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sabato 30 agosto 2014

«Neanche i diavoli… questa gente viene dall’inferno. A Mosul da oltre due mesi non si recita più una preghiera »

Nei giorni scorsi l’intervista di Mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliario del Patriarcato di Babilonia e presidente della Caritas irachena,  a Famiglia Cristiana  sulla situazione dei cristiani in Iraq e in Siria : “Si sono aperte le porte dell'inferno e sono usciti tutti i diavoli. Il maligno si è scatenato”
Lo stesso Prelato, invitato al Meeting  CL di Rimini ha rilasciato la presente intervista raccolta da Leone Grotti su I Tempi .


 
«Lo Stato islamico viene dall’inferno, neanche i diavoli saprebbero trovare mezzi peggiori per far tanto male alla gente»
agosto 29, 2014, di Leone Grotti 

Al Meeting di Rimini abbiamo incontrato il vescovo ausiliare di Baghdad Shlemon Warduni: «Finora comunità internazionale e cristiani non hanno fatto niente di pratico per noi».
Rimini . «Non sappiamo da dove viene questa gente, probabilmente dall’inferno perché neanche i diavoli saprebbero trovare modi più terribili per far tanto male alla gente». 
Non usa mezzi termini il vescovo ausiliare di Baghdad dei caldei, Shlemon Warduni, che al Meeting spiega a tempi.it di essere molto preoccupato per la sorte degli iracheni e dei cristiani, cacciati dalle loro case di Mosul e della piana di Ninive dai terroristi dello Stato islamico. 
Inoltre, afferma, è deluso perché «finora la comunità internazionale e anche i cristiani non hanno fatto niente di pratico per aiutarci». 

Eccellenza, qual è la situazione dei cristiani rifugiati in Kurdistan? 
La sorte di tutti i cittadini iracheni è la stessa. 
Tutti sono inquieti, non solo i cristiani, perché mancano pace e sicurezza da tanti anni. 
Ma in questi ultimi mesi è successa una cosa che non avremmo mai potuto neanche immaginare: questi malviventi hanno costretto i cristiani e tutte le minoranze a scappare in massa. 
I cristiani vivevano a Mosul da duemila anni e ormai da oltre due mesi non si recita più una preghiera in città. 
Forse questa gente viene dall’inferno, sono peggio dei diavoli. 
Per questo noi abbiamo gridato ad alta voce per chiedere aiuto a tutto il mondo: ai cristiani, ai musulmani, agli atei, a tutta la gente di buona volontà. 
Perché il nostro popolo, i nostri fedeli, i nostri vecchi, i nostri bambini non vengano maltrattati in questo modo cattivo e terribile. 

Di cosa hanno più bisogno gli sfollati? 
Prima di tutto hanno bisogno di un tetto, perché molti di loro dormono sotto il sole con questo caldo terribile e al buio di notte, mentre prima avevano delle case belle e ordinate. 
Poi hanno bisogno dei viveri e dei vestiti, perché quando sono stati cacciati li hanno saccheggiati, hanno preso da loro tutto ciò che avevano. 

 […]
La comunità internazionale deve intervenire militarmente? 
La comunità internazionale può prima di tutto impedire che le armi arrivino a questa gente cattiva. Poi può inviare le forze internazionali per proteggere la nostra gente. Infine, può liberare questi nostri villaggi e città dalle mani dei malviventi per ridare a noi cristiani e ai cittadini delle altre minoranze i nostri leciti diritti. 
Oggi stanno cercando di sradicarci da questa terra. 
Ogni settimana si pregava e si celebrava la Messa a Mosul. 
Quanta gente oggi piange così: “Un’altra domenica senza Messa, senza partecipare al Corpo e al Sangue di Cristo”.  [Anzi che da noi... Chi  piangerebbe nel nostro già opulento e scristianizzato  Occidente per non poter osservare il precetto festivo a causa della mancanza della celebrazione del Santo Sacrificio della Messa ? N.d.R.]
Ma c’è una cosa ancora più penosa di tutto questo. 

Quale? 
La comunità internazionale finora ha fatto pochissimo, malgrado le grida che si sono levate dal nostro popolo da oltre due mesi. 
Anche i cristiani, cosa hanno fatto? 
Finora non abbiamo visto niente di pratico. 
E quindi noi alziamo la voce, tutti quanti chiediamo che il Signore dia la grazia a tutte le persone perché ci aiutino. 

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