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mercoledì 29 ottobre 2025

Nella Basilica di San Pietro in Vaticano a Roma, la Santa Messa tradizionale, come una «fusione delle lingue» della Pentecoste

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1292 pubblicata da Paix Liturgique il 28 ottobre, in cui Christian Marquant, Presidente dell’associazione Oremus-Paix Liturgique (contact@veilleurs-paris.fr), commenta il successo della 14ª Peregrinatio ad Petri Sedem, ed in particolare il ritorno della Santa Messa pontificale nella Basilica di San Pietro in Vaticano.
Conclude con una impressione «di Pentecoste: questi Cattolici venuti da tutto il mondo, che parlavano tutte le lingue […] e che tutti comprendevano, almeno spiritualmente, l’unica lingua latina della liturgia immemorabile. Come una “fusione delle lingue” di Pentecoste realizzata dall’usus antiquior».

Lorenzo V.


Le sentinelle continuano per la 214ª settimana le loro preghiere in difesa della Santa Messa tradizionale davanti all’Arcivescovado di Parigi (in rue du Cloître-Notre-Dame, 10), dal lunedì al venerdì, dalle 13:00 alle 13:30

Cari amici, sabato 25 ottobre, il telegiornale delle ore 20:00 di Rai 1, la prima rete televisiva italiana, ha dedicato ampio spazio alla processione per le vie di Roma e alla Santa Messa pontificale celebrata nella Basilica di San Pietro in Vaticano dal card. Raymond Leo Burke, Patrono emerito del Sovrano Militare Ordine di malta, per la 14ª Peregrinatio ad Petri Sedem [QUI dal minuto 26:45; QUI su MIL N.d.T.]. Prima e dopo l’evento, i principali quotidiani di tutto il mondo (Le Monde e Le Figaro in Francia, Il Tempo e tutti i principali quotidiani italiani, ABC in Spagna ecc.) hanno riportato la notizia, ritenuta sufficientemente importante da meritare una tale copertura: Papa Leone XIV ha permesso che la Santa Messa tradizionale fosse nuovamente celebrata nella Basilica Vaticana.

Siamo precisi: le Sante Messe basse non hanno mai smesso di essere celebrate ogni giorno nelle «grotte» (nella cripta) vaticane. Una discreta Santa Messa solenne, a condizione che non fosse pubblicizzata, ha continuato ad essere celebrata ogni anno per la festa di San Michele arcangelo. Ma la Santa Messa della tradizionale Peregrinatio ad Petri Sedem non era più consentita da due anni, né qualsiasi altra Santa Messa tradizionale nella Basilica stessa. Si tratta quindi di un grande ritorno.

Il card. Mauro Gambetti O.F.M.Conv., Arciprete della Basilica di San Pietro in Vaticano, e i suoi collaboratori hanno dovuto compiere grandi sforzi per accogliere un’assistenza che non era stata prevista (più di duecento chierici, tremila fedeli, secondo i dati della polizia), per cercare di far sedere tutti, senza riuscirci, per accompagnare i sacerdoti che si facevano strada tra la folla per distribuire la Comunione (immaginate a Chartres, i gendarmi che scortano il Santissimo Sacramento per proteggerlo…). Il tutto organizzando al meglio tra altre Messe e cerimonie giubilari.

Papa Leone XIV, eletto dai suoi pari per fare pace su tutti i fronti, ha voluto così compiere un bel gesto in questo senso, tanto più notevole in quanto in questo caso beneficia di una causa che non conosce bene, ma di cui sa che suscita reazioni particolarmente vivaci. Il Papa è stato aiutato dal gesto non meno significativo del card. Matteo maria Zuppi, Arcivescovo metropolita di Bologna e Presidente della Conferenza episcopale italiana, prelato di primo piano che, per dirla in parole povere, si colloca all’ala sinistra della Chiesa. Il card. Zuppi ha accettato volentieri di aprire il pellegrinaggio presiedendo i Vespri pontificali, il 24 ottobre, nella Basilica di San Lorenzo in Lucina. La chiesa era gremita e il card. Zuppi ha dovuto uscire dall’edificio alla fine della funzione per benedire e salutare la folla di fedeli che non era riuscita a entrare. E per tre volte, all’inizio e alla fine della cerimonia, il card. Zuppi si è avvicinato al card. Raymond Leo Burke, patrono del pellegrinaggio che assisteva ai Vespri, per abbracciarlo.

