Nostre fonti in altissimo loco ci hanno confermato che durante il Consiglio Permanente CEI (22-24 settembre, Gorizia), diversi vescovi hanno espresso una critica veemente e sollevato preoccupazioni per l'assoluta eterodossia della bozza del Cammino Sinodale CEI.
C'è una forte opposizione interna che speriamo venga ascoltata per fermare l'approvazione del documento.
Riportiamo una breve sintesi di quanto già pubblicato da MiL in data 23.9.2025 (qui)
1.
Rimodellamento dell'Identità
- Chiesa Orizzontale: Il testo pare definire la
Chiesa come una "visione condivisa," quasi un club fondato sul
consenso umano, ignorando la sua natura di realtà soprannaturale e Corpo
Mistico di Cristo.
- Missione laicizzata: La "pace" viene
presentata con un linguaggio generico e umanitario, riducendo l'annuncio
cristiano a un progetto sociale. La Chiesa rischia di apparire come un'agenzia
umanitaria e non come portatrice della salvezza di Cristo.
2.
Confusione Dottrinale
- Ecclesiologia ambigua:L'espressione "Chiesa di Chiese" crea confusione, suggerendo una struttura federalista o protestante che mette in pericolo l'unità della Chiesa universale.
- Liturgia Trasformata: Si propone che la celebrazione
debba essere "attrattiva" e plasmata dall'assemblea, trattando
la liturgia come un prodotto da rendere "accessibile" con
analisi sociali, anziché riconoscerla come l'Opus Dei (Opera di
Dio).
3. Il
Pericolo del compromesso morale
I paragrafi
su inclusione e affettività sono i più delicati:
- Fragilità del matrimonio: La proposta di
"integrazione" per conviventi e divorziati risposati è avanzata senza
ribadire l'indissolubilità e la verità del Magistero (CCC 1650).
Questo rischia di ingannare i fedeli e banalizzare il sacramento.
- Allineamento Ideologico: L'incoraggiamento al
"riconoscimento" delle persone omoaffettive e transgender,
insieme all'adesione a "giornate" civili, è visto come un atto
di complicità con l'ideologia del gender. La carità non può
confondere l'accoglienza della persona con l'approvazione di condotte in
netto contrasto con la dottrina (CCC 2357).
In conclusione:
un segno di contradizione sbiadito
Questo
documento, nella sua ansia di essere "prossimo" al mondo, corre il
serio pericolo di perdere la sua unicità e la sua voce profetica.
Invece di essere il lievito che trasforma la società, rischia di essere
la farina che si lascia plasmare dai paradigmi secolari.
Speriamo
che i Vescovi, memori della loro responsabilità, respingano questa bozza e
riaffermino l'immutabile verità della Fede.
Luigi Casalini
