto che certi cappellani-cerimonieri di mia e Vostra conoscenza sono di casa da anni sia in un priorato del quale taccio il nome, che in un certo "istituto" sito in una nota frazione di Riddes (ridente comune del Valais)...
    Suppongo ve l'abbia spiegato...

    Per il futuro sarebbe auspicabile un po' più di buon senso e di rispetto prima di lanciare diktat & anatemi... tanto più che la FSSPX non ha mai abbandonato la Chiesa (sembra un paradosso, ma è proprio così), e quindi non siamo rientrati da nessuna parte, siamo sempre stati quì e... hic manebimus optime!

    Quanto sopra giusto per far chiarezza.

    Comunque ora bando alle polemiche!
    Adesso nella Chiesa -grazie a questo titanico Pontefice- cominciamo ad essere in tanti... chissà mai che tutti insieme si riesca a riaggiustare la rotta della barca di Pietro.
    Iddio, per intercessione della Sua Santissima Madre, alla quale ci rivolgiamo fiduciosi invocandola con il Suo titolo di Nostra Signora del Buon Successo, conceda a tutti noi "tradizionalisti" l'ardore, il fervore e l'energica costanza necessaria all'adempimento del compito cui siamo chiamati.

    Paolo

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  11. Caro Paolo,

    accettiamo la "correzione fraterna" e soprattutto concordiamo sull'esortazione finale.

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  12. Ho "scoperto" il vostro blog alcune settimane or sono. Da allora lo seguo quotidianamente, apprezzandone lo spirito di fondo oltre che la serietà e la documentazione. Tuttavia, il titolo originario e il contenuto del post pubblicato sabato mi hanno alquanto deluso. Non capisco perché, dal punto di vista dell'estensore del post, tutti si debbano conformare al pensiero unico dominante. Mi sembra che la risposta del Rev.mo don Davide Pagliarani sia onesta e condivisibile. Egli è stato sincero e si è espresso secondo coscienza. Secondo voi, avrebbe dovuto mentire (violando l'ottavo Comandamento) per conformarsi a un'opinione "politicamente corretta"?

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  13. I toni del post originario erano, l'abbiamo riconosciuto, eccessivi e lo abbiamo emendato. Essere permeabili alle critiche e riconoscere gli errori è, spero ne converrete, segno di apertura mentale.

    Ora che la forma è tornata, speriamo, nell'alveo di una più misurata espressione di opinioni, cerchiamo di considerare la sostanza. E ricordiamo che qualcuno è andato ben oltre quel che noi abbiamo scritto, nella forma e nella sostanza; si allude al vescovo Williamson.

    Lo sterminio degli Ebrei durante la guerra è un fatto storico pressoché universalmente riconosciuto (tranne in Iran, beninteso). Se uno intende negarlo, andando contro il consensus generalis, deve quindi fornirne le prove. Cosa che pare fuori della portata di un vescovo: lasciamolo semmai fare agli studiosi.
    Un anonimo commentatore diceva sopra che ci fidiamo dei libri scolastici del liceo. E' proprio così: quelli, almeno in un regime non totalitario, sono produzioni che hanno una certa scientificità e riflettono fatti sul cui accertamento c'è condiviso consenso.

    L'alternativa è fidarsi di libercoli da bancarella, che col classico meccanismo complottista e persecutorio, spiegheranno che ci vogliono nascondere la verità, ossia che le camere a gas sono un'invenzione, la due torri le ha distrutte la CIA (entrambi argomenti forti di Williamson, per inciso), Elvis Presley è vivo, Dreyfuss era colpevole, l'uomo non è mai stato sulla luna, i templari conoscevano i segreti esoterici dei faraoni e li hanno trasmessi ai massoni, Gesù si è sposato la Maddalena e ha dato origine alla dinastia dei merovingi, il mondo è governato dagli alieni... e via continuando.

    Se credere in Presley non nuoce a nessuno (solo alla mente di chi ci crede), l'aggravante, nel caso della Shoà, è che si tocca un tasto molto dolente e luttuoso. Immaginate che dei rapinatori vi uccidano tutta la famiglia, e poi si dica in giro che in realtà sono tutti morti per incidente stradale. Negare la colpevolezza sarà come sentire uccidere una seconda volta i vostri cari.