Infatti, dall’inizio alla fine, la partecipazione dei fedeli è stata sorprendentemente importante. Lo stesso è accaduto durante la Santa Messa di chiusura del pellegrinaggio, domenica 26 ottobre, festa di nostro Signore Gesù Cristo Re, quando la Chiesa della Santissima Trinità dei Pellegrini non è riuscita a contenere i fedeli venuti ad assistere alla Santa Messa solenne celebrata da don Brice Meissonnier FSSP, Parroco della Santissima Trinità dei Pellegrini. E la Chiesa di Sant’Anna al Laterano era gremita di gente nonostante l’orario tardo della celebrazione, come era stato il caso al mattino nella Basilica di San Giovanni Battista dei Fiorentini. Il vaticanista Nico Spuntoni ha osservato sul sito NBQ del 27 ottobre che la cosa più sorprendente per tutti gli osservatori «era la giovanissima età non solo dei sacerdoti ma anche di tutti i fedeli presenti» [QUI: N.d.T.].

Sicuramente si faranno molte analisi dell’evento. Da parte mia, conservo questa impressione, oserei dire, di Pentecoste: questi Cattolici venuti da tutto il mondo, che parlavano tutte le lingue, inglese, italiano, francese, spagnolo, croato, lingue asiatiche, e che tutti comprendevano, almeno spiritualmente, l’unica lingua latina della liturgia immemorabile. Come una «fusione delle lingue» di Pentecoste realizzata dall’usus antiquior, al contrario della confusione delle lingue di Babele.

Cito un passaggio dell’omelia del card. Raymond Leo Burke [QUIQUI su MiL: N.d.T.]:

La Chiesa celebra il 18º anniversario della promulgazione del Motu Proprio Summorum Pontificum, con il quale Papa Benedetto XVI ha reso possibile la celebrazione regolare della Messa secondo questa forma, in uso sin dai tempi di San Gregorio Magno. Nel privilegio di partecipare oggi al Santo Sacrificio della Messa, non possiamo non pensare ai fedeli che, nel corso dei secoli cristiani, hanno incontrato il Signore e hanno approfondito la loro vita in Lui attraverso questa venerabile forma del Rito Romano. Molti furono ispirati a praticare l’eroismo della santità, fino al martirio. […] Rendiamo grazie a Dio perché, attraverso Summorum Pontificum, tutta la Chiesa va maturando una comprensione e un amore sempre più profondi per il grande dono della Sacra Liturgia, così come ci è stata trasmessa, in una linea ininterrotta, dalla Tradizione Apostolica, dagli Apostoli e dai loro successori.

Le nostre «veglie» parigine per la libertà della liturgia tradizionale ne saranno rinvigorite. Come i pellegrini di Roma, al momento della partenza della processione per le strade che li ha condotti alla Basilica di San Pietro in Vaticano, questa settimana le sentinelle reciteranno il Santo Rosario davanti agli uffici dell’Arcivescovado (rue du Cloître-Notre-Dame, 10), dal lunedì al venerdì, dalle ore 13:00 alle ore 13:30, nella Église Saint-Georges di La Villette (avenue Simon Bolivar, 114, nel XIX arrondissement), mercoledì e venerdì alle ore 17:00, davanti alla Église Notre-Dame-du-Travail (rue Vercingétorix, 59, nel XIV arrondissement), domenica alle ore 18:15.

In unione di preghiera e amicizia.

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