    Non parliamo più nemmeno di Williamson, lasciamolo alle sue elucubrazioni (che, riconoscetelo, hanno l'effetto di rendere tutto il mondo tradizionale sospetto o estremista agli occhi del quivis de populo: proprio quello che vogliamo evitare cercando faticosamente di uscire dai ghetti in cui la Tradizione è stata finora rinchiusa). Ma da un don Pagliarani, o da un Fellay, proprio perché sono intelligenti e hanno senso ecclesiale, ci vuole tanto a ribadire, come ha fatto lodevolmente il distretto tedesco della Frat., che nessun cristiano, in quanto tale, può essere antisemita (Pio XI)? e quanto alle camere a gas che, pur non avendo ovviamente alcuna conoscenza in merito, non si hanno tanto meno elementi per ritenere fondate le frasi di Williamson, dato che contraddicono non il "pensiero unico" o il politicamente corretto, ma una conoscenza storica condivisa sulla base di innumerevoli prove e testimonianze?
    E quindi concludere dicendo che non si condividono quelle frasi?

    Altrimenti, l'esito è quello che in questi giorni è sulle pagine di quasi tutti i giornali, specializzati nel fare di tutta l'erba un fascio (parola quanto mai a proposito): il Papa imbarca i negazionisti, i neonazisti, dietro la Messa tridentina la svastica... Leggete la piccola rassegna stampa che ne fa Thompson, che tra l'altro un tradizionalista;

    http://blogs.telegraph.co.uk/damian_thompson/blog/2009/01/24/benedict_and_the_sspx_the_backlash_begins

    Per dirla come Nanni Moretti: continuiamo a farci del male!

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  14. Ci sono parecchi studiosi - alcuni di origine ebraica, tra l'altro - che contestano la veridicità storica della versione ufficiale sullo sterminio ebraico. Le "prove" dello sterminio sono quelle emerse nel corso del processo di Norimberga, con il quale i vincitori del secondo conflitto mondiale giudicarono e condannarono il nemico vinto. Credo che sulla base delle suddette "prove" nessun tribunale degno di questo nome potrebbe emettere un verdetto di condanna "oltre il ragionevole dubbio". L'onere della prova ricade su coloro che sostengono la veridictà dell'olocausto, non sui revisionisti.
    Comunque, l'argomento in oggetto esula dai temi che inducono me personalmente - ma penso anche gli altri utenti... - a visitare quotidianamente il vostro pregevole blog.
    Spero, tuttavia, che il vostro giudizio sprezzante sulla pubblicistica revisionista si basi su una conoscenza diretta dei volumi di storici come Carlo Mattogno, Robert Faurisson, Arthur Butz, etc., non già sulla presunzione o, peggio ancora, sul sentito dire.

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  15. Caro anonimo,

    grazie del complimento al blog.

    Il nostro giudizio sprezzante sul revisionismo si basa, tanto per dirne una, sul fatto che comunità ebraiche di centinaia di migliaia di persone un tempo esistenti in Europa non ci sono più. Poiché in Israele sono pochini, dove sono finiti gli altri? Sulla base lunare Alpha?

    E Santa Edith Stein, è forse morta di indigestione?

    O S. Massimiliano Kolbe per suicidio (beh, un po' è così, no?)?

    Di Mafalda di Savoia, leggete forse nei rotocalchi che sia ancora in giro?

    E perché Pio XII e innumerevoli preti e religiosi, nonché gente comune, avrebbero rischiato la vita (perché si rischiava la vita a nascondere Ebrei, spero che su questo saremo d'accordo) per sottrarre le persone alla deportazione?

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  16. San Massimiliano Kolbe - la cui figura mi è particolarmente cara - è morto in una "camera a gas"?!?
    Gli studiosi revisionisti non dicono che non vi furono morti nei campi di concentramento tedeschi, ma contestano la versione ufficiale secondo cui la Germania nazionalsocialista avrebbe messo in atto un piano di sterminio mediante camere a gas.
    E visto che citate Pio XII (di venerata memoria), dovreste sapere che Egli nutriva qualche dubbio sulla veridicità storica dell'olocausto. Se volete saperne di più, potete leggere "Il revisionismo di Pio XII" di R. Faurisson.
    Quanto all'aspetto strettamente demografico della questione (da voi banalizzato con le allusioni alla "base lunare Alpha"), vi rimando al libro di Richard Harwood "Auschwitz o della soluzione finale" (Milano, 1978).

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  17. io concordo con messori, gli ebrei decidano a cosa loro le loro cose e lascino che i cattolici si regolino come meglio credono, se gli ebrei morti sono 6 milioni o trecento mila e' argomento storico, la fede e l'ortodossia cattolica non sono in per questo in discussione, a meno che gli ebrei pretendano di dettarci i loro dogmi e trasformare la Fede nell'osservanza del "politicamente corretto" secondo i loro schemi.

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